venerdì 1 settembre 2017

Classe 5 - Storia 1

Storia 1 - Classe 5A

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Il primo Novecento e la Grande Guerra

IL PRIMO NOVECENTO E LA GRANDE GUERRA
1900-1919

1 - LA BELLE ÉPOQUE

INTRODUZIONE - Gli anni della Belle Époque furono anni molto controversi. La Terza Rivoluzione Industriale porta la modernizzazione e lo sviluppo di vari settori (automobilistico, aeronautico  e chimico), l'invenzione del fonografo e del cinema e l'illuminazione elettrica nelle città. Fu anche un periodo di intenso fermento culturale e intellettuale. Tuttavia la crisi sociale di fine secolo è all'origine di una marcata instabilità, che sfocia in una serie di attentati: il nuovo secolo si apre proprio con l'attentato a Umberto I a Monza, ad opera dell'anarchico Gaetano BRESCI, e nel 1904, a Buggerru, un  corteo di operai del comparto minerario, che protestavano per le difficili condizioni di vita, è represso in modo violento dall'esercito. Nella Russia zarista, nel 1912, accade un evento analogo a San Pietroburgo, dove l'esercito imperiale spara sul corteo inerme di contadini. Nel 1914 a Sarajevo l'anarchico bosniaco Gavrilo PRINCIP uccide in un attentato la coppia degli Arciduchi austriaci in visita ufficiale: la fine della politica dell'equilibrio, interrotta dalla Germania, porterà l'Europa alla Prima Guerra Mondiale.

EUROPA - Lo scenario politico ed economico europeo di inizio secolo è dominato da due Imperi: Germania e Gran Bretagna. L'Impero Britannico, ora guidato da Edoardo VII, esce dall'epoca vittoriana ereditando un vasto patrimonio coloniale e la leadership sui mercati monetari internazionali legata al GOLD STANDARD EXCHANGE (l'applicazione del valore dell'oro alle transazioni monetarie), ma deve fare i conti con le forti tensioni sociali interne e con l'instabilità nelle colonie e nei "dominions", dove si sviluppano movimenti AUTONOMISTI (come in Irlanda) e INDIPENDENTISTI (come in India). L'Impero Tedesco, ora guidato dal Kaiser Guglielmo II, ha abbandonato la "politica dell'equilibrio" di Bismarck  e inizia una corsa al riarmo, in vista di una guerra destinata a consolidare il primato politico del Reich sugli altri paesi europei e sopratutto sulla Gran Bretagna, la diretta concorrente della Germania. In Russia si inasprisce il declino di Nicola II: il regime zarista è scosso dalle rivolte e da diversi attentati di stampo anarchico. Nonostante l'assenza di una società industriale, è proprio in Russia che nasce il primo PARTITO SOCIALISTA RIVOLUZIONARIO, diviso tra le  correnti dei MENSCEVICHI e dei BOLSCEVICHI (guidati da LENIN). In Francia si ha l'ascesa di gruppi NAZIONALISTI e REVANCHISTI , in cerca di una rivincita (révanche) sulla Germania dai tempi di Sedan: sale alla Presidenza Raymond POINCARÉ., che dà il via al riarmo della Francia  in vista del conflitto imminente.
Sebbene la Grande Guerra inizi operativamente nel 1914, dopo l'omicidio dell'Arciduca austriaco FRANCESCO FERDINANDO a Sarajevo, il conflitto è in realtà già in atto:
• l'Impero Austro-Ungarico guidato da Francesco Giuseppe invade e annette la Bosnia-Erzegovina;
• la Francia stipula con la Gran Bretagna l'INTESA CORDIALE (Entente Cordiale), preludio della futura TRIPLICE INTESA;
• inizia la guerra per il controllo degli Stretti che si affacciano a est del Mar Mediterraneo, che vede coinvolta sopratutto la Russia.

ITALIA - In Italia il governo di Giovanni GIOLITTI incrocia una positiva congiuntura economica dovuta principalmente allo SVILUPPO INDUSTRIALE e ai contributi inviati dagli emigrati italiani all'estero (le RIMESSE), che favoriscono la nascita del primo istituto assicurativo a capitale pubblico (l'ISTITUTO NAZIONALE DELLE ASSICURAZIONI). L'età giolittiana è tuttavia contrassegnata da gravi tensioni sociali. In politica estera Giolitti ottiene la Tripolitania e  la Cirenaica, Rodi e le Isole del Dodecanneso, ma resta il  problema delle TERRE IRREDENTE contese all'Austria, a cui l'Italia è legata (con la Germania) dalla TRIPLICE ALLEANZA. In politica interna vanno ricordati due eventi decisivi per l'allargamento della maggioranza: la LEGGE ELETTORALE, che porta al suffragio universale maschile, e l'alleanza politica col Conte GENTILONI, all'epoca Presidente dell'Unione Cristiana. Tuttavia il governo di larghe intese, che accorpava nella stessa maggioranza socialisti e cattolici, rivoluzionari e moderati, non durò a lungo proprio a causa della sua composizione eterogenea.

USA - Nel 1912 Henry FORD avvia la prima produzione in serie dell'industria automobilistica con il famoso Modello T che vede la luce negli stabilimenti di Detroit. L'uso della CATENA DI MONTAGGIO cambia per sempre il concetto di filiera produttiva con la progressiva SEGMENTAZIONE DELLA MANODOPERA, che lavora alle singole fasi del processo di produzione. Questa innovazione si ispira ai PRINCIPLES OF SCIENTIFIC MANAGEMENT di TAYLOR, riassumibili nelle parole "L'uomo giusto al posto giusto nel momento giusto", motto del TAYLORISMO e del FORDISMO.

IL PRIMO NOVECENTO E LA GRANDE GUERRA
1900-1919

2 - LA PRIMA GUERRA MONDIALE

LE CAUSE - La Grande Guerra inizia almeno 12 anni prima dell'attentato di Sarajevo, considerato il motivo occasionale del conflitto. Infatti il piano del Generale VON SCHLIEFFEN venne elaborato nei primi anni del secolo. La guerra ebbe diverse cause:
• la contesa della leadership economica e culturale tra l'Impero Britannico e quello Tedesco;
• la pressione espansionistica dell'Impero Austro-Ungarico nell'Est Europa e l'invasione della sfera di influenza dell'Impero Russo;
• le tendenze autonomiste e anti-asburgiche degli Stati Balcanici e dei gruppi irredentisti italiani;
• la contesa dei canali d'accesso al  Mediterraneo, che coinvolgeva Russia e Turchia;
• il forte sentimento di riscatto della Francia nei confronti della Germania.
La causa occasionale del conflitto è l'ATTENTATO DI SARAJEVO, in cui persero la vita l'Arciduca austriaco Francesco Ferdinando e l'Arciduchessa Sofia, assassinati il   28 luglio 1914 da un giovane anarchico bosniaco, Gavrilo Princip (affiliato al gruppo Giovane Bosnia) mentre si trovavano nella capitale serba im visita ufficiale. A innescare la rabbia degli autonomisti balcanici fu proprio la scelta provocatoria della data in cui la corte di Vienna aveva programmato la visita della coppia, anniversario di una pesante sconfitta patita alcuni secoli prima contro i Turchi: la decisione di non rispettare il lutto popolare accese inevitabilmente la reazione dei nazionalisti serbi e bosniaci.

GLI SCHIERAMENTI - L'Impero Tedesco e quello Austro-Ungarico avevano stipulato dal secolo precedente un accordo con l'Italia (la TRIPLICE ALLEANZA): l'Italia tuttavia non entró subito nel conflitto, sia perché impreparata, sia perchè restava aperta la questione delle terre irredente nella parte nord-orientale della Penisola, ancora in mano austriaca. La Francia e la Gran Bretagna avevano esteso l'Intesa Cordiale all'Impero Russo formando la TRIPLICE INTESA: lo scopo era quello di accerchiare e isolare la Germania, ma la Russia  aveva una difficile situazione interna che sarebbe poi degenetata nel 1917.
L'Italia interviene nel conflitto nel 1915 ma a fianco della Triplice Intesa: negli accordi segreti - stipulati a Londra - al governo italiano viene garantita, in caso di vittoria dell'Intesa, la  restituzione delle terre irredente. La Russia invece uscirà dal conflitto nel 1917, a causa della fine del regime zarista e del nuovo progetto politico che porterà alla nascita dell'URSS.
Gli USA intervengono nel conflitto solo nella seconda fase, dopo l'arnistizio russo-tedesco del 1917. L'intervento americano aveva l'obiettivo di appoggiare gli Stati dell'Europa Occidentale dalla possibile estensione della Rivoluzione Russa, che avrebbe potuto trasformare l'Europa in una pericolosa federazione di repubbliche socialiste.

LA CONCLUSIONE - Il conflitto finisce l'11 novembre 1918 con la vittoria della Triplice Intesa e la sconfitta di Germania e Impero Austro-Ungarico. Tra gli Stati vincitori c'è anche l'Italia,  forte della vittoria sul Piave. Il 18 gennaio 1919 iniziano i lavori della CONFERENZA DI PACE DI VERSAILLES. Le due potenze imperialiste sconfitte vivono una difficole transizione politica dopo la fuga dei rispettivi imperatori.

LE CONSEGUENZE - La Grande Guerra è nota per il grande numero di vittime. Il conflitto ebbe pesanti ripercussioni in campo economico e industriale, sul settore agricolo e in ambito sociale e politico. Tra le conseguenze piú inportanti c'è sicuramente la crisi del liberalismo, che conduce all'avvento dei regimi totalitari in Europa.

3 - IL PRIMO DOPOGUERRA

LA PACE - Il 18 gennaio del 1919 iniziano i lavori della Conferenza di Versailles. La data non fu scelta a caso in quanto si trattava dell'anniversario della fondazione del Reich. A decidere le sorti della Germania furono gli Stati dell'ex Triplice Intesa: la Francia, rappresentata da CLEMENCEAU, la Gran Bretagna, rappresentata da LLOYD GEORGE, e l'Italia, rappresentata da ORLANDO. A questi Stati si aggiungono gli USA guidati dal Presidente WILSON che giá nel corso del conflitto aveva elaborato un protocollo di intervento articolato in 14 punti, allo scopo di attuare un piano di intervento a favore degli Stati dell'Europa Atlantica e sottrarli così all'influenza della nascente Russia socialista.
La Germania  subì pesanti sanzioni tra cui la perdita del proprio impero coloniale e la restituzione di Alsazia e Lorena alla Francia, la riparazione dei debiti di guerra e l'obbligo della fornitura decennale di carbone alla Francia e al Belgio, il divieto di ricostituire l'esercito e un presidio armato dell'esercito francese sul confine. Col trattato di SAINT. GERMAIN EN LAYE l'Austria viene separata dall'Ungheria e sottoposta anch'essa a pesanti sanzioni. Gli Stati Balcanici (reputati un pericolo per la stabilità dell'Europa) sono unificati sotto il controllo serbo nella JUGOSLAVIA.
Grande fu la delusione dell'Italia, che non si vide restituire tutte le terre irredente (VITTORIA MUTILATA) nonostante gli impegni presi a Londra.

LA SOCIETÀ DELLE NAZIONI - Alcuni mesi dopo, il 28 aprile 1919, nasce a Ginevra la Società delle Nazioni, un organo consultivo internazionale formato da un'Assemblea composta dai delegati di vari Stati e da un Comitato di soli sei membri. Obiettivo della SDN era la tutela della stabilità politica europea, allo scopo di evitare nuovi conflitti. Tale obiettivo sarà tuttavia disatteso a causa dell'assenza di delegati americani, in quanto la nuova amministrazione repubblicana degli USA rifiuta il seggio riservato nel  "Board" ristretto di Ginevra, avviando una politica ISOLAZIONISTA. L'assenza degli USA renderà le decisioni della SDN meno efficaci.

L'EUROPA DOPO LA GUERRA - Nella Germania sconfitta si forma la REPUBBLICA DI WEIMAR (dal nome della città dove si riunisce l'Assemblea Costituente). La situazione interna è instabile a causa della presenza di gruppi nazionalisti (come i CORPI FRANCHI) e comunisti (come la LEGA DI SPARTACO) che tentano di sfruttare il clima di disordine per costituire delle repubbliche autonome.
La vittoria mutilata non piace agli irredentisti italiani. Il poeta e drammaturgo Gabriele D'ANNUNZIO, alla guida di un gruppo paramilitare, occupa la città di FIUME costituendo una sorta di exclave territoriale autonoma, la REGGENZA DEL QUARNARO, obbligando il governo italiano a intervenire, dato il ruolo dell'Italia nella Società delle Nazioni. Il TRATTATO DI RAPALLO del 1920 riconsegna la Dalmazia all'Italia in cambio della liberazione di Fiume. La QUESTIONE FIUMANA si chiuderà solo dopo il 1922 con la cessione di Fiume all'Italia.
La Gran Bretagna fa i conti con la DECOLONIZZAZIONE e col SEPARATISMO IRLANDESE. Nel 1920 nasce l'Eire, mentre in India si forma intorno al Mahatma GANDHI un movimento indipendentista non violento.
In Russia, dopo la presa di potere dei SOVIET (cioè i gruppi di lavoratori coordinati da LENIN), seguita all'abdicazione dello Zar NICOLA II, scoppia la guerra civile tra i moderati delle Armate Bianche e i rivoluzionari dell'Armata Rossa. Nicola II e la sua famiglia vengono assassinati nella dacia estiva di Ekaterinburg, dove erano stati segregati dopo la rinuncia al trono da parte dello Zar. Nel 1920 i bolscevichi vittoriosi sotto la guida di Lenin avviano un programma costituito da 21 punti, che porta alla costituzione, nel 1922, dell'URSS (Unione delle Repubbliche Socialuste Sovietiche).Lenin sale alla guida del Paese.
Il quadro politico europeo del primo dopoguerra è complicato  dall'ascesa dei partiti fascisti e nazionalisti.

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