C3 - U4 - L2
L'Europa nella seconda metà del XVI secolo
2 - LE GUERRE DI RELIGIONE IN FRANCIA
INTRODUZ
Nel 1559 il re di Francia Enrico II di Valois muore a causa di una caduta accidentale durante un torneo: poiché i figli di Enrico, Francesco e Carlo, erano minorenni, la reggenza del trono è affidata alla vedova Caterina de’ Medici, che reggerà il trono fino al 1574. La mancanza di una solida guida riaccende però le tensioni tra le due fazioni religiose, che degenera in una vera e propria guerra di fede tra i cattolici, capeggiati dai duchi di Guisa, e gli ugonotti calvinisti (il nome deriva dal tedesco “eidgenossen” cioè confederati), capeggiati dai Borbone. Caterina cercò di mediare la tensione tra le due fazioni nobiliari concedendo benefici politici a entrambe le famiglie, ma quando con l’Editto di Saint Germain concede agli ugonotti una limitata libertà di culto, il partito cattolico insorge e, agli ordini del duca di Guisa, massacra una trentina di ugonotti il 1 marzo 1562 a Vassy. Il massacro di Vassy costituisce l’inizio di una sanguinosa guerra di religione che si snoda per un trentennio; guerra che coinvolge anche il popolo, chiamato inevitabilmente a parteggiare per i propri correligionari.
PRIMA FASE
La prima guerra si svolge nel biennio 1562/63 e vede la caduta dei due capifazione, Francesco di Guisa e Antonio di Borbone; si conclude con l’editto di Amboise, che concede libertà di culto alla minoranza ugonotta. Le altre due guerre si svolgono tra il 1567 e il 1570 (sono divise da una pausa di pochi mesi nel 1568) e dopo le sconfitte di Jarnac e Moncontour, gli ugonotti guidati dall’ammiraglio Gaspard de Coligny resistono tenacemente fino a ottenere, grazie all’opera mediatrice della regina, la pace di Saint Germain che garantisce agli ugonotti la libertà di culto, con la garanzia di quattro piazze di sicurezza . La Rochelle, Montauban, Cognac, e La Charité-sur-Loire.
SECONDA FASE
Dopo la pace di Saint Germain, sembra che le forze ugonotte aumentino il proprio prestigio, sia per il ruolo svolto a Corte dal Coligny, sia per il matrimonio tra la cattolica Margherita di Valois, sorella del re Carlo IX, con l’ugonotto Enrico di Borbone. Inaspettatamente però la regina madre Caterina de’Medici cambia idea e si allea con i Guisa, fomentando un nuovo attacco al partito ugonotto. La notte di San Bartolomeo, tra il 23 e il 24 agosto 1572, i cattolici organizzano una sanguinosa caccia all’uomo ai danni di migliaia di ugonotti convenuti a Parigi per le nozze di Margherita ed Enrico: quest’ultimo riesce a scappare, mentre in provincia centinaia di protestanti sono messi a morte, compreso il Coligny. Nel 1573 gli ugonotti fondano l’Unione Protestante, alternativa alla Lega Santa cattolica che Enrico di Guisa costituirà nel 1576: il conflitto si internazionalizza, coinvolgendo la Spagna di Filippo II per la parte cattolica, e l’Inghilterra protestante e la Germania calvinista per la parte ugonotta.
Nel 1574 sale al trono di Francia Enrico III, che due anni dopo è costretto a cedere agli ugonotti l’editto di Beaulieu.
Politicamente la situazione interna era molto debole, e lo stesso re non era in grado di controllare adeguatamente la situazione di conflitto tra le fazioni avverse dell’aristocrazia feudale, al punto che il teologo calvinista Du Plessis-Mornay pubblica nel 1579 il fortunato libello “Vindiciae contra tyrannos” in cui teorizza il regicidio in caso di assolutismo monarchico; per contro il teologo e politologo Jean Bodin aveva pubblicato tre anni prima “De la Republique”, un’opera dichiaratamente filoassolutista. Bodin, unitamente a Michel de l’Hopital, teorizzava il ritorno a una forma di assolutismo regio per concludere il periodo di guerre religiose e di contenziosi feudali.
TERZA FASE
Morto nel 1584 l’ultimo fratello del re Enrico III si apre la lotta alla successione, poiché non vi erano altri eredi diretti. Enrico di Borbone avanza la sua legittima pretesa dinastica, per via del suo matrimonio con Margherita di Valois: appoggiati dalla Spagna, i Guisa aprono le ostilità nel 1585, ma a sorpresa Enrico III, stanco delle ingerenze dei Leghisti, fa assassinare il duca di Guisa. Parigi, roccaforte dei Guisa, si ribella contro Enrico III: il re si allea allora con i Borbone e designa Enrico a succedergli, a patto che si converta al cattolicesimo; poco dopo muore, per mano del monaco Jacques Clement, nel 1589. Nel 1593, dopo aver pronunciato la leggendaria frase “Parigi val bene una messa” Enrico di Borbone abiura solennemente al calvinismo nella cattedrale di Saint Denis e, in qualità di nuovo sovrano, entra come Enrico IV a Parigi. Nel 1598 Enrico IV conclude con Filippo II la pace di Vervins, che conferma l’integrità del territorio francese. Il 13 aprile dello stesso anno le guerre di religione trovano la definitiva conclusione con l’editto di Nantes, con cui gli ugonotti ottengono libertà di coscienza e di culto, salvo che a Parigi ed entro cinque miglia dalla capitale, piena parità di diritti politici e ben 142 piazze di sicurezza.
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