martedì 28 febbraio 2017

Storia 3 Modulo 3

 C3 - U3
La fine del Medioevo

1 - DALLE SIGNORIE AGLI STATI REGIONALI

INTRODUZIONE - Alla fine del XIII secolo molti comuni  del Nord e del Centro Italia passano dal governo del podestà al dominio di un signore. Le signorie cittadine sono perció l'evoluzione del comune podestarile. I signori che ricevono un titolo nobiliare trasformeranno le Signorie in Principati. Il Principato italiano non ha elementi in comune con quello  tedesco del XVI secolo,  che sarà una  conseguenza segnale della crisi del centralismo asburgico.

LE SIGNORIE - La signoria si forma con l'attribuzione della carica di podestà al capo di una famigla, con una durata vitalizia e con poteri estesi, molto spesso il signore era espressione di una maggioranza popolare in qualità di Difensore del Popolo.I signori più forti e più ricchi iniziarono a designare un successore originando le dinastie signorili. Il potere signorile si rafforza con la legittimazione dei poteri da parte dell'imperatore o del papa. L'autorità del signore potevano essere circoscritta a una città o estesa a più città. Le più importanti Signorie cittadine furono Milano e Firenze.

MILANO - La Signoria di Milano fu governata in tempi diversi da tre famiglie:

• Della Torre
• Visconti
• Sforza

Milano era in territorio imperiale. Fu l'imperatore Venceslao a insignire  Gian Galeazzo Visconti del titolo ducale. Gian Galeazzo allarga il suo ducato con una brillante campagna espansionistica ma dopo la sua morte il territorio di Milano sarà frazionato e perderà la sua stabilità. Con Filippo Maria Visconti il ducato viene riunificato e Milano torna a dominare il Nord Italia. Nel 1427 l'esercito ducale è sconfitto nella BATTAGLIA DI MACLODIO dalla Lega guidata da Firenze e Venezia. Nel 1434 inizia a Firenze, con Cosimo il Vecchio, la dinastia dei De' Medici.
Cosimo si allea con il successore di Filippo Maria Visconti, suo genero Francesco Sforza. Inizia così la guerra di Milano e Firenze contro Venezia, che si stava espandendo nella pianura padana. La guerra finirà nel 1454 con la PACE DI LODI. Dopo un ventennio di pace peró il ducato è di nuovo scosso dalle tensioni politiche e nel 1476  Galeazzo Maria Sforza resta ucciso in una congiura. La vedova Bona di Savoia tenta di esercitare la reggenza del legittimo erede Gian Galeazzo, ancora bambino, ma nel 1480 lo zio Ludovico Sforza detto il Moro, dopo aver isolato Gian Galeazzo nella Certosa di Pavia, si impadronisce del potere.

FIRENZE - La Signoria di Firenze si trovava in un territorio che non era soggetto nè all'imperatore nè al papa e per questo era spesso in lotta con entrambi. La Signoria ha inizio nel 1434 con Cosimo De' Medici detto il Vecchio, a cui succede Piero detto il Gottoso. Ma è con l'erede di Piero, Lorenzo il Magnifico, che Firenze conosce il suo periodo d'oro. Oltte ad abbellire la città con le opere dei piú rinomati artisti di quel tempo, Lorenzo era considerato da Guicciardini  l'ago della bilancia della politica regionalista per il suo ruolo di mediatore. Il nemico di Lorenzo era il papa Sisto IV Della Rovere, che si allea con la famiglia dei Pazzi. Nel 1478, nella Basilica di Santa Maria del Fiore, si consuma la congiura dei Pazzi, nella quale muore Giuliano, il fratello di Lorenzo, a sua volta ferito. Il papa cerca allora l'appoggio di Siena prima e poi di Napoli, ma  Lorenzo riesce ad allearsi con Ferdinando d'Aragona e a portare Napoli dalla sua parte. La pace con Roma arriva nel 1480.
Lorenzo il Magnifico muore nel 1492 e la sua morte segna la decadenza di Firenze e delle altre Signorie italiane, troppo deboli e isolate per contrastare la discesa delle grandi monarchie nazionali. É proprio dopo la discesa di Carlo VIII di Francia che  finisce la Signoria dei Medici. Tra i protagonisti del periodo c'é il frate domenicano Girolamo Savonarola. Approfittando del clima di instabilità e della crisi politica dopo la cacciata dei Medici da Firenze, il Savonarola, nel timore che la città cadesse in mano al papa, tenta di instaurare un governo teocratico. Il frate infatti si era da molto tempo fatto portavoce dello stesso rinnovamento che molti teologi del periodo ritenevano necessario nella Chiesa di Roma, il cui governo era in mano al dissoluto Alessandro VI Borgia. Il papa aveva scatenato le ire di diversi religiosi per i nepotismi e la corruzione del potere, e molti prelati si erano resi colpevoli di simonìa (la vendita delle indulgenze penitenziali) e di concubinato (contravvenivano cioé all'obbligo di celibato). Ma i seguaci del Savonarola (chiamati, in segno di dileggio, Piagnoni, in opposizione ai Palleschi, i sostenitori dei Medici) erano troppo pericolosi in un momento storico così delicato e il progetto del frate era una minaccia per il potere del papa. Nel 1497 subì la scomunica e nel 1498 fu impiccato e bruciato sul rogo perché "eretico, scismatico e per avere predicato cose nuove".

LE ALTRE SIGNORIE - Milano e Firenze furono le più importanti Signorie in Italia. Tra le altre dinastie signorili si ricordano:

• a Mantova i Gonzaga
• a Verona i Della Scala
• a Bologna i Bentivoglio
• a Ferrara gli Estensi
• a Rimini i Malatesta
• a Urbino i Montefeltro

I PRINCIPATI- I principati furono una  evoluzione delle signorie nati com il conferimento di un titolo nobiliare al Signore. Si trattava di una forma di monarchia assoluta, in cui tutto il potere era in mano al solo principe. Il primo Signore a essere imsignito del titolo fu Gian Galeazzo Visconti, che ricevette il titolo di duca di Milano ma il modello di principe per eccellenza fu il duca di Valentinois, Cedare Borgia, a cui Machiavelli si ispirerà per il saggio "Il principe".
L'assolutismo del potere del principe era legato alla ragion di stato, che giustificava ogni scelta del sovrano, perfino il diritto di vita o di morte sui sudditi. Nonostante si trattasse di un potere laico. Tutti i principi si dedicavano a opere pie per salvarsi l'anima, resa spesso poco pulita dalle efferatezze. Il grande merito dei principi fu il mecenatismo di artisti e poeti che spesso venivano chiamati per dare lustro alla corte del principe. Lo svantaggio dei principati era l'assenza di un esercito regolare. Sostituito da mercenari e  condottieri al servizio dei principi. Va infine sottolineata ancora una volta la differente caratterizzazione del principato italiano (evoluzione dello Stato signorile) da quello che si sviluppa nel Sacro Ronano Impero, in quanto gli Stati Regionali tedeschi non nascevano dalle Signorie cittadine e non erano entità territoriali autonome.

GLI STATI REGIONALI ITALIANI - Si definisce "stato regionale" un territorio compremdente diversi centri urbani e governato da un duca o principe o da un'oligarchi cittadina. Gli Stati Regionali si formano im seguito alle campagne di espansione dei principi e alla naturale conquista di Signorie più deboli. È un fenomeno tipicamente italiano. Alla fine del XV secolo gli Stati Regionali italiani più importanti erano:

• il Ducato di Milano
• le due Repubbliche di Genova e di Venezoa
• la Signoria (Repubblica) di Firemze
• lo Stato della Chiesa
• il Regno di Napoli (nato nel 1442 con la conquista aragonese e l'unificazione col Regno di Sicilia).

2 - L'EUROPA DELLE MONARCHIE NAZIONALI  E IL NUOVO MONDO

INTRODUZIONE - Il XV secolo vede l'espansione territoriale di Inghilterra e Francia e la nascita della Spagna, col matrimonio dei due "re cattolici". Nel 1453 cade la città di Costantinopoli e finisce l'Impero (già decaduto) di Bisanzio. Le esplorazioni geografiche e la scoperta di un nuovo continente segnano per gli storici la fine dell'età medievale e l'inizio di una nuova epoca anche se diversi studiosi concordano nell'indicare il 1453 come l'anno della vera fine del Medioevo.

FRANCIA E INGHILTERRA - Dopo la battaglia di Bouvines, la guerra dei Cento Anni è il primo vero scontro tra le monarchie nazionali. Si combatte dal 1337 al 1453  e dura quindi 116 anni non continuativi, suddivisi in 4 fasi (storia inglese) o 2 fasi (storia francese). È un momento essenziale nello sviluppo dell'assetto geopolitico della Francia moderna, il cui territorio non cambia di molto nei secolo successivi (a parte Calais,  che resta in mano degli inglesi fino al 1558). I 116 anni furono interrotti da due periodi di tregua, di 9 e 26 anni rispettivamente, ma non da una vera pace. Nella fase finale la Francia si impone sugli  inglesi con il contributo di Giovanna d'Arco. Con la vittoria gli inglesi sono cacciati dalla Francia (a parte Calais).
Dopo la Guerra dei Cento Anni l'Inghilterra è di nuovo interessata da problemi dinastici che coinvolgono due casate. I Lancaster e gli York, nei cui rispettivi emblemi era raffigurata una rosa (bianca per gli York e rossa per i Lancaster). Ció indusse lo scrittore Walter Scott a chiamare il conflitto con l'espressione "Guerra delle Due Rose" che è poi rimasta a indicare tale contesa. La guerra dura dal 1455 al 1485 e si chiude con la vittoria del lancasteriano Enrico VII Tudor, che - in segno di pace - sposa Elisabetta di York, dando cosí inizio a una nuova dinastia (sul cui emblema  campeggiava una rosa bianca e rossa come simbolo di unione tra le due casate. Il regno dei Tudor dura fino al 1603, anno della scomparsa di Elisabetta I che muore senza eredi.
Queste due guerre sono importanti a causa delle armi e delle strategie di combattimento moderne. Sopratutto è fondamentale notare che con Enrico Tudor e la sconfitta dei baroni alleati agli York la monarchia inglese si rafforza. La stessa cosa accade in Francia con la sconfitta definitiva dei Borgognoni da parte del re Luigi XI, che cessa le rivendicazioni baronali e impone un rigido centralismo,  segnando una svolta politica.

SPAGNA - Il matrimonio, nel 1469, dei "re cattolici" (Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia) unifica la Spagna, già unita dalla lingua e dalla religione cattolica. La Spagna, col sostegno dello Stato della Chiesa, diventa una monarchia molto solida e in seguito una potenza commerciale anche grazie al supporto dei banchieri genovesi. Il governo dei re cattolici fu un rigoroso centralismo che consentì la stabilità politica ed economica necessaria per la sua espansione.
È infatti dalla Spagna che cominciano i  viaggi verso il "Nuovo Mondo": il 12 ottobre 1492 il navogatore genovese Cristoforo Colombo approda su quelle che pensava fossero le indie, dando così inizio alle prime esplorazioni geografiche.
La Spagna fu lo Stato con maggiori possedimenti nella parte centromeridionale del continente americano.

3 - L'ETÀ DI CARLO V

INTRODUZIONE - La prima metà del XVI sec. puó essere indicata in 3 diversi nomi:

• dal pumto di vista politico come Età di Carlo V
• dal punto di vista religioso come Età della Riforma Protestante
• dal punto di vista culturale come Età del Rinascimento

È un periodo di importanti cambiamenti sopratutto in politica, con l'affermarsi degli STATI REGIONALI tedeschi sul CENTRALISMO imposto da Carlo  V e in ambito religioso, per la nascita e la diffusione delle Chiese RIFORMATE, ma anche dal punto di vista sociale,  per il ruolo di spicco della BORGHESIA sopratutto grazie anche alla scoperta del NUOVO MONDO. La fine dell'Età Medioevale fu anticipata   dalll'UMANESIMO già nel XV secolo, ma è nel XVI secolo che si puó davvero comprendere il senso di questa rivoluzione di carattere culturale e scientifico, il cui simbolo è di sicuro il passaggio al SISTEMA COPERNICANO.

RIFORMA E CONTRORIFORMA - Si chiama così il processo di radicale rinnovamento spirituale e religioso che coinvolge la Chiesa. Già in passato si registrano  tentativi di riforma della Chiesa, mai di carattere SCISMATICO (Catari e Lollardi). Alla fine del 400 Savonarola denunciava la corruzione del potere di Alessandro VI e tentava l'instaurazione a Firenze di uno Stato teocratico.
Il vero inizio del processo di Riforma è il 31 ottobre 1517, data in cui il frate agostiniano MARTIN LUTERO affigge sul portone della chiesa di Wittenberg, in Sassonia,  95 tesi in latino sul valore e sull'efficacia delle indulgenze. Questo atto (che era la confutazione del pensiero di un frate domenicano, Giovanni Tetzel) non era una vera rivoluzione:  rivoluzionario fu il rifiuto opposto alla convocazione di Lutero a Roma per rispondere alle accuse di eresia con cui rifiutava di obbedire  all'autorità del papa. Nel 1520 Lutero viene scomunicato con la Bolla "Exsurge Domine"; nel 1521 l'Editto di Worms lo espelle pure dall'Impero. Lutero riesce a ottenere la protezione di alcuni Stati e il movimento si diffonde in Svizzera e in Olanda. Tra i diffusori del Protestantesimo europeo ricordiamo:

• Calvino
• Zwingli
• Melantone

Il movimento si diffuse tra i contadini e i nobili come  reazione al centralismo asburgico. In realtà Lutero non voleva la guerra né uno scisma: gli obiettivi della riforma erano infatti:

• la capacità di salvazione  del credente attraverso la  fede
• l'accesso ai Libri Sacri e la possibilità di leggerli e interpretarli
• la centralità dei soli due Sacramenti prescritti dal Cristo, ossia Battesimo e Eucarestia

In Inghilterra il re Enrico VIII Tudor fu nemico della Riforma e di Lutero tanto che nel 1521  ricevette da Leone X  il titolo di "Difensore della Fede". Questo titolo  fu revocato da Paolo III a causa dei contrasti con Clemente VII che furono la causa dello Scisma. Il re era sposato da 24 anni con Caterina d'Aragona (figlia dei "re cattolici" e zia di Carlo V d'Asburgo). Enrico aveva chiesto che il matrimonio fosse sciolto per sposare Anna Bolena ma il papa si oppose alla richiesta. Nel 1533 tuttavia il matrimonio fu celebrato e il re venne scomunicato da Clemente VII. Un anno dopo Enrico fa approvare gli atti  dello Scisma:

• la Legge di Supremazia, con la quale il re viene riconosciuto unico "Capo Supremo" della Chiesa d'Inghilterra
• la Legge di Tradimento, con la quale il rifiuto di riconoscere questo ruolo al re era un reato di alto tradimento e punibile con la morte
• la Legge di Successione con la quale si dispose la  successione al trono dei figli di Anna ed Enrico

Solo nel 1545 la Chiesa di Roma indice un Concilio Ecumenico con lo scopo di riunificare protestanti e cattolici. Il Concilio viene organizzato a Trento per la posizione equidistante della città da Roma e dal centro della protesta, e la sua durata fu di ben 18 anni, fino al 1563. La sua importanza è tale che per 4 secoli le disposizioni tridentine sono rimaste invariate. Le decisioni dei conciliaristi costituirono una Riforma della Chiesa Cattolica che  molti storici definiscono CONTRORIFORMA per opporla alla vera Riforma Protestante.
Due sono le istituzioni a sostegno del  processo di Controriforma cattolica:

• l'ordine dei Gesuiti, che svolse un importante ruolo nella formazione culturale con collegi, scuole e università
• il Tribunale della Santa Inquisizione, che diventò lo strumento di controllo della Chiesa contro nuovi tentativi di eresia

Tra le vittime famose del "Sant'Uffizio"si ricordano Galileo Galilei e Giordano Bruno. Dopo 4 secoli, nel 1963, il papa GIOVANNI XXIII indisse il Concilio  Vaticano II, che modificó alcune delle disposizioni tridentine.

CARLO V - I due sovrani protagonisti della prima metà del XVI secolo sono Enrico VIII e Carlo V. Gli Asburgo, in particolare a partire dallo scontro tra il pontefice ed Enrico VIII , furono i veri custodi della Controriforma. Carlo era il nipote dei "re cattolici" e suo nonno paterno era l'Imperatore Massimiliano e sua nonna paterna era Maria di Borgogna. In 3 anni (tra il 1516 e il 1519) Carlo eredita sia la Corona del Regno di Spagna (con il relativo impero coloniale) sia quella di Imperatore: si trattava di un dominio  cosi esteso da dire che in esso "non tramontava mai il sole". Avversari di Carlo erano la Francia e i principi protestanti tedeschi riuniti nella LEGA DI SMALCALDA. La guerra si concluse nel 1555 con  la PACE DI AUGUSTA, i cui principali punti furono:

• il diritto di professare la propria fede religiosa per i principi e i loro sudditi (CUIUS REGIO EIUS RELIGIO cioé "a ogni re la propria religione"
• l'obbligo di restituzione dei benefici concessi dal papa (feudi e titoli) per i principi che sceglievano la religione protestante (RESERVATUM ECCLESIASTICUM)

Conseguenza della pace di Augusta fu la fine del centralismo. Carlo V nel 1556 abdicó dividendo l'Impero tra il figlio Filippo, che ereditó la Spagna, e il fratello Ferdinando, a cui spettó l'impero. L'ex imperatore si ritirò nel monastero spagnolo di Yuste in cui morirà due anni dopo.

lunedì 27 febbraio 2017

 C3 - U3 - L1

L1 26-03-17
CORRETTA

 C3 - U3
La fine del Medioevo

1 - DALLE SIGNORIE AGLI STATI REGIONALI

INTRODUZIONE - Alla fine del XIII secolo molti comuni  del Nord e del Centro Italia passano dal governo del podestà al dominio di un signore. Le signorie cittadine sono perció l'evoluzione del comune podestarile. I signori che ricevono un titolo nobiliare trasformeranno le Signorie in Principati. Il Principato italiano non ha elementi in comune con quello  tedesco del XVI secolo,  che sarà una  conseguenza segnale della crisi del centralismo asburgico.

LE SIGNORIE - La signoria si forma con l'attribuzione della carica di podestà al capo di una famigla, con una durata vitalizia e con poteri estesi, molto spesso il signore era espressione di una maggioranza popolare in qualità di Difensore del Popolo.I signori più forti e più ricchi iniziarono a designare un successore originando le dinastie signorili. Il potere signorile si rafforza con la legittimazione dei poteri da parte dell'imperatore o del papa. L'autorità del signore potevano essere circoscritta a una città o estesa a più città. Le più importanti Signorie cittadine furono Milano e Firenze.

MILANO - La Signoria di Milano fu governata in tempi diversi da tre famiglie:

• Della Torre
• Visconti
• Sforza


Milano era in territorio imperiale. Fu l'imperatore Venceslao a insignire  Gian Galeazzo Visconti del titolo ducale. Gian Galeazzo allarga il suo ducato con una brillante campagna espansionistica ma dopo la sua morte il territorio di Milano sarà frazionato e perderà la sua stabilità. Con Filippo Maria Visconti il ducato viene riunificato e Milano torna a dominare il Nord Italia. Nel 1427 l'esercito ducale è sconfitto nella BATTAGLIA DI MACLODIO dalla Lega guidata da Firenze e Venezia. Nel 1434 inizia a Firenze, con Cosimo il Vecchio, la dinastia dei De' Medici.
Cosimo si allea con il successore di Filippo Maria Visconti, suo genero Francesco Sforza. Inizia così la guerra di Milano e Firenze contro Venezia, che si stava espandendo nella pianura padana. La guerra finirà nel 1454 con la PACE DI LODI. Dopo un ventennio di pace peró il ducato è di nuovo scosso dalle tensioni politiche e nel 1476  Galeazzo Maria Sforza resta ucciso in una congiura. La vedova Bona di Savoia tenta di esercitare la reggenza del legittimo erede Gian Galeazzo, ancora bambino, ma nel 1480 lo zio Ludovico Sforza detto il Moro, dopo aver isolato Gian Galeazzo nella Certosa di Pavia, si impadronisce del potere.

FIRENZE - La Signoria di Firenze si trovava in un territorio che non era soggetto nè all'imperatore nè al papa e per questo era spesso in lotta con entrambi. La Signoria ha inizio nel 1434 con Cosimo De' Medici detto il Vecchio, a cui succede Piero detto il Gottoso. Ma è con l'erede di Piero, Lorenzo il Magnifico, che Firenze conosce il suo periodo d'oro. Oltte ad abbellire la città con le opere dei piú rinomati artisti di quel tempo, Lorenzo era considerato da Guicciardini  l'ago della bilancia della politica regionalista per il suo ruolo di mediatore. Il nemico di Lorenzo era il papa Sisto IV Della Rovere, che si allea con la famiglia dei Pazzi. Nel 1478, nella Basilica di Santa Maria del Fiore, si consuma la congiura dei Pazzi, nella quale muore Giuliano, il fratello di Lorenzo, a sua volta ferito. Il papa cerca allora l'appoggio di Siena prima e poi di Napoli, ma  Lorenzo riesce ad allearsi con Ferdinando d'Aragona e a portare Napoli dalla sua parte. La pace con Roma arriva nel 1480.
Lorenzo il Magnifico muore nel 1492 e la sua morte segna la decadenza di Firenze e delle altre Signorie italiane, troppo deboli e isolate per contrastare la discesa delle grandi monarchie nazionali. É proprio dopo la discesa di Carlo VIII di Francia che  finisce la Signoria dei Medici. Tra i protagonisti del periodo c'é il frate domenicano Girolamo Savonarola. Approfittando del clima di instabilità e della crisi politica dopo la cacciata dei Medici da Firenze, il Savonarola, nel timore che la città cadesse in mano al papa, tenta di instaurare un governo teocratico. Il frate infatti si era da molto tempo fatto portavoce dello stesso rinnovamento che molti teologi del periodo ritenevano necessario nella Chiesa di Roma, il cui governo era in mano al dissoluto Alessandro VI Borgia. Il papa aveva scatenato le ire di diversi religiosi per i nepotismi e la corruzione del potere, e molti prelati si erano resi colpevoli di simonìa (la vendita delle indulgenze penitenziali) e di concubinato (contravvenivano cioé all'obbligo di celibato). Ma i seguaci del Savonarola (chiamati, in segno di dileggio, Piagnoni, in opposizione ai Palleschi, i sostenitori dei Medici) erano troppo pericolosi in un momento storico così delicato e il progetto del frate era una minaccia per il potere del papa. Nel 1497 subì la scomunica e nel 1498 fu impiccato e bruciato sul rogo perché "eretico, scismatico e per avere predicato cose nuove".

LE ALTRE SIGNORIE - Milano e Firenze furono le più importanti Signorie in Italia. Tra le altre dinastie signorili si ricordano:

• a Mantova i Gonzaga
• a Verona i Della Scala
• a Bologna i Bentivoglio
• a Ferrara gli Estensi
• a Rimini i Malatesta
• a Urbino i Montefeltro

I PRINCIPATI- I principati furono una  evoluzione delle signorie nati com il conferimento di un titolo nobiliare al Signore. Si trattava di una forma di monarchia assoluta, in cui tutto il potere era in mano al solo principe. Il primo Signore a essere imsignito del titolo fu Gian Galeazzo Visconti, che ricevette il titolo di duca di Milano ma il modello di principe per eccellenza fu il duca di Valentinois, Cedare Borgia, a cui Machiavelli si ispirerà per il saggio "Il principe".
L'assolutismo del potere del principe era legato alla ragion di stato, che giustificava ogni scelta del sovrano, perfino il diritto di vita o di morte sui sudditi. Nonostante si trattasse di un potere laico. Tutti i principi si dedicavano a opere pie per salvarsi l'anima, resa spesso poco pulita dalle efferatezze. Il grande merito dei principi fu il mecenatismo di artisti e poeti che spesso venivano chiamati per dare lustro alla corte del principe. Lo svantaggio dei principati era l'assenza di un esercito regolare. Sostituito da mercenari e  condottieri al servizio dei principi. Va infine sottolineata ancora una volta la differente caratterizzazione del principato italiano (evoluzione dello Stato signorile) da quello che si sviluppa nel Sacro Ronano Impero, in quanto gli Stati Regionali tedeschi non nascevano dalle Signorie cittadine e non erano entità territoriali autonome.

GLI STATI REGIONALI ITALIANI - Si definisce "stato regionale" un territorio compremdente diversi centri urbani e governato da un duca o principe o da un'oligarchi cittadina. Gli Stati Regionali si formano im seguito alle campagne di espansione dei principi e alla naturale conquista di Signorie più deboli. È un fenomeno tipicamente italiano. Alla fine del XV secolo gli Stati Regionali italiani più importanti erano:

• il Ducato di Milano
• le due Repubbliche di Genova e di Venezoa
• la Signoria (Repubblica)  di Firemze
• lo Stato della Chiesa
• il Regno di Napoli (nato nel 1442 con la conquista aragonese e l'unificazione col Regno di Sicilia).

domenica 26 febbraio 2017

 C3 - U3 - L2

L2 26-03-17
CORRETTA

 C3 - U3
La fine del Medioevo

2 - L'EUROPA DELLE MONARCHIE NAZIONALI  E IL NUOVO MONDO

INTRODUZIONE - Il XV secolo vede l'espansione territoriale di Inghilterra e Francia e la nascita della Spagna, col matrimonio dei due "re cattolici". Nel 1453 cade la città di Costantinopoli e finisce l'Impero (già decaduto) di Bisanzio. Le esplorazioni geografiche e la scoperta di un nuovo continente segnano per gli storici la fine dell'età medievale e l'inizio di una nuova epoca anche se diversi studiosi concordano nell'indicare il 1453 come l'anno della vera fine del Medioevo.

FRANCIA E INGHILTERRA - Dopo la battaglia di Bouvines, la guerra dei Cento Anni è il primo vero scontro tra le monarchie nazionali. Si combatte dal 1337 al 1453  e dura quindi 116 anni non continuativi, suddivisi in 4 fasi (storia inglese) o 2 fasi (storia francese). È un momento essenziale nello sviluppo dell'assetto geopolitico della Francia moderna, il cui territorio non cambia di molto nei secolo successivi (a parte Calais,  che resta in mano degli inglesi fino al 1558). I 116 anni furono interrotti da due periodi di tregua, di 9 e 26 anni rispettivamente, ma non da una vera pace. Nella fase finale la Francia si impone sugli  inglesi con il contributo di Giovanna d'Arco. Con la vittoria gli inglesi sono cacciati dalla Francia (a parte Calais).
Dopo la Guerra dei Cento Anni l'Inghilterra è di nuovo interessata da problemi dinastici che coinvolgono due casate. I Lancaster e gli York, nei cui rispettivi emblemi era raffigurata una rosa (bianca per gli York e rossa per i Lancaster). Ció indusse lo scrittore Walter Scott a chiamare il conflitto con l'espressione "Guerra delle Due Rose" che è poi rimasta a indicare tale contesa. La guerra dura dal 1455 al 1485 e si chiude con la vittoria del lancasteriano Enrico VII Tudor, che - in segno di pace - sposa Elisabetta di York, dando cosí inizio a una nuova dinastia (sul cui emblema  campeggiava una rosa bianca e rossa come simbolo di unione tra le due casate. Il regno dei Tudor dura fino al 1603, anno della scomparsa di Elisabetta I che muore senza eredi.
Queste due guerre sono importanti a causa delle armi e delle strategie di combattimento moderne. Sopratutto è fondamentale notare che con Enrico Tudor e la sconfitta dei baroni alleati agli York la monarchia inglese si rafforza. La stessa cosa accade in Francia con la sconfitta definitiva dei Borgognoni da parte del re Luigi XI, che cessa le rivendicazioni baronali e impone un rigido centralismo,  segnando una svolta politica.

SPAGNA - Il matrimonio, nel 1469, dei "re cattolici" (Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia) unifica la Spagna, già unita dalla lingua e dalla religione cattolica. La Spagna, col sostegno dello Stato della Chiesa, diventa una monarchia molto solida e in seguito una potenza commerciale anche grazie al supporto dei banchieri genovesi. Il governo dei re cattolici fu un rigoroso centralismo che consentì la stabilità politica ed economica necessaria per la sua espansione.
È infatti dalla Spagna che cominciano i  viaggi verso il "Nuovo Mondo": il 12 ottobre 1492 il navogatore genovese Cristoforo Colombo approda su quelle che pensava fossero le indie, dando così inizio alle prime esplorazioni geografiche.
La Spagna fu lo Stato con maggiori possedimenti nella parte centromeridionale del continente americano.

sabato 25 febbraio 2017

 C3 - U3 - L3

L3 26-03-17
CORRETTA

 C3 - U3
La fine del Medioevo

3 - L'ETÀ DI CARLO V

INTRODUZIONE - La prima metà del XVI sec. puó essere indicata in 3 diversi nomi:

• dal pumto di vista politico come Età di Carlo V
• dal punto di vista religioso come Età della Riforma Protestante
• dal punto di vista culturale come Età del Rinascimento

È un periodo di importanti cambiamenti sopratutto in politica, con l'affermarsi degli STATI REGIONALI tedeschi sul CENTRALISMO imposto da Carlo  V e in ambito religioso, per la nascita e la diffusione delle Chiese RIFORMATE, ma anche dal punto di vista sociale,  per il ruolo di spicco della BORGHESIA sopratutto grazie anche alla scoperta del NUOVO MONDO. La fine dell'Età Medioevale fu anticipata   dalll'UMANESIMO già nel XV secolo, ma è nel XVI secolo che si puó davvero comprendere il senso di questa rivoluzione di carattere culturale e scientifico, il cui simbolo è di sicuro il passaggio al SISTEMA COPERNICANO.

RIFORMA E CONTRORIFORMA - Si chiama così il processo di radicale rinnovamento spirituale e religioso che coinvolge la Chiesa. Già in passato si registrano  tentativi di riforma della Chiesa, mai di carattere SCISMATICO (Catari e Lollardi). Alla fine del 400 Savonarola denunciava la corruzione del potere di Alessandro VI e tentava l'instaurazione a Firenze di uno Stato teocratico.
Il vero inizio del processo di Riforma è il 31 ottobre 1517, data in cui il frate agostiniano MARTIN LUTERO affigge sul portone della chiesa di Wittenberg, in Sassonia,  95 tesi in latino sul valore e sull'efficacia delle indulgenze. Questo atto (che era la confutazione del pensiero di un frate domenicano, Giovanni Tetzel) non era una vera rivoluzione:  rivoluzionario fu il rifiuto opposto alla convocazione di Lutero a Roma per rispondere alle accuse di eresia con cui rifiutava di obbedire  all'autorità del papa. Nel 1520 Lutero viene scomunicato con la Bolla "Exsurge Domine"; nel 1521 l'Editto di Worms lo espelle pure dall'Impero. Lutero riesce a ottenere la protezione di alcuni Stati e il movimento si diffonde in Svizzera e in Olanda. Tra i diffusori del Protestantesimo europeo ricordiamo:

• Calvino
• Zwingli
• Melantone

Il movimento si diffuse tra i contadini e i nobili come  reazione al centralismo asburgico. In realtà Lutero non voleva la guerra né uno scisma: gli obiettivi della riforma erano infatti:

• la capacità di salvazione  del credente attraverso la  fede
• l'accesso ai Libri Sacri e la possibilità di leggerli e interpretarli
• la centralità dei soli due Sacramenti prescritti dal Cristo, ossia Battesimo e Eucarestia

In Inghilterra il re Enrico VIII Tudor fu nemico della Riforma e di Lutero tanto che nel 1521  ricevette da Leone X  il titolo di "Difensore della Fede". Questo titolo  fu revocato da Paolo III a causa dei contrasti con Clemente VII che furono la causa dello Scisma. Il re era sposato da 24 anni con Caterina d'Aragona (figlia dei "re cattolici" e zia di Carlo V d'Asburgo). Enrico aveva chiesto che il matrimonio fosse sciolto per sposare Anna Bolena ma il papa si oppose alla richiesta. Nel 1533 tuttavia il matrimonio fu celebrato e il re venne scomunicato da Clemente VII. Un anno dopo Enrico fa approvare gli atti  dello Scisma:

• la Legge di Supremazia, con la quale il re viene riconosciuto unico "Capo Supremo" della Chiesa d'Inghilterra
• la Legge di Tradimento, con la quale il rifiuto di riconoscere questo ruolo al re era un reato di alto tradimento e punibile con la morte
• la Legge di Successione con la quale si dispose la  successione al trono dei figli di Anna ed Enrico

Solo nel 1545 la Chiesa di Roma indice un Concilio Ecumenico con lo scopo di riunificare protestanti e cattolici. Il Concilio viene organizzato a Trento per la posizione equidistante della città da Roma e dal centro della protesta, e la sua durata fu di ben 18 anni, fino al 1563. La sua importanza è tale che per 4 secoli le disposizioni tridentine sono rimaste invariate. Le decisioni dei conciliaristi costituirono una Riforma della Chiesa Cattolica che  molti storici definiscono CONTRORIFORMA per opporla alla vera Riforma Protestante.
Due sono le istituzioni a sostegno del  processo di Controriforma cattolica:

• l'ordine dei Gesuiti, che svolse un importante ruolo nella formazione culturale con collegi, scuole e università
• il Tribunale della Santa Inquisizione, che diventò lo strumento di controllo della Chiesa contro nuovi tentativi di eresia

Tra le vittime famose del "Sant'Uffizio"si ricordano Galileo Galilei e Giordano Bruno. Dopo 4 secoli, nel 1963, il papa GIOVANNI XXIII indisse il Concilio  Vaticano II, che modificó alcune delle disposizioni tridentine.

CARLO V - I due sovrani protagonisti della prima metà del XVI secolo sono Enrico VIII e Carlo V. Gli Asburgo, in particolare a partire dallo scontro tra il pontefice ed Enrico VIII , furono i veri custodi della Controriforma. Carlo era il nipote dei "re cattolici" e suo nonno paterno era l'Imperatore Massimiliano e sua nonna paterna era Maria di Borgogna. In 3 anni (tra il 1516 e il 1519) Carlo eredita sia la Corona del Regno di Spagna (con il relativo impero coloniale) sia quella di Imperatore: si trattava di un dominio  cosi esteso da dire che in esso "non tramontava mai il sole". Avversari di Carlo erano la Francia e i principi protestanti tedeschi riuniti nella LEGA DI SMALCALDA. La guerra si concluse nel 1555 con  la PACE DI AUGUSTA, i cui principali punti furono:

• il diritto di professare la propria fede religiosa per i principi e i loro sudditi (CUIUS REGIO EIUS RELIGIO cioé "a ogni re la propria religione"
• l'obbligo di restituzione dei benefici concessi dal papa (feudi e titoli) per i principi che sceglievano la religione protestante (RESERVATUM ECCLESIASTICUM)

Conseguenza della pace di Augusta fu la fine del centralismo. Carlo V nel 1556 abdicó dividendo l'Impero tra il figlio Filippo, che ereditó la Spagna, e il fratello Ferdinando, a cui spettó l'impero. L'ex imperatore si ritirò nel monastero spagnolo di Yuste in cui morirà due anni dopo.

venerdì 24 febbraio 2017

Storia 4 Modulo 3

 C4 - U3
Dalla crisi dell'Ancien Régime alla Restaurazione

1 -  L'ETÀ DELLE DUE RIVOLUZIONI

INTRODUZIONE - La prima metà del XVIII secolo, che si conclude nel 1748 con la PACE DI AQUISGRANA, che chiude la guerra di successione austriaca, è nota come FASE DI EQUILIBRIO perché essa  genera la carta geopolitica dell'Europa moderna. La seconda metà del secolo XVIII è interessata da una serie di fermenti rivoluzionari che modifica gli assetti  dell'equilibrio geopolitico, e per questo è chiamata FASE DI RIVOLUZIONE. Questa fase non si conclude a fine secolo: molti storici concordano infatti su una Rivoluzione Atlantica che comprende:

• la guerra di indipendenza americana
• le fasi della rivoluzione francese
• i moti degli anni 20 e 30 e del 1848

Questa fase finisce con le unificazioni italiana e tedesca.

LA GUERRA DEI SETTE ANNI
1756-1763

È la prima guerra "mondiale" della storia, in quanto ha coinvolto anche territori extra-europei. Dopo il 1748 si rovescia il quadro delle alleanze: la Prussia di Federico II si allea con la Gran Bretagna per garantirsi un appoggio da parte degli Hannover e l'Austria si allea alla Francia di Luigi XV per il comune sentimento anti-prussiano. Il conflitto ha inizio con l'invasione della Slesia da parte della Prussia nel 1756. Al conflitto si aggiunge la Russia dello zar Pietro III che si allea all'Austria. La guerra si conclude nel 1763 con due paci separate:

• quella di Hubertsburg  tra Austria e Prussia, che non produce mutamenti di rilievo oltre alla cessione della Slesia alla Prussia
• la pace di Parigi tra la Gran Bretagna e la Francia, costretta a cedere buona parte del suo impero coloniale

Le conseguenze della guerra dei Sette Anni sono:

• il consolidamento della Prussia e della Russia, che dopo il conflitto si alleano
• l'affermazione della supremazia della Gran Bretagna
• il declino della Francia
• la stabilità dell'Austria

L'importanza del conflitto è dovuta alle trattative di pace tra gli assolutismi illuminati che segnano una significativa svolta nelle relazioni tra Stati.

LA RIVOLUZIONE AMERICANA
1773-1781

Le tredici colonie britanniche del Nord America si erano formate dopo la fuga dei Puritani dal Paese per evitare le persecuzioni stuartiane e anglicane, e costituivano una risorsa produttiva e commerciale di rilievo tra i domini della madrepatria, sopratutto per le tasse sui prodotti in entrata e in uscita. A rendete tesi i rapporti con Londra era l'assenza di una forma di rappresentatività politica, a fronte di dazi sempre più alti. Per far valere i propri diritti i coloni erano ricorsi a uno dei principi fondamentali della Magna Charta, che  affermava il rifiuto delle esazioni nel caso in cui fosse stato negato ai sudditi il diritto alla rappresentanza politica (no taxation without representation). Nei due Congressi di Filadelfia si scontrano i Radicali come i Figli della Libertà, i Moderati, che rifiutavano la separazione dalla Gran Bretagna e i Lealisti, che erano fedeli al sovrano. Il 5 marzo del 1770 in una guerriglia muoiono 50 coloni. Il 16 dicembre del 1773 alcuni Figli della Libertà travestiti con abiti di nativi americani assaltano la nave della East India Company, alla fonda nel porto di Boston, e buttano in mare il carico di thè della stiva. L'episodio è passato alla storia come "Boston Tea Party". Dopo l'episodio i Moderati cercarono un accordo con Giorgio III (Petizione del Ramo d'Ulivo) ma il sovrano non poteva esercitare il diritto di veto sulle decisioni del Parlamento. Il 4 luglio del 1776, a Filadelfia, le 13 colonie proclamavano la loro indipendenza. La carta fu redatta da Thomas JEFFERSON ed era una dichiarazione di guerra. La Gran Bretagna era sostenuta da altre nazioni ma alla fine la causa dei coloni portó la Francia ad appoggiare i ribelli. Le più famose vittorie degli indipendentisti furono a Saratoga, nel 1777, e a Yorktown nel 1781. Nel 1783, con la pace di Versailles, la Gran Bretagna riconosceva l'indipendenza dei tredici Stati. Dopo i problemi del dopoguerra, dovuti alla difficoltà dei tredici Stati di trovare un accordo e alla crisi delle risorse, gli Stati aderiscono al progetto federativo.
Nel 1787 la Commissione dei  Saggi presieduta da George WASHINGTON redige la Costituzione, che entra in vigore l'anno successivo. Washington viene eletto Presidente degli USA. Nel 1791 la Costituzione è completata con i Dieci Emendamenti, ispirati alla concezione libertaria illuminista e ancora usati.

LA RIVOLUZIONE FRANCESE
1789-1799

La comune espressione "rivoluzione francese" è usata dagli storici per indicare il decennio che inizia con la RIVOLUZIONE DEL 14 LUGLIO  1789 e si chiude con il COLPO DI STATO DI NAPOLEONE DEL 18 BRUMAIO (cioé del 9 novembre) 1799, con il quale inizia l'ETÀ NAPOLEONICA. Le cause della rivoluzione francese sono da ricercare nel progressivo indebolimento del potere assoluto del re (ANCIEN RÉGIME). Il divario tra il Terzo Stato borghese e gli "stati" del clero e della nobiltà si era allargato per l'eccessiva pressione fiscale sulla borghesia. A peggiorare la situazione era stata la convocazione degli Stati Generali da parte del re Luigi XVI, su richiesta del Terzo Stato: nonostante il Terzo Stato rappresentasse il 98% dei cittadini, il potere dei primi due fu determinante per votare l'ennesima "manovra" finanziaria a discapito del Terzo Stato. La crisi portó i deputati del Terzo Stato a lasciare il Parlamento dando inizio alla rivolta:

• si forma l'Assemblea Nazionale
• si forma la Municipalità parigina
• si adotta la coccarda tricolore

Il 14 luglio 1789 la folla dà l'assalto alla Bastiglia e nonostante i tentativi di Luigi XVI di pacificare la situazione, il clima politico e sociale si fa sempre più instabile.  L'opposizione del re ai 17 articoli della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino portó ad una definitiva rottura: il re e la famiglia reale furono prelevati da Versailles e confinati alle Tuileries. In questa sede nel mese di ottobre 1789 si riunisce l'Assblea Nazionale Costituente.
Il dibattito politico sul destino del re Luigi XVI divide i club e i deputati tra moderati e radicali, e il tentativo di fuga del re e il successivo arresto alle Tuileries è la causa della scissione dei Giacobini di Robespierre, dai quali si separano i  più moderati Foglianti. La situazione precipita quando il 15 luglio 1791 l'Assemblea restaura la monarchia di Luigi XVI. La rivolta della sinistra porta a uno scontro a Campo di Marte in cui muoiono 40 sanculotti (i proletari più irriducibili). Il 3 settembre 1791 vede la luce la prima Costituzione francese ma l'Assemblea è  indebolita da tre elementi:

• il diritto di veto del re
• il potere dei proprietari di terre sui ceti meno agiati
• l'adozione del sistema censitario

Le divisioni della sinistra repubblicana (i moderati Girondini e i più radicali Giacobini) si acuirono con la decisione di Luigi XVI di dichiarare la guerra all'Austria. Il vero scopo della guerra era quello di rilanciare le quotazioni del sovrano francese ma anche quello di essere un monito per i rivoluzionari austriaci che avessero voluto imitare i rivoluzionari francesi. La guerra fu un disastro. La reazione dei sanculotti e dei Giacobini fu rabbiosa: il 10 agosto 1792 veniva proclamata la COMUNE INSURREZIONALE dai Giacobini, e i sanculotti assaltavano le Tuileries. L'Assemblea decise allora di destituire di nuovo il re e di affidare il governo a un esecutivo provvisorio di 6 membri. L'Assemblra si sciolse e furono indette nuove elezioni per istituire una Convenzione Nazionale, che il 20 settembre si insedia. Il 21 settembre si proclama la repubblica.
Il biennio 1792-1794 è la fase più radicale tra le fasi della rivoluzione e comprende:

• la guerra tra Girondini e Giacobini
• la dittatura giacobina e il Terrore
• la reazione termidoriana

Nell'ottobre 1792 inizia il processo al re. Invano i Girondini provano a salvarlo: la maggioranza dei deputati della Convenzione Nazionale lo condanna a morte. Il 21 gennaio 1793 il re fu giustiziato. I Giacobini chiedono un Tribunale Rivoluzionario contro i sospetti ma i Girondini temono una dittatura. Il 24 giugno 1793 veniva approvata la Costituzione Democratica ma a luglio i Giacobini e il COMITATO DI SALUTE PUBBLICA - guidato da Robespierre e Saint-Just - presero il potere. La dittatura dei Giacobini fu il periodo più sanguinoso del decennio rivoluzionario, tanto da essere stato ribattezzato "Terrore" per evocare il clima politico dovuto alla LEGGE SUI SOSPETTI introdotta da Robespierre. Le condanne a morte alla ghigliottina si comminavano senza dei veri processi ed è certo che siano stati almeno 17mila i cittadini arrestati e condannati dal Comitato di Sicurezza Generale, la polizia politica del regime (tra i più famosi il chimico Lavoisier e la vedova di Luigi XVI, M. Antonietta). Il governo dei Giacobini fa approvare una serie di riforme:

• la legge sul calmiere dei prezzi
• la completa laicizzazione dello Stato
• l'abolizione  delle festività religiose
• l'adozione di un nuovo calendario rivoluzionario con data di inizio il 22 di settembre (il primo giorno della Prima Repubblica)
• il culto dei Martiri della Rivoluzione e della Dea Ragione

A far crollare la dittatura fu la frattura tra gli estremisti Arrabbiati di Hébert e i più moderati Indulgenti di Danton, che chiedevano la fine del Terrore. Ma il vero motivo della crisi fu il tentativo di Robespierre di instaurare una dittatura personale. Il  suo atto più famoso fu il Decreto con cui istituiva il culto dell'Essere Supremo, che gli fece perdere il sostegno degli atei Arrabbiati. Il 9 termidoro (27 luglio) 1794  alcuni fuorisciti con l'appoggio dei moderati rovesciavano il regime e arrestavano i Giacobini. Il 28 luglio fu eseguita la condanna a morte senza processo dei vari capi del regime.
Dopo la fine del Terrore il clima politico non fu meno instabile e al posto del Terrore Rosso dei Giacobini si diffondeva la reazione del Terrore Bianco contro i sospettati di simpatie giacobine. I termidoriani iniziano una feroce opera di "degiacobinizzazione" a cominciare dall'abolizione della legge sul calmiere dei prezzi e dal ripristino della libera iniziativa.
Il 22 agosto 1795 entra in vigore la Costituzione dell'anno III (così detta dal terzo anno della repubblica). Al posto della Convenzione Nazionale c'erano due Camere:

• il Consiglio dei 500
• il Consiglio degli Anziani

Il potere esecutivo fu invece affidato a um Direttorio di 5 membri. Il nuovo corso termidoriano vietó inoltre ogni forma di associazione popolare nel timore di una ricostituzione del partito giacobino.

2 - L'ETÀ NAPOLEONICA

INTRODUZIONE - Dopo la congiura che rovesció i Giacobini il clima politico della Francia si complica a causa di una serie di moti, tra cui i moti realisti nella Vandea, che sono sedati dall'esercito guidato dal giovanissimo Napoleone Bonaparte. Il generale era poco più che ventenne: era nato nel 1769 ad Ajaccio, in Corsica. Pur di simpatie giacobine e di nascita corsa, aveva intrapreso la carriera militare con successo e l'amicizia di Barras (uno dei 5 membri del Direttorio e già amante di Josephine Beauharnais, la creola che fu la sua compagna) gli permise di avere gli incarichi più importanti. Il Consolato e poi l'Impero comportarono la radicale "bonapartizzazione" della Francia e degli Stati ad essa legati, tale da dover indicare con "napoleonica" l'età che va dal 1799 al 1815, l'anno della caduta a Waterloo.

FASE DEL  DIRETTORIO - Il clima politico con cui iniziava il lavoro del Direttorio era disordinato e instabile. La campagna di espansione francese era ripresa dopo la parentesi giacobina e l'Austria era assediata su più fronti. La situazione interna peró era precaria a causa dei movimenti cospirativi giacobini e comunisti (il più famoso è la Congiura degli Uguali promossa da Babeuf e da Buonarroti e scoperta nel 1796) che spinsero il Direttorio ad adottare una linea politica illiberale per evitare altre rivolte. È in questa fase che inizia l'ascesa del Bonaparte. Le sue doti strategiche si rivelano in Italia, dove il suo esercito sconfigge i Piemontesi e gli Austriaci. La popolarità del generale Bonaparte fu tale che per i suoi ideali si costituirono le cosiddette repubbliche giacobine (la Repubblica Cisalpina, la Repubblica Ligure e la Repubblica Romana) e Venezia, che insorge sotto la guida del giacobino Daniele Manin. Ma Bonaparte deluse le speranze dei giacobini italiani che si aspettavano un governo democratico: fu una vera occupazione. A tradire le intenzioni di Napoleone fu la pace di Campoformio (17 ottobre 1797) con la cessione di Venezia all'Austria in cambio di altri territori. Bonaparte si spinge fino a Roma, dove manda via il Papa. Il 18 fruttidoro (4 settembre) del 1797 in Francia sale al potere la Destra, con un colpo di Stato e, al posto del Direttorio, si insedia un triumvirato.
Al termine di una trionfale campagna di annessione Bonaparte scioglie con la forza il Consiglio dei Cinquecento il 18 brumaio (9 novembre) 1799 e si fa affidare dal Consiglio degli Anziani il Consolato.

FASE CONSOLARE - Il biennio consolare di Napoleone è solo per una parte di tipo triumvirale e molto presto Bonaparte si impone sugli altri triumviri diventando Primo Console.  La revisione della Carta  Costituzionale varata il 25 dicembre del  1799 e detta Costituzione dell'anno VIII (otto anni dal primo giorno della Prima Repubblica) assegnava a Bonaparte il potere esecutivo e agli altri due consoli solo una funzione consultiva. Il ruolo politico del generale Bonaparte si rafforza con la sconfitta dell'Austria e con la pace di Luneville (9 febbraio 1801) con la quale sono ratificati gli  accordi della pace di Campoformio: l'Austria fu costretta a riconoscere il controllo napoleonico sull'Italia del Nord e sulle "Repubbliche Sorelle" della Svizzera e dell'Olanda. Alla fine di uno scontro con la flotta inglese (con l'aiuto dello zar Paolo I di Russia) con la pace di Amiens, nel febbraio del 1802, anche la Gran Bretagna riconosce le conquiste di Napoleone. La tregua dura fino al 1803 quando la Gran Bretagna (in ansia per la campagna di annessione napoleonica) rifiuta di cedere Malta secondo gli accordi della pace di Amiens e scatena la reazione di Bonaparte.
Il 18 maggio 1804 viene approvata la Costituzione dell'Anno XII: il Senato propone la nomina del Bonaparte a imperatore e la proposta è accolta con un plebiscito popolare. Napoleone è incoronato imperatore a dicembre dal Papa Pio VII nella Cattedrale di Notre-Dame a Parigi.

FASE  IMPERIALE - Tra gli anni 1805 e 1809 il Bonaparte costituisce il suo Impero, che ormai si estendeva a buona parte dell'Europa occidentale, e impone il blocco delle esportazioni alla Gran Bretagna. Il 1 aprile 1810 dopo aver divorziato da Josephine sposa Maria Luisa, figlia dell'imperatore d'Austria.
L'impero fu un sistema continentale, caratterizzato dalla rete di parentele che legava i diversi troni  e garantiva a Napoleone un'efficace protezione. I nemici erano  l'Austria e la Russia, oltre alla Prussia e alla Gran Bretagna. Il pericolo più insidioso era peró quello dei dissensi interni:

• i reazionari nostalgici dell'Ancien Régime
• i liberali "idéologues" contrari alla tirannide del Bonaparte
• i cattolici e i nazionalisti

La crisi inizia nell'estate del 1812 con il tentativo di invasione della Russia. Nonostante la superiorità numerica dei francesi, la coraggiosa resistenza russa (con la famosa terra bruciata) e il grande gelo dell'inverno, obbligarono Bonaparte a richiamare il suo esercito. Durante la "campagna di Russia" la Gran Bretagna, dopo aver aggirato il "blocco" dei commerci in Europa col contrabbando, liberava e occupava la Spagna. La catastrofica spedizione in Russia e l'occupazione britannica  della Spagna erano il chiaro segnale della crisi di Bonaparte.
Nel 1813 la Prussia, con la Russia e la Svezia, promuove la Sesta Coalizione antifrancese. Lo scontro decisivo si combattè a Lipsia, dove l'esercito di Napoleone, formato in buona parte da volontari inesperti, fu sconfitto in quella che si ricorda come la più grande battaglia dell'età napoleonica. Lipsia fu la sconfitta decisiva: il sistema continentale si sfaldó in pochi mesi e il Senato il 3 aprile 1814, dichiaró Bonaparte decaduto, affidando il governo a un esecutivo provvisorio guidato da Talleyrand. L'11 aprile gli accordi di Fontainebleau relegavano Bonaparte al confino dell'Isola d'Elba e al suo posto restauravano il legittimo erede Luigi XVIII, fratello del deposto Luigi XVI (il Delfino Luigi XVII era già morto). Nel novembre 1814 inizia il Congresso di Vienna in cui i delegati dei vari Stati discutono la nuova carta geopolitica dell'Europa.

I CENTO GIORNI -  Il 1 marzo del 1815, dopo aver lasciato l'Elba, Bonaparte torna in Francia per ricostituire il suo esercito. È l'inizio dei cosiddetti Cento Giorni cioé l'ultima fase dell'età napoleonica.
Il ritorno di Bonaparte in Francia fu accolto con entusiasmo da diversi sostenitori e Luigi XVIII fu costretto ad abbandonare Parigi. Il Bonaparte si insediava di nuovo al potere e cerca il sostegno dei liberali, ma la Santa Alleanza (la coalizione di Stati nata al Congresso di Vienna) è decisa a fermarlo. Lo scontro finale avviene il 18 giugno 1815 a Waterloo. Napoleone, sconfitto, fu condannato all'esilio sull'isola di Sant'Elena, dove morirà il 5 maggio 1821. Alla moglie Maria Luisa viene concesso il Ducato di Parma.

3 - L'ETÀ DELLA RESTAURAZIONE

INTRODUZIONE - Dopo la sconfitta napoleonica a Lipsia e la destituzione dal trono di Bonaparte, il 1 novembre 1814 inizia il Congresso di Vienna, che finirà il 9 giugno 1815. Obiettivo del Congresso era quello di ridisegnare la "mappa" dell'Europa e assegnare o restaurare i  sovrani nelle  varie nazioni europee. Il principio di legittimità di Talleyrand imponeva la restituzione dei troni ai loro legittimi pretendenti. Tale scelta non fu peró condivisa da molti gruppi politici, come i nostalgici bonapartisti e i liberali idéologues, ma anche i repubblicani e i cattolici. I nemici della Restaurazione opposero una attività cospirativa attraverso le società segrete: la più nota è la Carboneria. Il malessere seguito alla revoca delle Costituzioni da parte dei sovrani restaurati o l'adozione di Costituzioni "octroyées" (ottriate, cioé  soggette alla possibilità di modifica dal re in caso di necessità) furono causa di una serie di fermenti rivoluzionari negli anni 20 e 30 del XIX secolo e noti come MOTI LIBERALI. A questi moti seguiranno i moti degli anni 40 e il Risorgimento italiano.

LA PRIMA RESTAURAZIONE - Gli Stati europei avevano due obiettivi: la denapoleonizzazione del complesso sistema continentale e la ricostruzione della mappa geopolitica dell'Europa. Oltre alla restaurazione dei regni cancellati da Napoleone e al ripristino dei legittimi sovrani sui troni, furono creati nuovi Stati come il Regno delle Due Sicilie e il Regno Lombardo-Veneto; i 39 Stati dell'ex Confederazione tedesca furono uniti  in una nuova Confederazione insieme alla Prussia (che costituì con Austria e Russia la SANTA ALLEANZA).

L'OPPOSIZIONE ALLA RESTAURAZIONE - Gli intenti delle delegazioni convenute a Vienna non erano affatto condivisi da tutti i gruppi politici:

• i liberali (che si lamentavano della revoca delle Carte Costituzionali in vari Stati)
• i repubblicani (che guardavano con timore il ritorno delle disuguaglianze sociali)
• i nostalgici bonapartisti (che temevano le instabilità di una reazione popolare)
• i movimenti irredentisti e separatisti di Lombardia e Veneto (che rifiutavano la dominazione austriaca) e della Sicilia  (insofferenti al regime dei Borbone)

In molti Stati italiani, come reazione alla Restaurazione, maturò l'attività cospirativa delle società segrete e dei giornali. La Carboneria fu la società segreta più famosa con i moti liberali del 1820-21 a Napoli e in Piemonte e successivamente con i moti liberali del 1830-31 nei ducati di Modena e di Parma. Nel Milanese gli intellettuali pubblicano il periodico Il Conciliatore. In Sicilia si costituiscono molte sette segrete per combattere i soprusi baronali e il regime di pressione fiscale dei Borbone.
Anche in Russia e in Inghilterra si innesca una spirale insurretizia:

• il 14 (o 26) dicembre del 1825, a San Pietroburgo, scoppiava la rivoluzione decabrista (il nome deriva da "dekabr", dicembre in russo) che fu ordita dagli affiliati delle sette segrete (borghesi e aristocratici) con l'aiuto di alcuni capi dell'esercito imperiale, in linea con gli stessi motivi alla base dei moti liberali del 1820-21
• nei primi anni del XIX secolo si diffonde in Inghilterra il LUDDISMO, il movimento di protesta degli operai contro l'introduzione delle macchine industriali, considerate un pericolo per il lavoro salariato

È comunque corretta una collocazione separata dei moti liberali per la loro caratteristica di movimenti costituzionali e ancora dei moti del 48.

I MOTI DEL 1820-21 - I moti liberali europei sono innescati da un episodio, il cosiddetto "pronunciamento" che i militari pronti a partire con le navi per il Sudamerica (per sedare la rivolta dei coloni) oppongono per protesta, dopo che il re revoca la Costituzione del 1812. La protesta si estende dal porto di Cadice a tutta la Spagna ma viene sedata dall'esercito francese su richiesta della Santa Alleanza. Ma è proprio da Cadice che si ispirerà la Carboneria. I primi moti si svolgono nel Regno delle Due Sicilie a Napoli, dove i fratelli Pepe guidano una setta segreta carbonara. A causa delle divisioni del gruppo (che univa liberali e anarchici intenzionati a rovesciare la monarchia borbonica) i moti sono un fallimento e sono repressi dall'esercito austriaco. In Piemonte la Carboneria e il movimento costituzionalista trovano un sostegno in Carlo Alberto, il nipote del re Vittorio Emanuele I di Savoia. Il Regno di Sardegna, a differenza del Regno delle Due Sicilie, dove il re aveva revocato la Costituzione, così come in Spagna,  non aveva  adottato la Costituzione e i liberali piemontesi vedevano in Carlo Alberto un prezioso sostenitore. Alla morte di Vittorio Emanuele I il legittimo erede era il fratello del re, Carlo Felice, e il mobimento carbonaro, senza più l'appoggio del principe di Carignano si sfalda. Il progetto del liberalismo riprende alla morte del re Carlo Felice, quando sale al trono il nipote Carlo Alberto, che emanerá lo Statuto Albertino.

I MOTI DEL 1830-31 - La ripresa delle insurrezioni in Europa si accompagna al malessere derivato dal tentativo di reintrodurre l'Ancien Régime e al sentimento nazionalista che inizia a diffondersi in alcuni Stati.
In Francia il re restaurato Luigi XVIII si era limitato a concedere la Costituzione "ottriata". Il successore Carlo X non solo l'abroga ma dispone una serie di limitazioni ai poteri del Parlamento, che causano la reazione popolare. Il 26 luglio del 1830 Carlo X emana le Ordinanze di Saint Cloud, con le quali revoca alla borghesia il diritto di voto, tornando praticamente all'Ancien Régime. Il 27, 28 e 29 luglio 1830 (le "gloriose giornate di luglio" come sono ancora ricordate in Francia) la folla insorge e Carlo X si dà alla fuga. La corona è così offerta a Luigi Filippo di Orléans.
Nel mese di agosto 1830 insorgeva il Belgio, che il Congresso di Vienna aveva unito all'Olanda. Il Belgio aveva un fortissimo sentimento identitario e riuniva tre nazionalità linguisticamente diverse (fiamminga, tedesca e vallona) che avevano fatto fronte comune contro l'Olanda, costituendo il Movimento Unionista e richiedendo l'indipendenza del Paese. Dopo i moti di luglio del 1830 i belgi si ribellano e la Francia di Talleyrand è costretta ad appoggiare il Belgio nella Conferenza di Londra. Il Belgio viene separato dai Paesi Bassi e la corona è assegnata a Leopoldo di Sassonia-Coburgo-Gotha che fu primo re dei Belgi. Anche la Polonia, sull'onda del Belgio, cerca di separarsi dalla Russia ma i moti dei nazionalisti polacchi non otterranno il successo del Belgio e la Polonia perde la sua indipendenza. I moti del 1830-31 si diffondono in Italia con le insurrezioni carbonare e mazziniane.
Nei ducati di Modena e di Parma, dopo l'estate del 1830, si era costituito un movimento cospirativo guidato dal carbonaro Ciro Menotti. Nonostante il successo dei moti e la costituzione di governi liberali, alla fine l'Austria pose fine alla rivolta e ripristinó la precedente situazione.

LA GIOVINE ITALIA  - Nel 1831, dopo il fallimento dei moti nei ducati, il carbonaro Mazzini consideró che la causa  dei continui fallimenti era l'assenza di un progetto comune tra gli affiliati. La Giovine Italia poggiava su tre obiettivi: indipendenza, unità e libertà. Tali obiettivi non si potevano raggiungere con i moti di pochi settari ma solo con l'azione delle masse. Due gli strumenti necessari:

• l'educazione,attraverso la propaganda
• le azioni insurrezionali

Nel 1832 fu pubblicato il giornale La Giovine Italia che veicolava gli stessi ideali mazziniani e il progetto di unire l'Italia in una repubblica.
L'associazione durô fino al 1834 e fu sostituita nel 1848 dalla Associazione Nazionale Italiana.

(corretta)

giovedì 23 febbraio 2017

 C4 - U3 - L1

L1 15-03-17
CORRETTA

 C4 - U3
Dalla crisi dell'Ancien Régime alla Restaurazione

1 -  L'ETÀ DELLE DUE RIVOLUZIONI

INTRODUZIONE - La prima metà del XVIII secolo, che si conclude nel 1748 con la PACE DI AQUISGRANA, che chiude la guerra di successione austriaca, è nota come FASE DI EQUILIBRIO perché essa  genera la carta geopolitica dell'Europa moderna. La seconda metà del secolo XVIII è interessata da una serie di fermenti rivoluzionari che modifica gli assetti  dell'equilibrio geopolitico, e per questo è chiamata FASE DI RIVOLUZIONE. Questa fase non si conclude a fine secolo: molti storici concordano infatti su una Rivoluzione Atlantica che comprende:

• la guerra di indipendenza americana
• le fasi della rivoluzione francese
• i moti degli anni 20 e 30 e del 1848

Questa fase finisce con le unificazioni italiana e tedesca.

LA GUERRA DEI SETTE ANNI
1756-1763

È la prima guerra "mondiale" della storia, in quanto ha coinvolto anche territori extra-europei. Dopo il 1748 si rovescia il quadro delle alleanze: la Prussia di Federico II si allea con la Gran Bretagna per garantirsi un appoggio da parte degli Hannover e l'Austria si allea alla Francia di Luigi XV per il comune sentimento anti-prussiano. Il conflitto ha inizio con l'invasione della Slesia da parte della Prussia nel 1756. Al conflitto si aggiunge la Russia dello zar Pietro III che si allea all'Austria. La guerra si conclude nel 1763 con due paci separate:

• quella di Hubertsburg  tra Austria e Prussia, che non produce mutamenti di rilievo oltre alla cessione della Slesia alla Prussia
• la pace di Parigi tra la Gran Bretagna e la Francia, costretta a cedere buona parte del suo impero coloniale

Le conseguenze della guerra dei Sette Anni sono:

• il consolidamento della Prussia e della Russia, che dopo il conflitto si alleano
• l'affermazione della supremazia della Gran Bretagna
• il declino della Francia
• la stabilità dell'Austria

L'importanza del conflitto è dovuta alle trattative di pace tra gli assolutismi illuminati che segnano una significativa svolta nelle relazioni tra Stati.

LA RIVOLUZIONE AMERICANA
1773-1781

Le tredici colonie britanniche del Nord America si erano formate dopo la fuga dei Puritani dal Paese per evitare le persecuzioni stuartiane e anglicane, e costituivano una risorsa produttiva e commerciale di rilievo tra i domini della madrepatria, sopratutto per le tasse sui prodotti in entrata e in uscita. A rendete tesi i rapporti con Londra era l'assenza di una forma di rappresentatività politica, a fronte di dazi sempre più alti. Per far valere i propri diritti i coloni erano ricorsi a uno dei principi fondamentali della Magna Charta, che  affermava il rifiuto delle esazioni nel caso in cui fosse stato negato ai sudditi il diritto alla rappresentanza politica (no taxation without representation). Nei due Congressi di Filadelfia si scontrano i Radicali come i Figli della Libertà, i Moderati, che rifiutavano la separazione dalla Gran Bretagna e i Lealisti, che erano fedeli al sovrano. Il 5 marzo del 1770 in una guerriglia muoiono 50 coloni. Il 16 dicembre del 1773 alcuni Figli della Libertà travestiti con abiti di nativi americani assaltano la nave della East India Company, alla fonda nel porto di Boston, e buttano in mare il carico di thè della stiva. L'episodio è passato alla storia come "Boston Tea Party". Dopo l'episodio i Moderati cercarono un accordo con Giorgio III (Petizione del Ramo d'Ulivo) ma il sovrano non poteva esercitare il diritto di veto sulle decisioni del Parlamento. Il 4 luglio del 1776, a Filadelfia, le 13 colonie proclamavano la loro indipendenza. La carta fu redatta da Thomas JEFFERSON ed era una dichiarazione di guerra. La Gran Bretagna era sostenuta da altre nazioni ma alla fine la causa dei coloni portó la Francia ad appoggiare i ribelli. Le più famose vittorie degli indipendentisti furono a Saratoga, nel 1777, e a Yorktown nel 1781. Nel 1783, con la pace di Versailles, la Gran Bretagna riconosceva l'indipendenza dei tredici Stati. Dopo i problemi del dopoguerra, dovuti alla difficoltà dei tredici Stati di trovare un accordo e alla crisi delle risorse, gli Stati aderiscono al progetto federativo.
Nel 1787 la Commissione dei  Saggi presieduta da George WASHINGTON redige la Costituzione, che entra in vigore l'anno successivo. Washington viene eletto Presidente degli USA. Nel 1791 la Costituzione è completata con i Dieci Emendamenti, ispirati alla concezione libertaria illuminista e ancora usati.

LA RIVOLUZIONE FRANCESE
1789-1799

La comune espressione "rivoluzione francese" è usata dagli storici per indicare il decennio che inizia con la RIVOLUZIONE DEL 14 LUGLIO  1789 e si chiude con il COLPO DI STATO DI NAPOLEONE DEL 18 BRUMAIO (cioé del 9 novembre) 1799, con il quale inizia l'ETÀ NAPOLEONICA. Le cause della rivoluzione francese sono da ricercare nel progressivo indebolimento del potere assoluto del re (ANCIEN RÉGIME). Il divario tra il Terzo Stato borghese e gli "stati" del clero e della nobiltà si era allargato per l'eccessiva pressione fiscale sulla borghesia. A peggiorare la situazione era stata la convocazione degli Stati Generali da parte del re Luigi XVI, su richiesta del Terzo Stato: nonostante il Terzo Stato rappresentasse il 98% dei cittadini, il potere dei primi due fu determinante per votare l'ennesima "manovra" finanziaria a discapito del Terzo Stato. La crisi portó i deputati del Terzo Stato a lasciare il Parlamento dando inizio alla rivolta:

• si forma l'Assemblea Nazionale
• si forma la Municipalità parigina
• si adotta la coccarda tricolore

Il 14 luglio 1789 la folla dà l'assalto alla Bastiglia e nonostante i tentativi di Luigi XVI di pacificare la situazione, il clima politico e sociale si fa sempre più instabile.  L'opposizione del re ai 17 articoli della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino portó ad una definitiva rottura: il re e la famiglia reale furono prelevati da Versailles e confinati alle Tuileries. In questa sede nel mese di ottobre 1789 si riunisce l'Assblea Nazionale Costituente.
Il dibattito politico sul destino del re Luigi XVI divide i club e i deputati tra moderati e radicali, e il tentativo di fuga del re e il successivo arresto alle Tuileries è la causa della scissione dei Giacobini di Robespierre, dai quali si separano i  più moderati Foglianti. La situazione precipita quando il 15 luglio 1791 l'Assemblea restaura la monarchia di Luigi XVI. La rivolta della sinistra porta a uno scontro a Campo di Marte in cui muoiono 40 sanculotti (i proletari più irriducibili). Il 3 settembre 1791 vede la luce la prima Costituzione francese ma l'Assemblea è  indebolita da tre elementi:

• il diritto di veto del re
• il potere dei proprietari di terre sui ceti meno agiati
• l'adozione del sistema censitario

Le divisioni della sinistra repubblicana (i moderati Girondini e i più radicali Giacobini) si acuirono con la decisione di Luigi XVI di dichiarare la guerra all'Austria. Il vero scopo della guerra era quello di rilanciare le quotazioni del sovrano francese ma anche quello di essere un monito per i rivoluzionari austriaci che avessero voluto imitare i rivoluzionari francesi. La guerra fu un disastro. La reazione dei sanculotti e dei Giacobini fu rabbiosa: il 10 agosto 1792 veniva proclamata la COMUNE INSURREZIONALE dai Giacobini, e i sanculotti assaltavano le Tuileries. L'Assemblea decise allora di destituire di nuovo il re e di affidare il governo a un esecutivo provvisorio di 6 membri. L'Assemblra si sciolse e furono indette nuove elezioni per istituire una Convenzione Nazionale, che il 20 settembre si insedia. Il 21 settembre si proclama la repubblica.
Il biennio 1792-1794 è la fase più radicale tra le fasi della rivoluzione e comprende:

• la guerra tra Girondini e Giacobini
• la dittatura giacobina e il Terrore
• la reazione termidoriana

Nell'ottobre 1792 inizia il processo al re. Invano i Girondini provano a salvarlo: la maggioranza dei deputati della Convenzione Nazionale lo condanna a morte. Il 21 gennaio 1793 il re fu giustiziato. I Giacobini chiedono un Tribunale Rivoluzionario contro i sospetti ma i Girondini temono una dittatura. Il 24 giugno 1793 veniva approvata la Costituzione Democratica ma a luglio i Giacobini e il COMITATO DI SALUTE PUBBLICA - guidato da Robespierre e Saint-Just - presero il potere. La dittatura dei Giacobini fu il periodo più sanguinoso del decennio rivoluzionario, tanto da essere stato ribattezzato "Terrore" per evocare il clima politico dovuto alla LEGGE SUI SOSPETTI introdotta da Robespierre. Le condanne a morte alla ghigliottina si comminavano senza dei veri processi ed è certo che siano stati almeno 17mila i cittadini arrestati e condannati dal Comitato di Sicurezza Generale, la polizia politica del regime (tra i più famosi il chimico Lavoisier e la vedova di Luigi XVI, M. Antonietta). Il governo dei Giacobini fa approvare una serie di riforme:

• la legge sul calmiere dei prezzi
• la completa laicizzazione dello Stato
• l'abolizione  delle festività religiose
• l'adozione di un nuovo calendario rivoluzionario con data di inizio il 22 di settembre (il primo giorno della Prima Repubblica)
• il culto dei Martiri della Rivoluzione e della Dea Ragione

A far crollare la dittatura fu la frattura tra gli estremisti Arrabbiati di Hébert e i più moderati Indulgenti di Danton, che chiedevano la fine del Terrore. Ma il vero motivo della crisi fu il tentativo di Robespierre di instaurare una dittatura personale. Il  suo atto più famoso fu il Decreto con cui istituiva il culto dell'Essere Supremo, che gli fece perdere il sostegno degli atei Arrabbiati. Il 9 termidoro (27 luglio) 1794  alcuni fuorisciti con l'appoggio dei moderati rovesciavano il regime e arrestavano i Giacobini. Il 28 luglio fu eseguita la condanna a morte senza processo dei vari capi del regime.
Dopo la fine del Terrore il clima politico non fu meno instabile e al posto del Terrore Rosso dei Giacobini si diffondeva la reazione del Terrore Bianco contro i sospettati di simpatie giacobine. I termidoriani iniziano una feroce opera di "degiacobinizzazione" a cominciare dall'abolizione della legge sul calmiere dei prezzi e dal ripristino della libera iniziativa.
Il 22 agosto 1795 entra in vigore la Costituzione dell'anno III (così detta dal terzo anno della repubblica). Al posto della Convenzione Nazionale c'erano due Camere:

• il Consiglio dei 500
• il Consiglio degli Anziani

Il potere esecutivo fu invece affidato a um Direttorio di 5 membri. Il nuovo corso termidoriano vietó inoltre ogni forma di associazione popolare nel timore di una ricostituzione del partito giacobino.

mercoledì 22 febbraio 2017

 C4 - U3 - L2

L2 15-03-17
CORRETTA

 C4 - U3
Dalla crisi dell'Ancien Régime alla Restaurazione

2 - L'ETÀ NAPOLEONICA

INTRODUZIONE - Dopo la congiura che rovesció i Giacobini il clima politico della Francia si complica a causa di una serie di moti, tra cui i moti realisti nella Vandea, che sono sedati dall'esercito guidato dal giovanissimo Napoleone Bonaparte. Il generale era poco più che ventenne: era nato nel 1769 ad Ajaccio, in Corsica. Pur di simpatie giacobine e di nascita corsa, aveva intrapreso la carriera militare con successo e l'amicizia di Barras (uno dei 5 membri del Direttorio e già amante di Josephine Beauharnais, la creola che fu la sua compagna) gli permise di avere gli incarichi più importanti. Il Consolato e poi l'Impero comportarono la radicale "bonapartizzazione" della Francia e degli Stati ad essa legati, tale da dover indicare con "napoleonica" l'età che va dal 1799 al 1815, l'anno della caduta a Waterloo.

FASE DEL  DIRETTORIO - Il clima politico con cui iniziava il lavoro del Direttorio era disordinato e instabile. La campagna di espansione francese era ripresa dopo la parentesi giacobina e l'Austria era assediata su più fronti. La situazione interna peró era precaria a causa dei movimenti cospirativi giacobini e comunisti (il più famoso è la Congiura degli Uguali promossa da Babeuf e da Buonarroti e scoperta nel 1796) che spinsero il Direttorio ad adottare una linea politica illiberale per evitare altre rivolte. È in questa fase che inizia l'ascesa del Bonaparte. Le sue doti strategiche si rivelano in Italia, dove il suo esercito sconfigge i Piemontesi e gli Austriaci. La popolarità del generale Bonaparte fu tale che per i suoi ideali si costituirono le cosiddette repubbliche giacobine (la Repubblica Cisalpina, la Repubblica Ligure e la Repubblica Romana) e Venezia, che insorge sotto la guida del giacobino Daniele Manin. Ma Bonaparte deluse le speranze dei giacobini italiani che si aspettavano un governo democratico: fu una vera occupazione. A tradire le intenzioni di Napoleone fu la pace di Campoformio (17 ottobre 1797) con la cessione di Venezia all'Austria in cambio di altri territori. Bonaparte si spinge fino a Roma, dove manda via il Papa. Il 18 fruttidoro (4 settembre) del 1797 in Francia sale al potere la Destra, con un colpo di Stato e, al posto del Direttorio, si insedia un triumvirato.
Al termine di una trionfale campagna di annessione Bonaparte scioglie con la forza il Consiglio dei Cinquecento il 18 brumaio (9 novembre) 1799 e si fa affidare dal Consiglio degli Anziani il Consolato.

FASE CONSOLARE - Il biennio consolare di Napoleone è solo per una parte di tipo triumvirale e molto presto Bonaparte si impone sugli altri triumviri diventando Primo Console.  La revisione della Carta  Costituzionale varata il 25 dicembre del  1799 e detta Costituzione dell'anno VIII (otto anni dal primo giorno della Prima Repubblica) assegnava a Bonaparte il potere esecutivo e agli altri due consoli solo una funzione consultiva. Il ruolo politico del generale Bonaparte si rafforza con la sconfitta dell'Austria e con la pace di Luneville (9 febbraio 1801) con la quale sono ratificati gli  accordi della pace di Campoformio: l'Austria fu costretta a riconoscere il controllo napoleonico sull'Italia del Nord e sulle "Repubbliche Sorelle" della Svizzera e dell'Olanda. Alla fine di uno scontro con la flotta inglese (con l'aiuto dello zar Paolo I di Russia) con la pace di Amiens, nel febbraio del 1802, anche la Gran Bretagna riconosce le conquiste di Napoleone. La tregua dura fino al 1803 quando la Gran Bretagna (in ansia per la campagna di annessione napoleonica) rifiuta di cedere Malta secondo gli accordi della pace di Amiens e scatena la reazione di Bonaparte.
Il 18 maggio 1804 viene approvata la Costituzione dell'Anno XII: il Senato propone la nomina del Bonaparte a imperatore e la proposta è accolta con un plebiscito popolare. Napoleone è incoronato imperatore a dicembre dal Papa Pio VII nella Cattedrale di Notre-Dame a Parigi.

FASE  IMPERIALE - Tra gli anni 1805 e 1809 il Bonaparte costituisce il suo Impero, che ormai si estendeva a buona parte dell'Europa occidentale, e impone il blocco delle esportazioni alla Gran Bretagna. Il 1 aprile 1810 dopo aver divorziato da Josephine sposa Maria Luisa, figlia dell'imperatore d'Austria.
L'impero fu un sistema continentale, caratterizzato dalla rete di parentele che legava i diversi troni  e garantiva a Napoleone un'efficace protezione. I nemici erano  l'Austria e la Russia, oltre alla Prussia e alla Gran Bretagna. Il pericolo più insidioso era peró quello dei dissensi interni:

• i reazionari nostalgici dell'Ancien Régime
• i liberali "idéologues" contrari alla tirannide del Bonaparte
• i cattolici e i nazionalisti

La crisi inizia nell'estate del 1812 con il tentativo di invasione della Russia. Nonostante la superiorità numerica dei francesi, la coraggiosa resistenza russa (con la famosa terra bruciata) e il grande gelo dell'inverno, obbligarono Bonaparte a richiamare il suo esercito. Durante la "campagna di Russia" la Gran Bretagna, dopo aver aggirato il "blocco" dei commerci in Europa col contrabbando, liberava e occupava la Spagna. La catastrofica spedizione in Russia e l'occupazione britannica  della Spagna erano il chiaro segnale della crisi di Bonaparte.
Nel 1813 la Prussia, con la Russia e la Svezia, promuove la Sesta Coalizione antifrancese. Lo scontro decisivo si combattè a Lipsia, dove l'esercito di Napoleone, formato in buona parte da volontari inesperti, fu sconfitto in quella che si ricorda come la più grande battaglia dell'età napoleonica. Lipsia fu la sconfitta decisiva: il sistema continentale si sfaldó in pochi mesi e il Senato il 3 aprile 1814, dichiaró Bonaparte decaduto, affidando il governo a un esecutivo provvisorio guidato da Talleyrand. L'11 aprile gli accordi di Fontainebleau relegavano Bonaparte al confino dell'Isola d'Elba e al suo posto restauravano il legittimo erede Luigi XVIII, fratello del deposto Luigi XVI (il Delfino Luigi XVII era già morto). Nel novembre 1814 inizia il Congresso di Vienna in cui i delegati dei vari Stati discutono la nuova carta geopolitica dell'Europa.

I CENTO GIORNI -  Il 1 marzo del 1815, dopo aver lasciato l'Elba, Bonaparte torna in Francia per ricostituire il suo esercito. È l'inizio dei cosiddetti Cento Giorni cioé l'ultima fase dell'età napoleonica.
Il ritorno di Bonaparte in Francia fu accolto con entusiasmo da diversi sostenitori e Luigi XVIII fu costretto ad abbandonare Parigi. Il Bonaparte si insediava di nuovo al potere e cerca il sostegno dei liberali, ma la Santa Alleanza (la coalizione di Stati nata al Congresso di Vienna) è decisa a fermarlo. Lo scontro finale avviene il 18 giugno 1815 a Waterloo. Napoleone, sconfitto, fu condannato all'esilio sull'isola di Sant'Elena, dove morirà il 5 maggio 1821. Alla moglie Maria Luisa viene concesso il Ducato di Parma.

martedì 21 febbraio 2017

 C4 - U3 - L3

L3 15-03-17
CORRETTA

 C4 - U3
Dalla crisi dell'Ancien Régime aila Restaurazione

3 - L'ETÀ DELLA RESTAURAZIONE

INTRODUZIONE - Dopo la sconfitta napoleonica a Lipsia e la destituzione dal trono di Bonaparte, il 1 novembre 1814 inizia il Congresso di Vienna, che finirà il 9 giugno 1815. Obiettivo del Congresso era quello di ridisegnare la "mappa" dell'Europa e assegnare o restaurare i  sovrani nelle  varie nazioni europee. Il principio di legittimità di Talleyrand imponeva la restituzione dei troni ai loro legittimi pretendenti. Tale scelta non fu peró condivisa da molti gruppi politici, come i nostalgici bonapartisti e i liberali idéologues, ma anche i repubblicani e i cattolici. I nemici della Restaurazione opposero una attività cospirativa attraverso le società segrete: la più nota è la Carboneria. Il malessere seguito alla revoca delle Costituzioni da parte dei sovrani restaurati o l'adozione di Costituzioni "octroyées" (ottriate, cioé  soggette alla possibilità di modifica dal re in caso di necessità) furono causa di una serie di fermenti rivoluzionari negli anni 20 e 30 del XIX secolo e noti come MOTI LIBERALI. A questi moti seguiranno i moti degli anni 40 e il Risorgimento italiano.

LA PRIMA RESTAURAZIONE - Gli Stati europei avevano due obiettivi: la denapoleonizzazione del complesso sistema continentale e la ricostruzione della mappa geopolitica dell'Europa. Oltre alla restaurazione dei regni cancellati da Napoleone e al ripristino dei legittimi sovrani sui troni, furono creati nuovi Stati come il Regno delle Due Sicilie e il Regno Lombardo-Veneto; i 39 Stati dell'ex Confederazione tedesca furono uniti  in una nuova Confederazione insieme alla Prussia (che costituì con Austria e Russia la SANTA ALLEANZA).

L'OPPOSIZIONE ALLA RESTAURAZIONE - Gli intenti delle delegazioni convenute a Vienna non erano affatto condivisi da tutti i gruppi politici:

• i liberali (che si lamentavano della revoca delle Carte Costituzionali in vari Stati)
• i repubblicani (che guardavano con timore il ritorno delle disuguaglianze sociali)
• i nostalgici bonapartisti (che temevano le instabilità di una reazione popolare)
• i movimenti irredentisti e separatisti di Lombardia e Veneto (che rifiutavano la dominazione austriaca) e della Sicilia  (insofferenti al regime dei Borbone)

In molti Stati italiani, come reazione alla Restaurazione, maturò l'attività cospirativa delle società segrete e dei giornali. La Carboneria fu la società segreta più famosa con i moti liberali del 1820-21 a Napoli e in Piemonte e successivamente con i moti liberali del 1830-31 nei ducati di Modena e di Parma. Nel Milanese gli intellettuali pubblicano il periodico Il Conciliatore. In Sicilia si costituiscono molte sette segrete per combattere i soprusi baronali e il regime di pressione fiscale dei Borbone.
Anche in Russia e in Inghilterra si innesca una spirale insurretizia:

• il 14 (o 26) dicembre del 1825, a San Pietroburgo, scoppiava la rivoluzione decabrista (il nome deriva da "dekabr", dicembre in russo) che fu ordita dagli affiliati delle sette segrete (borghesi e aristocratici) con l'aiuto di alcuni capi dell'esercito imperiale, in linea con gli stessi motivi alla base dei moti liberali del 1820-21
• nei primi anni del XIX secolo si diffonde in Inghilterra il LUDDISMO, il movimento di protesta degli operai contro l'introduzione delle macchine industriali, considerate un pericolo per il lavoro salariato

È comunque corretta una collocazione separata dei moti liberali per la loro caratteristica di movimenti costituzionali e ancora dei moti del 48.

I MOTI DEL 1820-21 - I moti liberali europei sono innescati da un episodio, il cosiddetto "pronunciamento" che i militari pronti a partire con le navi per il Sudamerica (per sedare la rivolta dei coloni) oppongono per protesta, dopo che il re revoca la Costituzione del 1812. La protesta si estende dal porto di Cadice a tutta la Spagna ma viene sedata dall'esercito francese su richiesta della Santa Alleanza. Ma è proprio da Cadice che si ispirerà la Carboneria. I primi moti si svolgono nel Regno delle Due Sicilie a Napoli, dove i fratelli Pepe guidano una setta segreta carbonara. A causa delle divisioni del gruppo (che univa liberali e anarchici intenzionati a rovesciare la monarchia borbonica) i moti sono un fallimento e sono repressi dall'esercito austriaco. In Piemonte la Carboneria e il movimento costituzionalista trovano un sostegno in Carlo Alberto, il nipote del re Vittorio Emanuele I di Savoia. Il Regno di Sardegna, a differenza del Regno delle Due Sicilie, dove il re aveva revocato la Costituzione, così come in Spagna,  non aveva  adottato la Costituzione e i liberali piemontesi vedevano in Carlo Alberto un prezioso sostenitore. Alla morte di Vittorio Emanuele I il legittimo erede era il fratello del re, Carlo Felice, e il mobimento carbonaro, senza più l'appoggio del principe di Carignano si sfalda. Il progetto del liberalismo riprende alla morte del re Carlo Felice, quando sale al trono il nipote Carlo Alberto, che emanerá lo Statuto Albertino.

I MOTI DEL 1830-31 - La ripresa delle insurrezioni in Europa si accompagna al malessere derivato dal tentativo di reintrodurre l'Ancien Régime e al sentimento nazionalista che inizia a diffondersi in alcuni Stati.
In Francia il re restaurato Luigi XVIII si era limitato a concedere la Costituzione "ottriata". Il successore Carlo X non solo l'abroga ma dispone una serie di limitazioni ai poteri del Parlamento, che causano la reazione popolare. Il 26 luglio del 1830 Carlo X emana le Ordinanze di Saint Cloud, con le quali revoca alla borghesia il diritto di voto, tornando praticamente all'Ancien Régime. Il 27, 28 e 29 luglio 1830 (le "gloriose giornate di luglio" come sono ancora ricordate in Francia) la folla insorge e Carlo X si dà alla fuga. La corona è così offerta a Luigi Filippo di Orléans.
Nel mese di agosto 1830 insorgeva il Belgio, che il Congresso di Vienna aveva unito all'Olanda. Il Belgio aveva un fortissimo sentimento identitario e riuniva tre nazionalità linguisticamente diverse (fiamminga, tedesca e vallona) che avevano fatto fronte comune contro l'Olanda, costituendo il Movimento Unionista e richiedendo l'indipendenza del Paese. Dopo i moti di luglio del 1830 i belgi si ribellano e la Francia di Talleyrand è costretta ad appoggiare il Belgio nella Conferenza di Londra. Il Belgio viene separato dai Paesi Bassi e la corona è assegnata a Leopoldo di Sassonia-Coburgo-Gotha che fu primo re dei Belgi. Anche la Polonia, sull'onda del Belgio, cerca di separarsi dalla Russia ma i moti dei nazionalisti polacchi non otterranno il successo del Belgio e la Polonia perde la sua indipendenza. I moti del 1830-31 si diffondono in Italia con le insurrezioni carbonare e mazziniane.
Nei ducati di Modena e di Parma, dopo l'estate del 1830, si era costituito un movimento cospirativo guidato dal carbonaro Ciro Menotti. Nonostante il successo dei moti e la costituzione di governi liberali, alla fine l'Austria pose fine alla rivolta e ripristinó la precedente situazione.

LA GIOVINE ITALIA  - Nel 1831, dopo il fallimento dei moti nei ducati, il carbonaro Mazzini consideró che la causa  dei continui fallimenti era l'assenza di un progetto comune tra gli affiliati. La Giovine Italia poggiava su tre obiettivi: indipendenza, unità e libertà. Tali obiettivi non si potevano raggiungere con i moti di pochi settari ma solo con l'azione delle masse. Due gli strumenti necessari:

• l'educazione,attraverso la propaganda
• le azioni insurrezionali

Nel 1832 fu pubblicato il giornale La Giovine Italia che veicolava gli stessi ideali mazziniani e il progetto di unire l'Italia in una repubblica.
L'associazione durô fino al 1834 e fu sostituita nel 1848 dalla Associazione Nazionale Italiana.


Piergiovanni Morittu
Inviato da iPhone

lunedì 20 febbraio 2017

Storia 5 Modulo 3

 C5 - U3
La Guerra Fredda

1 - GLI ANNI DELLA PRIMA GUERRA FREDDA
(1946-1969)

INTRODUZIONE - L'espressione GUERRA FREDDA è nata alla fine degli Anni Quaranta del XX secolo per indicare il conflitto (combattuto sopratutto sul piano politico e ideologico) che vedeva contrapposti gli Stati Uniti d'America e l'Unione Sovietica, le due potenze vincitrici della Seconda Guerra Mondiale. Già verso la fine del conflitto si assiste alla formazione di due veri e propri "blocchi": uno filo-americano e uno filo-sovietico. Il simbolo di questa divisione fu il MURO DI BERLINO, la barriera di cemento che per 30 anni ha separato fisicamente (e anche ideologicamente) la Germania e l'Europa. La guerra fredda - che si articola in due fasi - si chiuderà con l'abbattimento del Muro di Berlino, in seguito allo scioglimento del Patto di Varsavia che legava gli Stati dell'Est Europa all'URSS dal secondo dopoguerra.

USA E URSS - Le quattro grandi conferenze svoltesi nei due ultimi anni del conflitto avevano lo scopo di circoscrivere le due zone di influenza, anglo-americana a ovest e sovietica a est. Il primo Stato diviso tra le due  potenze fu la Germania, il cui territorio fu separato in due Stati: la Repubblica Federale Tedesca a ovest e la Repubblica Democratica Tedesca a est. La città di Berlino fu ugualmente divisa a metà.
Dopo la morte di Roosevelt è eletto Harry TRUMAN, a cui succederà Dwight "Ike" EISENHOWER; dopo la scomparsa di Stalin l'URSS è guidata da Nikita KRUSHEV e poi da Leonid BREZNEV.
Le relazioni tra i due paesi furono sempre molto tese e caratterizzate da una incessante CORSA AGLI ARMAMENTI, sopratutto missilistici e nucleari, che coinvolgeva gli Stati "allineati" alle due potenze e schierati a ovest con il PATTO ATLANTICO (la NATO) e a est con il PATTO DI VARSAVIA. La lotta per la leadership mondiale si combatteva su vari fronti:

• politico e ideologico: il LIBERALISMO contro il MARXISMO-LENINISMO
• economico: il CAPITALISMO contro il SOCIALISMO REALE
• militare: la CORSA AL RIARMO dei missili e delle bombe nucleari
• aero-spaziale: la conquista dello spazio e della luna

Il confronto tra i due Paesi era di carattere sopratutto ideologico. Negli USA la DOTTRINA TRUMAN e la "caccia alle streghe" lanciata dal senatore repubblicano Joseph MCCARTHY(da cui il termine MACCARTISMO) contro i comunisti scatenarono la psicosi di infiltrazioni sovietiche in molti settori della cultura (anche varie celebrità di Hollywood ne fecero le spese). Alla morte di Stalin (1953) si registró un temporaneo "disgelo" tra le due super potenze e di conseguenza l'allentamento del maccartismo, anche per merito del processo di DESTALINIZZAZIONE di Krushev, il primo a denunciare i crimini dello stalinismo. Tuttavia la tensione tra i due "blocchi" era sempre alta. Il clima di apparente distensione politica negli Stati dell'Est Europa verrà turbato dalla repressione del processo riformista in Ungheria nel 1956 e poi in Cecoslovacchia nel 1969.  L'ascesa al potere di Breznev e l'ingresso della Cina di Mao tra gli Stati allineati all'URSS (e l'acuirsi della CRISI ASIATICA) interruppero il riformismo di Krushev e il dialogo tra Washington e Mosca.
Nel 1961 fu completata l'edificazione  del MURO DI BERLINO che diventó  tetro simbolo della Guerra Fredda (per designare la divisione tra le due aree di influenza si usó anche l'espressione CORTINA DI FERRO).

ASIA - Nel 1947, dopo la sconfitta dell'esercito nazionalista di CHANG KAI SHEK il potere viene preso da MAO TSE TUNG, che costituisce nel 1949 la Repubblica Popolare Cinese (o RPC) con la collaborazione sovietica;  Chang Kai Shek fonda a Taiwan la Repubblica di Cina (Cina Nazionalista), sostenuta dagli USA e attualmente Stato non riconosciuto.
Nei primi anni 50 Mao guida la LUNGA MARCIA allo scopo di affermare il socialismo tra il popolo e inizia una RIVOLUZIONE DELLA CULTURA. Il riformismo maoista è improntato sul modello sovietico (industria e collettivismo agricolo). La Corea, dopo il ritiro del Giappone, è divisa al 38 parallelo tra Stati Unoti e URSS. Alla cessaziome del presidio, il tentativo di riunificare le due Coree è la causa di una nuova guerra, che si conclude col ripristino dei confini al 38 parallelo. Il Vietnam seguì una sorte simile ma dall'esito più instabile. Dopo la fine dell'occupazione francese, nel 1946 il leader comunista  HO CHI MIN fonda la Repubblica Democratica del Vietnam, costringendo la Francia a rioccupare la penisola. Per evitare una nuova guerra di Corea anche il Vietnam è diviso, con la parte del sud affidata al moderato NGO DINH DIEM. Ben presto Diem (sostenuto dagli USA) si trasforma in un dittatore e inizia la resistenza dei Vietcong guidati da Ho Chi Minh. L'intervento americano sfoció in una guerra che duró fino al 1975. Viene ricordata con Pearl Harbor per essere stata una delle più famose sconfitte degli USA. La Cina di Mao ebbe come si vede un ruolo chiave nella crisi asiatica, promuovendo l'emancipazione di altri Stati negli anni 70.

MEDIO ORIENTE - Come per il resto del mondo anche il Medio Oriente subì gli effetti della guerra fredda. L'ONU aveva fatto pressioni per dare agli Ebrei uno Stato: così nel 1948 lo statista BEN GURION proclama la nascita dello Stato Libero di Israele. L'ONU aveva stabilito la divisione in due zone, una israeliana e una arabo-palestinese, ma dopo la proclamazione i paesi arabi (Egitto, Siria, Libano e Giordania) scesero in guerra contro il nuovo Stato sostenendo la Palestina.  L'esito della guerra fu favorevole a Israele e i Palestinesi furono obbligati a lasciare il territorio. La frattura tra Israele (sostenuto dagli USA) e i Paesi Arabi  (sostenuti dall'URSS) si aggrava quando in Egitto sale al potere il colonnello NASSER che nel 1956 chiude e nazionalizza il CANALE DI SUEZ, il collegamento marittimo fondamentale tra bacino mediterraneo e Oceano Indiano,, e minaccia gli israeliani con l'esercito dei Fedayn. La "crisi di Suez" si risolve con un accordo bilaterale tra le due super potenze e il transito nel Canale sarà garantito dall'ONU.  Nel 1958 Nasser costituisce e presiede la RAU (Repubbliche Arabe Unite) con Siria e Yemen: tale federazione si scioglie nel 1961 dopo il colpo di Stato in Siria, tuttavia i Paesi Arabi restano uniti contro Israele:

• nel 1960 si costituisce l'OPEC, che univa i più importanti Stati Arabi produttori di petrolio
• nel 1964 nasce l'OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina)

Nel settembre dello stesso anno inizia l'addestramento dei guerriglieri reclutati nei vari campi profughi palestinesi. Nella prima settimana di giugno 1967 si combatte la GUERRA DEI SEI GIORNI. L'esercito israeliano guidato da Moshè DAYAN ha la meglio sul "commando" unificato dei Paesi Arabi e conquista ampie zone degli Stati Arabi: l'ONU impone cosi il "cessate il fuoco" e invita Israele e Palestina a un accordo, attraverso le due potenze, ma l'URSS rifiuta ogni trattativa e accusa USA e Israele di comploto.

ITALIA - L'Italia uscì dalla guerra come uno Stato sconfitto. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 le sorti del Paese erano affidate agli Alleati (USA e Regno Unito) a cui è affidata una difficile ricostruzione. L'opera di "defascistizzazione" coinvolgeva vari settori. Nel 1946 il re Vittorio Emanuele III lascia il suo trono a suo figlio UMBERTO II, noto come "il re di maggio" in quanto sarà un regno di breve durata (poco più di un mese): il 2 giugno del 1936 il primo referendum a suffragio universale chiedeva di scegliere se confermare la monarchia o adottare la repubblica. La vittoria della repubblica segnó una svolta epocale per l'Italia. I Savoia lasciarono il Paese, e si dette inizio ai lavori per compilare la Costituzione Repubblicana, che vede la luce il 1 gennaio 1948. Primo Presidente della Repubblica Italiana fu Enrico DE NICOLA, eletto (pro tempore) dai membri della Costituente il 28 giugno 1946 e decaduto il 31 dicembre 1947 alla vigilia dell'entrata in vigore della Costituzione.
Anche l'Italia fu coinvolta nella guerra fredda. Pur  aderendo alla NATO l'Italia aveva il Partito Comunista più forte dell'Europa Atlantica, e direttamente finanziato dall'URSS: la particolare situazione e la posizione dell'Italia nel blocco della NATO, oltre al timore di un'invasione sovietica (a causa dal già citato maccartismo) produssero uma serie di tensioni che culminsrono nell'attentato al leader del PCI, Palmiro TOGLIATTI. Le Politiche del 1948 si svolsero in un clima da guerra civile. A vincere fu la DC di Alcide DE GASPERI. Il Parlamento scelse come Presidente della Repubblica l'economista L.  EINAUDI, a cui tra gli anni 50 e 60 seguiranno:

• G. Gronchi
• A. Segni
• G. Saragat

Il Governo di De Gasperi si attiva per ricostruire la difficile situazione italiana con l'istituzione della Cassa per il Mezzogiorno e la riforma tributaria di Vanoni, e nel 1953 vara la legge sul premio di maggioranza per il partito che avesse ottenuto il 50% dei voti: tuttavia alle successive Politiche la DC sfioró di poco questo tisultato causando le dimissioni di De Gasperi e il suo ritiro dalla politica italiana.

GLI ANNI SESSANTA - Gli anni 60 del XX secolo sono gli anni del rilancio ma anche della grande crisi sociale. USA e URSS si contendono lo spazio con diverse missioni: il sovietico Yuri Gagarin è il primo cosmonauta a essere lanciato in orbita nello spazio, Neil Armstrong è il primo astronauta a metter piede sulla Luna.
Negli USA si succedono i Presidenti John Fitzgerald KENNEDY e Lyndon JOHNSON. A Cuba, dopo la rivoluzione del 1959 che depose il dittatore Fulgencio BATISTA, il governo è assunto da Fidel CASTRO, uno dei capi della rivolta insieme al fratello Raul CASTRO, Camilo CIENFUEGOS ed Ernesto Che GUEVARA. L'isola caraibica, di fronte alla Florida, fu al centro di un caso politico spinoso per l'installazione di testate missilistiche sovietiche puntate sulle coste USA. Cuba, allineata agli Stati aderenti al Patto di Varsavia, fu per diversi anni la spina nel fianco degli USA e un'importante pedina nella scacchiera della guerra fredda. Nel corso della presidenza di Kennedy (assassinato a Dallas il 22 novembre 1963), e poi di Johnson,  si diffonde negli USA il sentimento di rivolta e di cambiamento, che  sfida il sistema di quei tempi. I movimenti più famosi sono quello per i diritti civili dei neri afroamericani e quello pacifista.
Il movimento a favore dei diritti civili dei neri ebbe due padri: il non violento Martin Luther KING e il leader delle Black Panthers, il carismatico MALCOLM X. Solo alla fine degli anni 60 fu approvata la legge che aboliva la segregazione razziale in tutti gli Stati federali. A sostenere il movimento si impegnarono anche il senatore democratico Robert KENNEDY, il fratello di JFK (ucciso anche lui in un attentato, a Memphis nel 1968) e i musulmani, che fecero moltissimi proseliti.
Il pacifismo nasce nelle Università  (sopratutto a Berkeley e a Stanford) in reazione all'istituzione di centri di coscrizione di giovani volontari per il Vietnam. Gli uffici di arruolamento vennero dislocati in "Senior High School" e nei campus universitari, reclamizzati dalla celebre immagine di "Uncle Sam" (personaggio simbolo degli USA) e lo slogan "I want you for U. S. Army". La massiccia campagna di arruolamento dei giovani volontari per la guerra del Vietnam fu duramente contestata anche dagli artisti (come i folk singer Joan Baez e Bob Dylan) e da diversi intellettuali. Il movimento operó anche fattivamente con i Peace Corps (corpi di pace) e la sua naturale evoluzione è la filosofia "hippy", cioé il sincretismo di pacifismo, libertarismo e misticismo orientale.
In Europa il movimento arriva negli ultimi anni 60: prima il "maggio francese" nel 1958, con la rivolta degli studenti dei Licei e delle Università, e nell'autunno del 1969 si forma anche in Italia un movimento di protesta allargato agli operai. I temi della protesta erano soprattutto la necessità di un rinnovamento culturale e l'accessibilità degli studi e delle carriere professionali anche ai ceti meno agiati, ma anche il sostegno al pacifismo, a Cuba e alla Cina. Negli anni 70, in Italia, da tali movimenti si distaccano le fazioni di tipo eversivo (ANNI DI PIOMBO).

2 - GLI ANNI DELLA SECONDA GUERRA FREDDA
(1969-1989)

INTRODUZIONE - Dopo gli anni 60 i rapporti tra Stati Uniti e URSS sono sempre tesi e complicati dalla crisi del petrolio e dai nuovi focolai di guerra in Afganistan e in Medio Oriente. Dopo la durissima repressione sovietica nel 1969 della PRIMAVERA DI PRAGA l'Occidente si dissocia e anche alcuni  Partiti Comunisti prendono le distanze da Mosca. La nuova crisi tra gli USA e l'URSS si estende alla tecnologia e allo sport.
La seconda fase della guerra fredda si chiuderà alla fine degli anni Ottanta con la fine dei regimi comunisti dell'Est Europa e la demolizione del Muro di Berlino.

USA E URSS - Un primo segno di "disgelo" arriva negli anni 70 con i due accordi SALT 1 e 2 (Strategic Army Limitation Treaty cioé Trattato per la linitazione delle armi da guerra) che furono firmati da L. Breznev per l'URSS e da R. Nixon e J. Carter per gli USA. Ma la distensione tra i blocchi non fu mai continuativa: si ricordano l'EMBARGO (interruzione dei flussi di commercio) ai danni di Cuba e il sostegno ai regimi anti-comunisti in Sudamerica (soprattutto  Nicaragua e Argentina).
I presidenti degli USA negli anni 70 sono anche noti per le controversie dei loro mandati. Il repubblicano Richard NIXON fu al centro dello scandalo del WATERGATE (nome del famoso hotel che ospitava il Partito Democratico, nelle cui stanze furono trovate delle microspie): lo scandalo costrinse Nixon, eletto per il secondo mandato, alle dimissioni in favore del suo vice Gerald FORD. Il democratico James Earl CARTER fu ingiustamente accusato (dopo l'assalto all'ambasciata americana a Teheran, durante la rivoluzione del 1979 in Iran) di negligenze e ritardi negli interventi per salvare gli ostaggi. In realtà Carter pagó per la grave  recessione economica seguita alla fine della presidenza di Nixon, che era riuscito a contrastare la "crisi del dollaro" dei primi anni 70. Dopo la parentesi democratica, gli anni 80 si aprono con i due mandati presidenziali di Ronald REAGAN: è l'inizio di una lunga fase repubblicana. Reagan fu protagonista del rilancio economico e finanziario degli USA, grazie anche all'adozione della politica NEOLIBERISTA (detta REAGANOMICS) che  prevedeva:

• drastico taglio alle spese pubbliche
• massiccia privatizzazione degli enti pubblici
• aggressivo assalto ai mercati
• aumento del prelievo fiscale

Reagan fu il protagonista del "disgelo" con l'URSS, con l'ascesa al potere di Mikhail S. GORBACEV, ma la fine della corsa agli armamenti e lo smantellamento degli "euromissili" erano dovuti più a motivi economici che politici o ideologici.
Anche l'URSS era da anni costretta a subire le pesanti ripercussioni economiche della Guerra Fredda, aggravate dal naturale immobilismo finanziario dovuto al socialismo reale, dalla presenza di un apparato gerarchico e burocratico arretrato e dalla nascita di un mercato interno parallelo e illegale. Dopo la fine della lunga era Breznev e le  brevi presidenze di Yuri ANDROPOV e Konstantin CERNJENKO, sale dunque al potere Mikhail S. GORBACHEV, autore di un'incredibile svolta politica, culturale e ideologica. Il programma politico di Gorbachev (in russo PERESTROJKA ossia "nuova prospettiva")e l'adozione della GLASNOST (trasparenza) furono decisivi sia per la fine della Guerra Fredda sia per la fine dell'URSS. È attualmente l'ultimo segretario generale del PCUS ancora vivente. Nei suoi sei anni al governo (1985-1991) si sfalda con impressionante velocità sia l'Unione Sovietica sia il Patto di Varsavia: i primi Stati a uscire furono la Polonia e la Romania del dittatore Nicolae CEAUSESCU, il Duce Rosso, il cui regime viene rovesciato. Il 9 novembre 1989 inizia la demolizione del Muro di Berlino, che da 28 anni era simbolo della Guerra Fredda.

ASIA - Nei anni 70 e 80 prosegue il cammino di emancipazione dei paesi asiatici con la diffusione dei governi comunisti in Cambogia, nel Laos e in Myanmar. Nel 1976 in Cina muore Mao e anche qui inizia col successore DENG XIAO PING il processo di modernizzazione come in URSS. Il 30 aprile 1975 si conclude la Guerra del Vietnam. Ma la novità del periodo è il fenomeno delle guerre locali, cioé i conflitti sorti in  aree circoscritte. I fronti  più importanti sono: l'Afghanistan - il cui territorio fu invaso nel 1979 dalle truppe sovietiche per evitare gli effetti della guerra civile scoppiata all'indomani della presa di potere di KARMAL - e l'Iran, dove nello stesso anno viene deposto lo Shah REZA PAHLAVI al posto del quale si imsedia il regime degli AYATOLLAH. Gli USA e l'URSS sono coinvolti nelle guerre locali e le tensioni si estendono anche agli Stati allineati (famosi i due rispettivi  "boicottaggi" dei Giochi Olimpico nel 1980 a Mosca e nel 1984 a Los Angeles, che furono causati proprio dalle crisi locali).

MEDIO ORIENTE - Una nuova frattura tra Israele e gli Stati Arabi è la guerra dello YOM KIPPUR, in seguito alla quale le milizie arabe invadono la spomda est del Canale di Suez, già occupata da Israele, ma l'esercito israeliano la rioccupa in soli 4 giorni. L'OLP allora reagisce con una serie di attentati dei terroristi: il governo di Tel Aviv dà l'ordine di attaccare i due campi profughi di SABRA e di CHATILA, in Libano, che erano stati ritenuti covo di terroristi palestinesi. Fu in realtà un massacro inutile di civili inermi (sopratutto donne e bambini).
Una tregua importante arriva nel 1978 con gli ACCORDI DI CAMP DAVID tra Israele ed Egitto (col patrocinio degli USA di  Carter). Ma la tensione resta alta: nel 1981 il presidente egiziano Anwar-El SADAT muore in un attentato al Cairo.

EUROPA - L'Europa, dopo la Primavera di Praga, gira le spalle agli Stati del Patto di Varsavia. La distensione arriva dalla Germania Ovest grazie alla politica diplomatica di Willy BRANDT (la OSTPOLITIK) che peró si interrompe alla fine del mandato di Brandt, con il successore Helmut SCHMIDT. Il dialogo tra le "due Germanie" riprende col cancellierato di Helmut KOHL (il  "padre" della riunificazione tedesca). In Francia si affermano i moderati con i Presidenti Georges POMPIDOU e Valery GISCARD D'ESTAING, ma neglo anni 80 inizia la lunga era del presidente socialista F. MITTERRAND. In Italia gli anni 70 sono ricordati col nome di ANNI DI PIOMBO: è un decennio di instabilità iniziato il 12 dicembre del 1969 con la STRAGE DI PIAZZA FONTANA a Milano, sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura. Le "piste eversive" si individuano nei gruppi di matrice neofascista, comunista e anarchica: il più famoso è quello delle BRIGATE ROSSE, responsabile di attentati a giornalisti e politici oltre al sequestro e all'omicidio di Aldo Moro nel 1978.  Le stragi (nome usato per gli atti eversivi neofascisti) più gravi furono (oltre a quella già citata) quella di Brescia in Piazza della Loggia (nel 1974) nel corso di una manifestazione contro il terrorismo neofascista indetta dai sindacati, e quella della Stazione di Bologna (nel 1980). I due partiti della maggioranza (la DC di Aldo Moro) e dell'opposizione (il PCI di Enrico Berlinguer) sottoscrivono un accordo di solidarietà nazionale (il COMPROMESSO STORICO), cioé un patto per un piano di riforme sociali allo scopo di contenere l'instabilità del Paese.
I Presidenti della Repubblica Italiana degli anni 70 e 80 sono stati;

• G. Leone
• S. Pertini
• F. Cossiga

Durante gli anni 70 e 80 si radicalizza il fenomeno degli omicidi di mafia e di camorra. Tra le vittime più famose dei vari attentati ricordiamo i magistrati  Rocco CHINNICI e  Rosario LIVATINO, il Generale Carlo Alberto DALLA CHIESA, e i giornalisti Giancarlo SIANI e Peppino IMPASTATO. La guerra Stato-Mafia continuerà nei primi anni 90. Nel Regno Unito inizia l'era del Premier conservatore Margaret THATCHER. La politica della IRON LADY, come fu chiamata, non era così diversa dalla "reaganomics" (tagli alle spesa pubblica e privatizzazioni, aumento del "fiscal drag" e dei prezzi dei generi di consumo, riduzione dei salari) con il conseguente  allargamento della forbice sociale tra le classi, cone in USA di Reagan.

MONDO - Negli anni 70 finiscono gli ultimi tre fascismi europei (in Portogallo, in Grecia e in Spagna) mentre in alcuni Stati dell'America Latina si insediano dittature militari di caratterre neofascista, come quella di Pinochet in Cile, di Viola e poi Videla in Argentina, di Stroessner in Paraguay e Noriega a Panama. Alla fine degli anni 80 finisce in Sudafrica la trentennale detenzione dello storico attivista dell'African National Congress Nelson MANDELA, che segna anche la fine dell'apartheid nel Paese.

3 - IL MONDO DOPO LA FINE DELLA GUERRA FREDDA
(1990-2000)

INTRODUZIONE - Negli anni 90 - a causa dello scioglimento del Patto di Varsavia e dell'URSS - si regista un aumento del numero degli Stati, a cui si aggiungono quelli della Jugoslavia. I nuovi fronti di tensione si spostano al mondo islamico. In Europa dopo la fine della "CORTINA DI FERRO" si afferma il programma di unione tra gli Stati con gli accordi di Maastricht e  Schengen.

USA - Negli Stati Uniti si apre  l'era di George BUSH. Il  neoliberismo reaganiano si basava su due aspetti:

• la DEREGULATION, cioè il progressivo allontananamento dello Stato dall'economia
• i tagli sul WELFARE, il sistema assistenziale

Il successore di Reagan (e già suo vice) G. Bush non si allontana dalla politica neoliberista, ma, tuttavia, alla manovra  di Bush non consegue la riduzione del debito federale, pur a fronte dei drastici tagli alla spesa. A Bush succederà il democratico Bill CLINTON, il quale peró conferma la stessa politica dei repubblicani.
Il decennio si chiude con l'elezione del repubblicano George W. BUSH (il figlio dell'ex presidente).

MEDIO ORIENTE - Nel 1991 si apre la PRIMA GUERRA DEL GOLFO in seguito all'invasione del Kuwait da parte dell'Irak di SADDAM HUSSEIN. L'invasione è contrastata dal decisivo intervento NATO con l'Operazione DESERT STORM. La guerra dura un mese e si chiuse con la sconfitta irachena, nonostante Hussein avesse tentato di estendere il conflitto agli altri Stati Arabi, invocando la guerra santa (la JIHAD) contro il comune nemico americano.
Nello stesso periodo si ha uno storico accordo tra Israele e OLP: Ythzak RABIN, primo ministro israeliano, e Yasser ARAFAT, leader palestinese, firmano la tregua dopo 40 anni di conflitti. Ma la tregua non basta a pacificare il Medio Oriente. Dopo la fine della prima Guerra del Golfo ci sono ben  tre gruppi a contendersi la Palestina:

• HAMAS, il movimento palestinese
• il "Partito di Dio" dello HEZBOLLAH, degli Stati Islamici più irriducibili
• la DESTRA ISRAELIANA di Ariel SHARON

Nel 1994 Rabin muore in un attentato e gli succede Benjamin NETANYAHU. Alla fine del decennio la tensione tra  USA e paesi arabi si radicalizza diventando una guerra, che sfocerà in una serie di attentati il giorno 11 settembre del 2001.

AFRICA - Gli anni 90 sono stati anni di emancipazione per molti Stati africani dopo la fine del dominio europeo ma anche anni di conflitti di tipo etnico e religioso (si ricordano i genocidi in Ruanda e in Burundi). In Sudafrica il leader della lotta contro l'apartheid, Nelson MANDELA, è scarcerato dopo 30 anni di prigionia e nel 1994 il suo partito lo porta ad una clamorosa vittoria alle Elezioni. Nei paesi africani mediterranei  (Tunisia, Algeria, Libia ed Egitto) si registrano i primi segnali di instabilità che portano nel 2000 alla PRIMAVERA ARABA.

URSS E BALCANI - Con la fine dell'URSS e del Patto di Varsavia, e  col distacco delle nazioni  jugoslave, la carta politica dell'Europa è completamente stravolta.
L'indipendenza di Bosnia, Slovenia e  Croazia è la causa di un conflitto con la Serbia di Slobodan MILOSEVIC, per questioni territoriali e di confine, ma anche di natura etnica e religiosa (ortodossi e musulmani). Milosevic fu responsabile dell'occupazione di molti territori e di genocidi e deportazioni, obbligando l'Occidente a intervenire. I territori, alla  sconfitta di Milosevic, furono divisi e il dittatore serbo verrà condannato per "crimini contro l'umanità".
Anche In Est Europa si assiste alla dissoluzione degli ex Stati sovietici: tra
i primi Stati a dichiararsi indipendenti dall'URSS ci sono i paesi baltici, quelli asiatici e poi l'Ucraina. Il fenomeno di emancipazione indebolì la poltrona di Gorbachev., sostituito da Boris ELTSIN nel 1992. Eltsin trasformó la ex-URSS im una nuova comunità di stati federati e guidati dalla Russia. Al posto della vecchia bandieta fu adottato il tricolore della Federazione Russa. Ma la più grande rivoluzione di Eltsin è la messa fuori legge del Partito Comunista Sovietico e la manovra per entrare nel libero mercato e nel G8. La svolta arriva peró solo col successore Vladimir PUTIN, che porta la Russia alla ribalta internazionale. Come già per gli USA i problemi per la Russia nel 2000 sono legati  al terrorismo islamico (in particolare  ceceno).

EUROPA - Il  19 giugno del 1990 Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Francia e Germania Ovest firmano la Convenzione di Schengen. Il Trattato (che applicava gli accordi di 5 anni prima) disponeva l'eliminazione delle frontiere tra gli Stati che vi aderivano. Nello stesso anno aderì anche l'Italia, seguita poi da Spagna e Portogallo. Il 7 febbraio 1992 nasce a Maastricht  l'UNIONE EUROPEA. Il Trattato di Maastricht fu sottoscritto dai 12 Stati  della (fino a quel tempo) COMUNITÀ EUROPEA per fissare le regole e i parametri necessari all'ingresso dei vari Stati nell'Unione. Il Trattato è entrato in vigore il 1 novembre 1993. I due Trattati del 1990 e 1992 costituiscono un momento essenziale per l'Europa.
Nel Regno Unito, finito il tempo della Thatcher, il governo va ancora ai conservatori (con John Major) e poi ai laburisti (Tony Blair). La sterlina entra a far parte dello SME (cioé il Sistema Monetario Europeo) ma non aderirà all'Eurozona nel 2002. La Germania si riunifica con Helmut Kohl. L'economia tedesca si rafforza e il Paese attira i lavoratori di Balcani ed Est Europa. Le crescenti ondate dei migranti di Africa e Asia interessano anche la Francia. Il problema dei sans papier, gli immigrati irregolari, fu affrontato in modi diversi dai governi, fino a votare la legge  per regolare gli ingressi nel Paese, con l'opposizione del Front National di Jean Marie Le Pen. Ma nonostante gli sforzi per contenere il flusso, il numero dei migranti continua ad aumentare e si innescano tensioni e disordini alla periferia di Parigi (nella "banlieue").
Gli anni 90 in Italia sono il periodo di transizione a quella che è stata (un po' impropriamente) definita SECONDA REPUBBLICA. Il termine è fuorviante poiché  non corrisponde alla modifica della Carta Costituzionale (come per esempio in Francia) ma è  evocativo per indicare il radicale cambiamento del clima politico:

• la fine dei due partiti simbolo del XX secolo, il PCI e la DC
• la crisi del PENTAPARTITO, cioé la coalizione di 5 partiti del governo (la DC, il PSI, il PSDI. il PLI ed il PRI)
• l'avvento di un sistema BIPOLARE diviso in due coalizioni

Nel 1992 le indagini del "pool" della Procura di Milano guidato da Borrelli e da D'Ambrosio, e composto dai giudici:

• Di Pietro
• Davigo
• Colombo
• Parenti
• Boccassini

rivelano una fitta rete di corruzione e finanziamenti illeciti ai partiti politici.  L'Operazione MANI PULITE e lo scandalo che ne seguì (che i media chiamarono Tangentopoli) travolsero la politica e l'imprenditoria. Lo stesso anno due tra i più attivi magistrati antimafia, FALCONE e BORSELLINO, vengono assassinati a Palermo. La concatenazione luttuosa deglo eventi è all'origine di una scelta di solidarietà nazionale che porterà al Quirinale i Presidenti O. L. Scalfaro e C. A. Ciampi e al governo le coalizioni de La Casa delle Libertà (guidato da Berlusconi) e quella de l'Ulivo (guidata da Prodi).

MONDO  - La globalizzazione è ia vera novità degli anni 90. Le aziende per contenere i costi decidono di delocalizzare la produzione affidanfosi a manodopera straniera e a basso costo. Nasce il TERZIARIO, il settore dei servizi, che prende vita grazie alla diffusione di internet. La rivoluzione telematica è all'origine di una svolta epocale che coinvolge i vari settori di commercio e finanza. Gli Stati di più recente sviluppo si inseriscono come primi produttori di servizi: il Brasile, la Russia, la Cina, l'India e il Sudafrica (BRICS).. La globalizzazione allontana l'economia dal classico asse USA-Europa:

• nasce il WTO (World Trade Organization) l'organo che regola il commercio tra gli Stati
• nasce il NAFTA (North America Free Trade Association) l'organo che regola il commercio in Nord America e in Messico
• si sviluppa il commercio equo e solidale (FREE TRADE) per tutelare la produzione dei Paesi in via di sviluppo

Nonostante gli sforzi del WTO il XX secolo si chiude con il divario tra le economie dei Paesi: la richiesta più urgente è la cancellazione del debito dei Paesi  in svantaggio verso USA ed Europa, e l'approvazione di leggi per regolare le ondate dei migranti.
Infine, uno dei nuovo problemi a livello globale è l'ambiente. Nel 1992 la Conferemza di Rio avvisa sull'urgenza di ridurre i gas serra nell'atmosfera ed evitare l'ulteriore allargamento del buco nell'ozono.