L3 15-03-17
CORRETTA
C4 - U3
Dalla crisi dell'Ancien Régime aila Restaurazione
3 - L'ETÀ DELLA RESTAURAZIONE
INTRODUZIONE - Dopo la sconfitta napoleonica a Lipsia e la destituzione dal trono di Bonaparte, il 1 novembre 1814 inizia il Congresso di Vienna, che finirà il 9 giugno 1815. Obiettivo del Congresso era quello di ridisegnare la "mappa" dell'Europa e assegnare o restaurare i sovrani nelle varie nazioni europee. Il principio di legittimità di Talleyrand imponeva la restituzione dei troni ai loro legittimi pretendenti. Tale scelta non fu peró condivisa da molti gruppi politici, come i nostalgici bonapartisti e i liberali idéologues, ma anche i repubblicani e i cattolici. I nemici della Restaurazione opposero una attività cospirativa attraverso le società segrete: la più nota è la Carboneria. Il malessere seguito alla revoca delle Costituzioni da parte dei sovrani restaurati o l'adozione di Costituzioni "octroyées" (ottriate, cioé soggette alla possibilità di modifica dal re in caso di necessità) furono causa di una serie di fermenti rivoluzionari negli anni 20 e 30 del XIX secolo e noti come MOTI LIBERALI. A questi moti seguiranno i moti degli anni 40 e il Risorgimento italiano.
LA PRIMA RESTAURAZIONE - Gli Stati europei avevano due obiettivi: la denapoleonizzazione del complesso sistema continentale e la ricostruzione della mappa geopolitica dell'Europa. Oltre alla restaurazione dei regni cancellati da Napoleone e al ripristino dei legittimi sovrani sui troni, furono creati nuovi Stati come il Regno delle Due Sicilie e il Regno Lombardo-Veneto; i 39 Stati dell'ex Confederazione tedesca furono uniti in una nuova Confederazione insieme alla Prussia (che costituì con Austria e Russia la SANTA ALLEANZA).
L'OPPOSIZIONE ALLA RESTAURAZIONE - Gli intenti delle delegazioni convenute a Vienna non erano affatto condivisi da tutti i gruppi politici:
• i liberali (che si lamentavano della revoca delle Carte Costituzionali in vari Stati)
• i repubblicani (che guardavano con timore il ritorno delle disuguaglianze sociali)
• i nostalgici bonapartisti (che temevano le instabilità di una reazione popolare)
• i movimenti irredentisti e separatisti di Lombardia e Veneto (che rifiutavano la dominazione austriaca) e della Sicilia (insofferenti al regime dei Borbone)
In molti Stati italiani, come reazione alla Restaurazione, maturò l'attività cospirativa delle società segrete e dei giornali. La Carboneria fu la società segreta più famosa con i moti liberali del 1820-21 a Napoli e in Piemonte e successivamente con i moti liberali del 1830-31 nei ducati di Modena e di Parma. Nel Milanese gli intellettuali pubblicano il periodico Il Conciliatore. In Sicilia si costituiscono molte sette segrete per combattere i soprusi baronali e il regime di pressione fiscale dei Borbone.
Anche in Russia e in Inghilterra si innesca una spirale insurretizia:
• il 14 (o 26) dicembre del 1825, a San Pietroburgo, scoppiava la rivoluzione decabrista (il nome deriva da "dekabr", dicembre in russo) che fu ordita dagli affiliati delle sette segrete (borghesi e aristocratici) con l'aiuto di alcuni capi dell'esercito imperiale, in linea con gli stessi motivi alla base dei moti liberali del 1820-21
• nei primi anni del XIX secolo si diffonde in Inghilterra il LUDDISMO, il movimento di protesta degli operai contro l'introduzione delle macchine industriali, considerate un pericolo per il lavoro salariato
È comunque corretta una collocazione separata dei moti liberali per la loro caratteristica di movimenti costituzionali e ancora dei moti del 48.
I MOTI DEL 1820-21 - I moti liberali europei sono innescati da un episodio, il cosiddetto "pronunciamento" che i militari pronti a partire con le navi per il Sudamerica (per sedare la rivolta dei coloni) oppongono per protesta, dopo che il re revoca la Costituzione del 1812. La protesta si estende dal porto di Cadice a tutta la Spagna ma viene sedata dall'esercito francese su richiesta della Santa Alleanza. Ma è proprio da Cadice che si ispirerà la Carboneria. I primi moti si svolgono nel Regno delle Due Sicilie a Napoli, dove i fratelli Pepe guidano una setta segreta carbonara. A causa delle divisioni del gruppo (che univa liberali e anarchici intenzionati a rovesciare la monarchia borbonica) i moti sono un fallimento e sono repressi dall'esercito austriaco. In Piemonte la Carboneria e il movimento costituzionalista trovano un sostegno in Carlo Alberto, il nipote del re Vittorio Emanuele I di Savoia. Il Regno di Sardegna, a differenza del Regno delle Due Sicilie, dove il re aveva revocato la Costituzione, così come in Spagna, non aveva adottato la Costituzione e i liberali piemontesi vedevano in Carlo Alberto un prezioso sostenitore. Alla morte di Vittorio Emanuele I il legittimo erede era il fratello del re, Carlo Felice, e il mobimento carbonaro, senza più l'appoggio del principe di Carignano si sfalda. Il progetto del liberalismo riprende alla morte del re Carlo Felice, quando sale al trono il nipote Carlo Alberto, che emanerá lo Statuto Albertino.
I MOTI DEL 1830-31 - La ripresa delle insurrezioni in Europa si accompagna al malessere derivato dal tentativo di reintrodurre l'Ancien Régime e al sentimento nazionalista che inizia a diffondersi in alcuni Stati.
In Francia il re restaurato Luigi XVIII si era limitato a concedere la Costituzione "ottriata". Il successore Carlo X non solo l'abroga ma dispone una serie di limitazioni ai poteri del Parlamento, che causano la reazione popolare. Il 26 luglio del 1830 Carlo X emana le Ordinanze di Saint Cloud, con le quali revoca alla borghesia il diritto di voto, tornando praticamente all'Ancien Régime. Il 27, 28 e 29 luglio 1830 (le "gloriose giornate di luglio" come sono ancora ricordate in Francia) la folla insorge e Carlo X si dà alla fuga. La corona è così offerta a Luigi Filippo di Orléans.
Nel mese di agosto 1830 insorgeva il Belgio, che il Congresso di Vienna aveva unito all'Olanda. Il Belgio aveva un fortissimo sentimento identitario e riuniva tre nazionalità linguisticamente diverse (fiamminga, tedesca e vallona) che avevano fatto fronte comune contro l'Olanda, costituendo il Movimento Unionista e richiedendo l'indipendenza del Paese. Dopo i moti di luglio del 1830 i belgi si ribellano e la Francia di Talleyrand è costretta ad appoggiare il Belgio nella Conferenza di Londra. Il Belgio viene separato dai Paesi Bassi e la corona è assegnata a Leopoldo di Sassonia-Coburgo-Gotha che fu primo re dei Belgi. Anche la Polonia, sull'onda del Belgio, cerca di separarsi dalla Russia ma i moti dei nazionalisti polacchi non otterranno il successo del Belgio e la Polonia perde la sua indipendenza. I moti del 1830-31 si diffondono in Italia con le insurrezioni carbonare e mazziniane.
Nei ducati di Modena e di Parma, dopo l'estate del 1830, si era costituito un movimento cospirativo guidato dal carbonaro Ciro Menotti. Nonostante il successo dei moti e la costituzione di governi liberali, alla fine l'Austria pose fine alla rivolta e ripristinó la precedente situazione.
LA GIOVINE ITALIA - Nel 1831, dopo il fallimento dei moti nei ducati, il carbonaro Mazzini consideró che la causa dei continui fallimenti era l'assenza di un progetto comune tra gli affiliati. La Giovine Italia poggiava su tre obiettivi: indipendenza, unità e libertà. Tali obiettivi non si potevano raggiungere con i moti di pochi settari ma solo con l'azione delle masse. Due gli strumenti necessari:
• l'educazione,attraverso la propaganda
• le azioni insurrezionali
Nel 1832 fu pubblicato il giornale La Giovine Italia che veicolava gli stessi ideali mazziniani e il progetto di unire l'Italia in una repubblica.
L'associazione durô fino al 1834 e fu sostituita nel 1848 dalla Associazione Nazionale Italiana.
Piergiovanni Morittu
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