mercoledì 15 febbraio 2017

Storia 4 Modulo 1

 C4 - U1
L'Europa nella prima metà del Seicento

1 - IL DECLINO DELL'IMPERO DEGLI ASBURGO

INTRODUZIONE - Il sec. XVII è per molti aspetti analogo al sec. XIV: come il Trecento è infatti un secolo di transizione, dove si completa l'assetto geopolitico dell'Europa moderna. Il secolo si apre con la scomparsa - nel giro di un decennio - dei tre grandi protagonisti della seconda metà del Cinquecento: Filippo II di Spagna, Elisabetta I d'Inghilterra ed Enrico IV di Francia. Il clima politico-sociale è instabile a causa delle GUERRE DI RELIGIONE:
• in Francia, dove gli ugonotti, grazie all'EDITTO DI NANTES, godono di numerosi privilegi e per questo sono invisi ai cattolici (lo stesso Enrico IV è assassinato da un prete cattolico);
• in Inghilterra, dove si riaccende la tensione tra anglicani e cattolici e si aggrava la frattura all'interno della stessa Chiesa d'Inghilterra a causa della setta dei puritani;
• negli Stati Regionali tedeschi, dove il tentativo di imporre il cattolicesimo è la causa della GUERRA DEI TRENT'ANNI.
Accanto alle tensioni religiose si diffonde un profondo malessere politico e sociale:
• nell'Italia spagnola, a causa dell'aumento della pressione fiscale;
• in Francia, a causa della lotta di potere tra la nobiltà di spada e la nobiltà di toga;
• in Inghilterra, a causa dello scontro tra  monarchia, chiesa anglicana e parlamento;
• negli Stati Regionali tedeschi, a causa dei tentativi di ingerenza del potere centrale sulle autonomie locali.

IMPERO ASBURGICO - Dopo l'abdicazione di Carlo V,  nel 1556, l'Impero era stato diviso e i Principati tedeschi erano stati affidati al fratello di Carlo, Ferdinando. La PACE DI AUGUSTA del 1555 aveva di fatto concesso ai principi la libertà di far professare ai sudditi la propria religione (CUIUS REGIO, EIUS RELIGIO). La conseguenza di tale principio fu l'AUTONOMIA dei vari Principati sia dall'autorità della Chiesa di Roma che dal potere centrale dell'Imperatore. Quello che era stato il Sacro Romano Impero era ormai un Impero solo di nome, formato da Stati Regionali praticamente autonomi e divisi in due Leghe, una protestante a maggioranza calvinista e una cattolica. Di questa divisione approfittó la Francia di Richelieu e Mazarino, che usó il clima di tensione politica e religiosa in atto nei Principati tedeschi allo scopo di distruggere l'Impero Asburgico, che di fatto era già dissolto in una moltitudine di piccoli Stati, deboli e disuniti, e perció facili da controllare.

LA GUERRA DEI TRENT'ANNI - La guerra, che duró dal 1618 al 1648, ebbe come causa occasionale la cosiddetta QUESTIONE BOEMA: al tentativo di imporre la religione cattolica la calvinista Boemia reagisce con una violenta reazione popolare contro i funzionari reali, che vengono buttati giù dalle finestre del Palazzo Reale di Praga (la DEFENESTRAZIONE DI PRAGA) e offre la corona al protestante Federico V, Principe Elettore del Palatinato. In realtà il conflitto non solo coinvolge la Boemia solo marginalmente, ma non è neppure una vera guerra di religione, bensì è il frutto dell'abile strategia della Francia di Richelieu nella lotta per l'egemonia politica in Europa. La Francia partecipa solo alla quarta fase del conflitto (detta appunto per questo FASE FRANCESE) nel corso della quale si svolge la BATTAGLIA DI ROCROI, in cui l'esercito imperiale è sconfitto dalle armate francesi, guidate dal PRINCIPE DI CONDÉ.
La guerra si conclude con la PACE DI WESTFALIA (1648) che assegna alla Francia l'egemonia politica in Europa, mentre di fatto scompare l'Impero, sostituito dagli Stati Regionali tedeschi. Il conflitto ha una coda nella guerra tra Francia e Spagna che si chiude nel 1659 con la PACE DEI PIRENEI.

2 - LA SPAGNA E L'ITALIA SPAGNOLA NEL XVII SECOLO

SPAGNA - Dopo la morte di Filippo II la Spagna inizia la sua inesorabile decadenza. Le finanze spagnole sono in crisi da tempo e la situazione è salvata solo dagli aiuti dei banchieri genovesi. Il Ministro Caspar DE OLIVARES predispone una nuova riforma fiscale, gravando con le tasse i territori stranieri soggetti alla Corona, provocando la reazione dei ceti più poveri (sopratutto a Milano e a Napoli). In politica estera la Spagna si deve arrendere all'Olanda, con cui era in lotta da anni, che guadagna l'INDIPENDENZA RELIGIOSA, sia quella POLITICA, ma anche un ruolo di primo piano come potenza navale. Nel 1659 la Spagna deve arrendersi anche alla Francia, con la quale stipula la PACE DEI PIRENEI, suggellata dalle nozze del re LUIGI XIV con l'Infanta MARIA TERESA.

ITALIA - Come si sa, l'Italia diventa spagnola nel 1559, con la PACE DI CATEAU CAMBRESIS. La Spagna controllava buona parte del territorio italiano (Milano, Napoli, le due Isole maggiori) e manteneva uno stretto legame con lo Stato Pontificio, da sempre alleato della Corona spagnola. Erano invece indipendenti dalla Spagna la Savoia, Genova e Venezia.
L'Italia del Seicento vive un periodo difficile a causa di due fattori che ne ostacolano lo sviluppo economico:
• l'epidemia di PESTE, descritta anche da Manzoni nei Promessi Sposi;
• la concorrenza commerciale delle manifatture del Nord Europa, che offrono un prodotto a basso costo e di qualità inferiore.
Per contrastare gli effetti della MASSIFICAZIONE PRODUTTIVA del Nord Europa, si avviano nuovi settori di produzione come quello serico, quello cartario, quello vinicolo.

GLI STATI ITALIANI - Il Ducato di Savoia si allarga al Piemonte e alla Liguria, grazie alle due GUERRE DEL MONFERRATO. I Savoia approfittano del declino spagnolo e della situazione di instabilità della Lombardia, scossa dalle rivolte popolari dopo le riforme dell'Olivares.
Venezia difende la sua autonomia dalle ingerenze dello Stato Pontificio, annullando la secolare immunità del clero: il papa, PAOLO V, punisce i veneziani con l'INTERDETTO (una specie di scomunica dell'intero territorio veneziano). A difendere l'autonomia di Venezia c'è un frate dalle idee riformiste, Paolo SARPI, e i protestanti calvinisti, che obbligano il papa a revocare l'interdetto per evitare un'altra guerra di religione.
A Napoli, gravata come Milano dalla riforma fiscale, la tassa sulla frutta innesca una rivolta popolare guidata dal pescivendolo Tommaso Aniello, detto MASANIELLO, che non avrà peró successo.

3 - LA FRANCIA E L'INGHILTERRA NELLA PRIMA METÀ DEL SEICENTO

INTRODUZIONE - Il re francese Enrico IV muore assassinato lasciando erede il Delfino LUIGI XIII, ancora troppo piccolo per regnare. La reggenza è assunta dalla vedova di Enrico, la sua seconda moglie MARIA DE' MEDICI, donna scaltra e manipolatrice; il governo dello Stato è affidato ad Armand Du Plessis,  Cardinale di RICHELIEU.
In Inghilterra, alla morte di Elisabetta I Tudor, che non aveva avuto figli, la Chiesa Anglicana autorizza l'ascesa al trono di GIACOMO STUART, orfano della cattolica regina MARIA DI SCOZIA (cugina di Elisabetta I e da questa fatta giustiziare), il quale, dopo la morte della madre, era stato educato dai calvinisti scozzesi e pertanto risultava l'erede più indicato al trono inglese.

LA FRANCIA DI RICHELIEU - La Francia era in cerca dell'egemonia e perció spinge i principi tedeschi alla rivolta contro l'imperatore, ben consapevole della fragilità causata dall'isolamento e dalla divisione degli Stati Regionali tedeschi. La vittoria nella GUERRA DEI TRENT'ANNI e la PACE DI WESTFALIA del 1648 consacrano il primato francese in Europa. In politica interna Richelieu deve fare i conti con due fattori di instabilità:
• le rivendicazioni degli ugonotti, i calvinisti francesi, che mettevano in pericolo la credibilità della Francia come difensore della Chiesa di Roma;
• la lotta tra la NOBILTÀ DI SPADA (cioè l'antica nobiltà baronale) e la NOBILTÀ DI TOGA (cioè i funzionari pubblici).
Le pretese ugonotte, consolidate dall'EDITTO DI NANTES del 1598, furono circoscritte con una dura rappresaglia allo scopo di ridurne il crescente potere. Le tensioni politiche sfociarono invece nella FRONDA, una rivolta aperta e dichiarata che finì per coinvolgere lo stesso sovrano. Oggetto del contendere era la possibilità (per la nobiltà di toga) di ereditare o vendere il proprio incarico (PAULETTE). La revoca della paulette innesca due fronde:
• una PARLAMENTARE tra le due fazioni nobiliari per il mantenimento del privilegio;
• una PRINCIPESCA guidata dal Principe di Condè contro il sovrano.

LA FRANCIA DI MAZARINO - Richelieu e Luigi XIII muoiono nello stesso anno, il 1642. Il Delfino LUIGI XIV era ancora bambino, così la reggenza fu assunta dalla madre ANNA D'AUSTRIA e il governo dello Stato fu affidato al Cardinale Giulio MAZARINO. La Francia di Mazarimo conosce um periodo di grande sviluppo economico. Il rilancio della  manifattura locale, la costituzione di una Compagnia delle Indie e l'adozione del PROTEZIONISMO del Ministro Jean-Baptiste COLBERT, che privilegiava il prodotto interno rispetto alle importazioni dall'estero, consolida il ruolo economico di primo piano della Francia. In politica estera, dopo la Pace di Westfalia, la Francia prosegue la guerra con la Spagna con cui nel 1659 conclude la Pace dei Pirenei, suggellata dalle nozze di Luigi XIV con l'Infanta Maria Teresa.

L'INGHILTERRA STUARTIANA - Dopo la morte di Giacomo I Stuart il potere era conteso tra la Corona, il Parlamento e la Chiesa Anglicana.
L'ATTO DI UNIFORMITÀ, con cui Elisabetta aveva ratificato l'ATTO DI SUPREMAZIA di suo padre Enrico VIII, affidava al re il potere esecutivo e quello di Capo Supremo della Chiesa d'Inghilterra. Contro i due ppteri si erano rispettivamente schierati il gruppo politico dei Livellatori e la setta anglicana dei Puritani. La tensione cresce dopo il 1629, quando il re CARLO I STUART, il successore di Giacomo I, scioglie entrambe le Camere del Parlamento e pone le basi per una monarchia assoluta. I principali motivi dello scontro istituzionale furono:
•  l'estensione arbitraria della SHIP MONEY (la tassa destinata alle sole cittá portuali, ora applicata a tutte le città del regno) che Carlo I fa votare a una parte dei deputati (il PARLAMENTO CORTO);
•  la  riforma della Chiesa Anglicana per arginare le pretese deila setta presbiteriana scozzese e dei puritani inglesi, i quali non riconoscevano l'autorità spirituale del sovrano come previsto dall'Atto di Uniformità di Elisabetta I Tudor.
Le tensioni sfociano nel 1642 nella GUERRA CIVILE, che contrappone tre eserciti:
• i Cavalieri, l'esercito di Carlo I;
• le Teste Rotonde, i soldati della Chiesa Anglicana, così detti per l'usanza di rasarsi i capelli;
• i Fianchi di Ferro, le armate del Parlamento, così detto a causa degli scudi usati a protezione.
Carlo I viene sconfitto, ma riesce a fuggire in Scozia, dove ricostruisce un proprio esercito. Il potere è assunto dal deputato Oliver CROMWELL, che forma un esercito di volontari, il New Model Army. Il Parlamento peró è diviso e Cromwell è costretto a epurare gli estremisti e gli anglicani, formando un RUMP PARLIAMENT (ossia un troncone di Parlamento),  instaurando un regime parlamentare. Carlo I  Stuart viene catturato e giustiziato nel 1649.