venerdì 13 gennaio 2017

Platone - Lezione 1

P1 15-01-17

 Platone

PLATONE

1 - LA CONOSCENZA

INTRODUZIONE - Platone ed il suo maestro Socrate sono accomunati dalla ricerca della verità. In greco la parola verità si traduce con ALETHEIA, che significa "non oblio" oppure "non nascondimento". L'essere infatti è sempre "nascosto" da due elementi, il divenire e il molteplice.
Socrate, con l'universale o concetto, aveva superato il relativismo di Protagora, il nichilismo di Gorgia e l'isomorfismo eleatico ma si era fermato alla conoscenza sensibile: la sua famosa domanda "che cosa è?" si riferiva all'oggetto colto dai sensi senza poterne fare a meno.
La filosofia platonica supera quella socratica mettendo in evidenza la VOGLIA DI CONOSCERE dell'uomo e passando quindi dalla conoscenza PASSIVA e limitata alla sensibilità, ad una conoscenza ATTIVA. Per fare questo Platone adotta il DUALISMO e pone accanto al mondo sensibile, corrotto dal molteplice e dal divenire, una realtà sovra-sensibile e perfetta che chiama IPERURANIO: è questa la sede dell'anima e delle IDEE.

LE CONDIZIONI OGGETTIVE DELLA CONOSCENZA - Platone fa iniziare la conoscenza dal soggetto conoscente, che VUOLE conoscere. Per Platone il conoscere è un atto volontario (intenzionale) e diretto ad un oggeto, contraddistinto da un nome che lo rappresenta.
Dunque le condizioni oggettive del conoscere sono:

1) il SOGGETTO che conosce l'OGGETTO
2) l'OGGETTO, conosciuto dal SOGGETTO
3) il NOME usato dal soggetto per indicare e rappresentare l'oggetto

LE CONDIZIONI SOGGETTIVE DELLA CONOSCENZA - Platone individua tre condizioni soggettive della conoscenza:

1) la REMINISCENZA, cioé il ricordo delle conoscenze dell'anima e la necessaria immortalità dell'anima
2) la PASSIONE, cone forza che spinge l'uomo alla conoscenza
3) i QUATTRO GRADI della conoscenza

L'ANIMA - il conoscere è ricordare. Si tratta di un processo spontaneo che si mette in atto:

• quando il soggetto conoscente riceve delle istruzioni da un maestro
• quando il soggetto conoscente riconosce le FORME IDENTICHE.cioé le forme degli oggetti

L'anima proviene dallo stesso luogo delle forme e per questo ogni anima le conosce ma, quando l'anima si incarna in un corpo (Platone dice che le anime "sono precipitate nei corpi") a causa della vicinanza alla materia si dimentica tutto e a tal proposito deve essere aiutata a ricordare.
Perché ció sia possibile l'anima deve essere peró IMMORTALE e quindi libera dal corpo, visto da Platone come un carcere da cui l'anima vuole scappare.
Platone adduce quattro argomenti a sostegno della tesi dell'anima immortale:

• l'anima è immortale in quanto continuità tra la vita e la morte
• l'anima è immortale in quanto serve a ricordare e quindi a conoscere
• l'anima è immortale in quanto unica, semplice e indivisibile
• l'anima è inmortale in quanto "è" poiché libera dal corpo e cioé perfetta

L'EROS - La passione è il vero motore che spinge a conoscere. Nel pensiero socratico questo ruolo è ricoperto dalla figura del demone (DAIMON), l'impulso ad agire. L'eros è una forza irresistibile che porta a ció che ci attrae: l'eros è la ricerca di ció che ci manca e che ogni anima desidera. La mancanza è dovuta al fatto che le anime sono costrette a "precipitare" nei corpi e a lasciare l'iperuranio a cui vogliono tornare. Per tale motivo conoscere è "amore per il sapere" cioé FILOSOFIA.
Le passioni  non devono dominare la vita. Esse sono utili ma l'uomo non deve esserne schiavo, se no non vivrebbe. Ogni anima, dice Platone, possiede tre funzioni:

• la funzione RAZIONALE, collegata all'intelletto, che guida e modera tutti i comportamenti umani
• la funzione IRASCIBILE, collegata al cuore, che è responsabile del coraggio,  dell'ardimento bellico, del sacrificio e della forza di volontà
• la funzione CONCUPISCIBILE, legata allo stomaco e responsabile degli istinti più materiali

Il compito di guidare e di moderare le passioni è proprio della razionalitá e del pensiero, che sceglie il comportamento migliore da adottare.

I GRADI - La  conoscenza è dunque:

• il ricordo delle forme identiche
• il desiderio di qualcosa che manca

Il processo conoscitivo è possibile se ci sono tre elementi:

• il soggetto conoscente
• l'oggetto da conoscere
• il nome per rappresentare l'oggetto

Platone descrive i 4 gradi.della conoscenza attraverso la METAFORA DELLA LINEA, che disegna uno schema così suddiviso:

a) a sinistra della linea i 4 oggetti di conoscenza:

1) idee
2) relazioni
3) oggetti
4) ombre

b) a destra della linea le 4 forme di conoscenza:

1) noèsis o conoscenza razionale
2) diànoia o conoscenza matematica
3) pìstis o credenza
4) eikasìa o illusione

Il grado più basso della conoscenza riguarda la sensibilità e i suoi oggetti sono ombre, prodotto cioé dei nostri 5 sensi. È una conoscenza passiva e illusoria, che non poggia su certezze.
Al grado successivo troviamo la conoscenza dell'oggetto. È questa la conoscenza consapevole e volontaria, ma ancora insufficiente perché data dai sensi e per questo Platone usa il termine di pìstis, cioé fede, fiducia o credenza.
Il penultimo grado ha a che fare con le relazioni matematiche (quantità) e geometriche (dimensione) tra oggetti. È una forma di conoscenza più alta ma  astratta, se privata degli oggetti a cui applicarla.
L'ultimo grado della conoscenza è quello che ci allontana dai sensi e per questo è esclusivo dell'anima: è quello della conoscenza razionale e intellettuale e i suoi oggetti sono le idee.