Storia 3 - Classi 3A e 3D
C3 - U3
La fine del Medioevo
1 - DALLE SIGNORIE AGLI STATI REGIONALI
INTRODUZIONE - Alla fine del XIII secolo molti comuni del Nord e del Centro Italia passano dal governo del podestà al dominio di un signore. Le signorie cittadine sono perció l'evoluzione del comune podestarile. I signori che ricevono un titolo nobiliare trasformeranno le Signorie in Principati. Il Principato italiano non ha elementi in comune con quello tedesco del XVI secolo, che sarà un segnale della crisi del centralismo asburgico.
LE SIGNORIE - La signoria si forma con l'attribuzione della carica di podestà al capo di una famigla, con una durata vitalizia e con poteri estesi, molto spesso il signore era espressione di una maggioranza popolare in qualità di Difensore del Popolo.I signori più forti e più ricchi iniziarono a designare un successore originando le dinastie signorili. Il potere signorile si rafforza con la legittimazione dei poteri da parte dell'imperatore o del papa. L'autorità del signore poteva essere circoscritta a una città o estesa a più città. Le più importanti Signorie cittadine furono Milano e Firenze.
MILANO - La Signoria di Milano fu governata in tempi diversi da tre famiglie:
• Della Torre
• Visconti
• Sforza
Milano era in territorio imperiale. Fu l'imperatore a insignire Gian Galeazzo Visconti del titolo ducale. Gian Galeazzo allarga il suo ducato con una brillante campagna espansionistica ma dopo la sua morte il territorio di Milano sarà frazionato e perderà la sua stabilità. Con Filippo Maria Visconti il ducato viene riunificato e Milano torna a dominare il Nord Italia. Nel 1427 l'esercito ducale è sconfitto nella BATTAGLIA DI MACLODIO dalla Lega guidata da Firenze e Venezia. Nel 1434 inizia a Firenze, con Cosimo il Vecchio, la dinastia dei De' Medici.
Cosimo si allea con il successore di Filippo Maria Visconti, suo genero Francesco Sforza. Inizia così la guerra di Milano e Firenze contro Venezia, che si stava espandendo nella pianura padana. La guerra finirà nel 1454 con la PACE DI LODI. Dopo un ventennio di pace peró il ducato è di nuovo scosso dalle tensioni politiche e nel 1476 Galeazzo Maria Sforza resta ucciso in una congiura. La vedova Bona di Savoia tenta di esercitare la reggenza del legittimo erede Gian Galeazzo, ancora bambino, ma nel 1480 lo zio Ludovico Sforza detto il Moro, dopo aver isolato Gian Galeazzo nella Certosa di Pavia, si impadronisce del potere.
FIRENZE - La Signoria di Firenze si trovava in un territorio che non era soggetto nè all'imperatore nè al papa e per questo era spesso in lotta con entrambi. La Signoria ha inizio nel 1434 con Cosimo De' Medici detto il Vecchio, a cui succede Piero detto il Gottoso. Ma è con l'erede di Piero, Lorenzo il Magnifico, che Firenze conosce il suo periodo d'oro. Oltre ad abbellire la città con le opere dei piú rinomati artisti di quel tempo, Lorenzo era considerato da Guicciardini l'ago della bilancia della politica regionalista per il suo ruolo di mediatore. Il nemico di Lorenzo era il papa Sisto IV Della Rovere, che si allea con la famiglia dei Pazzi. Nel 1478, nella Basilica di Santa Maria del Fiore, si consuma la congiura dei Pazzi, nella quale muore Giuliano, il fratello di Lorenzo, a sua volta ferito. Il papa cerca allora l'appoggio di Siena prima e poi di Napoli, ma Lorenzo riesce ad allearsi con Ferdinando d'Aragona e a portare Napoli dalla sua parte. La pace con Roma arriva nel 1480.
Lorenzo il Magnifico muore nel 1492 e la sua morte segna la decadenza di Firenze e delle altre Signorie italiane, troppo deboli e isolate per contrastare la discesa delle grandi monarchie nazionali. É proprio dopo la discesa di Carlo VIII di Francia che finisce la Signoria dei Medici. Tra i protagonisti del periodo c'é il frate domenicano Girolamo Savonarola. Approfittando del clima di instabilità e della crisi politica dopo la cacciata dei Medici da Firenze, il Savonarola, nel timore che la città cadesse in mano al papa, tenta di instaurare un governo teocratico. Il frate infatti si era da molto tempo fatto portavoce dello stesso rinnovamento che molti teologi del periodo ritenevano necessario nella Chiesa di Roma, il cui governo era in mano al dissoluto Alessandro VI Borgia. Il papa aveva scatenato le ire di diversi religiosi per i nepotismi e la corruzione del potere e molti prelati si erano resi colpevoli di simonìa (la vendita delle indulgenze penitenziali) e di concubinato (contravvenivano cioé all'obbligo di celibato). Ma i seguaci del Savonarola (chiamati, in segno di dileggio, Piagnoni, in opposizione ai Palleschi, i sostenitori dei Medici) erano troppo pericolosi in un momento storico così delicato e il progetto del frate era una minaccia per il potere del papa. Nel 1497 subì la scomunica e nel 1498 fu impiccato e bruciato sul rogo perché "eretico, scismatico e per avere predicato cose nuove".
LE ALTRE SIGNORIE - Milano e Firenze furono le più importanti Signorie in Italia. Tra le altre dinastie signorili si ricordano:
• a Mantova i Gonzaga
• a Verona i Della Scala
• a Bologna i Bentivoglio
• a Ferrara gli Estensi
• a Rimini i Malatesta
• a Urbino i Montefeltro
I PRINCIPATI- I principati furono una evoluzione delle signorie nati con il conferimento di un titolo nobiliare al Signore. Si trattava di una forma di monarchia assoluta, in cui tutto il potere era in mano al solo principe. Il primo Signore a essere insignito del titolo fu Gian Galeazzo Visconti, che ricevette il titolo di duca di Milano ma il modello di principe per eccellenza fu il duca di Valentinois, Cesare Borgia, a cui Machiavelli si ispirerà per il saggio "Il principe".
L'assolutismo del potere del principe era legato alla ragion di stato, che giustificava ogni scelta del sovrano, perfino il diritto di vita o di morte sui sudditi. Nonostante si trattasse di un potere laico. Tutti i principi si dedicavano a opere pie per salvarsi l'anima, resa spesso poco pulita dalle efferatezze. Il grande merito dei principi fu il mecenatismo di artisti e poeti che spesso venivano chiamati per dare lustro alla corte del principe. Lo svantaggio dei principati era l'assenza di un esercito regolare sostituito da mercenari e condottieri al servizio dei principi. Va infine sottolineata ancora una volta la differente caratterizzazione del principato italiano (evoluzione dello Stato signorile) da quello che si sviluppa nel Sacro Romano Impero, in quanto gli Stati Regionali tedeschi non nascevano dalle Signorie cittadine e non erano entità territoriali autonome.
GLI STATI REGIONALI ITALIANI - Si definisce "stato regionale" un territorio comprendente diversi centri urbani e governato da un duca o principe o da un'oligarchia cittadina. Gli Stati Regionali si formano im seguito alle campagne di espansione dei principi e alla naturale conquista di Signorie più deboli. È un fenomeno tipicamente italiano. Alla fine del XV secolo gli Stati Regionali italiani più importanti erano:
• il Ducato di Milano
• le due Repubbliche di Genova e di Venezia
• la Signoria (Repubblica) di Firenze
• lo Stato della Chiesa
• il Regno di Napoli (nato nel 1442 con la conquista aragonese e l'unificazione col Regno di Sicilia).
2 - L'EUROPA DELLE MONARCHIE NAZIONALI E IL NUOVO MONDO
INTRODUZIONE - Il XV secolo vede l'espansione territoriale di Inghilterra e Francia e la nascita della Spagna, col matrimonio dei due "re cattolici". Nel 1453 cade la città di Costantinopoli e finisce l'Impero (già decaduto) di Bisanzio. Le esplorazioni geografiche e la scoperta di un nuovo continente segnano per gli storici la fine dell'età medievale e l'inizio di una nuova epoca.
FRANCIA E INGHILTERRA - Dopo la battaglia di Bouvines, la guerra dei Cento Anni è il primo vero scontro tra le monarchie nazionali. Si combatte dal 1337 al 1453 e dura quindi 116 anni non continuativi, suddivisi in 4 fasi (storia inglese) o 2 fasi (storia francese). È un momento essenziale nello sviluppo dell'assetto geopolitico della Francia moderna, il cui territorio non cambia di molto nei secoli successivi (a parte Calais, che resta in mano degli inglesi fino al 1558). I 116 anni furono interrotti da due periodi di tregua, di 9 e 26 anni rispettivamente, ma non da una vera pace. Nella fase finale la Francia si impone sugli inglesi con il contributo di Giovanna d'Arco. Con la vittoria gli inglesi sono cacciati dalla Francia (a parte Calais).
Dopo la Guerra dei Cento Anni l'Inghilterra è di nuovo interessata da problemi dinastici che coinvolgono due casate. I Lancaster e gli York, nei cui rispettivi emblemi era raffigurata una rosa (bianca per gli York e rossa per i Lancaster). Ció indusse lo scrittore Walter Scott a chiamare il conflitto con l'espressione "Guerra delle Due Rose" che è poi rimasta a indicare tale contesa. La guerra dura dal 1455 al 1485 e si chiude con la vittoria del lancasteriano Enrico VII Tudor, che - in segno di pace - sposa Elisabetta di York, dando cosí inizio a una nuova dinastia (sul cui emblema campeggiava una rosa bianca e rossa come simbolo di unione tra le due casate. Il regno dei Tudor dura fino al 1603, anno della scomparsa di Elisabetta I che muore senza eredi.
Queste due guerre sono importanti a causa delle armi e delle strategie di combattimento moderne. Sopratutto è fondamentale notare che con Enrico Tudor e la sconfitta dei baroni alleati agli York la monarchia inglese si rafforza. La stessa cosa accade in Francia con la sconfitta definitiva dei Borgognoni da parte del re Luigi XI, che cessa le rivendicazioni baronali e impone un rigido centralismo, segnando una svolta politica.
SPAGNA - Il matrimonio, nel 1469, dei "re cattolici" (Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia) unifica la Spagna, già unita dalla lingua e dalla religione cattolica. La Spagna, col sostegno dello Stato della Chiesa, diventa una monarchia molto solida e in seguito una potenza commerciale anche grazie al supporto dei banchieri genovesi. Il governo dei re cattolici fu un rigoroso centralismo che consentì la stabilità politica ed economica necessaria per la sua espansione.
È infatti dalla Spagna che cominciano i viaggi verso il "Nuovo Mondo": il 12 ottobre 1492 il navigatore genovese Cristoforo Colombo approda su quelle che pensava fossero le indie, dando così inizio alle prime esplorazioni geografiche.
La Spagna fu lo Stato con maggiori possedimenti nella parte centromeridionale del continente americano.
3 - L'ETÀ DI CARLO V
INTRODUZIONE - La prima metà del XVI sec. puó essere indicata in 3 diversi modi:
• dal pumto di vista politico come Età di Carlo V
• dal punto di vista religioso come Età della Riforma Protestante
• dal punto di vista culturale come Età del Rinascimento
È un periodo di importanti cambiamenti sopratutto in politica, con l'affermarsi degli STATI REGIONALI tedeschi sul CENTRALISMO imposto da Carlo V e in ambito religioso, per la nascita e la diffusione delle Chiese RIFORMATE, ma anche dal punto di vista sociale, per il ruolo di spicco della BORGHESIA sopratutto grazie anche alla scoperta del NUOVO MONDO. La fine dell'Età Medioevale fu anticipata dalll'UMANESIMO già nel XV secolo, ma è nel XVI secolo che si puó davvero comprendere il senso di questa rivoluzione di carattere culturale e scientifico, il cui simbolo è di sicuro il passaggio al SISTEMA COPERNICANO.
RIFORMA E CONTRORIFORMA - Si chiama così il processo di radicale rinnovamento spirituale e religioso che coinvolge la Chiesa. Già in passato si registrano tentativi di riforma della Chiesa, mai di carattere SCISMATICO (Catari e Lollardi). Alla fine del 400 Savonarola denunciava la corruzione del potere di Alessandro VI e tentava l'instaurazione a Firenze di uno Stato teocratico.
Il vero inizio del processo di Riforma è il 31 ottobre 1517, data in cui il frate agostiniano MARTIN LUTERO affigge sul portone della chiesa di Wittenberg, in Sassonia, 95 tesi in latino sul valore e sull'efficacia delle indulgenze. Questo atto (che era la confutazione del pensiero di un frate domenicano, Giovanni Tetzel) non era una vera rivoluzione: rivoluzionario fu il rifiuto opposto alla convocazione di Lutero a Roma per rispondere alle accuse di eresia con cui rifiutava di obbedire all'autorità del papa. Nel 1520 Lutero viene scomunicato con la Bolla "Exsurge Domine"; nel 1521 l'Editto di Worms lo espelle pure dall'Impero. Lutero riesce a ottenere la protezione di alcuni Stati e il movimento si diffonde in Svizzera e in Olanda. Tra i diffusori del Protestantesimo europeo ricordiamo:
• Calvino
• Zwingli
• Melantone
Il movimento si diffuse tra i contadini e i nobili come reazione al centralismo asburgico. In realtà Lutero non voleva la guerra né uno scisma: gli obiettivi della riforma erano infatti:
• la capacità di salvazione del credente attraverso la fede
• l'accesso ai Libri Sacri e la possibilità di leggerli e interpretarli
• la centralità dei soli due Sacramenti prescritti dal Cristo, ossia Battesimo e Eucarestia
In Inghilterra il re Enrico VIII Tudor fu nemico della Riforma e di Lutero tanto che nel 1521 ricevette da Leone X il titolo di "Difensore della Fede". Questo titolo fu revocato da Paolo III a causa dei contrasti con Clemente VII che furono la causa dello Scisma. Il re era sposato da 24 anni con Caterina d'Aragona (figlia dei "re cattolici" e zia di Carlo V d'Asburgo). Enrico aveva chiesto che il matrimonio fosse sciolto per sposare Anna Bolena ma il papa si oppose alla richiesta. Nel 1533 tuttavia il matrimonio fu celebrato e il re venne scomunicato da Clemente VII. Un anno dopo Enrico fa approvare gli atti dello Scisma:
• la Legge di Supremazia, con la quale il re viene riconosciuto unico "Capo Supremo" della Chiesa d'Inghilterra
• la Legge di Tradimento, con la quale il rifiuto di riconoscere questo ruolo al re era un reato di alto tradimento e punibile con la morte
• la Legge di Successione con la quale si dispose la successione al trono dei figli di Anna ed Enrico
Solo nel 1545 la Chiesa di Roma indice un Concilio Ecumenico con lo scopo di riunificare protestanti e cattolici. Il Concilio viene organizzato a Trento per la posizione equidistante della città da Roma e dal centro della protesta e la sua durata fu di ben 18 anni, fino al 1563. La sua importanza è tale che per 4 secoli le disposizioni tridentine sono rimaste invariate. Le decisioni dei conciliaristi costituirono una Riforma della Chiesa Cattolica che molti storici definiscono CONTRORIFORMA per opporla alla vera Riforma Protestante.
Due sono le istituzioni a sostegno del processo di Controriforma cattolica:
• l'ordine dei Gesuiti, che svolse un importante ruolo nella formazione culturale con collegi, scuole e università
• il Tribunale della Santa Inquisizione, che diventò lo strumento di controllo della Chiesa contro nuovi tentativi di eresia
Tra le vittime famose del "Sant'Uffizio" si ricordano Galileo Galilei e Giordano Bruno. Dopo 4 secoli, nel 1963, il papa GIOVANNI XXIII indisse il Concilio Vaticano II, che modificó alcune delle disposizioni tridentine.
CARLO V - I due sovrani protagonisti della prima metà del XVI secolo sono Enrico VIII e Carlo V. Gli Asburgo, in particolare a partire dallo scontro tra il pontefice ed Enrico VIII, furono i veri custodi della Controriforma. Carlo era il nipote dei "re cattolici" e suo nonno paterno era l'Imperatore Massimiliano e sua nonna paterna era Maria di Borgogna. In 3 anni (tra il 1516 e il 1519) Carlo eredita sia la Corona del Regno di Spagna (con il relativo impero coloniale) sia quella di Imperatore: si trattava di un dominio cosi esteso da dire che in esso "non tramontava mai il sole". Avversari di Carlo erano la Francia e i principi protestanti tedeschi riuniti nella LEGA DI SMALCALDA. La guerra si concluse nel 1555 con la PACE DI AUGUSTA, i cui principali punti furono:
• il diritto di professare la propria fede religiosa per i principi e i loro sudditi (CUIUS REGIO EIUS RELIGIO) cioé "a ogni re la propria religione"
• l'obbligo di restituzione dei benefici concessi dal papa (feudi e titoli) per i principi che sceglievano la religione protestante (RESERVATUM ECCLESIASTICUM)
Conseguenza della pace di Augusta fu la fine del centralismo. Carlo V nel 1556 abdicó dividendo l'Impero tra il figlio Filippo, che ereditó la Spagna e il fratello Ferdinando, a cui spettó l'impero. L'ex imperatore si ritirò nel monastero spagnolo di Yuste in cui morirà due anni dopo.
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