sabato 18 febbraio 2017

 C5 - U3 - L2

L2 04-03-17
CORRETTA

 C5 - U3
La Guerra Fredda

2 - GLI ANNI DELLA SECONDA GUERRA FREDDA
(1969-1989)

INTRODUZIONE - Dopo gli anni 60 i rapporti tra Stati Uniti e URSS sono sempre tesi e complicati dalla crisi del petrolio e dai nuovi focolai di guerra in Afganistan e in Medio Oriente. Dopo la durissima repressione sovietica nel 1969 della PRIMAVERA DI PRAGA l'Occidente si dissocia e anche alcuni  Partiti Comunisti prendono le distanze da Mosca. La nuova crisi tra gli USA e l'URSS si estende alla tecnologia e allo sport.
La seconda fase della guerra fredda si chiuderà alla fine degli anni Ottanta con la fine dei regimi comunisti dell'Est Europa e la demolizione del Muro di Berlino.

USA E URSS - Un primo segno di "disgelo" arriva negli anni 70 con i due accordi SALT 1 e 2 (Strategic Army Limitation Treaty cioé Trattato per la linitazione delle armi da guerra) che furono firmati da L. Breznev per l'URSS e da R. Nixon e J. Carter per gli USA. Ma la distensione tra i blocchi non fu mai continuativa: si ricordano l'EMBARGO (interruzione dei flussi di commercio) ai danni di Cuba e il sostegno ai regimi anti-comunisti in Sudamerica (soprattutto  Nicaragua e Argentina).
I presidenti degli USA negli anni 70 sono anche noti per le controversie dei loro mandati. Il repubblicano Richard NIXON fu al centro dello scandalo del WATERGATE (nome del famoso hotel che ospitava il Partito Democratico, nelle cui stanze furono trovate delle microspie): lo scandalo costrinse Nixon, eletto per il secondo mandato, alle dimissioni in favore del suo vice Gerald FORD. Il democratico James Earl CARTER fu ingiustamente accusato (dopo l'assalto all'ambasciata americana a Teheran, durante la rivoluzione del 1979 in Iran) di negligenze e ritardi negli interventi per salvare gli ostaggi. In realtà Carter pagó per la grave  recessione economica seguita alla fine della presidenza di Nixon, che era riuscito a contrastare la "crisi del dollaro" dei primi anni 70. Dopo la parentesi democratica, gli anni 80 si aprono con i due mandati presidenziali di Ronald REAGAN: è l'inizio di una lunga fase repubblicana. Reagan fu protagonista del rilancio economico e finanziario degli USA, grazie anche all'adozione della politica NEOLIBERISTA (detta REAGANOMICS) che  prevedeva:

• drastico taglio alle spese pubbliche
• massiccia privatizzazione degli enti pubblici
• aggressivo assalto ai mercati
• aumento del prelievo fiscale

Reagan fu il protagonista del "disgelo" con l'URSS, con l'ascesa al potere di Mikhail S. GORBACEV, ma la fine della corsa agli armamenti e lo smantellamento degli "euromissili" erano dovuti più a motivi economici che politici o ideologici.
Anche l'URSS era da anni costretta a subire le pesanti ripercussioni economiche della Guerra Fredda, aggravate dal naturale immobilismo finanziario dovuto al socialismo reale, dalla presenza di un apparato gerarchico e burocratico arretrato e dalla nascita di un mercato interno parallelo e illegale. Dopo la fine della lunga era Breznev e le  brevi presidenze di Yuri ANDROPOV e Konstantin CERNJENKO, sale dunque al potere Mikhail S. GORBACHEV, autore di un'incredibile svolta politica, culturale e ideologica. Il programma politico di Gorbachev (in russo PERESTROJKA ossia "nuova prospettiva")e l'adozione della GLASNOST (trasparenza) furono decisivi sia per la fine della Guerra Fredda sia per la fine dell'URSS. È attualmente l'ultimo segretario generale del PCUS ancora vivente. Nei suoi sei anni al governo (1985-1991) si sfalda con impressionante velocità sia l'Unione Sovietica sia il Patto di Varsavia: i primi Stati a uscire furono la Polonia e la Romania del dittatore Nicolae CEAUSESCU, il Duce Rosso, il cui regime viene rovesciato. Il 9 novembre 1989 inizia la demolizione del Muro di Berlino, che da 28 anni era simbolo della Guerra Fredda.

ASIA - Nei anni 70 e 80 prosegue il cammino di emancipazione dei paesi asiatici con la diffusione dei governi comunisti in Cambogia, nel Laos e in Myanmar. Nel 1976 in Cina muore Mao e anche qui inizia col successore DENG XIAO PING il processo di modernizzazione come in URSS. Il 30 aprile 1975 si conclude la Guerra del Vietnam. Ma la novità del periodo è il fenomeno delle guerre locali, cioé i conflitti sorti in  aree circoscritte. I fronti  più importanti sono: l'Afghanistan - il cui territorio fu invaso nel 1979 dalle truppe sovietiche per evitare gli effetti della guerra civile scoppiata all'indomani della presa di potere di KARMAL - e l'Iran, dove nello stesso anno viene deposto lo Shah REZA PAHLAVI al posto del quale si imsedia il regime degli AYATOLLAH. Gli USA e l'URSS sono coinvolti nelle guerre locali e le tensioni si estendono anche agli Stati allineati (famosi i due rispettivi  "boicottaggi" dei Giochi Olimpico nel 1980 a Mosca e nel 1984 a Los Angeles, che furono causati proprio dalle crisi locali).

MEDIO ORIENTE - Una nuova frattura tra Israele e gli Stati Arabi è la guerra dello YOM KIPPUR, in seguito alla quale le milizie arabe invadono la spomda est del Canale di Suez, già occupata da Israele, ma l'esercito israeliano la rioccupa in soli 4 giorni. L'OLP allora reagisce con una serie di attentati dei terroristi: il governo di Tel Aviv dà l'ordine di attaccare i due campi profughi di SABRA e di CHATILA, in Libano, che erano stati ritenuti covo di terroristi palestinesi. Fu in realtà un massacro inutile di civili inermi (sopratutto donne e bambini).
Una tregua importante arriva nel 1978 con gli ACCORDI DI CAMP DAVID tra Israele ed Egitto (col patrocinio degli USA di  Carter). Ma la tensione resta alta: nel 1981 il presidente egiziano Anwar-El SADAT muore in un attentato al Cairo.

EUROPA - L'Europa, dopo la Primavera di Praga, gira le spalle agli Stati del Patto di Varsavia. La distensione arriva dalla Germania Ovest grazie alla politica diplomatica di Willy BRANDT (la OSTPOLITIK) che peró si interrompe alla fine del mandato di Brandt, con il successore Helmut SCHMIDT. Il dialogo tra le "due Germanie" riprende col cancellierato di Helmut KOHL (il  "padre" della riunificazione tedesca). In Francia si affermano i moderati con i Presidenti Georges POMPIDOU e Valery GISCARD D'ESTAING, ma neglo anni 80 inizia la lunga era del presidente socialista F. MITTERRAND. In Italia gli anni 70 sono ricordati col nome di ANNI DI PIOMBO: è un decennio di instabilità iniziato il 12 dicembre del 1969 con la STRAGE DI PIAZZA FONTANA a Milano, sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura. Le "piste eversive" si individuano nei gruppi di matrice neofascista, comunista e anarchica: il più famoso è quello delle BRIGATE ROSSE, responsabile di attentati a giornalisti e politici oltre al sequestro e all'omicidio di Aldo Moro nel 1978.  Le stragi (nome usato per gli atti eversivi neofascisti) più gravi furono (oltre a quella già citata) quella di Brescia in Piazza della Loggia (nel 1974) nel corso di una manifestazione contro il terrorismo neofascista indetta dai sindacati, e quella della Stazione di Bologna (nel 1980). I due partiti della maggioranza (la DC di Aldo Moro) e dell'opposizione (il PCI di Enrico Berlinguer) sottoscrivono un accordo di solidarietà nazionale (il COMPROMESSO STORICO), cioé un patto per un piano di riforme sociali allo scopo di contenere l'instabilità del Paese.
I Presidenti della Repubblica Italiana degli anni 70 e 80 sono stati;

• G. Leone
• S. Pertini
• F. Cossiga

Durante gli anni 70 e 80 si radicalizza il fenomeno degli omicidi di mafia e di camorra. Tra le vittime più famose dei vari attentati ricordiamo i magistrati  Rocco CHINNICI e  Rosario LIVATINO, il Generale Carlo Alberto DALLA CHIESA, e i giornalisti Giancarlo SIANI e Peppino IMPASTATO. La guerra Stato-Mafia continuerà nei primi anni 90. Nel Regno Unito inizia l'era del Premier conservatore Margaret THATCHER. La politica della IRON LADY, come fu chiamata, non era così diversa dalla "reaganomics" (tagli alle spesa pubblica e privatizzazioni, aumento del "fiscal drag" e dei prezzi dei generi di consumo, riduzione dei salari) con il conseguente  allargamento della forbice sociale tra le classi, cone in USA di Reagan.

MONDO - Negli anni 70 finiscono gli ultimi tre fascismi europei (in Portogallo, in Grecia e in Spagna) mentre in alcuni Stati dell'America Latina si insediano dittature militari di caratterre neofascista, come quella di Pinochet in Cile, di Viola e poi Videla in Argentina, di Stroessner in Paraguay e Noriega a Panama. Alla fine degli anni 80 finisce in Sudafrica la trentennale detenzione dello storico attivista dell'African National Congress Nelson MANDELA, che segna anche la fine dell'apartheid nel Paese.