venerdì 30 settembre 2016

 PDI 2016 4E F

PIANO DIDATTICO 4E
Filosofia

Classe: Quarta E
Materia: Filosofia
Ore settimanali: 2

PIANO DI LAVORO

OBIETTIVI

Lettura e comprensione del testo filosofico
Esposizione chiara e coerente dei contenuti
Analisi critica e interpretazione del testo filosofico
Uso coerente del lessico filosofico
Sviluppo di competenze rielaborative autonome
Costruzione di percorsi interdisciplinari

RISORSE

Manuale in adozione o consigliato
Materiale in formato digitale
Dispense e fotocopie
Blog didattico

CONTENUTI PER MACRO-ARGOMENTI

 C4 - U1
Recupero di Aristotele

L1 - La Metafisica
L2 - La Logica
L3 - Le altre scienze

 C4 - U2
Ragione ed esperienza

L1 - Cartesio
L2 - Locke
L3 - Hume

 C4 - U3
Kant

L1 - Il Criticismo
L2 - La conoscenza
L3 - La morale e l'arte

 C4 - U4
Hegel

L1 - La dialettica hegeliana
L2 - La storia dello Spirito
L3 - Il sistema hegeliano

METODI

Tipologie di lezione
Lezione frontale
Lezione partecipata

Tipologie di intervento
Richiamo generale dei concetti
Richiamo individuale dei concetti
Pausa didattica
Interventi didattici integrativi

ACCERTAMENTO E VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE

Strumenti di verifica
Verifica formativa orale
Verifica sommativa orale
Verifica del debito formativo del primo periodo

Criteri di valutazione
Conoscenza degli elementi strutturali della disciplina
Uso coerente del lessico specifico della disciplina
Individuazione e creazione di relazioni logiche
Maturazione di competenze elaborative autonome
Comportamento corretto durante le attività
Regolarità di frequenza
Partecipazione continuativa alle attività e alle verifiche

Griglia di valutazione
Si rimanda alla griglia pubblicata sul Piano dell’Offerta Formativa

Cagliari, 1 settembre 2016

DOCENTE TITOLARE
Prof. Piergiovanni Morittu

giovedì 29 settembre 2016

 PDI 2016 5E F

PIANI DIDATTICI 5E
Filosofia e Storia

Classe: Quinta E
Materia: Filosofia
Ore settimanali: 2

PIANO DI LAVORO

OBIETTIVI

Lettura e comprensione del testo filosofico
Esposizione chiara e coerente dei contenuti
Analisi critica e interpretazione del testo filosofico
Uso coerente del lessico filosofico
Sviluppo di competenze rielaborative autonome
Costruzione di percorsi interdisciplinari

RISORSE

Manuale in adozione o consigliato
Materiale in formato digitale
Dispense e fotocopie
Blog didattico

CONTENUTI PER MACRO-ARGOMENTI

 C5 - U1
Recupero di Hume e di Kant

L0 - Hume
L1 - Il Criticismo
L2 - La conoscenza
L3 - La morale e l'arte

 C5 - U2
Recupero di Hegel

L1 - La dialettica hegeliana
L2 - La storia dello Spirito
L3 - Il sistema hegeliano

 C5 - U3
La reazione all'hegelismo

L1  - Feuerbach  e Marx
L2 - Schopenhauer
L3 - Kierkegaard

 C5 - U4
La crisi del Romanticismo

L1 - Comte
L2 - Nietzsche
L3 - Freud

METODI

Tipologie di lezione
Lezione frontale
Lezione partecipata

Tipologie di intervento
Richiamo generale dei concetti
Richiamo individuale dei concetti
Pausa didattica
Interventi didattici integrativi

ACCERTAMENTO E VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE

Strumenti di verifica
Verifica formativa orale
Verifica sommativa orale
Verifica del debito formativo del primo periodo
Simulazione della Terza prova scritta dell’esame di Stato

Criteri di valutazione
Conoscenza degli elementi strutturali della disciplina
Uso coerente del lessico specifico della disciplina
Individuazione e creazione di relazioni logiche
Maturazione di competenze elaborative autonome
Comportamento corretto durante le attività
Regolarità di frequenza
Partecipazione continuativa alle attività e alle verifiche

Griglia di valutazione
Si rimanda alla griglia pubblicata sul Piano dell’Offerta Formativa

Classe: Quinta E
Materia: Storia
Ore settimanali: 2

PIANO DI LAVORO

OBIETTIVI

Lettura e comprensione degli eventi storici, politici e sociali
Collegamento e corretta collocazione temporale degli eventi storici
Esposizione chiara e coerente dei contenuti
Uso coerente del lessico storico e politico-economico
Analisi e interpretazione delle fonti storico-storiografiche
Sviluppo di competenze elaborative autonome
Costruzione di percorsi interdisciplinari

RISORSE

Manuale in adozione o consigliato
Materiale in formato digitale
Dispense e fotocopie
Blog didattico

CONTENUTI PER MACRO-ARGOMENTI

 C5 - U1
Il primo Novecento e la Grande Guerra

L1 - La Belle Époque
L2 - La prima guerra mondiale
L3 - Il primo dopoguerra

 C5 - U2
L'età dei totalitarismi  e la seconda guerra mondiale

L1 - Europa Occidentale
L2 - Europa Orientale
L3 - Il nuovo conflitto mondiale

 C5 - U3
La Guerra Fredda

L1 - Gli anni della prima Guerra Fredda
L2 - Gli anni della seconda Guerra Fredda
L3 - Il mondo dopo la fine della Guerra Fredda

 C5 - U4
La crisi del XXI secolo

L1 - La crisi nel Mondo
L2 - La crisi in Europa
L3 - La crisi in Italia

METODI

Tipologie di lezione
Lezione frontale
Lezione partecipata

Tipologie di intervento
Richiamo generale dei concetti
Richiamo individuale dei concetti
Pausa didattica
Interventi didattici integrativi

ACCERTAMENTO E VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE

Strumenti di verifica
Verifica formativa orale
Verifica sommativa orale
Verifica del debito formativo del primo periodo
Simulazione della Terza prova scritta dell’esame di Stato

Criteri di valutazione
Conoscenza degli elementi strutturali della disciplina
Uso coerente del lessico specifico della disciplina
Individuazione e creazione di relazioni logiche
Maturazione di competenze elaborative autonome
Comportamento corretto durante le attività
Regolarità di frequenza
Partecipazione continuativa alle attività e alle verifiche

Griglia di valutazione
Si rimanda alla griglia pubblicata sul Piano dell’Offerta Formativa

Cagliari, 1 settembre 2016

DOCENTE TITOLARE
Prof. Piergiovanni Morittu

mercoledì 28 settembre 2016

 PDI 2016 5E S

PIANI DIDATTICI 5E
Filosofia e Storia

Classe: Quinta E
Materia: Filosofia
Ore settimanali: 2

PIANO DI LAVORO

OBIETTIVI

Lettura e comprensione del testo filosofico
Esposizione chiara e coerente dei contenuti
Analisi critica e interpretazione del testo filosofico
Uso coerente del lessico filosofico
Sviluppo di competenze rielaborative autonome
Costruzione di percorsi interdisciplinari

RISORSE

Manuale in adozione o consigliato
Materiale in formato digitale
Dispense e fotocopie
Blog didattico

CONTENUTI PER MACRO-ARGOMENTI

 C5 - U1
Recupero di Hume e di Kant

L0 - Hume
L1 - Il Criticismo
L2 - La conoscenza
L3 - La morale e l'arte

 C5 - U2
Recupero di Hegel

L1 - La dialettica hegeliana
L2 - La storia dello Spirito
L3 - Il sistema hegeliano

 C5 - U3
La reazione all'hegelismo

L1  - Feuerbach  e Marx
L2 - Schopenhauer
L3 - Kierkegaard

 C5 - U4
La crisi del Romanticismo

L1 - Comte
L2 - Nietzsche
L3 - Freud

METODI

Tipologie di lezione
Lezione frontale
Lezione partecipata

Tipologie di intervento
Richiamo generale dei concetti
Richiamo individuale dei concetti
Pausa didattica
Interventi didattici integrativi

ACCERTAMENTO E VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE

Strumenti di verifica
Verifica formativa orale
Verifica sommativa orale
Verifica del debito formativo del primo periodo
Simulazione della Terza prova scritta dell’esame di Stato

Criteri di valutazione
Conoscenza degli elementi strutturali della disciplina
Uso coerente del lessico specifico della disciplina
Individuazione e creazione di relazioni logiche
Maturazione di competenze elaborative autonome
Comportamento corretto durante le attività
Regolarità di frequenza
Partecipazione continuativa alle attività e alle verifiche

Griglia di valutazione
Si rimanda alla griglia pubblicata sul Piano dell’Offerta Formativa

Classe: Quinta E
Materia: Storia
Ore settimanali: 2

PIANO DI LAVORO

OBIETTIVI

Lettura e comprensione degli eventi storici, politici e sociali
Collegamento e corretta collocazione temporale degli eventi storici
Esposizione chiara e coerente dei contenuti
Uso coerente del lessico storico e politico-economico
Analisi e interpretazione delle fonti storico-storiografiche
Sviluppo di competenze elaborative autonome
Costruzione di percorsi interdisciplinari

RISORSE

Manuale in adozione o consigliato
Materiale in formato digitale
Dispense e fotocopie
Blog didattico

CONTENUTI PER MACRO-ARGOMENTI

 C5 - U1
Il primo Novecento e la Grande Guerra

L1 - La Belle Époque
L2 - La prima guerra mondiale
L3 - Il primo dopoguerra

 C5 - U2
L'età dei totalitarismi  e la seconda guerra mondiale

L1 - Europa Occidentale
L2 - Europa Orientale
L3 - Il nuovo conflitto mondiale

 C5 - U3
La Guerra Fredda

L1 - Gli anni della prima Guerra Fredda
L2 - Gli anni della seconda Guerra Fredda
L3 - Il mondo dopo la fine della Guerra Fredda

 C5 - U4
La crisi del XXI secolo

L1 - La crisi nel Mondo
L2 - La crisi in Europa
L3 - La crisi in Italia

METODI

Tipologie di lezione
Lezione frontale
Lezione partecipata

Tipologie di intervento
Richiamo generale dei concetti
Richiamo individuale dei concetti
Pausa didattica
Interventi didattici integrativi

ACCERTAMENTO E VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE

Strumenti di verifica
Verifica formativa orale
Verifica sommativa orale
Verifica del debito formativo del primo periodo
Simulazione della Terza prova scritta dell’esame di Stato

Criteri di valutazione
Conoscenza degli elementi strutturali della disciplina
Uso coerente del lessico specifico della disciplina
Individuazione e creazione di relazioni logiche
Maturazione di competenze elaborative autonome
Comportamento corretto durante le attività
Regolarità di frequenza
Partecipazione continuativa alle attività e alle verifiche

Griglia di valutazione
Si rimanda alla griglia pubblicata sul Piano dell’Offerta Formativa

Cagliari, 1 settembre 2016

DOCENTE TITOLARE
Prof. Piergiovanni Morittu

martedì 27 settembre 2016

 PDI 2016 3I F

PIANI DIDATTICI 3I
Filosofia e Storia

Classe: Terza I
Materia: Filosofia
Ore settimanali: 2

PIANO DI LAVORO

OBIETTIVI

Lettura e comprensione del testo filosofico
Esposizione chiara e coerente dei contenuti
Analisi critica e interpretazione del testo filosofico
Uso coerente del lessico filosofico
Sviluppo di competenze rielaborative autonome
Costruzione di percorsi interdisciplinari

RISORSE

Manuale in adozione o consigliato
Materiale in formato digitale
Dispense e fotocopie
Blog didattico

CONTENUTI PER MACRO-ARGOMENTI

 C3 - U1
Il periodo cosmologico e il problema del principio

L1 -  Monisti
L2 - Pluralisti
L3 - Atomisti

 C3 - U2
Il periodo antropologico e il problema dell'uomo

L1 - Protagora
L2 - Gorgia
L3 - Socrate

 C3 - U3
Platone

L1 - La conoscenza
L2 - Le idee e le cose
L3 - La politica e la cosmologia

 C3 - U4
Aristotele

L1 - La Metafisica
L2 - La Logica
L3 - Le altre scienze

METODI

Tipologie di lezione
Lezione frontale
Lezione partecipata

Tipologie di intervento
Richiamo generale dei concetti
Richiamo individuale dei concetti
Pausa didattica
Interventi didattici integrativi

ACCERTAMENTO E VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE

Strumenti di verifica
Verifica formativa orale
Verifica sommativa orale
Verifica del debito formativo del primo periodo

Criteri di valutazione
Conoscenza degli elementi strutturali della disciplina
Uso coerente del lessico specifico della disciplina
Individuazione e creazione di relazioni logiche
Maturazione di competenze elaborative autonome
Comportamento corretto durante le attività
Regolarità di frequenza
Partecipazione continuativa alle attività e alle verifiche

Griglia di valutazione
Si rimanda alla griglia pubblicata sul Piano dell’Offerta Formativa

Classe: Terza I
Materia: Storia
Ore settimanali: 2

PIANO DI LAVORO

OBIETTIVI

Lettura e comprensione degli eventi storici, politici e sociali
Collegamento e corretta collocazione temporale degli eventi storici
Esposizione chiara e coerente dei contenuti
Uso coerente del lessico storico e politico-economico
Analisi e interpretazione delle fonti storico-storiografiche
Sviluppo di competenze elaborative autonome
Costruzione di percorsi interdisciplinari

RISORSE

Manuale in adozione o consigliato
Materiale in formato digitale
Dispense e fotocopie
Blog didattico

CONTENUTI PER MACRO-ARGOMENTI

 C3 - U1
La rinascita dell'Europa

L1 -  La campagna e le città
L2 - La Chiesa e l'Impero  
L3 - I primi conflitti religiosi

 C3 - U2
La crisi del Medioevo

L1 - La nascita delle monarchie nazionali
L2 - La crisi  politica e religiosa
L3 - La crisi economica e sociale

 C3 - U3
La fine del Medioevo

L1 - Gli stati regionali
L2 - Le monarchie europee e il Nuovo Mondo
L3 - Riforma e Controriforma

 C3 - U4
L'Europa del XVI secolo

L1 - L'età di Carlo V
L2 - L'età di Elisabetta I
L3 - Le lotte religiose im Francia e l'Editto di Nantes

METODI

Tipologie di lezione
Lezione frontale
Lezione partecipata

Tipologie di intervento
Richiamo generale dei concetti
Richiamo individuale dei concetti
Pausa didattica
Interventi didattici integrativi

ACCERTAMENTO E VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE

Strumenti di verifica
Verifica formativa orale
Verifica sommativa orale
Verifica del debito formativo del primo periodo

Criteri di valutazione
Conoscenza degli elementi strutturali della disciplina
Uso coerente del lessico specifico della disciplina
Individuazione e creazione di relazioni logiche
Maturazione di competenze elaborative autonome
Comportamento corretto durante le attività
Regolarità di frequenza
Partecipazione continuativa alle attività e alle verifiche

Griglia di valutazione
Si rimanda alla griglia pubblicata sul Piano dell’Offerta Formativa

Cagliari, 1 settembre 2016

DOCENTE TITOLARE
Prof. Piergiovanni Morittu

lunedì 26 settembre 2016

 PDI 2016 3I S

PIANI DIDATTICI 3I
Filosofia e Storia

Classe: Terza I
Materia: Filosofia
Ore settimanali: 2

PIANO DI LAVORO

OBIETTIVI

Lettura e comprensione del testo filosofico
Esposizione chiara e coerente dei contenuti
Analisi critica e interpretazione del testo filosofico
Uso coerente del lessico filosofico
Sviluppo di competenze rielaborative autonome
Costruzione di percorsi interdisciplinari

RISORSE

Manuale in adozione o consigliato
Materiale in formato digitale
Dispense e fotocopie
Blog didattico

CONTENUTI PER MACRO-ARGOMENTI

 C3 - U1
Il periodo cosmologico e il problema del principio

L1 -  Monisti
L2 - Pluralisti
L3 - Atomisti

 C3 - U2
Il periodo antropologico e il problema dell'uomo

L1 - Protagora
L2 - Gorgia
L3 - Socrate

 C3 - U3
Platone

L1 - La conoscenza
L2 - Le idee e le cose
L3 - La politica e la cosmologia

 C3 - U4
Aristotele

L1 - La Metafisica
L2 - La Logica
L3 - Le altre scienze

METODI

Tipologie di lezione
Lezione frontale
Lezione partecipata

Tipologie di intervento
Richiamo generale dei concetti
Richiamo individuale dei concetti
Pausa didattica
Interventi didattici integrativi

ACCERTAMENTO E VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE

Strumenti di verifica
Verifica formativa orale
Verifica sommativa orale
Verifica del debito formativo del primo periodo

Criteri di valutazione
Conoscenza degli elementi strutturali della disciplina
Uso coerente del lessico specifico della disciplina
Individuazione e creazione di relazioni logiche
Maturazione di competenze elaborative autonome
Comportamento corretto durante le attività
Regolarità di frequenza
Partecipazione continuativa alle attività e alle verifiche

Griglia di valutazione
Si rimanda alla griglia pubblicata sul Piano dell’Offerta Formativa

Classe: Terza I
Materia: Storia
Ore settimanali: 2

PIANO DI LAVORO

OBIETTIVI

Lettura e comprensione degli eventi storici, politici e sociali
Collegamento e corretta collocazione temporale degli eventi storici
Esposizione chiara e coerente dei contenuti
Uso coerente del lessico storico e politico-economico
Analisi e interpretazione delle fonti storico-storiografiche
Sviluppo di competenze elaborative autonome
Costruzione di percorsi interdisciplinari

RISORSE

Manuale in adozione o consigliato
Materiale in formato digitale
Dispense e fotocopie
Blog didattico

CONTENUTI PER MACRO-ARGOMENTI

 C3 - U1
La rinascita dell'Europa

L1 -  La campagna e le città
L2 - La Chiesa e l'Impero  
L3 - I primi conflitti religiosi

 C3 - U2
La crisi del Medioevo

L1 - La nascita delle monarchie nazionali
L2 - La crisi  politica e religiosa
L3 - La crisi economica e sociale

 C3 - U3
La fine del Medioevo

L1 - Gli stati regionali
L2 - Le monarchie europee e il Nuovo Mondo
L3 - Riforma e Controriforma

 C3 - U4
L'Europa del XVI secolo

L1 - L'età di Carlo V
L2 - L'età di Elisabetta I
L3 - Le lotte religiose im Francia e l'Editto di Nantes

METODI

Tipologie di lezione
Lezione frontale
Lezione partecipata

Tipologie di intervento
Richiamo generale dei concetti
Richiamo individuale dei concetti
Pausa didattica
Interventi didattici integrativi

ACCERTAMENTO E VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE

Strumenti di verifica
Verifica formativa orale
Verifica sommativa orale
Verifica del debito formativo del primo periodo

Criteri di valutazione
Conoscenza degli elementi strutturali della disciplina
Uso coerente del lessico specifico della disciplina
Individuazione e creazione di relazioni logiche
Maturazione di competenze elaborative autonome
Comportamento corretto durante le attività
Regolarità di frequenza
Partecipazione continuativa alle attività e alle verifiche

Griglia di valutazione
Si rimanda alla griglia pubblicata sul Piano dell’Offerta Formativa

Cagliari, 1 settembre 2016

DOCENTE TITOLARE
Prof. Piergiovanni Morittu

domenica 25 settembre 2016

 PDI 2016 4I F

PIANI DIDATTICI 4I
Filosofia e Storia

Classe: Quarta I
Materia: Filosofia
Ore settimanali: 2

PIANO DI LAVORO

OBIETTIVI

Lettura e comprensione del testo filosofico
Esposizione chiara e coerente dei contenuti
Analisi critica e interpretazione del testo filosofico
Uso coerente del lessico filosofico
Sviluppo di competenze rielaborative autonome
Costruzione di percorsi interdisciplinari

RISORSE

Manuale in adozione o consigliato
Materiale in formato digitale
Dispense e fotocopie
Blog didattico

CONTENUTI PER MACRO-ARGOMENTI

 C4 - U1
Recupero di Aristotele

L1 - La Metafisica
L2 - La Logica
L3 - Le altre scienze

 C4 - U2
Ragione ed esperienza

L1 - Cartesio
L2 - Locke
L3 - Hume

 C4 - U3
Kant

L1 - Il Criticismo
L2 - La conoscenza
L3 - La morale e l'arte

 C4 - U4
Hegel

L1 - La dialettica hegeliana
L2 - La storia dello Spirito
L3 - Il sistema hegeliano

METODI

Tipologie di lezione
Lezione frontale
Lezione partecipata

Tipologie di intervento
Richiamo generale dei concetti
Richiamo individuale dei concetti
Pausa didattica
Interventi didattici integrativi

ACCERTAMENTO E VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE

Strumenti di verifica
Verifica formativa orale
Verifica sommativa orale
Verifica del debito formativo del primo periodo

Criteri di valutazione
Conoscenza degli elementi strutturali della disciplina
Uso coerente del lessico specifico della disciplina
Individuazione e creazione di relazioni logiche
Maturazione di competenze elaborative autonome
Comportamento corretto durante le attività
Regolarità di frequenza
Partecipazione continuativa alle attività e alle verifiche

Griglia di valutazione
Si rimanda alla griglia pubblicata sul Piano dell’Offerta Formativa

Classe: Quarta I
Materia: Storia
Ore settimanali: 2

PIANO DI LAVORO

OBIETTIVI

Lettura e comprensione degli eventi storici, politici e sociali
Collegamento e corretta collocazione temporale degli eventi storici
Esposizione chiara e coerente dei contenuti
Uso coerente del lessico storico e politico-economico
Analisi e interpretazione delle fonti storico-storiografiche
Sviluppo di competenze elaborative autonome
Costruzione di percorsi interdisciplinari

RISORSE

Manuale in adozione o consigliato
Materiale in formato digitale
Dispense e fotocopie
Blog didattico

CONTENUTI PER MACRO-ARGOMENTI

 C4 - U1
L'Europa nella prima metà del Seicento

L1 - Il declino dell'Impero degli Asburgo
L2 - La Spagna e l'Italia spagnola nel XVII secolo
L3 - La Francia e l'Inghilterra nella prima metà del Seicento

 C4 - U2
L'apogeo dell'Ancien Régime

L1 - L'età di Luigi XIV
L2 - L'età dei Lumi e la  rivoluzione industriale
L3 -  L'età di Luigi XV

 C4 - U3
La crisi dell'Ancien Régime

L1 - Le due   rivoluzioni atlantiche
L2 - L'età napoleonica
L3 - La Restaurazione

 C4 - U4
L'Ottocento

L1 - La prima metà del XIX secolo
L2 -  L'età del Risorgimento e l'unità d'Italia
L3 - L'età degli imperialismi e la crisi di fine secolo

METODI

Tipologie di lezione
Lezione frontale
Lezione partecipata

Tipologie di intervento
Richiamo generale dei concetti
Richiamo individuale dei concetti
Pausa didattica
Interventi didattici integrativi

ACCERTAMENTO E VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE

Strumenti di verifica
Verifica formativa orale
Verifica sommativa orale
Verifica del debito formativo del primo periodo

Criteri di valutazione
Conoscenza degli elementi strutturali della disciplina
Uso coerente del lessico specifico della disciplina
Individuazione e creazione di relazioni logiche
Maturazione di competenze elaborative autonome
Comportamento corretto durante le attività
Regolarità di frequenza
Partecipazione continuativa alle attività e alle verifiche

Griglia di valutazione
Si rimanda alla griglia pubblicata sul Piano dell’Offerta Formativa

Cagliari, 1 settembre 2016

DOCENTE TITOLARE
Prof. Piergiovanni Morittu

sabato 24 settembre 2016

 PDI 2016 4I S

PIANI DIDATTICI 4I
Filosofia e Storia

Classe: Quarta I
Materia: Filosofia
Ore settimanali: 2

PIANO DI LAVORO

OBIETTIVI

Lettura e comprensione del testo filosofico
Esposizione chiara e coerente dei contenuti
Analisi critica e interpretazione del testo filosofico
Uso coerente del lessico filosofico
Sviluppo di competenze rielaborative autonome
Costruzione di percorsi interdisciplinari

RISORSE

Manuale in adozione o consigliato
Materiale in formato digitale
Dispense e fotocopie
Blog didattico

CONTENUTI PER MACRO-ARGOMENTI

 C4 - U1
Recupero di Aristotele

L1 - La Metafisica
L2 - La Logica
L3 - Le altre scienze

 C4 - U2
Ragione ed esperienza

L1 - Cartesio
L2 - Locke
L3 - Hume

 C4 - U3
Kant

L1 - Il Criticismo
L2 - La conoscenza
L3 - La morale e l'arte

 C4 - U4
Hegel

L1 - La dialettica hegeliana
L2 - La storia dello Spirito
L3 - Il sistema hegeliano

METODI

Tipologie di lezione
Lezione frontale
Lezione partecipata

Tipologie di intervento
Richiamo generale dei concetti
Richiamo individuale dei concetti
Pausa didattica
Interventi didattici integrativi

ACCERTAMENTO E VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE

Strumenti di verifica
Verifica formativa orale
Verifica sommativa orale
Verifica del debito formativo del primo periodo

Criteri di valutazione
Conoscenza degli elementi strutturali della disciplina
Uso coerente del lessico specifico della disciplina
Individuazione e creazione di relazioni logiche
Maturazione di competenze elaborative autonome
Comportamento corretto durante le attività
Regolarità di frequenza
Partecipazione continuativa alle attività e alle verifiche

Griglia di valutazione
Si rimanda alla griglia pubblicata sul Piano dell’Offerta Formativa

Classe: Quarta I
Materia: Storia
Ore settimanali: 2

PIANO DI LAVORO

OBIETTIVI

Lettura e comprensione degli eventi storici, politici e sociali
Collegamento e corretta collocazione temporale degli eventi storici
Esposizione chiara e coerente dei contenuti
Uso coerente del lessico storico e politico-economico
Analisi e interpretazione delle fonti storico-storiografiche
Sviluppo di competenze elaborative autonome
Costruzione di percorsi interdisciplinari

RISORSE

Manuale in adozione o consigliato
Materiale in formato digitale
Dispense e fotocopie
Blog didattico

CONTENUTI PER MACRO-ARGOMENTI

 C4 - U1
L'Europa nella prima metà del Seicento

L1 - Il declino dell'Impero degli Asburgo
L2 - La Spagna e l'Italia spagnola nel XVII secolo
L3 - La Francia e l'Inghilterra nella prima metà del Seicento

 C4 - U2
L'apogeo dell'Ancien Régime

L1 - L'età di Luigi XIV
L2 - L'età dei Lumi e la  rivoluzione industriale
L3 -  L'età di Luigi XV

 C4 - U3
La crisi dell'Ancien Régime

L1 - Le due   rivoluzioni atlantiche
L2 - L'età napoleonica
L3 - La Restaurazione

 C4 - U4
L'Ottocento

L1 - La prima metà del XIX secolo
L2 -  L'età del Risorgimento e l'unità d'Italia
L3 - L'età degli imperialismi e la crisi di fine secolo

METODI

Tipologie di lezione
Lezione frontale
Lezione partecipata

Tipologie di intervento
Richiamo generale dei concetti
Richiamo individuale dei concetti
Pausa didattica
Interventi didattici integrativi

ACCERTAMENTO E VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE

Strumenti di verifica
Verifica formativa orale
Verifica sommativa orale
Verifica del debito formativo del primo periodo

Criteri di valutazione
Conoscenza degli elementi strutturali della disciplina
Uso coerente del lessico specifico della disciplina
Individuazione e creazione di relazioni logiche
Maturazione di competenze elaborative autonome
Comportamento corretto durante le attività
Regolarità di frequenza
Partecipazione continuativa alle attività e alle verifiche

Griglia di valutazione
Si rimanda alla griglia pubblicata sul Piano dell’Offerta Formativa

Cagliari, 1 settembre 2016

DOCENTE TITOLARE
Prof. Piergiovanni Morittu

venerdì 23 settembre 2016

  PDI 2016 5I F

PIANI DIDATTICI 5I
Filosofia e Storia

Classe: Quinta I
Materia: Filosofia
Ore settimanali: 2

PIANO DI LAVORO

OBIETTIVI

Lettura e comprensione del testo filosofico
Esposizione chiara e coerente dei contenuti
Analisi critica e interpretazione del testo filosofico
Uso coerente del lessico filosofico
Sviluppo di competenze rielaborative autonome
Costruzione di percorsi interdisciplinari

RISORSE

Manuale in adozione o consigliato
Materiale in formato digitale
Dispense e fotocopie
Blog didattico

CONTENUTI PER MACRO-ARGOMENTI

 C5 - U1
Recupero di Hume e di Kant

L0 - Hume
L1 - Il Criticismo
L2 - La conoscenza
L3 - La morale e l'arte

 C5 - U2
Recupero di Hegel

L1 - La dialettica hegeliana
L2 - La storia dello Spirito
L3 - Il sistema hegeliano

 C5 - U3
La reazione all'hegelismo

L1  - Feuerbach  e Marx
L2 - Schopenhauer
L3 - Kierkegaard

 C5 - U4
La crisi del Romanticismo

L1 - Comte
L2 - Nietzsche
L3 - Freud

METODI

Tipologie di lezione
Lezione frontale
Lezione partecipata

Tipologie di intervento
Richiamo generale dei concetti
Richiamo individuale dei concetti
Pausa didattica
Interventi didattici integrativi

ACCERTAMENTO E VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE

Strumenti di verifica
Verifica formativa orale
Verifica sommativa orale
Verifica del debito formativo del primo periodo
Simulazione della Terza prova scritta dell’esame di Stato

Criteri di valutazione
Conoscenza degli elementi strutturali della disciplina
Uso coerente del lessico specifico della disciplina
Individuazione e creazione di relazioni logiche
Maturazione di competenze elaborative autonome
Comportamento corretto durante le attività
Regolarità di frequenza
Partecipazione continuativa alle attività e alle verifiche

Griglia di valutazione
Si rimanda alla griglia pubblicata sul Piano dell’Offerta Formativa

Classe: Quinta I
Materia: Storia
Ore settimanali: 2

PIANO DI LAVORO

OBIETTIVI

Lettura e comprensione degli eventi storici, politici e sociali
Collegamento e corretta collocazione temporale degli eventi storici
Esposizione chiara e coerente dei contenuti
Uso coerente del lessico storico e politico-economico
Analisi e interpretazione delle fonti storico-storiografiche
Sviluppo di competenze elaborative autonome
Costruzione di percorsi interdisciplinari

RISORSE

Manuale in adozione o consigliato
Materiale in formato digitale
Dispense e fotocopie
Blog didattico

CONTENUTI PER MACRO-ARGOMENTI

 C5 - U1
Il primo Novecento e la Grande Guerra

L1 - La Belle Époque
L2 - La prima guerra mondiale
L3 - Il primo dopoguerra

 C5 - U2
L'età dei totalitarismi  e la seconda guerra mondiale

L1 - Europa Occidentale
L2 - Europa Orientale
L3 - Il nuovo conflitto mondiale

 C5 - U3
La Guerra Fredda

L1 - Gli anni della prima Guerra Fredda
L2 - Gli anni della seconda Guerra Fredda
L3 - Il mondo dopo la fine della Guerra Fredda

 C5 - U4
La crisi del XXI secolo

L1 - La crisi nel Mondo
L2 - La crisi in Europa
L3 - La crisi in Italia

METODI

Tipologie di lezione
Lezione frontale
Lezione partecipata

Tipologie di intervento
Richiamo generale dei concetti
Richiamo individuale dei concetti
Pausa didattica
Interventi didattici integrativi

ACCERTAMENTO E VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE

Strumenti di verifica
Verifica formativa orale
Verifica sommativa orale
Verifica del debito formativo del primo periodo
Simulazione della Terza prova scritta dell’esame di Stato

Criteri di valutazione
Conoscenza degli elementi strutturali della disciplina
Uso coerente del lessico specifico della disciplina
Individuazione e creazione di relazioni logiche
Maturazione di competenze elaborative autonome
Comportamento corretto durante le attività
Regolarità di frequenza
Partecipazione continuativa alle attività e alle verifiche

Griglia di valutazione
Si rimanda alla griglia pubblicata sul Piano dell’Offerta Formativa

Cagliari, 1 settembre 2016

DOCENTE TITOLARE
Prof. Piergiovanni Morittu

giovedì 22 settembre 2016

 PDI 2016 5I S

PIANI DIDATTICI 5I
Filosofia e Storia

Classe: Quinta I
Materia: Filosofia
Ore settimanali: 2

PIANO DI LAVORO

OBIETTIVI

Lettura e comprensione del testo filosofico
Esposizione chiara e coerente dei contenuti
Analisi critica e interpretazione del testo filosofico
Uso coerente del lessico filosofico
Sviluppo di competenze rielaborative autonome
Costruzione di percorsi interdisciplinari

RISORSE

Manuale in adozione o consigliato
Materiale in formato digitale
Dispense e fotocopie
Blog didattico

CONTENUTI PER MACRO-ARGOMENTI

 C5 - U1
Recupero di Hume e di Kant

L0 - Hume
L1 - Il Criticismo
L2 - La conoscenza
L3 - La morale e l'arte

 C5 - U2
Recupero di Hegel

L1 - La dialettica hegeliana
L2 - La storia dello Spirito
L3 - Il sistema hegeliano

 C5 - U3
La reazione all'hegelismo

L1  - Feuerbach  e Marx
L2 - Schopenhauer
L3 - Kierkegaard

 C5 - U4
La crisi del Romanticismo

L1 - Comte
L2 - Nietzsche
L3 - Freud

METODI

Tipologie di lezione
Lezione frontale
Lezione partecipata

Tipologie di intervento
Richiamo generale dei concetti
Richiamo individuale dei concetti
Pausa didattica
Interventi didattici integrativi

ACCERTAMENTO E VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE

Strumenti di verifica
Verifica formativa orale
Verifica sommativa orale
Verifica del debito formativo del primo periodo
Simulazione della Terza prova scritta dell’esame di Stato

Criteri di valutazione
Conoscenza degli elementi strutturali della disciplina
Uso coerente del lessico specifico della disciplina
Individuazione e creazione di relazioni logiche
Maturazione di competenze elaborative autonome
Comportamento corretto durante le attività
Regolarità di frequenza
Partecipazione continuativa alle attività e alle verifiche

Griglia di valutazione
Si rimanda alla griglia pubblicata sul Piano dell’Offerta Formativa

Classe: Quinta I
Materia: Storia
Ore settimanali: 2

PIANO DI LAVORO

OBIETTIVI

Lettura e comprensione degli eventi storici, politici e sociali
Collegamento e corretta collocazione temporale degli eventi storici
Esposizione chiara e coerente dei contenuti
Uso coerente del lessico storico e politico-economico
Analisi e interpretazione delle fonti storico-storiografiche
Sviluppo di competenze elaborative autonome
Costruzione di percorsi interdisciplinari

RISORSE

Manuale in adozione o consigliato
Materiale in formato digitale
Dispense e fotocopie
Blog didattico

CONTENUTI PER MACRO-ARGOMENTI

 C5 - U1
Il primo Novecento e la Grande Guerra

L1 - La Belle Époque
L2 - La prima guerra mondiale
L3 - Il primo dopoguerra

 C5 - U2
L'età dei totalitarismi  e la seconda guerra mondiale

L1 - Europa Occidentale
L2 - Europa Orientale
L3 - Il nuovo conflitto mondiale

 C5 - U3
La Guerra Fredda

L1 - Gli anni della prima Guerra Fredda
L2 - Gli anni della seconda Guerra Fredda
L3 - Il mondo dopo la fine della Guerra Fredda

 C5 - U4
La crisi del XXI secolo

L1 - La crisi nel Mondo
L2 - La crisi in Europa
L3 - La crisi in Italia

METODI

Tipologie di lezione
Lezione frontale
Lezione partecipata

Tipologie di intervento
Richiamo generale dei concetti
Richiamo individuale dei concetti
Pausa didattica
Interventi didattici integrativi

ACCERTAMENTO E VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE

Strumenti di verifica
Verifica formativa orale
Verifica sommativa orale
Verifica del debito formativo del primo periodo
Simulazione della Terza prova scritta dell’esame di Stato

Criteri di valutazione
Conoscenza degli elementi strutturali della disciplina
Uso coerente del lessico specifico della disciplina
Individuazione e creazione di relazioni logiche
Maturazione di competenze elaborative autonome
Comportamento corretto durante le attività
Regolarità di frequenza
Partecipazione continuativa alle attività e alle verifiche

Griglia di valutazione
Si rimanda alla griglia pubblicata sul Piano dell’Offerta Formativa

Cagliari, 1 settembre 2016

DOCENTE TITOLARE
Prof. Piergiovanni Morittu

mercoledì 21 settembre 2016

900 - Parte 1A

IL 900 - PARTE 1A
IL PRIMO NOVECENTO E LA BELLE ÉPOQUE
1900-1913

1 - QUADRO STORICO

si chiama BELLE EPOQUE proprio perchè questo periodo è caratterizzato da una notevole vitalità culturale, nonostante questo sia un momento di grave crisi e di tensioni politiche che poi sfoceranno nella prima guerra mondiale. il secolo si apre con una politica di riorganizzazione e di riarmo, ma anche con una fortissima innovazione tecnologica, che attraversa i due secoli e caratterizzata da nuove invenzioni - il motore a scoppio, il cinematografo, il fonografo, il telegrafo - che danno nuovi stimoli all’economia, all’industria, e alla cultura.

GRAN BRETAGNA - in europa cresce il prestigio economico, industriale e di conseguenza politico, della germania del KAISER GUGLIELMO II, che schiaccia il tradizionale predominio inglese. l’inghilterra è per il primo quarto di secolo in mano al partito conservatore, e consolida l’alleanza con la francia: dall’ENTENTE CORDIALE stipulata al termine della guerra anglo-francese nasce la TRIPLICE INTESA che coinvolge in seconda battuta anche la russia, accerchiando in questo modo la germania. nel 1908 il re EDOARDO VII, unitamente all’imperatore austriaco FRANCESCO GIUSEPPE. tentano una mediazione col kaiser allo scopo di convincerlo a limitare la corsa al riarmo attuata dalla germania, ma ogni trattativa diplomatica fallisce.

FRANCIA - la francia ha consolidato la sua presenza in africa e in asia, ma ancora una volta deve fronteggiare la pressione tedesca, la germania infatti convince il marocco a pretendere un congresso perchè venga difesa la propria integrità territoriale, spartita tra inghilterra e francia. si aprono così le due CRISI MAROCCHINE: al congresso di ALGECIRAS la francia è costretta a rinnciare al controllo politico-territoriale del marocco, assieme alla gran bretagna, pur mantenendo il controllo dei proventi economici de paese. qualche anno più tardi, per difendere i residenti francesi minacciati dal governo marocchino,  la francia occupa FEZ provocando la reazione tedesca: la germania invia infatti poderosi mezzi navali, tra cui il famoso incrociatore panther che minaccia di cannoneggiare le truppe francesi. la francia viene appoggiata militarmente dalle flotte navali inglesi. la seconda crisi si chiude con la cessione alla germania di parte del congo e del marocco, in modo da conservare il controllo sull’africa nord-occidentale.

BALCANI - mentre l’impero austro-ungarico annette la bosnia e l’erzegovina, e la bulgaria dichiara la propria indipendenza dalla tirchia, l’italia firma a racconigi un importante accordo con la russia per il controllo degli stretti, soprattutto quello dei DARDANELLI che era uno sbocco navale strategico. la russia si mpegna a riconoscere l’interesse dell’italia sulla libia. rafforzata da questo accordo l’italia dichiara guerra all’impero ottomano e si impossessa della tripolitania, della cirenaica, di rodi e del dodeccaneso: queste entità territoriali saranno ratificate con la pace di LOSANNA del 1912. la crisi dell’impero ottomano agitato da tensioni nazionalistiche - come quello dei GIOVANI TURCHI - viene ulteriormente aggravata dalle due GUERRE BALCANICHE: la prima vede contrapposte servia e montenegro, bulgaria e grecia contro la turchia da un lato e contro l’impero austro-ungarico dall’altro, e si chiude con la PACE DI LONDRA con cui la turchia conserva il proprio territorio e istanbul capitale ma deve rinunciare a tutti i possedimenti europei, ivi compresa la stessa albania che dichiara la propria indipendenza; la seconda vede contrapposte serbia, grecia e romania contro la bulgaria, che si avvicina politicamente alla germania. questo è l’inizio di una serie di tensioni a sfondo culturale e religioso, dominata dalla pretesa espansionistica della bulgaria e dal sentimento anti-austriaco.

ITALIA - gli accordi con la russia fanni vacillare la triplice alleanza dell’italia con germania e austria ma i contrasti vengono appianati dal ministro degli esteri italiano. dopo l’annessione di bosnia ed erzegovina l’austria non concede spazi all’espansione italiana nei balcani, provocando così alcune tensioni. l’italia inizia la guerra di libia che si ocnluderà come già detto con l’annessione di cirenaica, tripolitania, rodi e dodecanneso, ratificati con la pace di losanna nel 1912.

2 - QUADRO POLITICO E SOCIALE

questo periodo è caratterizzato dall’affermazione dei GRUPPI NAZIONALISTI e delle grandi ORGANIZZAZIONI DI MASSA. la maggior parte dei paesi sono scossi dalle affermazioni di nuovi gruppi politici che vanno via via allargando la propria importanza, non solo nei pesi tradizionalmente imperialisti ma anche nei nuovi stati da poco indipendenti. è il periodo delle grandi traformazioni, come per esempio quelle che interessano la cina e il portogallo, come quelle che interessano qui paesi dove il governo cambia radicalmente assetto e vede l’emergere delle sinistre, come in italia.

2A - TRIPLICE INTESA

GRAN BRETAGNA - in gran bretagna assistiamo a uncambiamento importante dal punto di vista politico e sociale. il tradizionale assetto bipartitico viene infatti stravolto dalla contemporanea affermazione di conservatori e laburisti, che obbliga i conservatori a sottoscrivere una nuova piattaforma programmatica. vengono così varati nuovi e importanti provvedimenti riguardanti la legislazione sociale: la pensione di vecchiaia dopo i 70 anni, per esempio, assicurazioni contro gli infortuni, riduzione della giornata lavorativa a otto ore. viene proposto anche un ammodernamento della flotta, che comporterà l’introduzione di una IMPOSTA PROGRESSIVA SUL REDDITO E SULLE RENDITE FONDIARIE. questi nuovi provvedimenti incontrano l’ostacolo dei lord, tradizionalisti e conservatori, e comincia una lotta politica e sociale portata avanti da ASQUITH  e da LLOYD GEORGE. le nuove elezioni vedono vittoriosi proprio i progressisti e nel 1910 la camera dei comuni approva la kegge che ABOLISCE IL DIRITTO DI VETO DEI LORD SUI PROGETTI DI LEGGE FINANZIARIA. l’anno siccessivo col PARLIAMENT BILL la camera dei lord approva la definitiva abolizione del diritto di veto e sottrae quindi la politica economica alle ingerenze dell’aristocrazia. si tratta di una svolta sociale molto importante per il paese, che culmina in una riforma elettorale che estende ai due terzi dei cittadini maschi il diritto di voto. tra i provvedimenti anche il cosiddetto HOME RULE, il provvedimento che consente all’irlanda l’autogoverno, opposto sia dai protestanti dell’ulster sia dai cattolici integralisti del SINN FEIN, l’organizzazione nazionalista irlandese. purtuttavia la guerra imminente bloccò la trattativa e solo nel 1921 si arrivò, dopo una guerra civile, alla negoziazione del TRATTATO ANGLO-IRLANDESE, da cui nacque lo stato libero d’irlanda, a cui però non si unì l’ulster protestante che preferì restare parte del regno unito di gran bretagna,

FRANCIA - la francia vive un periodo di grande disagio sociale e politico. da una parte vanno avanti i militanti della sinistra radicale, come CLEMENCEAU e BRIAND, dall’altra invece assistiamo al una irpresa del revanscismo nazionalista e militarista dei partiti della destra. la laicizzazione della sinistra mette all’angolo la stessa chiesa, considerata alla stregua di qualsiasi organizzazione sociale, culmine di un’operazione cominciata alla fine del secolo precedente, e anche in francia come in italia scoppiano le rivolte operaie, come lo sciopero dei ferrovieri, anche in questo caso sedato con l’esercito. questi disordini sociali uniti alle due crisi marocchine fanno in modo che i partiti della destra nazionalista riprendano il loro ruolo primario, e infatti nel 1912 l’elettorato francese premia il revanscista POINCARE’ che diventa presidente della repubblica. le riforme sociali vengono messe da parte, e si dà priorità al finanziamento del riarmo, in previsione del conflitto oramai imminente.

RUSSIA - l’impero russo vive la sua fase cruciale che lo condurrà alla sua definitiva conclusione. dopo la sconfitta col giappone la russia perde credibilità e soprattutto il popolo russo vive un periodo di tensione e di crisi sociale, che sfocia nella DOMENICA DI SANGUE del 1905, il famoso eccidio si san pietroburgo, quando la guardia imperiale russa spara sulla folla che manifesta pacificamente guidata dal pope gapon. il massacro fa un migliaio di morti e segna la definitiva rottura tra il popolo russo, gli strati più umili della popolazione, e il piccolo padre, lo zar. inizia la PRIMA RIVOLUZIONE RUSSA. scoppiano sempre più frequenti gli scioperi di operai e di contadini, e si verificano casi di insubordinazione e di ammutinamento, uno dei più celebri è sicuramente quello dell’incrociatore corazzato POTEMKIN alla fonda nel mar nero, protagonista di una storica insubordinazione nel 1905. due sono i partiti che dominano la scena politica rivoluzionaria del paese: il PARTITO SOCIALRIVOLUZIONARIO (PSR), diffuso tra le masse contadine e operaie, che promuove la costituzione dei SOVIET, i consigli dei contadini e degli operai, a pietroburgo e mosca, e il PARTITO SOCIALDEMOCRATICO, diviso in MENSCEVICHI, moderati e filoborghesi, e BOLSCEVICHI, rivoluzionari e sostenitori del partito operaio come avanguardia del nuovo stato russo. i bolscevichi sono guidati da LENIN che rientra dall’esilio MA è costretto a una nuova fuga dopo il fallimento della prima rivoluzione. accanto ai partiti rivoluzionari ci sono i partiti borghesi, come il KDP o PARTITO DEI CADETTI  e il PARTITO OTTOBRISTA di ispirazione riformista e moderata.
dopo una nuova ondata di scioperi lo zar decide di concedere una DUMA ossia un parlamento, per consentire al popolo una parvenza di democrazia, ma con criteri elettorali molto rigidi e conservatori. nuove tensioni sociali obbligheranno nicola a emettere il MANIFESTO D’OTTOBRE con cui si impegna a concedere maggiori libertà civili e democratiche al popolo russo, come l’estensione del suffragio e la concessione del potere legislativo alla duma. ma queste misure non soddisfano i più rivoluzionari: lo zar infatti usa l’esercito per la repressione dei focolai di ribellione e questo contrasta con le iniziative democratiche e liberali di nicola II. la politica si spacca tra i menscevichi e i cadetti che credono nel disegno riformista dello zar e i bolscevichi e gli ottobristi che invece pensano al peggio, anche per via dello scioglimento forzato dei soviet. una nuova ondata di scioperi e di rivolte viene sedata col sangue. la prima duma del 1906 viene sciolta perchè non allineata con lo zar, e anche la seconda. alla fine lo zar promuove una terza duma, detta DUMA DEI SIGNORI, eletta con critri ancora più restrittivi, che durerà fino alla fine del mandato. a guidarla è il riformista STOLYPIN che governa riportando l’ordine pubblico col terrore, e avviando una nuova politica di ridistribuzione delle terre. stolypin sperva infatti di costituire una classe di piccoli e medi proprietari terrieri lontani da simpatie socialiste e legati solo alla terra. ma il tardivo risveglio borghese non produsse gli effetti sperati, e lo stesso stolypin benne ucciso da un socialrivoluzionario. iniziava così per la russia un periodo intenso di lotte sociali e politiche  che culminerà con la rivoluzione d’ottobre del 1917 e col rovesciamento dello zar.

2B - TRIPLICE ALLEANZA

GERMANIA - la germania vive un periodo estremamente importante ma anche travagliato. si rafforza economicamente, soprattutto nella produzione dell’acciaio, con le famiglie thyssen e krupp a farla da padroni, e nel contempo si isola nella politica internazionale, dando il via a quel progetto di PANGERMANESIMO che poi sconfinerà nel terzo reich. primo ministro è l’illuminato cancelliere VON BULOW, sostenuto dai centristi e dai conservatori ma poco gradito al kaiser per la sua politica di cautela nel riarmo. guglielmo II lo destituisce e mette al suo posto BETHMANN HOLLWEG. la società tedesca sta cambiando radicalmente dopo la fase di intensa industrializzazione. i lavoratori hanno come punto di riferimento il sindacato e il partito socialdemocratico, lo SPD, all’interno del partito ci sono due correnti, quella ortodossa marxista guidata da BEBEL  e quella REVISIONISTA guidata da BERNSTEIN. fu proprio bernstein a rendersi conto che oramai la società tedesca era mutata e con l’allargamento del ceto medio, frutto del nuovo industrialismo, era diventato necessario un cambiamento di programma, introducendo un dialogo con le forze capitaliste. il programma riformista di bernstein premia lo spd che diventa il primo partito tedesco. purtroppo la situazione politica, specie a livello internazionale, era ormai compromessa e bthmann hollweg riesce a far approvare dai socialisti la LEGGE SUL FINANZIAMENTO DEL RIARMO in previsione del conflitto imminente.

IMPERO AUSTRO-UNGARICO - questo è uno dei paesi sicuramente più messo a dura prova dai movimenti nazionalistici: abbiamo già visto per esempio il caso degli irredentisti trentini, a cui si aggiungono altri movimenti, come quello dei giovani cechi, quello degli slavi del sud, quello dei magiari. nonostane l’austria cerchi di correre ai ripari con un ammodernamento delle istituzioni, e col suffragio universale, la situazione è destinata a precipitare soprattutto dopo l’annessione della bosnia ed erzegovina, che provoca l’ostiità degli slavi del sud.

ITALIA - si apre in italia la cosiddetta età giolittiana. dopo due brevi governi affidati allo statista riformista SIDNEY SONNINO torna al potere GIOVANNI GIOLITTI che inizia una serie di provvedimenti volti a compattare la sua eterogenea maggioranza. giolitti adotta provvedimenti a carattere più locale che nazionale, e questo gli permette sicuramente di unificare le diverse rappresentanza elettorali, dagli industriali del nord agli agrari del sud, non ultimi i socialisti e i cattolici. nel 1906 nasce la CGL che avrà un grosso peso negli scioperi generali di inizio secolo, mentre quattro anni più tardi si costituisce l’ASSOCIAZIONE DEGLI INDUSTRIALI. sul fronte cattolico il papa PIO X  sciolgie l’OPERA DEI CONGRESSI  per sanare i dissidi tra i cattolici intransigenti e la neonata DEMOCRAZIA CRISTIANA  e promuove la formazione di UNIONI CATTOLICHE  costituite intorno a diverse aree e sottoposte a un rigido controllo ecclesiastico. in questo periodo cresce l’interesse per la rappresentatività cattolica, con la formazione di istituti e di sindacati di ispirazione religiosa. 
il periodo giolittiano, aiutato da una positiva congiuntura economica, vede una ripresa dell’economia italiana, aiutata anche dagli invii degli emigrati italiani all’estero di valuta pregiata, le cosiddette RIMESSE. questa fase positiva permette a giolitti di governare con l’appoggio di una larga maggioranza. giolitti si rende protagonista, soprattutto nel suo quarto mandato, di tre importanti avvenimenti: la vittoria sull’impero ottomano, che consente all’italia di guadagnare la cirenaica, la tripolitania, e rodi con le isole del dodecanneso, ratificati dalla pace di losanna del 1912: la fondazione dell’INA, l’istituto nazionale delle assicurazioni, e l’approvazione della legge elettorale sul SUFFRAGIO UNIVERSALE che estende il diritto di voto a tutti i cittadini di sesso maschile di età superiore ai 30 anni. l’elettorato passa a 8 milioni e mezzo di aventi diritto. per allargare la propria maggioranza giolitti si allea col presidente dell’UNIONE CATTOLICA, il conte GENTILONI, dando vita a una coalizione (PATTO GENTILONI) di centrosinistra in cui i cattolici si impegneranno a sostenere il governo e la sinistra a una politica non pià anticlericale e in difesa della famiglia. 
purtroppo questo allargamento, complicato anche dal suffragio universale, rende instabile la maggioranza, e provoca l’uscita della sinistra radicale dal governo, causando le dimissioni di giolitti. nel dimettersi giolitti indica quale suo successore un uomo della destra liberale, ANTONIO SLANDRA, che si trova a governare non una sola italia ma tre italie, una socialista, una radicale e una cattolica. questa particolare complessità politica e istituzionale crea nuove tensioni sociali, come la cosiddetta SETTIMANA ROSSA, una serie di insurrezioni scoppiate nelle marche e nella romagna poco prima dello scoppio della grande guerra - tra i protagonisti ci fu anche l’allora socialista benito mussolini - e che salandra è costretto a controllare ancora una volta con l’esercito, anche se in maniera meno cruenta rispetto agli episodi di milano di inizio secolo.

3 - QUADRO ECONOMICO

questo è come si è visto un periodo di grande espansione economica, con la nascita e il consolidamento dei grandi gruppi industriali e il rafforzamento delle economie di usa e germania. l’inghilterra perde il suo ruolo egemone ma mantiene la leadership della politica monetaria per via del cosiddetto gold standard: il controllo monetario dell’oro vincola lo sviluppo e gli scambi della maggior parte dei paesi europei ed extraeuropei, e soprattutto di quelli non ancora industrializzati, inoltre tutte le economie devono fare i conti col tasso di scambio imposto dall’inghilterra e questo condiziona tutti i tipi di risorsa, da quella agricola a quella manifatturiera. a questo vincolo si sottraggono solo i due paesi in reale ascesa, la germania e gli usa: la germania ha realizzato un’economia basata sulla banca mista, finanziario-industriale, mentre gli usa hanno dalla loro un’economia oramai forte e in netta crescita che si fonda anche su una massiccia industrializzazione di diversi settori. la stragrande maggior parte degli investimenti commerciali riguardano a livello internazionale proprio questi due paesi. la produzione viene diversificata: nei paesi più moderni e avanzati tecnologicamente prevale l’industria manifatturiera e metallurgica e i settori strategici dell’industria per il rinnovo dei capitali, mentre le alre attività produttive come quella agricola sono concentrate nei paesi coloniali dove ci sono risorse vergini e una manodopera a basso costo.

IL TAYLORISMO

nel 1913 l’industria conosce la sua svolta con l’introduzione della CATENA DI MONTAGGIO creata da HENRY FORD nei suoi stabilimenti di detroit per la prima produzione automobilistica in grande serie. ford applica i criteri del cosiddetto TAYLORISMO, i principi dell’organizzazione scientifica del lavoro illustrati da taylor, che aveva elaborato nei suoi PRINCIPLES OF SCIENTIFIC MANAGEMENT un metodo per la selezione delle risorse umane da impeigare nello svolgimento di determinate mansioni. taylor riteneva che per ottenere il migliore risultato occorresse: 1) studiare le caratteristiche del lavoro e delle tipologie operative; 2) individuare il tipo di lavoratore in grado di svolgere questo tipo di lavoro; 3) selezionare la manodopera adatta. questo sistema era sintetizzato dal celebre motto  THE RIGHT MAN IN THE RIGHT PLACE AT THE RIGHT TIME, l’uomo giusto al posto giusto nel momento giusto. si tratta di una esasperazione del lavoro di serie che sfocia nel cosiddetto MACCHINISMO INDUSTRIALE: l’operaio comune si trova davanti semplici pezzi da assemblare e lavora a un solo settore della catena di montaggio, perdendo di vista l’intera filiera produttiva, e questo genera nell’operaio una sorta di frustrazione. l’introduzione della catena di montaggio segna una svolta decisiva dalle attività manifatturiere tradizionali e artigianali a lla produzione seriale, che si estenderà nel corso degli anni a  s svariati settori produttivi. l’attività industriale conosce in questo modo una vera e propria espansione, le industrie diventano delle vere e proprie città con una popolazione operaia di diverse migliaia di individui, e nasce la SPECIFICAZIONE DELLE MANSIONI, attraverso cui il prodotto viene curato in maniera diversa in ogni settore della filiera produttiva, fino al packaging e alla pubblicità con cui esso viene proposto. nascono le grandi aziende come la krupp, l’aeg, la kodak, la singer, la remington. negli stati uniti viene utilizzata sempre più massicciamente la popolazione di immigrati che provengono dai paesi europei, tanto che poco prima del conflitto sono gli usa a vantare la popolazione operaia più consistente, seguiti dalla germania, dall’inghilterra e dalla francia.

LA GRANDE INDUSTRIA ITALIANA

anche l’italia conosce una fase di espansione molto importante, che vede l’aumento del reddito nazionale e di quello pro capite ma soprattutto il maggiore contributo dato al PIL da parte dell’economia industriale rispetto a quella agricola. l’italia diventa un paese industriale, con largo sviluppo dei settori chimico, meccanico e soprattutto elettrico. l’industria idroelettrica sfrutta la grande quantità dei corsi d’acqua del nord e si accentra soprattutto in piemonte e lombardia dove nascono le industrie più importanti, grazie alla lungimiranza di imprenditori come agnelli, pirelli, breda, mondadori, romeo. nascono anche i italia le banche miste, create col concorso di capitali tedeschi, come la banca commerciale e il credito italiano. infine il completamento della linea ferroviaria consente all’italia di aumentare gli scambi commericali col resto dell’europa.

martedì 20 settembre 2016

900 - Parte 1B

IL 900 - PARTE 1B
LA GRANDE GUERRA
1914-1918

1 - QUADRO STORICO INTRODUTTIVO

IL PERIODO - la prima guerra mondiale copre il quinquennio compreso tra il 28 luglio 1914 e l’11 novembre 1918. la guerra coinvolge fin da subito i principali stati europei, non soltanto a livello bellico ma anche ideologico e politico, determinando la fine di un periodo dorato, quello della belle epoque.

LE RADICI - innanzitutto la politica di squilibrio della germania post -bismarckiana, con la corsa al riarmo voluta del cancelliere bethmann-hollweg, spinto dal pangermanesimo del kaiser guglielmo II; la rottura del delicato sistema di alleanze creato dopo il 1870 dallo stesso bismarck; gli attriti tra l’impero austro-ungarico e le nazioni salve spinte dalla russia; il diffondersi dei nazionalismi nei balcani e nell’impero ottomano, che determinano una crisi irreversibile; la questione balcanica; il moltiplicarsi dei punti di attrito tra gli stati confinanti: tra germania e francia per le questioni coloniali e legate al revanscismo antitedesco, alimentato dal nuovo presidente francese pincarè, tra italia e austria per la questione delle terre irredente ancora in mano agli austriaci; tra germania e inghilterra per la supremazia navale. 
ma la guerra aveva soprattutto una forte connotazione economica, e legata alla supremazia commerciale e produttiva, dato che la germania in europa aveva raggiunto come si ricorderà una predominanza che andava a cozzare contro il primato inglese nella politica monetaria, dovuto alla posizione prioritaria dell’inghilterra nel gold standard che faceva sì che fosse l’inghilterra adettare le regole del mercato nonostante il primato produttivo fosse tutto tedesco. questo attrito si combinava alla rivalità navale tra i due imperi, inasprita già durante la crisi marocchina in cui la flotta navale inglese aveva difeso la francia.

LA STRATEGIA - gli equilibri prima del conflitto vedevano da un lato la TRIPLICE INTESA, formata dalla francia, dalla russia e dall’inghilterra, con l’impero russo oramai vicino al suo dissolvimento, e la TRIPLICE ALLEANZA formata da germania, impero austro-ungarico, anche questo in fase di dissolvimento, e italia. tra tutti la nazione più avvantaggiata era la germania che poteva contare su una rete ferroviaria efficiente e soprattutto su una possente artiglieria, tanto che il piano elaborato dal generale Alfred VON SCHLIEFFEN  prevedeva una GUERRA DI MOVIMENTO, potendo trasportare truppe e armamenti. In realtà la guerra si trasformò subito in una GUERRA DI POSIZIONE.

LA CAUSA DELLA GUERRA - il motivo occasionale dello scoppio del conflitto fu il cosiddetto ECCIDIO DI SARAJEVO, datato 28 luglio 1914: in questa occasione l’erede al trono dell’impero austro-ingarico, l’arciduca FRANCESCO FERDINANDO D’ASBURGO fu assassinato, assieme alla moglie, da uno studente bosniaco, GAVRILO PRINCIP, che apparteneva a un’associazione nazionalista antiaustriaca, la MLADA BOSNIA, la giovane bosnia. nella realtà questo episodio fu soltanto l’episodio più eclatante, perchè da tempo la questione era aperta tra i due paesi. la politica sburgica non voleva perdere infatti il controllo della bosnia e dei paesi slavi e aveva proposto il cosiddetto TRIALISMO, un sistema affine ai prottetorati inglesi, in cui la corna austriaca avrebbe affiancato quella ungherese, già riconosciuta, e quella slava. i paesi slavi erano però divisi da tensioni inconciliabili, come quello tra la bosnia, a maggioranza musulmana e la serbia a maggioranza cristiana: a scatenare l’odio per l’arciduca fu anche la sua visita alla bosnia proprio mentre si ricordava un evento luttuoso nella storia serba, la sconfitta dei serbi a kosovo nel 1389 da parte dei turchi. questa visita per il popolo serbo rappresentava una gravissima offesa. a complicare ulteriormente le cose  da vienna arriva l’ultimatum per la serbia, che viene minacciata  co l’invio dell’esercito e con la richiesta inappellabile di  una resa che viene rifiutata. spinta dall germania l’austria dichiara guerra alla serbia. la serbia viene protetta dagli stati dell’intesa, soprattutto dalla russia che era confinante, e che ordina una mobilitazione generale a sostegno dei serbi. la germania ordina alla russia di sospendere le operazioni ma di fronte al diniego russo la germania le dichiara guerra. a questo punto anche la francia si vede costretta a una mobilitazione generale ed entra in conflitto con la germania, che ne invade il territorio del belgio ancora neutrale. l’italia che era legata all’intesa solo da un punto di vista difensivo dichiara la propria neutralità. pochi giorni più tardi anche l’inghilterra dichiara geurra alla germania per difendere il belgio dall’invasione tedesca.

GLI SCENARI - la guerra diventa da subito mondiale non solo per il grande numero di nazioni convolte ma anche per gli interessi coloniali che potevano vantare i diversi paesi protagonisti della guerra. il conflitto si espande ben presto alle altre nazioni: il montenegro affianca la serbia contro l’austria, il giappone dichiara guerra alla germania, e l’impero ottomano dichiara guerra agli stati della triplice intesa. nel 1915 scende in campo l’italia che dichiara guerra all’austria e la bulgaria alla serbia. nel 1916 la germania dichiara guerra al portogallo e la romania all’austria. nel 1917 entrano in gioco gli scenari extraeuropei col coinvolgimento degli stati uniti e dei paesi latinoamericani contro la germania, a cui seguiranno alcuni paesi asiatici come cina e siam. la guerra rappresenta il fallimento del sogno pacifista dell’internazionale socialista, che aveva proposto soluzioni di dialogo e di diplomazia. il tedesco SPD  e la francese SFIO di JEAN JAURES voteranno invece a favore dell’intervento militare, distruggendo gli sforzi per evitare il conflitto. 

2A - QUADRO STORICO 1914-1916

I DUE FRONTI EUROPEI - la guerra in europa si combatte su due fronti, uno occidentale e uno orientale. sul piano terrestre ad essere maggiormente avvantaggiati sono gli imperi centrali, la germania, l’austria, e l’impero ottomano, mentre sul piano navale è di grande importanza strategica la superiorità della flotta inglese. sul fronte occidentale vengono schierate 78 divisioni di fanteria e 11 di cavalleria, contro gli alleati anglo-franco-belgi, mentre su quello orientale vengono schierate 75 divisioni di fanteria e 11 di cavalleria contro il debole esercito russo. il problema della russia era la vastità del suo territorio, la germania poteva contare allora su una efficace rete ferroviaria con cui trasportare truppe e armamenti, mentre la russia doveva richiamare spesso da zone lontane le proprie truppe, con notevole ritardo nello svolgimento delle operazioni di guerra. in africa il contingente dell’intesa era più forte e aveva subito accerchiato e ridimensionato le scarne tuppe tedesche. nel mediterraneo la superiorità navale della triplice intesa fa in modo che austria e germania vengano isolate soprattutto commercialmente, e la germania cerca di approntare una guerra sottomarina per aggirare la sua inferiorità numerica. proprio questa indiscriminata guerra sottomarina richiama l’intervento degli stati uniti.

FRONTE OCCIDENTALE - l’esercito tedesco si muoveva secondo il cosiddetto PIANO SCHLIEFFEN, secondo il quale era necessario dapprima attaccare la francia, passando per il belgio neutrale, e successivamente trasferire le divisioni in russia, essendo l’esercito russo assai più lento negli spostamenti. ma la guerra franco-tedesca diventa GUERRA DI POSIZIONE: arrivati a 80 km da parigi i tedeschi subiscono una pesante sconfitta sulla marna e sono costretti a ripiegare verso il mare del nord e viene costituito a difesa della posizione un fronte trincerato di 800 km che va dalla manica alla svizzera, e che non subirà decisive alterazioni negli anni successivi.

FRONTE ORIENTALE - sul fronte orientale i russi riescono a entrare in prussia e costringono l’esercito tedesco a richiamare alcune divisioni dal fronte opposto, cosa che forse produsse la sconfitta tedesca in francia. irussi sono sconfitti a tannenberg e sui laghi masuri ma riescono comunque a invadere l’ungheria. sempre sullo stesso fronte l’austria sconfigge la serbiae ad esntrare a belgrado, ma i serbi riescono a respingere subito l’invasione e a contenerla anche qui con una guerra di posizione.

1915 - la germania decide di concentrarsi sul fronte più debole, che è quello orientale, in quanto la superiorità numerica dell’intesa e la posizione del fronte trincerato impedisce di fatto lo sfondamento a ovest. l’esercito russo è debole e isolato, e questo permette alle divisioni tedesche di occupare un fronte rettilineo dal baltico al dniestr, entrando in territorio russo. le forze austro-tedesche sono guidate dai generali HINDEBURG e LUDENDORFF, ma questa vittoria non è affatto decisiva. l’italia infatti decide di schierarsi a fiando dell’intesa e attacca gli austriaci sull’isonzo, obbligando così le divisioni austriache a occuparsi di un nuovo e inatteso fronte. sul fronte occidentale le truppe anglo-francesi tentano di sfondare la linea creata a difesa delle posizioni, e la germania inizia la guerra sottomarina per aggirare il blocco economico creato dall’inghilterra. proprio la guerra sottomarina porta all’intervento americano, dopo che il piroscafo lusitania con a bordo molti passeggeriamericani viene affondato. sul fronte orientale le truppe anglo-francesi tentano di sfondare lo stretto dei DARDANELLI per poter entrare in russia e aiutare gli alleati ma sono respinti dall’esercito turco. l’impero ottomano approfitta della guerra e dell’assalto francese per organizzare il GENOCIDIO DEGLI ARMENI, un popolo cristiano che rivendicava la propria indipendeza dall’impero ottomano e che si era schierato con le truppe dell’intesa. alla fine del 1915 gli imperi centrali avevano migliorato le loro posizioni ma l’intervento dell’italia a fianco dell’intesa creava un ulteriore problema, privando l’alleanza dello sbocco sul mediterraneo e gettando i presupposti per l’asfissia economica degli imperi centrali.

1916 - la germania, forte della vittoria sul fronte russo, decide di attaccare la roccaforte francese di VERDUN, una delle battaglie più sanguinose del conflitto, obbligando gli inglesi a una controffensiva su LA SOMME, in cui compaiono per la prima volta i mezzi cingolati. sul fronte itliano l’austria comincia una serie di guerre di USURA, piccole battaglie allo scopo di logorare la resistenza italiana. gli austriaci riescono a entrare in territorio italiano ma la linea difensiva sull’isonzo viene ricostituita e l’esercito riesce a riconquistare gorizia. sul fronte orientale l’esercito ursso riesce a ricompattarsi e a ricacciare l’avanzata tedesca, e di questo ne approfitta la romania, che attacca le truppe austriache e tedesche in ritirata. ma la debolezza della strategia romena provocano la sconfitta e la caduta di bucarest. in mare la germania continua la guerra sottomarina e viene affondato il piroscafo sussex, che produce un ulteriore inasprimento dei rapporti diplomatici con gli usa. nel tentativo di aggirare il blocco britannico la flotta tedesca affronta gli inglesi nella battaglia dello JUTLAND, nel mare del nord, in cui la flotta inglese conterà parecchie perdite ma riuscirà a contenere l’offensiva tedesca. la germania non teneterà altre offensive sul piano navale. lo stesso anno muore il kaiser francesco giuseppe e gli succede il figlio CARLO che mira a una pace separata. proprio alla fine del 1916 vengono perorate le richieste di pace. buona parte dell’europa è infatti postrata dalle perdite, soprattutto di vittime civili, oltre che minata dal rischio di collasso econmico. le due internazionali socialiste invocano una pace senza annessioni e senza il pagamento dei crediti di guerra. il presidente usa WILSON chiede quindi alle diplomazie di attivarsi per le trattative di pace. ma fin da subito le trattative falliscono, apparendo inconciliabili: l’intesa chiede la restituzione di alsazia e lorena alla francia, e il principio di nazionalità per i paesi sotto il dominio asburgico, mentre l’alleanza chiede il belgio e la polonia e un ridimensionamento dei confini francesi e balcanici. 

2B - QUADRO STORICO 1916-1918

1917 - le operazioni riprendono nel febbraio del 1917, dopo il fallimento delle trattative di pace, con un attacco a sorpresa delle forze dell’intesa, consapevole della superiorità numerica delle divisioni schierate in campo. la francia era guidata dal nuovo capo di stato maggiore NIVELLE mentre la germania era affidata dai generali HINDEBURG e LUDENDORFF, che, per contrastare la superiorità degli avversari, si affidano alla guerra sottomarina  tre fattori si riveleranno decisivi per le sorti del conflitto: la rivoluzione d’ottobre, l’abdicazione dello zar e l’entrata in guerra degli stati uniti. lo scoppio della rivoluzione d’ottobre provoca un immediato arresto delle operazioni di guerra sul fronte russo, perchè la nenonata repubblica non voleva più partecipare alla guerra. questo favorisce la germania, che tratta una pace separata con la russia e favorisce il rientro di lenin nel paese. la germania si vede protagonista di un intensificarsi della guerra sottomarina che provoca l’entrata in campo degli stati uniti. questa partecipazione riveste un ruolo fondamentale nei futuri assetti politici europei, spostando l’asse degli interessi verso l’atlantico. i sottomarini tedeschi cercano di chiudere il cerchio intorno all’inghilterra, colpendo non solo le navi da guerra ma anche i mercantili. sul fronte francese il piano strategico di nivelle non riesce a dare buon esito, non potendo la francia contare sull’appoggio della flotta inglese, e questo consente ai tedeschi di avanzare. sul fronte italiano si registra la famosa DISFATTA DI CAPORETTO in cui le truppe austro-tedesche riescono a sfondare lo sbarramento italiano, che però viene ricostituito sul PIAVE. dopo un ennesimo tentativo di riprendere le sorti della guerra la russia preferisce trattare la pace separata: dopo la presa di potere dei bolscevichi viene trattata la PACE DI BREST LITOVSK che assegna ad austria e germania la vittoria sul fronte orientale.

1918 - è questo l’anno delle grandi controffensive. i tedeschi, forti della pace con la russia, decidono di concentrarsi sul fronte occidentale, la germania decide di attaccare subito per evitare che l’esercito statunitense, coadiuvato da altri eserciti sudamericani, possa avere la meglio sulle divisioni tedesche. ma il possente attacco antifrancese viene respinto da una controffensiva sulla marna. sul fronte italiano si registra invece il blocco dell’avanzata austriaca sul piave e la sconfitta definitiva a vittorio veneto. nel frattempo le truppe alleate sono entrate in grecia e hanno raggiunto il confine tedesco, costringendo la germania a invocare la resa. il presidente americano wilson impone la resa incondizionata. anche la turchia è costretta alla resa e a trattare la pace. nel frattempo in inghilterra scoppia la QUESTIONE IRLANDESE, in cui i nazionalisti rifiutano il dominio britannico e la coscrizione obbligatoria nelle file dell’esercito inglese.

3 - QUADRO POLITICO E SOCIALE

la prima guerra moniale produce una radicale trasformazione nella società degli stati che vi parteciparono. le esigenze di approvvigionamento degli eserciti, il loro spostamento, la necessità di far fronte alle esigenze delle vittime civili del conflitto, produssero dei radicali cambiamenti nella struttura politica, sociale e amministrativa degli stati delle due coalizioni e dei loro alleati. in alcuni casi, come la russia e gli stati uniti, assistiamo a un radicale cambiamento nel settore politico ed economico, ma anche nelle strutture dell’apparato  ideologico dopo la rivoluzione d’ottobre in russia.

GRAN BRETAGNA - la gran bretagna è un impero costituito come abbiamo visto da diversi dominions, ossia degli stati dipendenti  con governi decentrati, come canada, australia, irlanda. al governo ci sono i liberali conservatori, prima LORD ASQUITH e in seguito LLOYD GEORGE. viente introdotta nel 1916 la COSCRIZIONE OBBLIGATORIA per consentire un maggiore apporto di uomini alla causa dell’intesa di cui l’inghilterra faceva parte. le decisioni governative sono affidate anche in tempo di guerra all’autorità civile, ma le decisioni strategiche sono lasciate comunque ai militari. anche le donne hanno un ruolo importante nella vita produttiva del paese e in seguito alla protesta delle suffraggette viene ESTESO IL DIRITTO DI VOTO aanche alle donne.

FRANCIA - in francia sono al potere i socialisti, fino al 1915 VIVIANI  e in seguito fino al 1917 BRIAND, uk capo di stato maggiore è JOFFRE. la francia vive un momento di crisi dopo il 1917, con il fallimento del piano nivelle e con gli ammutinamenti che ne seguirono, che travolsero il governo e che portarono alla guida del paese CLEMENCEAU, e alla guida dell’esercito l’eroe di verdun, il maresciallo PETAIN, che ritroveremo poi alla guida della repubblica collaborazionista di vichy nela corso della seconda guerra mondiale. sotto questo governo assistiamo a una poderosa militarizzazione della nazione, nonostante la popolazione francese sia la metà di quella tedesca le forze armate schierano un esercito che è appena inferiore, circa il 20 per cento di meno, rispetto a quello tedesco.

GERMANIA - in germania assistiamo al crollo del reich e alla nascita della repubblica. il kaiser guglielmo II governa la germania avvalendosi della collaborazione dei due gernerali HINDEBURG e LUDENDORFF, trionfatori sul fronte orientale, che giodano l’esercito come se fosse una nazione e la nazione come se fosse un esercito. in questo periodo tutta la produzione tedesca viene convogliata sulla causa bellica: la nazione, già provata dai sacrifici, e minata dall’isolamento economico e commerciale, si trova sull’orlo del collasso, e nelle città cominciano a costituirsi dei gruppi spontanei di soldati e operai simili ai soviet. il cancelliere VON BADEN chiede le dimissioni immediate del kaiser, che fugge dal paese poco prima della firma dell’armistizio. il potere viene preso in mano dai socialisti. il rovesciamento del reich porta alla nascita di territori indipendenti come la REPUBBLICA BAVARESE. il leader socialdemocratico SCHEIDEMANN proclama il 9 novembre la REPUBBLICA TEDESCA, con alla guida il cancelliere EBERT, che ottiene subito la fiducia dei consigli operai e costituisce un governo di COMMISSARI DEL POPOLO. questo governo per prima cosa firma subito per l’armistizio, facendo uscire la germania dal conflitto e iniziando le operazioni di smobilitazione, introducendo le operazioni di voto di una AASEMBLEA COSTITUENTE per rifondare la nuova germania repubblicana. si apre uno dei periodi più critici del paese: i socialisti sono infatti divisi su tre partiti, i socialdemocratici del SPD guidati appunto da ebert e da scheidemann, che erano favorevoli a un disegno democratico e parlamentare, i socialisti revisionisti e indipendenti dell’USPD, tra cui militava BERNSTEIN, che rivalutavano l’apporto dei consigli degli operai nella prospettiva di una repubblica parlamentare, e infine i comunisti rivoluzionari  che facevano capo alla LEGA DI SPARTACO, guidati da LIEBCKNECK  e da ROSA LUXEMBURG, che auspicavano il potere dei consigli operai sul modello dei soviet. le elezioni del 1919 vedono trionfare la proposta di ebert e i socialisti rivoluzionari scendono in piazza, con una serie di scioperi e di manifestazioni, spesso sedate con la forza dal governo di ebert.

ITALIA - allinizio del conflitto l’italia si divide tra NEUTRALISTI  e INTERVENTISTI. sono neutralisti e quindi contrari alla guerra i cattolici e i giolittiani, mentre sono interventisti le forze minoritarie della scena politica, come i socialisti rivoluzionari, che credevano nella possibilità di una repubblica come quella bolscevica, gli irredentisti, come cesare battisti, che credevano nella restituzione del triveneto e delle terre ancora austriache, i nazionalisti e certi intellettuali dome d’annunzio, marinetti e papini, i democratici riformisti come bonomi e bissolati. era interventista lo steso BENITO MUSSOLINI che era stato neutralista da direttore dell’AVANTI!, il quotidiano socialista, e che era passato alla sponda interventista fondando il POPOLO D’ITALIA. i neutralisti erano contrari alla guerra per ragioni umaniarie e anche economiche, mentre gli interventisti ritenevano che il nostro paese avesse tutto da guadagnare. nel 1915 lil capo del governo ANTONIO SALANDRA e il minsitro degli esteri SIDNEY SONNINO, entrambi favorevoli all’intervento, firmnano il PATTO DI LONDRA, con cui l’italia si impegna a scendere in campo contro l’austria a fianco dell’intesa, in cambio delle terre irredente, trento e tireste, l’alto adige, valona in albania, fiume e istria e parte della dalmazia. vengono così indette le RADIOSE GIORNATE DI MAGGIO con cui si propaganda l’intervento italiano forzando la volontà del re a intervenire. dopo i primi entusiasmi la sconfitta con l’esercito austriaco porta il governo salandra alle dimissioni, la rotta di caporetto determina un pesante contraccolpo sul morale e sulle ideologie nazionaliste, tanto da coinvolgere lo stesso GENERALE CADORNA, considerato dagli alleati dell’intesa il vero responsabile della disfatta. al governo salandra subentra un GOVERNO DI UNITA’ NAZIONALE guidato da BOSELLI, che dura poco e viene costituito un nuovo governo con ORLANDO alla guida, sonnino agli esteri e NITTI al tesoro. al posto di cadorna viene designato come capo di stato maggiore ARMANDO DIAZ. l’italia è un paese rurale profondamente trasformato nelle sue strutture, provato dalle coscrizioni, tanto da costringere il governo orlando a una intensa opera di riforme sociali per motivare i cittadini e per consentire una ripresa economica del paese. l’assenza degli uomini chiamati alle armi ha prodotto la FEMMINILIZZAZIONE DEL LAVORO AGRICOLO ementre le operazioni di guerra favoriscono una separazione delle famiglie. il governo promette una politica di riforme sociali maggiormente attenta alle esigenze della popolazione civile e militare, con un occhio di riguardo per contadini e soldati, i più penalizzati dal conflitto.

RUSSIA - il secolare regime zarista viene trasformato da due avvenimenti, la caduta dello zar e la rivoluzione bolscevica dell’ottobre del 1917. dopo la crisi del 1917 il paese versa in uno stato di collasso, con una grave carestia che opprime tutti gli strati della popolazione. lenin, rientrato nel paese dopo l’esilio grazie all’appoggio tedesco, cerca di organizzare la rivoluzione, puntando sui SOIET, i comitati costituiti dagli operai, dai contadini, e dai soldati che non volevano più la guerra. anche le forze borghesi desiderano un cambiamento e progettano un nuovo regime parlamentare. nicola II è costretto quindi ad abdicare e nel paese si costituiscono due centri di potere, uno rivoluzionario e bolscevico, e l’altro borghese, che forma il governo provvisorio di unità nazionale. lenin presenta le sue TESI DI APRILE che hanno come parole d’ordine PACE, PANE E TERRA, in quanto i bolscevichi chiedono l’armistizio con la germania, e l’esproprio delle terre ai grandi latifondisti per essere riassegnate ai contadini. il centro della rivoluzione, la prima delle due rivoluzioni bolsceviche e per caso quella considerata meno importante, si svolge a pietrogrado. gli scioperi e gli ammutinamenti contro il governo provvisorio si diffondono rapidamente, tanto che ben presto il governo perde il controllo sul territorio. il capo del governo, KERENSKY, cerca di fermare la rivolta con una manovra autoritaria, costringendo lenin a riparare in finlandia. il GENERALE KORNILOV marcia su pietrogrado, arrestando gli insorti e smantellando i centri di potere dei bolscevichi. ma la rivolta popolare e l’intervento dei soviet e soprattutto la rivellione dei soldati riporta il controllo della situazione nelle mani dei bolscevichi. ad assumere il controllo delle operazioni è LEV TROTZSKY, che diventa presidente del soviet di pietrogrado. IL 24 OTTOBRE 1917 I SOVIET ENTRANO NEI PRINCIPALI CENTRI DI POTERE, OCCUPANDOLI, E COSTRINGENDO KERENSKY ALLA FUGA. I BOLSCEVICHI DIVENTANO PADRONI ASSOLUTI DEL PAESE, COSTITUENDO UN GOVERNO FORMATO DAI SOVIET CHE COMINCIA LE TRATTATIVE PER LA PACE. il congresso dei soviet porta subito i primi decreti: il DECRETO SULLA PACE che obbliga la russia a firmare l’armistizio con la germania senza annessioni e senza pagamento di debiti di guerra, e il DECRETO SULLA TERRA, che obbliga all’esproprio fondiario dei latifondi per essere rifrazionati e consegnati ai contadini. nel mese di novembre si svolgono le elezioni a suffragio universale che portano alla formazione dell’ASSEMBLEA COSTITUENTE. il nuovo governo ha per presidente lenin.
preso il potere i soviet si dedicano allo smantellamento del vecchio apparato statale zarista.  viene evitata ogni possibile revanche controrivoluzionaria: la religione ortodossa viene abolita, viene imposto il divieto di insegnare la religione, viene adottato il calendario gregoriano, viene sciolto il partito cadetto. sono istituiti il divorzio e la parità dei sessi, e tutte le attività economiche e finanziarie del paese vengono nazionalizzate e poste sotto il controllo dei soviet. la manovra, sebbene radicale, era giustificata dalla necessità di controllare in modo efficace il paese, che era esteso e questa estensione causava notevoli problemi gestionali. l’assemblea costituente cerca di opporsi all’ingerenza del governo dei soviet e per questo viene sciolta. scoppia cos’ una feroce GUERRA CIVILE. i nostalgici zaristi e i nobili sono appoggiati dalle forze dell’intesa, le cosiddette ARMATE BIANCHE, contro cui si scontra l’ARMATA ROSSA voluta da trotzsky. durante la guerra civile la famiglia dello zar viene massacrata nella dacia di famiglia di EKATERIMBURG, dove erano stati nascosti nicola II e i suoi figli. mentre la situazione del paese rischia il collasso a causa del blocco produttivo dovuto alla guerra e alle rivolte, l’armata rossa sconfigge quelle bianche. la vittoria dell’armata rossa porta il governo nelle mani dei bolscevichi in maniera definitiva. la capitale del neonato stato viene spostata da pietrogrado a mosca.

USA - negli stati uniti sale al potere WILSON - rieletto nel 1917 per le sue idee neutraliste - che emana un documento noto come I QUATTORDICI PUNTI, un manifesto politico in cui vengono fissati i cardini per lo sviluppo economico e sociale dei diversi paesi dopo il conflitto. uno di questi punti riguarda proprio la russia, gli stati uniti avrennero voluto estendere la loro influenza al neonato governo russo, spingendo i paesi dell’area atlantica a cooperare per garantire al neonato stato russo il necessario sostegno per lo sviluppo sociale e politico. la rivoluzione d’ottobre spezza questo tentativo.

4 - QUADRO ECONOMICO

la guerra produce tre conseguenze sul piano economico:
- la conversione delle attività produttive a scopi bellici
- l’embargo commerciale a danno del nemico
- il mutamento della composizione delle classi produttive

infatti tutta la produzione industriale si arresta per essere utilizzata per i rifornimenti degli eserciti, armi e altro, inoltre cambia la stessa composizione dei ceti produttivi poichè gli uomini sono richiamati sotto le armi, infine, come nel caso della germania, i paesi dell’intesa adottano una politica di restrizione commerciale per privare i tedeschi di qualsiasi bene di prima necessità e costringerli ad una resa più rapida, forti anche del fatto che l’entrata in scena dell’italia al fianco dell’intesa privava la germania di uno sbocco sul mediterraneo, arrivando quindi alla paralisi dei rifornimenti e al conseguente collasso economico. a questo accerchiamento si accompagna per contro l’ascesa produttiva nei paesi alleati e soprattutto in italia: la conversione delle attività a scopi militari e gli appoggi  dei paesi dell’intesa fa in modo che aziende come la fiat o l’ansaldo arrivino a triplicare il numero dei loro dipendenti e il trend produttivo. mentre per contro la germania, paese industrialmente avvantaggiato, si vede raggiungere e poi superare dai paesi dell’intesa, che possono contare oltre agli sbocchi sul mare anche sul sostegno degli stati uniti. 

nonostante questo aumento della produzione i paesi coivolti nella guerra subiscono delle pesanti ripercussioni. ad avere la peggio sono i paesi della mitteleuropa ma anche italia e francia subiscono pesanti sconvolgimenti. le due conseguenze principali sono l’AUMENTO DELL’INFLAZIONE e la TRASFORMAZIONE DEI RUOLI PRODUTTIVI. i contadini  sono coinvolti nelle truppe di fanteria e nelle campagne il lavoro passa alle donne, nelle fabbriche gli operai sono costretti a turni massacranti, e subiscono spesso il blocco dei salari. l0aumento del tasso d’inflazione, per la crescita spropositata della domanda rispetto all’offerta fa raddoppiare il costo dei beni di prima necessità come pane, latte e zucchero, e anche la carne diventa introvabile e venduta a peso d’oro. ovviamente non mancano gli speculatrori che si arricchiscono ai danni dei paesi più poveri, creando una classe di nuovi ricchi che riesce a mantenersi i piedi coi soldi delle commesse militari.

i paesi europei vivono un vero e proprio dissesto finanziario. una delle situazioni peggiori è quella della gran bretagna, che era il paese più solido finanziariamente. la massiccia partecipazione alle sorti del conflitto produce un forte indebitamento pubblico: le principali attività produttive del paese si fermano, e la maggior parte dei lavoratori si trova al fronte. per resistere si ricorre ai finanziamenti privati, soprattutto  americani, ma ben presto il paese si trova a dover fronteggiare un pesantissimo deficit, a cui non reisce a porre rimedio neanche l’emissione di obbligazioni statali. si crea per contro una vertiginosa concentrazione industriale e finanziaria di trust e di cartelli per la concetrazione delle commesse solo in alcuni settori. la fine della guerra trova quindi una buona parte dei paesi europei con un forte indebitamento pubblico, soprattutto verso gli stati uniti che vantano crediti per dodici miliardi di dollari.

lunedì 19 settembre 2016

900 - Parte 1C

IL 900 - PARTE 1C
IL PRIMO DOPOGUERRA 
1919-1929

1 - QUADRO STORICO INTRODUTTIVO

LA CONFERENZA DI VERSAILLES - il 18 gennaio 1919 si apre la CONFERENZA DI PACE DI VERSAILLES, a cui partecipano di diritto i rappresentanti delle 27 nazioni vincitrici del conflitto escludendo ovviamente le potenze sconfitte. scopo della conferenza è il riassetto politico e istituzionale dei paesi coinvolti nella guerra e soprattutto la costituzione di un regolamento duraturo che favorisca la libertà dei popoli, la pace, e la sicurezza internazionale. a guidare i lavori il presidente americano WILSON, che porta con sè il suo manifesto dei 14 punti, e i primi ministri di francia, inghilterra e italia, CLEMENCEAU, LLOYD GEORGE e ORLANDO. tra le potenze non c’è un accordo vero e proprio. la francia, che ha subito il maggiore danno economico e sociale, vorrebbe una pace vendicativa ai danni della germania, con delle pesanti sanzioni. l’italia pretende le terre irredente promesse dalla triplice intesa nel trattato di londra del 1915, e che pongono le basi per una futura egemonia imperialistica sull’adriatico. infine l’inghilterra, molto attenta all’equilibrio europeo, è seriamente preoccupata per il diffondersi del bolscevismo russo, che potrebbe minare l’assetto politico dell’europa dell’est.

LA SOCIETA’ DELLE NAZIONI - il 28 aprile dello stesso anno viene costituita la società delle nazioni, con sede a GINEVRA, un organismo che sulla carta avrebbe dovuto fare da guida alle problematiche tra i vari paesi. la SDN sarebbe dovuta essere composta da una ASSEMBLEA, composta dagli stati membri e da un CONSIGLIO composto da 6 stati, di cui 5 permanenti, eletti di diritto, ossia italia, inghilterra, francia, usa e giappone, e 4 che sarebbero invece stati eletti dall’assemblea. il progetto era quello di garantire l’unità e la cooperazione tra i popoli, la pace e la sicurezza. nelle elezioni usa i democratici sono sconfitti, e la richiesta di entrare a far parte della società delle nazioni viene bocciata dal senato usa, lasciando un seggio vacante e soprattutto togliendo autorevolezza alla SDN stessa.

LE CONSEGUENZE - la mancata adesione degli stati uniti alla SDN produce una CRISI DELLA DEMOCRAZIA OCCIDENTALE. innanzitutto questo rifiuto rende instabile la società delle nazioni, che sarebbe dovuto essere un organismo di sorveglianza sulla correttezza dell’operato delle nazioni e sull’efficacia dei trattati di pace. l’assenza degli usa fa in modo che questo organismo non venga riconosciuto a livello internazionale a discapito della sua influenza. i trattati di pace sono applicati in maniera disordinata e poco efficace, e non vengono rispettati in molti casi. questo provoca una generale insoddisfazione in molti paesi che si attendevano un congruo risarcimento per i danni subiti dal conflitto. questa insoddisfazione si trasforma ben presto in una non accettazione delle regole democratiche, favorendo la nascita di movimenti nazionalisti  che poi domineranno il ventennio successivo, con l’ascesa dei regimi totalitari. a peggiorare le cose interviene anche la difficile situazione economica con la riconversione produttiva e l’aumento della disoccupazione. è anche molto importante sottolineare la crisi di francia e inghilterra a causa del conflitto tra il loro ruolo di potenze coloniali e un periodo che rivaluta il principio di autodeterminazione dei popoli, che fa guardare con sospetto al ruolo di questi due stati nella società delle nazioni.

IN SINTESI:

18 GENNAIO 1919: INIZIO DELLA CONFERENZA DI VERSAILLES
28 APRILE 1919: NASCE LA SOCIETA’ DELLE NAZIONI
28 GIUGNO 1919: TRATTATO DI VERSAILLES

DA RICORDARE:

- il rifiuto degli usa a far parte della SDN
- il ruolo di secondo piano assunto dalla SDN
- l’inefficacia dei trattati di pace
- la crisi della democrazia occidentale
- la nascita di organizzazioni antidemocratiche e sovversive
- la crisi economica e sociale
- il doppio ruolo di francia e inghilterra

1A - QUADRO STORICO

GERMANIA - nel 1919 la germania vive una delle fasi più complesse della sua storia, che viene conosciuta come  REPUBBLICA DI WEIMAR. il nome deriva dalla città tedesca dove sarebbe dovuta germogliare la nuova germania liberale e democratica, dopo la chiusura del conflitto mondiale. questa fase si chiude nel 1933 con l’ascesa del PARTITO NAZIONALISTA guidato da adolf hitler. la germania si vede imporre pesanti sanzioni dal TRATTATO DI VERSAILLES. talmente pesanti in termini economici che si calcola che almeno due generazioni di tedeschi avrebbero dovuto vivere e lavorare per ripagare del danno subito le nazioni vincitrici. il pugno di ferro si rende necessario per impedire alla germania ogni possibilità di revanche: il suo impero coloniale viene distrutto e spartito tra francia, inghilterra, belgio e giappone, l’esercito viene ridotto drasticamente, il paese viene obbligato alla fornitura decennale di carbone ai paesi vincitori, e al pagamento di 132 miliardi di marchi oro in 30 anni. la parte sinistra del reno viene occupata stabilmente per 15 anni dalle truppe alleate. i dirigenti tedeschi sono costretti a firmare la pace sotto la minaccia delle armi, e questo provoca la reazione della popolazione tedesca. a guidate le trattative come ministro degli esteri e della ricostruzione è l’industriale RATHENAU, che, dopo il pagamento della prima rata chiede ai paesi vincitori del conflitto una moratoria per ottenere una dilazione più favorevole del risarcimento. le potenze alleate però si oppongono fermamente a qualsiasi riduzione e sospensione e questo esaspera la tensione tra la germania e i paesi della ex triplice intesa: i tedeschi per protesta sospendono la fornitura di legno e carbone alle potenze vincitrici, che intervengono occupando la regione tedesca della RUHR.  a questo punto la tensione si fa altissima, i cittadini tedeschi smettono di lavorare, tra gli occupanti e gli occupati iniziano a nascere inevitabili scontri, lo stato, al collasso, è costretto a produrre cartamoneta per pagare i lavoratori in sciopero che non producono, e questo provoca l’innalzamento dell’inflazione. ben presto la situazione del paese si fa ingovernabile. a questo punto usa e inghilterra decidono di intervenire per riportare l’ordine nella repubblica tedesca: gli stati uniti intervengono con una serie di aiuti economici - il PIANO DAWES - mentre l’inghilterra accoglie le richieste di una riduzione della quota di risarcimento - TRATTATO DI LOCARNO (1925) - impegnando la germania a uno spirito di maggiore collaborazione. questi due interventi non solo riportano l’ordine nel paese ma denotano anche l’inizio di un nuovo clima politico e istituzionale, tanto che l’anno successivo la germania viene accolta nella società delle nazioni. nel 1928 la CONFERENZA DI PACE DI PARIGI vede 72 nazioni impegnarsi a bandire la guerra dai propri statuti, e a porre le basi per gli stati uniti d’europa.

AUSTRIA E UNGHERIA - alla fine del conflitto anche l’austria viene sanzionata - TRATTATO DI SAINT GERMAIN EN LAYE - e perde i propri territori, tra cui il neonato regno di iugoslavia, l’ungheria e la cecoslovacchia che diventano repubbliche indipendenti. le viene inoltre imposto il divieto di unirsi alla germania. dopo l’abdicazione di carlo d’asburgo l’austria diventa repubblica e viene eletta una assemblea costituente, a maggioranza socialista. la neonata repubblica ungherese vive un periodo molto teso e travagliato. il paese infatti guarda al modello sivetico e questo preoccupa inghilterra e francia, che decidono di intervenire favorendo la presa di posizione di cecosclovacchia e romania, per evitare un nuovo squilibrio nell’europa danubiana. il governo socialista viene quindi sciolto e l’ungheria si vede imporre il TRATTATO DI TRIANON, che amputa il territorio ungherese a favore di cecoslovacchia, iugoslavia e romania; inoltre viene drasticamente ridotto l’esercito e per evitare ulteriori sommosse socialiste, la francia stipula con l’ungheria la PICCOLA INTESA, che lega anche le tre nazioni confinanti di romania, cecoslovacchia e iugoslavia.

ITALIA - dopo versailles i nazionalisti italiani non sono del tutto soddisfatti per l’esito della pace. l’italia riceve le terre irredente ma la conferenza, soprattutto per la netta opposizione della francia, rifiuta all’italia fiume e la dalmazia, per evitae una eccessiva influenza dell’italia sull’adriatico. in segno di protesta vittorio emanuele orlando lascia la conferenza per dieci giorni. la situazione si fa tesa, soprattutto perchè il successore di orlando, FRANCESCO SAVERIO NITTI, non si dimostra molto convincente in ambito internazionale. a questo punto un gruppo di militari irregolari guidati da GABRIELE D’ANNUNZIO decide di  passare alle vie di fatto occupando militarmente la zona, e istituendo la REGGENZA DEL QUARNARO. al governo italiano torna, nel frattempo giolitti. la situazione balcanica si sblocca grazie alla diplomazia giolittiana, infatti nel 1920 il TRATTATO DI RAPALLO tra italia e iugoslavia concede la dalmazia all’italia, mentre fiume viene dichiarata città libera. d’annunzio però non è soddisfatto e non si arrende, proseguendo la sua occupazione militare. nel 1922 sale al potere benito mussolini che appoggia l’occupazione di fiume. mussolini, che nel 1922 appoggia l’occupazione francese della ruht, cerca una mediazione diplomatica con la iugoslavia attraverso la francia, e attraverso uno scambio riesce a ottenere che fiume diventi italiana. i rapporti tra i due stati si guastano però nel momento in cui viene spartito l’impero coloniale tedesco, poichè la francia tiene volutamente fuori l’italia dalla spartizione. per vendicarsi del gesto, mussolini decide di appoggiare i governi di austria e ungheria contro le pretese francesi.

1B - QUADRO STORICO

GRAN BRETAGNA - la gran bretagna è una potenza vincitrice eppure vive delle conseguenze drammatiche, non solo per la gravissima situazione debitoria nei confronti degli usa, ma anche a causa della riconversione di molte attività produttive, che per effetto della crisi vengono trasformate e affidate a buove realtà imprenditoriali sorte dopo il conflitto. ad accentuare la crisi del paese è anche la situazione irlandese e indiana. gli indipendentisti del SINN FEIN proclamano lo stato libero d’irlanda mentre l’IRISH REPUBLICAN ARMY, l’esercito indipendentista, inizia una sanguinosa guerriglia contro la gran bretagna. nel 1920 viene decisa la separazione delle due irlande, quella del nor, l’ULSTER, a maggioranza protestante, che viene annessa al regno unito di gran bretagna, e quella del sud, a maggioranza cattolica, che ottiene yun governo proprio e un parlamento. nel 1922 viene proclamato dal parlamento di londra lo stato libero d’irlanda, mentre però continuano le guerriglie degli estremisti che vorrebbero anche l’irlanda del nord indipendente. in india invece comincia la lotta per l’indipendenza condotta da GANDHI. gandhi, la grande anima dell’india, incita gli indiani a lottare per l’autogoverno dalla madrepatria e comincia la lotta chiamata SATYAGRAHA, resistenza passiva, una forma di protesta non vilenta con lo scopo di sensibilizzare il governo inglese. gandhi viene condannato a sei anni di carcere, mentre il congresso di calcutta chiede nel 1928 la concessione dello status di DOMINION con un governo indipendente.

RUSSIA - dopo la presa di potere dei soviet la russia si trova nel mezzo di una sanguinosa guerra ciile, nel corso della quale la famiglia dello zar viene massacrata nella dacia di ekaterimburg dove era tenuta segregata. la lotta tra le armate bianche controrivoluzionarie e l’esercito dell’armata rossa si conclude con la vittoria bolscevica nel 1920, ma la russia deve cedere lettonia, estonia e lituania e la finlandia, che costituiscono una sorta di cordone sanitario tra la russia comunista e il resto dell’europa. nel frattempo lenin costituisce la TERZA INTERNAZIONALE o KOMINTERN. questa organizzazione avrebbe dovuto idealmente ricongiungere tutti i partiti comunisti del mondo per la promozione della rivoluzion proletaria in tutti i paesi, ed era caratterizzata da un manifesto programmatico diviso in 21 PUNTI, caratterizzati da un rigido centralismo e da un vincolo di obbedienza di tutti i partiti comunisti a quello di mosca. nonostante la decisa opposizione delle forze borghesi e socialdemocratiche il progetto di lenin va avanti e nel dicembre 1922 viene fondata l’URSS, l’unione delle repubbliche socialiste sovietiche. la nascita del nuovo stato sovietico segna provvisoriamente l’abbandono della rivoluzione nei paesi vicini e la concetrazione sull’organizzazione interna della nuova federazione.

I FASCISMI - in questo periodo le democrazie europee a eccezione di francia e inghilterra vedono l’ascesa dei regimi totalitari di destra. in spagna, portogallo e in italia salgono al potere i partiti fascisti, in albania e iugoslavia sono gli stessi re a guidare la nascita del nuovo regime, mentre nasce la repubblica indipendente di polonia che dopo la guerra russo-polacca riesce a strappare alcuni territori alla nascente unione sovietica. in germania comincia l’ascesa del partito guidato da adolf hitler.

2 - QUADRO POLITICO E SOCIALE

il ventennio 1919-1939 è caratterizzato da:
- la nascita dei grandi partiti di massa
- l’ascesa dei totalitarismi
- l’emarginazione delle rappresentanze parlamentari
- la crisi delle istituzioni democratiche
la crisi politica e sociale investe tutti i paesi europei, causata dalla crisi economica, dalla crisi delle identità politiche nei diversi stati, dalla delusione per i risultati del conflitto. questa crisi comporta una generale emarginazione degli organismi di rappresentanza parlamentare e la contemporanea ascesa dei grandi partiti di massa, che raccolgono idealmente il favore di popolazioni deluse e stanche per il protrarsi di una grave situazione finanziaria e istituzionale. questo passaggio  è particolarmente accentuato in alcune realtà europee, per esempio nel nostro paese dove nel 1922 benito mussolini riesce a prendere il potere, nei paesi che possiamo dire hanno risentito maggiormente del conflitto mondiale. protagonisti di questa presa di posizione sono soprattutto le classi più svantaggiate, sopratutto le masse rurali, che si vedono insoddisfatti nel mancato mantenimento delle promesse fatte al momento del loro coinvolgimento nella grande guerra. scioperi e insurrezioni caratterizzano questo periodo, ma i governi mostrano tutte le loro carenze disconoscendo molti diritti: per esempio il suffragio universale è presente solo in alcuni paesi, la germania, l’austria, la svezia, gli stati uniti, l’olanda e l’irlanda. negli altri paesi il voto è ancora riservato ai soli cittadini maschi. questo insieme di fattori favorisce le organizzazioni totalitarie e centraliste, gli americani che vantano crediti per gli aiuti, i russi bolscevichi, e anche le nascenti forze politiche di destra come i fascismi e i nasionalismi dell’europa centrale. soccombono invece le forze liberali e socialiste, che disattendono le richieste della popolazione. i soli paesi dove si affermano le democrazie socialiste sono i paesi scandinavi.

2A - GRAN BRETAGNA, FRANCIA E GERMANIA

GRAN BRETAGNA - il premier conservatore lloud george viene riconfermato a downing street anche nel dopoguerra ma non riesce a contenere gli effetti della profonda crisi sociale ed economica, e nel 1923 si forma il primo governo laburista, guidato da MCDONAL, che riesce a stabilizzare la situazione monetaria e anche la crisi politica con l’irlanda. tre anni dopo i conservatori tornano con BALDWIN alla guida del paese, reprimendo ancora una volta una serie di tensioni sociali.

FRANCIA - la francia attraversa un periodo molto intenso dovuto non solo alla crisi politica ma anche al blocco produttivo. la situazione migliora con le diverse ondate di immigrazioni - molte dall’italia - che portano in francia lavoratori per rimpiazzare quelli deceduti durante la guerra o inabili a proseguire la loro attività. nel 1920 nasce in francia il PCF, il partito comunista francese, che si stacca dai socialisti dello SFIO, mettendo in crisi l’assetto degli equilibri politici del paese.

GERMANIA - la germania si affida alla guida dei socialisti di ebert, di ispirazione democratica e moderata. nel 1920 nasce il KPD, il partito comunista tedesco, che ha come leader i due ex esponenti della lega di spartaco, LIEBKNECHT e ROSA LUXEMBURG. come già detto comincia un periodo di intensa attività rivoluzionaria in tutto il paese. per reprimere i disordini, ebert, che viene confermato nel 1919 a capo del governo, decide di istituire un copro specializzato composto da militari dell’ex esercito imperiale, i CORPI FRANCHI, che intervengono pesantemente nelle principali città dove si registrano assembramenti e manifestazioni di massa. comicnia il periodo chiamato del TERRORE BIANCO, periodo in cui i corpi franchi reprimono nel sangue ogni tentativo di insurrezione. nel corso di queste guerriglie molti comunisti vengono uccisi, compresi i due leader del kpd. la situazione torna all’ordine consueto pur nel generale scontento della popolazione, insofferente del gioco imposto dalle potenze vincitrici e dalle promesse disattese. l’11 agosto 1919 viene promulgata la COSTITUZIONE DI WEIMAR, dal nome della città dove si era insediata l’assemblea costituente. la germania diventava REPUBBLICA FEDERALE, divisa in 18 LANDER, e con un parlamento bicamerale, suddiviso in REICHSTAG, formato dai deputati del popolo, e da un REICHSTAT, formato dai 18 rappresentanti dei diversi lander. il presidente della repubblica viene eletto direttamente dal popolo a suffragio universale, e nomina il cancelliere. la neonata repubblica di weimar deve però scontrarsi subito con problemi di ordine pubblico, dovuti al malcontento dei cittadini per le pesanti condizioni della pace imposta e per la violenza estremista dei copri franchi, utilizzati dal governo per reprimere i disordini - tra essi anche il tentativo di un colpo di stato bolscevico in baviera - ma oramai fuori controllo, con il culmine del putsch di monaco, un tentativo di colpo di stato guidato dal generale KAPP che viene stroncato con una azione congiunta di esercito e sindacati. la germania attraversa una situazione complessa: da una parte è sottoposta a un pesante giogo politico ed economico da parte del trattato di versailles, dall’altra deve fare i conti con una situazione di disordini politici e istituzionali. molti uomini politici vengono uccisi perchè accusati di tradimento nei confronti delle aspettative della nazione. questa situazione si fa difficile con l’occupazione francese della ruhr. a questo punto la politica tedesca è fuori controllo, la situazione economica è al collasso, l’inflazione raggiunge livelli elevati per l’introduzione della carta moneta. in questo contesto, sanato dall’intervento di inghilterra e usa, emerge un partito estremista e nazionalista, guidato dall’ex capo di stato maggiore LUDENDORFF e da ADOLF HITLER. hitler è un giovane autriaco che si era formato all’ombra delle organizzazioni nazionaliste tedesche. hitler teorizzava la lotta alla democrazia e il ricorso alla forza per ristabilire l’ordine nel paese, con attacchi mirati verso coloro che venivano ritenuti responsabili del tracollo della germania, i comunisti, i socialisti, e soprattutto gli ebrei, rei di essere i protagonisti di un vero e proprio complotto. a preoccupare hitler sono anche i nemici esterni, come gli slavi, i comunisti bolscevichi, e i francesi che occupavano la germania occidentale. hitler fonda dunque il PARTITO NAZIONALSOCIALISTA che si avvale della collaborazione di due formazioni paramilitari, le SA, sturm abteilungen, truppe d’assalto, fondate nel 1921, e le SS, schutz staffeln, pattuglie di protezione, fondate nel 1925 e guidate da HIMMLER. il nuovo partito si rende protagonista di diversi disordini, non solo tentativi di presa di potere ma anche omicidi di oppositori, che fanno da contraltare con la reazione opposta guidata dai comunisti. la situazione torna tranquilla con il nuovo governo di grande coalizione, nato dall’unione di cattolici, liberali e socialdemocratici, e guidato da STRESEMANN. sarà stresemann a trattare con usa e inghilterra ottenendo gli aiuti necessari per riportare il paese ad una situazione di stabilità, e a sostituire i marchi con una valuta alternativa basata sul valore degli immobili che otterrà la fiducia americana, consentendo quindi alla germania di riprendersi dal tracollo. nel 1925 viene eletto presidente della repubblica VON HINDEBURG.

2B - ITALIA, URSS E USA

ITALIA - anche in italia è il momento dei partiti di massa. delusa dalla pace di versailles, con la questione fiumana aperta e irrisolta, in italia si formano due movimenti, uno di stampo cattolico, il PARTITO POPLARE ITALIANO guidato da DON LUIGI STURZO, e i FASCI DI COMBATTIMENTO che vengono fondati il 24 marzo 1919 da BENITO MUSSOLINI. sturzo crea un movimento fondato sui valori della democrazia cristiana, quindi una serie di riforme mirate alla tutela della famiglia e delle autonomie locali, oltre allo sviluppo della piccola impresa, mentre mussolini basa la sua politica su idee anarchiche e sindacali, con spregio delle democrazie liberali, un programma simile per alcuni punti a quello di hitler in germania, caratterizzato da azioni violente grazie al coinvolgimento di ex militari, e con un programma che guarda al corporativismo, alla legge proporzionale per le elezioni e a una serie di riforme di stampo nazionalistico e militaristico. accanto a questi schieramenti il PARTITO SOCIALISTA, riunito in congresso a bologna, riconosce la neonata urss e mette in minoranza i riformisti di TURATI. le elezioni del 1919, che avvengono col sistema proporzionale, premiano proprio pololari e socialisti, e vedono la sconfitta dei liberali. la crisi dell’assetto liberale in italia è segnato dall’abbandono di nitti, e dalla conseguente ascesa per la quinta volta di giolitti. giolitti si dà subito da fare con una seie di riforme, in un periodo caratterizzato dalla PRIMA GRANDE ONDATA DI SCIOPERI DEL DOPOGUERRA in cui le principali fabbriche metalmeccaniche guardano al modello svietico e cominciano a organizzare scioperi, consigli e assemblee. giolitti usa una prudenza mediatrice, che però non viene vista positivamente dalle classi borghesi: la prudenza giolittiana è vista come un tentennamento. approfittano di questa situazione gli schieramenti estremi. nella pianura padana le squadracce di mussolini, appoggiate dai rurali, cominciano indisturbate una serie di azioni violente contro socialisti e cattolici, guadagnandosi la stima e il rispetto di molti appartenenti al ceto medio. nel 1921 a livorno nasce il PARTITO COMUNISTA ITALIANO, voluto dalla costola più estrema del partito socialista, che faceva capo a GRAMSCI e a BORDIGA. questa divisione della sinistra porta alla sconfitta elettorale del 1921 e all’ascesa dei fascisti di mussolini. mussolini trasforma i suoi fasci di combattimento in PARTITO NAZIONALE FASCISTA e modifica il programma per renderlo presentabile, per esempio impronta un aspetto meno statalista e più liberista, per ingraziarsi la borghesia, elimina le parti anticattoliche per ingraziarsi i popolari, e si dimostra attento alle esigenze del ceto medio. l’elettorato premia mussolini e i governi che seguono giolitti, quelli di bonomi e di facta, sono praticamente irrilevanti e in balia della politica mussoliniana. mussolini si propone come restauratore dell’ordine, e le sue azioni, spesso ai margini della legalità, non sono bloccate dallo stato, essendo le forze dell’ordine soggette ai suoi voleri. l’ascesa del fascismo è vertiginosa e raggiunge il suo apice durante l’ondata di scioperi promossa dai socialisti per protestare contro la violenza delle CAMICIE NERE di mussolini che assaltano le camere del lavoro (SCIOPERO LEGALITARIO): i partiti moderati temono una sovietizzazione dell’italia e molti elettori vedono come unico restauratore dell’ordine proprio mussolini. mussolini appoggia la monarchia e la chiesa di roma, spiazzando i popolari e i liberali, e guadagnando quindi un largo consenso popolare.
il 24 ottobre 1922 mussolini anuncia la MRCIA SU ROMA delle camicie nere. facta propone a vittorio emanuele iii il documento con cui si decreta il SOPRUSO FASCISTA ai danni delle istituzioni, ma il re non firma lo stato d’assedio che avrebbe significato l’uso dell’esercito per fermare le squadre fasciste e facta si dimette. vittorio emanuele vedeva in mussolini una specie di eroe risorgimental ed era convinto che avrebbe potuto sistemare il paese. per questo il 28 ottobre mussolini diventa capo del governo con pieni poteri dal mese successivo. l’indirizzo del governo è di tipo liberista in politica economica, nazionalista in politica estera e autoritario e antisocialista in politica interna. appena eletto mussolini crea il GRAN CONSIGLIO DEI FASCI a cui partecipano i gerarchi e i ministri e a gennaio crea la MILIZIA volontaria. mussolini consolida il suo potere facendo apporvare dal parlamento la LEGGE ACERBO che assicura i due terzi della maggioranza allo schieramento che avesse raccolto il 25% dei suffragi. il deputato socialista GIACOMO MATTEOTTI denuncia al parlamento i brogli e le violenze fasciste: il 10 giugno 1924 matteotti viene ucciso dagli squadristi. l’assassinio di matteotti è l’ultimo di una serie di episodi di violenza che portano i deputati di sinistra ad abbandonare il parlamento (SECESSIONE DELL’AVENTINO) in segno di protesta. guidati da GIOVANNI AMENDOLA i deputati dell’opposizione si ritirano e chiedono al re di intervenire.
agli inizi del 1925 mussolini dichiara in parlamento la responsabilità per l’assassinio di matteotti e vara le LEGGI FASCISTISSIME che sostituiscono lo statuto albertino e inaugurano l’avvento della dittatura. mussolini assume il titolo di duce e sostituisce la figura di presidente con quella del capo del governo. il capo del governo ha pieni poteri e governa in nome del re. nomina e revoca i ministri e soprattutto detta l’ordine del giorno delle assemblee parlamentari, eliminando ogni tipo di iniziativa. il rigido centralismo fascista si esprime da subito nello scioglimento di tutti i sindacati salvo quello fascista, nella persecuzione degli oppositori, nella destituzione di qualsiasi forma di amminiztrazione elettiva, i sindaci diventano podestà. viene istituito il TRINUNALE SPECIALE PER LA DIFESA DELLO STATO  e l’OVRA, l’’organizzazione per la vigilanza e la repressione dell’antifascismo. viene istituito il confino di polizia per gli oppositori e i dissidenti. molti esponenti antifascisti lasceranno l’italia, tra di loro pertini, turati, amendola, nitti, saragat e sturzo. perdono di valore le elezioni: con la LEGGE ELETTORALE ROCCO del 1928 le 13 corporazioni propongono una lista di 1000 nomi tra cui il gran consiglio ne indica 400 che vengono proposti al popolo. nel 1929 la firma dei PATTI LATERANENSI riconosce il vaticano come stato e la religione cattolica diventa religione di stato.

URSS - nonostante la vittoria nella guerra civile il paese si trova in una situazione economica disastrosa. lenin impone il COMUNISMO DI GUERRA. le propiretà vengono revocate e distribuite per sanare il bisogno della popolazione. questo provoca una serie di proteste e di scioperi che vengonorepressi in modo sanguinoso. finita l’emergenza lenin torna al mercato promuovendo la nuova politica economica, detta NEP. questo parziale liberalismo non è visto di buon occhio dalla parte estremista del partito comunista russo. in questo periodo sale al potere nelle file del pcus il georgiano IOSIF DZUSGAIVILI detto STALIN che si scontra subito con trotzsky per la diversa idea di espansione del socialismo svoietico. per trotzsky la rivoluzione sovietica deve essere esportata per garantirne la sopravvivenza mentre stalin è del parere che prima occorre consolidare il socialismo nella sola urss per poi esportarne il modello. tra i due emerge anche la posizione moderata di BUCHARIN che chiede maggiore democrazia nel partito. alla morte di lenin nel 1924 prevale stalin e trotzsky è costrtto all’esilio, riparerà in messico dove verrà ucciso da alcuni sicari pochi anni dopo.

USA - durante gli anni venti al timone degli stati uniti ci sono i repubblicani, che inaugurano una politica anticomunista, protezionista, isolazionista e proibizionista, contro il consumo di alcoolici e soprattutto al di furoi delle alleanze internazionali. questo clima estremista vede l’insorgenza delle violenze razziali del ku klux klan e della caccia alle streghe di cui resteranno vittime gli italiani SACCO e VANZETTI ingiustamente accusati di anarchismo e sovversione. 50 anni dopo l’avvocato MICHELE CATALANO riuscì a dimostrare alle autorità del massachussetts l’innocenza dei due italiani.

3 - QUADRO ECONOMICO

il primo dopoguerra si definisce come un periodo di grave crisi, non solo dal punto di vista politico e sociale, ma anche da quello economico. finanza e industria europee sono in una fase di calo, dovuto sia al blocco della produttività industriale sia all’assenza dei capitali necessari per rilanciarlo, solo con l’attuazione del PIANO DAWES, il piano di aiuti finaziari degli stati uniti, la situazione comincia a migliorare dopo il 1925. uno dei protagonisti della scena economica e finanziaria del periodo, l’inglese KEYNES, propone una teoria che sconvolge il tradizionale liberismo inglese, proponendo per la prima volta l’INTERVENTO DELLO STATO PER SOSTENERE LA DOMANDA E PER GARANTIRE L’OCCUPAZIONE.

FINANZA - dopo il conflitto mondiale gli americani cercano di recuperare i crediti che vantano verso i paesi europei, aiutati durante il conflitto. la gran bretagna aveva la situazione economica migliore prima della guerra, per effetto del GOLD STANDARD EXCHANGE ma praticamente diventava impossibile ristabilire quella situazione perchè le principali economie europee avevano emesso un numero elevato di denaro, comportando l’aumento dei tassi di inflazione. l’economia inglese, insieme a quella francese, cercano di risollevarsi grazie ai debiti di guerra e alle sanzioni che penalizzavano la germania. la germania aveva un capitale industriale praticamente integro ma mancava dei fondi necessari per poter rilanciare la produzione, e inoltre era stata sottoposta a pesanti sanzioni dal trattato di versailles. l’alta quotazione della sterlina e il divario tra le diverse economie europee e americana, crea i presupposti per un rallentamento degli scambi commerciali, a netto svantaggio dell’economia inglese.

INDUSTRIA - la produzione industriale riprende nei diversi paesi ma il divario con gli stati uniti è eccessivo, e uno dei settori emblematici in questo caso è quello automoilistico. l’ingresso dei capitali americani consente all’industria europea di risollevarsi, anche se in maniera molto lenta e tardiva. nascono per effetto della concentrazione industriale le cosiddette HOLDING ossia delle società finanziarie che controllano diverse società. questa concentrazione nn fa però gli interessi del settore agricolo, che a questo punto accresce il suo indebitamento, anche negli stati uniti avviene un calo in questo settore, proprio per effetto dell’aumento della produzione industriale. al contrario la NEP sovietica permette al settore agricolo una netta ripresa, dovuta agli incentivi che vengono datti alla produzione cerealicola. usciti dalla crisi i russi posso esportare i loro prodotti, creando così una oscillazione dei prezzi che viene definita a forbice: il prezzo nel settore industriale e manifatturiero triplica mentre si abbatte il prezzo nel settore agricolo. questa situazione di divario degenera presto in una crisi. inoltre si viene a creare una classe sociale di contadini liberi e proprietari di terre, i KULAKI, che contrasta con le direttive del partito. nel 1928 stalin impone la COLLETTIVIZZAZIONE DELLE TERRE per eliminare i privilegi dei kulaki e per  avviare la traformazione definitiva del paese con la transizione all’industria pesante, così da evitare un eccessivo divario tra i settori.