sabato 14 gennaio 2017

Platone - Lezione 2

P2 15-01-17

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PLATONE

2 - LE IDEE

INTRODUZIONE - La conoscenza vera non è quella delle cose, legata al molteplice e al divenire, ma è quella delle idee, e puó essere ottenuta solo dall'anima perché ha la stessa natura delle idee e perché proviene dallo stesso luogo delle idee, cioé l'iperuranio. Così come l'anima, le idee sono uniche e non subiscono il divenire.
Platone si pone tre domande:

• cosa sono le idee?
• che rapporti hanno con le cose?
• come fa l'uomo a conoscerle?

COSA SONO LE IDEE - Le idee sono le forme degli oggetti della conoscenza sensibile. Le cose, come le cogliamo con i sensi, sono molte e soggette al divenire. Le idee invece sono forme uniche delle cose. Esse non possono essere cose, altrimenti sarebbero anch'esse imperfette e quindi non ci sarebbe ragione di distinguerle. Esse inoltre non possono essere dei pensieri: se così fosse, sarebbero di una singola persona, e, se nessuno dicesse cosa pensa, non le potremmo conoscere. Infine esse  non possono essere dei modelli delle cose, perché le cose sono corruttibili e imperfette. A questo punto Platone si chiede quali siano allora i rapporti tra idee e cose.

LE IDEE E LE COSE - I due mondi, quello sensibile, delle cose, e quello intelligibile, delle idee, non possono essere visti come realtà separate e lontane: se tutte le idee fossero enti irraggiungibili nessuno le conoscerebbe e anche la loro funzione cesserebbe. I due mondi, nonostante le differenti nature, sono vicini, tanto che le idee e  le cose sono collegate da quattro tipi di relazione:

• metèssi o partecipazione
• mìmesi o somiglianza
• koinonìa o comunanza
• parusìa o vicinanza

Ogni cosa è "coperta" dalle idee, come da un lenzuolo. La "copertura" puó essere totale o solo parziale: le cose migliori sono quelle totalmente "coperte" da un'idea a cui partecipano.
Ogni cosa "somiglia" a un'idea. Il grado della "somiglianza" tra la cosa e l'idea aiuta a stabilire la perfezione di una cosa.
Ogni cosa è "comune" ad altre cose e ogni idea è "comune" ad altre idee. Le idee, perció, hanno vari gradi, come le cose: più si avvicinano  al mondo dei sensi, più si degenerano.
Le idee sono "vicine" alle cose: questa "vicinanza" è il motivo del rapporto tra idee e cose.

I GENERI SOMMI - I due mondi sono vicini ma separati e diversi. A differenza di Parmenide, Platone non parla del non essere come "conoscenza impossibile" per l'uomo: il non essere è  infatti "ció che segue l'essere". Il cosiddetto "parricidio di Parmenide" avviene con la teoria dei GENERI SOMMI.
Parmenide e Platone hanno un solo punto in comune: per entrambi il vero essere è unico. Per Platone esso è  l'idea ma, mentre per Parmenide non c'è nulla né prima né dopo l'essere, per Platone l'essere si degenera scendendo verso il mondo delle cose, dove perde la sua unicità e si divide. Dopo l'essere puro dell'idea troviamo due coppie di generi sommi:

• identico e diverso, cioè il molteplice
• quiete e movimento, cioé il divenire

Così Platone "riabilita" il non essere: ogni cosa è identica a sé stessa e allo stesso modo diversa dalle altre (il libro NON è la penna) e ogni cosa si muove, cioè diviene. Ma anche l'idea, se vicina al mondo delle cose, si degenera e perde la sua unicità.

IL METODO DIALETTICO -  Non ci potrà nai essere vera conoscenza dell'essere se non delle idee e solo l'anima puó conoscerle e quindi solo l'anima puó contemplare la verità. Ma esiste una verità anche nel mondo delle cose: Platone la definisce OPINIONE VERA (doxa alethès). Nel mondo delle cose non ci puó essere una verità assoluta e indiscutibile, come quella delle idee, ma esiste la certezza che si avvicina alla verità. Il modo in cui si arriva alla doxa alethès è il metodo dialettico. La dialettica è un confronto tra opinioni. Platone la rappresenta come un albero con radici, fusto, rami e foglie. Le radici sono i nostri sensi e il fusto è ció che l'uomo conosce. I rami sono le domande e le risposte ai problemi che l'uomo si pone. I rami a loro volta si dividono in altri rametti, ramoscelli e fronde: nel mondo delle cose. Infatti, non c'è mai UNA verità a senso unico, e le risposte aprono nuovi problemi. Ecco perchè la dialettica platonica è a due vie, cioè DIADICA o DIAIRETICA (che ha due soluzioni).