L2 15-03-17
CORRETTA
C4 - U3
Dalla crisi dell'Ancien Régime alla Restaurazione
2 - L'ETÀ NAPOLEONICA
INTRODUZIONE - Dopo la congiura che rovesció i Giacobini il clima politico della Francia si complica a causa di una serie di moti, tra cui i moti realisti nella Vandea, che sono sedati dall'esercito guidato dal giovanissimo Napoleone Bonaparte. Il generale era poco più che ventenne: era nato nel 1769 ad Ajaccio, in Corsica. Pur di simpatie giacobine e di nascita corsa, aveva intrapreso la carriera militare con successo e l'amicizia di Barras (uno dei 5 membri del Direttorio e già amante di Josephine Beauharnais, la creola che fu la sua compagna) gli permise di avere gli incarichi più importanti. Il Consolato e poi l'Impero comportarono la radicale "bonapartizzazione" della Francia e degli Stati ad essa legati, tale da dover indicare con "napoleonica" l'età che va dal 1799 al 1815, l'anno della caduta a Waterloo.
FASE DEL DIRETTORIO - Il clima politico con cui iniziava il lavoro del Direttorio era disordinato e instabile. La campagna di espansione francese era ripresa dopo la parentesi giacobina e l'Austria era assediata su più fronti. La situazione interna peró era precaria a causa dei movimenti cospirativi giacobini e comunisti (il più famoso è la Congiura degli Uguali promossa da Babeuf e da Buonarroti e scoperta nel 1796) che spinsero il Direttorio ad adottare una linea politica illiberale per evitare altre rivolte. È in questa fase che inizia l'ascesa del Bonaparte. Le sue doti strategiche si rivelano in Italia, dove il suo esercito sconfigge i Piemontesi e gli Austriaci. La popolarità del generale Bonaparte fu tale che per i suoi ideali si costituirono le cosiddette repubbliche giacobine (la Repubblica Cisalpina, la Repubblica Ligure e la Repubblica Romana) e Venezia, che insorge sotto la guida del giacobino Daniele Manin. Ma Bonaparte deluse le speranze dei giacobini italiani che si aspettavano un governo democratico: fu una vera occupazione. A tradire le intenzioni di Napoleone fu la pace di Campoformio (17 ottobre 1797) con la cessione di Venezia all'Austria in cambio di altri territori. Bonaparte si spinge fino a Roma, dove manda via il Papa. Il 18 fruttidoro (4 settembre) del 1797 in Francia sale al potere la Destra, con un colpo di Stato e, al posto del Direttorio, si insedia un triumvirato.
Al termine di una trionfale campagna di annessione Bonaparte scioglie con la forza il Consiglio dei Cinquecento il 18 brumaio (9 novembre) 1799 e si fa affidare dal Consiglio degli Anziani il Consolato.
FASE CONSOLARE - Il biennio consolare di Napoleone è solo per una parte di tipo triumvirale e molto presto Bonaparte si impone sugli altri triumviri diventando Primo Console. La revisione della Carta Costituzionale varata il 25 dicembre del 1799 e detta Costituzione dell'anno VIII (otto anni dal primo giorno della Prima Repubblica) assegnava a Bonaparte il potere esecutivo e agli altri due consoli solo una funzione consultiva. Il ruolo politico del generale Bonaparte si rafforza con la sconfitta dell'Austria e con la pace di Luneville (9 febbraio 1801) con la quale sono ratificati gli accordi della pace di Campoformio: l'Austria fu costretta a riconoscere il controllo napoleonico sull'Italia del Nord e sulle "Repubbliche Sorelle" della Svizzera e dell'Olanda. Alla fine di uno scontro con la flotta inglese (con l'aiuto dello zar Paolo I di Russia) con la pace di Amiens, nel febbraio del 1802, anche la Gran Bretagna riconosce le conquiste di Napoleone. La tregua dura fino al 1803 quando la Gran Bretagna (in ansia per la campagna di annessione napoleonica) rifiuta di cedere Malta secondo gli accordi della pace di Amiens e scatena la reazione di Bonaparte.
Il 18 maggio 1804 viene approvata la Costituzione dell'Anno XII: il Senato propone la nomina del Bonaparte a imperatore e la proposta è accolta con un plebiscito popolare. Napoleone è incoronato imperatore a dicembre dal Papa Pio VII nella Cattedrale di Notre-Dame a Parigi.
FASE IMPERIALE - Tra gli anni 1805 e 1809 il Bonaparte costituisce il suo Impero, che ormai si estendeva a buona parte dell'Europa occidentale, e impone il blocco delle esportazioni alla Gran Bretagna. Il 1 aprile 1810 dopo aver divorziato da Josephine sposa Maria Luisa, figlia dell'imperatore d'Austria.
L'impero fu un sistema continentale, caratterizzato dalla rete di parentele che legava i diversi troni e garantiva a Napoleone un'efficace protezione. I nemici erano l'Austria e la Russia, oltre alla Prussia e alla Gran Bretagna. Il pericolo più insidioso era peró quello dei dissensi interni:
• i reazionari nostalgici dell'Ancien Régime
• i liberali "idéologues" contrari alla tirannide del Bonaparte
• i cattolici e i nazionalisti
La crisi inizia nell'estate del 1812 con il tentativo di invasione della Russia. Nonostante la superiorità numerica dei francesi, la coraggiosa resistenza russa (con la famosa terra bruciata) e il grande gelo dell'inverno, obbligarono Bonaparte a richiamare il suo esercito. Durante la "campagna di Russia" la Gran Bretagna, dopo aver aggirato il "blocco" dei commerci in Europa col contrabbando, liberava e occupava la Spagna. La catastrofica spedizione in Russia e l'occupazione britannica della Spagna erano il chiaro segnale della crisi di Bonaparte.
Nel 1813 la Prussia, con la Russia e la Svezia, promuove la Sesta Coalizione antifrancese. Lo scontro decisivo si combattè a Lipsia, dove l'esercito di Napoleone, formato in buona parte da volontari inesperti, fu sconfitto in quella che si ricorda come la più grande battaglia dell'età napoleonica. Lipsia fu la sconfitta decisiva: il sistema continentale si sfaldó in pochi mesi e il Senato il 3 aprile 1814, dichiaró Bonaparte decaduto, affidando il governo a un esecutivo provvisorio guidato da Talleyrand. L'11 aprile gli accordi di Fontainebleau relegavano Bonaparte al confino dell'Isola d'Elba e al suo posto restauravano il legittimo erede Luigi XVIII, fratello del deposto Luigi XVI (il Delfino Luigi XVII era già morto). Nel novembre 1814 inizia il Congresso di Vienna in cui i delegati dei vari Stati discutono la nuova carta geopolitica dell'Europa.
I CENTO GIORNI - Il 1 marzo del 1815, dopo aver lasciato l'Elba, Bonaparte torna in Francia per ricostituire il suo esercito. È l'inizio dei cosiddetti Cento Giorni cioé l'ultima fase dell'età napoleonica.
Il ritorno di Bonaparte in Francia fu accolto con entusiasmo da diversi sostenitori e Luigi XVIII fu costretto ad abbandonare Parigi. Il Bonaparte si insediava di nuovo al potere e cerca il sostegno dei liberali, ma la Santa Alleanza (la coalizione di Stati nata al Congresso di Vienna) è decisa a fermarlo. Lo scontro finale avviene il 18 giugno 1815 a Waterloo. Napoleone, sconfitto, fu condannato all'esilio sull'isola di Sant'Elena, dove morirà il 5 maggio 1821. Alla moglie Maria Luisa viene concesso il Ducato di Parma.