martedì 20 settembre 2016

900 - Parte 1B

IL 900 - PARTE 1B
LA GRANDE GUERRA
1914-1918

1 - QUADRO STORICO INTRODUTTIVO

IL PERIODO - la prima guerra mondiale copre il quinquennio compreso tra il 28 luglio 1914 e l’11 novembre 1918. la guerra coinvolge fin da subito i principali stati europei, non soltanto a livello bellico ma anche ideologico e politico, determinando la fine di un periodo dorato, quello della belle epoque.

LE RADICI - innanzitutto la politica di squilibrio della germania post -bismarckiana, con la corsa al riarmo voluta del cancelliere bethmann-hollweg, spinto dal pangermanesimo del kaiser guglielmo II; la rottura del delicato sistema di alleanze creato dopo il 1870 dallo stesso bismarck; gli attriti tra l’impero austro-ungarico e le nazioni salve spinte dalla russia; il diffondersi dei nazionalismi nei balcani e nell’impero ottomano, che determinano una crisi irreversibile; la questione balcanica; il moltiplicarsi dei punti di attrito tra gli stati confinanti: tra germania e francia per le questioni coloniali e legate al revanscismo antitedesco, alimentato dal nuovo presidente francese pincarè, tra italia e austria per la questione delle terre irredente ancora in mano agli austriaci; tra germania e inghilterra per la supremazia navale. 
ma la guerra aveva soprattutto una forte connotazione economica, e legata alla supremazia commerciale e produttiva, dato che la germania in europa aveva raggiunto come si ricorderà una predominanza che andava a cozzare contro il primato inglese nella politica monetaria, dovuto alla posizione prioritaria dell’inghilterra nel gold standard che faceva sì che fosse l’inghilterra adettare le regole del mercato nonostante il primato produttivo fosse tutto tedesco. questo attrito si combinava alla rivalità navale tra i due imperi, inasprita già durante la crisi marocchina in cui la flotta navale inglese aveva difeso la francia.

LA STRATEGIA - gli equilibri prima del conflitto vedevano da un lato la TRIPLICE INTESA, formata dalla francia, dalla russia e dall’inghilterra, con l’impero russo oramai vicino al suo dissolvimento, e la TRIPLICE ALLEANZA formata da germania, impero austro-ungarico, anche questo in fase di dissolvimento, e italia. tra tutti la nazione più avvantaggiata era la germania che poteva contare su una rete ferroviaria efficiente e soprattutto su una possente artiglieria, tanto che il piano elaborato dal generale Alfred VON SCHLIEFFEN  prevedeva una GUERRA DI MOVIMENTO, potendo trasportare truppe e armamenti. In realtà la guerra si trasformò subito in una GUERRA DI POSIZIONE.

LA CAUSA DELLA GUERRA - il motivo occasionale dello scoppio del conflitto fu il cosiddetto ECCIDIO DI SARAJEVO, datato 28 luglio 1914: in questa occasione l’erede al trono dell’impero austro-ingarico, l’arciduca FRANCESCO FERDINANDO D’ASBURGO fu assassinato, assieme alla moglie, da uno studente bosniaco, GAVRILO PRINCIP, che apparteneva a un’associazione nazionalista antiaustriaca, la MLADA BOSNIA, la giovane bosnia. nella realtà questo episodio fu soltanto l’episodio più eclatante, perchè da tempo la questione era aperta tra i due paesi. la politica sburgica non voleva perdere infatti il controllo della bosnia e dei paesi slavi e aveva proposto il cosiddetto TRIALISMO, un sistema affine ai prottetorati inglesi, in cui la corna austriaca avrebbe affiancato quella ungherese, già riconosciuta, e quella slava. i paesi slavi erano però divisi da tensioni inconciliabili, come quello tra la bosnia, a maggioranza musulmana e la serbia a maggioranza cristiana: a scatenare l’odio per l’arciduca fu anche la sua visita alla bosnia proprio mentre si ricordava un evento luttuoso nella storia serba, la sconfitta dei serbi a kosovo nel 1389 da parte dei turchi. questa visita per il popolo serbo rappresentava una gravissima offesa. a complicare ulteriormente le cose  da vienna arriva l’ultimatum per la serbia, che viene minacciata  co l’invio dell’esercito e con la richiesta inappellabile di  una resa che viene rifiutata. spinta dall germania l’austria dichiara guerra alla serbia. la serbia viene protetta dagli stati dell’intesa, soprattutto dalla russia che era confinante, e che ordina una mobilitazione generale a sostegno dei serbi. la germania ordina alla russia di sospendere le operazioni ma di fronte al diniego russo la germania le dichiara guerra. a questo punto anche la francia si vede costretta a una mobilitazione generale ed entra in conflitto con la germania, che ne invade il territorio del belgio ancora neutrale. l’italia che era legata all’intesa solo da un punto di vista difensivo dichiara la propria neutralità. pochi giorni più tardi anche l’inghilterra dichiara geurra alla germania per difendere il belgio dall’invasione tedesca.

GLI SCENARI - la guerra diventa da subito mondiale non solo per il grande numero di nazioni convolte ma anche per gli interessi coloniali che potevano vantare i diversi paesi protagonisti della guerra. il conflitto si espande ben presto alle altre nazioni: il montenegro affianca la serbia contro l’austria, il giappone dichiara guerra alla germania, e l’impero ottomano dichiara guerra agli stati della triplice intesa. nel 1915 scende in campo l’italia che dichiara guerra all’austria e la bulgaria alla serbia. nel 1916 la germania dichiara guerra al portogallo e la romania all’austria. nel 1917 entrano in gioco gli scenari extraeuropei col coinvolgimento degli stati uniti e dei paesi latinoamericani contro la germania, a cui seguiranno alcuni paesi asiatici come cina e siam. la guerra rappresenta il fallimento del sogno pacifista dell’internazionale socialista, che aveva proposto soluzioni di dialogo e di diplomazia. il tedesco SPD  e la francese SFIO di JEAN JAURES voteranno invece a favore dell’intervento militare, distruggendo gli sforzi per evitare il conflitto. 

2A - QUADRO STORICO 1914-1916

I DUE FRONTI EUROPEI - la guerra in europa si combatte su due fronti, uno occidentale e uno orientale. sul piano terrestre ad essere maggiormente avvantaggiati sono gli imperi centrali, la germania, l’austria, e l’impero ottomano, mentre sul piano navale è di grande importanza strategica la superiorità della flotta inglese. sul fronte occidentale vengono schierate 78 divisioni di fanteria e 11 di cavalleria, contro gli alleati anglo-franco-belgi, mentre su quello orientale vengono schierate 75 divisioni di fanteria e 11 di cavalleria contro il debole esercito russo. il problema della russia era la vastità del suo territorio, la germania poteva contare allora su una efficace rete ferroviaria con cui trasportare truppe e armamenti, mentre la russia doveva richiamare spesso da zone lontane le proprie truppe, con notevole ritardo nello svolgimento delle operazioni di guerra. in africa il contingente dell’intesa era più forte e aveva subito accerchiato e ridimensionato le scarne tuppe tedesche. nel mediterraneo la superiorità navale della triplice intesa fa in modo che austria e germania vengano isolate soprattutto commercialmente, e la germania cerca di approntare una guerra sottomarina per aggirare la sua inferiorità numerica. proprio questa indiscriminata guerra sottomarina richiama l’intervento degli stati uniti.

FRONTE OCCIDENTALE - l’esercito tedesco si muoveva secondo il cosiddetto PIANO SCHLIEFFEN, secondo il quale era necessario dapprima attaccare la francia, passando per il belgio neutrale, e successivamente trasferire le divisioni in russia, essendo l’esercito russo assai più lento negli spostamenti. ma la guerra franco-tedesca diventa GUERRA DI POSIZIONE: arrivati a 80 km da parigi i tedeschi subiscono una pesante sconfitta sulla marna e sono costretti a ripiegare verso il mare del nord e viene costituito a difesa della posizione un fronte trincerato di 800 km che va dalla manica alla svizzera, e che non subirà decisive alterazioni negli anni successivi.

FRONTE ORIENTALE - sul fronte orientale i russi riescono a entrare in prussia e costringono l’esercito tedesco a richiamare alcune divisioni dal fronte opposto, cosa che forse produsse la sconfitta tedesca in francia. irussi sono sconfitti a tannenberg e sui laghi masuri ma riescono comunque a invadere l’ungheria. sempre sullo stesso fronte l’austria sconfigge la serbiae ad esntrare a belgrado, ma i serbi riescono a respingere subito l’invasione e a contenerla anche qui con una guerra di posizione.

1915 - la germania decide di concentrarsi sul fronte più debole, che è quello orientale, in quanto la superiorità numerica dell’intesa e la posizione del fronte trincerato impedisce di fatto lo sfondamento a ovest. l’esercito russo è debole e isolato, e questo permette alle divisioni tedesche di occupare un fronte rettilineo dal baltico al dniestr, entrando in territorio russo. le forze austro-tedesche sono guidate dai generali HINDEBURG e LUDENDORFF, ma questa vittoria non è affatto decisiva. l’italia infatti decide di schierarsi a fiando dell’intesa e attacca gli austriaci sull’isonzo, obbligando così le divisioni austriache a occuparsi di un nuovo e inatteso fronte. sul fronte occidentale le truppe anglo-francesi tentano di sfondare la linea creata a difesa delle posizioni, e la germania inizia la guerra sottomarina per aggirare il blocco economico creato dall’inghilterra. proprio la guerra sottomarina porta all’intervento americano, dopo che il piroscafo lusitania con a bordo molti passeggeriamericani viene affondato. sul fronte orientale le truppe anglo-francesi tentano di sfondare lo stretto dei DARDANELLI per poter entrare in russia e aiutare gli alleati ma sono respinti dall’esercito turco. l’impero ottomano approfitta della guerra e dell’assalto francese per organizzare il GENOCIDIO DEGLI ARMENI, un popolo cristiano che rivendicava la propria indipendeza dall’impero ottomano e che si era schierato con le truppe dell’intesa. alla fine del 1915 gli imperi centrali avevano migliorato le loro posizioni ma l’intervento dell’italia a fianco dell’intesa creava un ulteriore problema, privando l’alleanza dello sbocco sul mediterraneo e gettando i presupposti per l’asfissia economica degli imperi centrali.

1916 - la germania, forte della vittoria sul fronte russo, decide di attaccare la roccaforte francese di VERDUN, una delle battaglie più sanguinose del conflitto, obbligando gli inglesi a una controffensiva su LA SOMME, in cui compaiono per la prima volta i mezzi cingolati. sul fronte itliano l’austria comincia una serie di guerre di USURA, piccole battaglie allo scopo di logorare la resistenza italiana. gli austriaci riescono a entrare in territorio italiano ma la linea difensiva sull’isonzo viene ricostituita e l’esercito riesce a riconquistare gorizia. sul fronte orientale l’esercito ursso riesce a ricompattarsi e a ricacciare l’avanzata tedesca, e di questo ne approfitta la romania, che attacca le truppe austriache e tedesche in ritirata. ma la debolezza della strategia romena provocano la sconfitta e la caduta di bucarest. in mare la germania continua la guerra sottomarina e viene affondato il piroscafo sussex, che produce un ulteriore inasprimento dei rapporti diplomatici con gli usa. nel tentativo di aggirare il blocco britannico la flotta tedesca affronta gli inglesi nella battaglia dello JUTLAND, nel mare del nord, in cui la flotta inglese conterà parecchie perdite ma riuscirà a contenere l’offensiva tedesca. la germania non teneterà altre offensive sul piano navale. lo stesso anno muore il kaiser francesco giuseppe e gli succede il figlio CARLO che mira a una pace separata. proprio alla fine del 1916 vengono perorate le richieste di pace. buona parte dell’europa è infatti postrata dalle perdite, soprattutto di vittime civili, oltre che minata dal rischio di collasso econmico. le due internazionali socialiste invocano una pace senza annessioni e senza il pagamento dei crediti di guerra. il presidente usa WILSON chiede quindi alle diplomazie di attivarsi per le trattative di pace. ma fin da subito le trattative falliscono, apparendo inconciliabili: l’intesa chiede la restituzione di alsazia e lorena alla francia, e il principio di nazionalità per i paesi sotto il dominio asburgico, mentre l’alleanza chiede il belgio e la polonia e un ridimensionamento dei confini francesi e balcanici. 

2B - QUADRO STORICO 1916-1918

1917 - le operazioni riprendono nel febbraio del 1917, dopo il fallimento delle trattative di pace, con un attacco a sorpresa delle forze dell’intesa, consapevole della superiorità numerica delle divisioni schierate in campo. la francia era guidata dal nuovo capo di stato maggiore NIVELLE mentre la germania era affidata dai generali HINDEBURG e LUDENDORFF, che, per contrastare la superiorità degli avversari, si affidano alla guerra sottomarina  tre fattori si riveleranno decisivi per le sorti del conflitto: la rivoluzione d’ottobre, l’abdicazione dello zar e l’entrata in guerra degli stati uniti. lo scoppio della rivoluzione d’ottobre provoca un immediato arresto delle operazioni di guerra sul fronte russo, perchè la nenonata repubblica non voleva più partecipare alla guerra. questo favorisce la germania, che tratta una pace separata con la russia e favorisce il rientro di lenin nel paese. la germania si vede protagonista di un intensificarsi della guerra sottomarina che provoca l’entrata in campo degli stati uniti. questa partecipazione riveste un ruolo fondamentale nei futuri assetti politici europei, spostando l’asse degli interessi verso l’atlantico. i sottomarini tedeschi cercano di chiudere il cerchio intorno all’inghilterra, colpendo non solo le navi da guerra ma anche i mercantili. sul fronte francese il piano strategico di nivelle non riesce a dare buon esito, non potendo la francia contare sull’appoggio della flotta inglese, e questo consente ai tedeschi di avanzare. sul fronte italiano si registra la famosa DISFATTA DI CAPORETTO in cui le truppe austro-tedesche riescono a sfondare lo sbarramento italiano, che però viene ricostituito sul PIAVE. dopo un ennesimo tentativo di riprendere le sorti della guerra la russia preferisce trattare la pace separata: dopo la presa di potere dei bolscevichi viene trattata la PACE DI BREST LITOVSK che assegna ad austria e germania la vittoria sul fronte orientale.

1918 - è questo l’anno delle grandi controffensive. i tedeschi, forti della pace con la russia, decidono di concentrarsi sul fronte occidentale, la germania decide di attaccare subito per evitare che l’esercito statunitense, coadiuvato da altri eserciti sudamericani, possa avere la meglio sulle divisioni tedesche. ma il possente attacco antifrancese viene respinto da una controffensiva sulla marna. sul fronte italiano si registra invece il blocco dell’avanzata austriaca sul piave e la sconfitta definitiva a vittorio veneto. nel frattempo le truppe alleate sono entrate in grecia e hanno raggiunto il confine tedesco, costringendo la germania a invocare la resa. il presidente americano wilson impone la resa incondizionata. anche la turchia è costretta alla resa e a trattare la pace. nel frattempo in inghilterra scoppia la QUESTIONE IRLANDESE, in cui i nazionalisti rifiutano il dominio britannico e la coscrizione obbligatoria nelle file dell’esercito inglese.

3 - QUADRO POLITICO E SOCIALE

la prima guerra moniale produce una radicale trasformazione nella società degli stati che vi parteciparono. le esigenze di approvvigionamento degli eserciti, il loro spostamento, la necessità di far fronte alle esigenze delle vittime civili del conflitto, produssero dei radicali cambiamenti nella struttura politica, sociale e amministrativa degli stati delle due coalizioni e dei loro alleati. in alcuni casi, come la russia e gli stati uniti, assistiamo a un radicale cambiamento nel settore politico ed economico, ma anche nelle strutture dell’apparato  ideologico dopo la rivoluzione d’ottobre in russia.

GRAN BRETAGNA - la gran bretagna è un impero costituito come abbiamo visto da diversi dominions, ossia degli stati dipendenti  con governi decentrati, come canada, australia, irlanda. al governo ci sono i liberali conservatori, prima LORD ASQUITH e in seguito LLOYD GEORGE. viente introdotta nel 1916 la COSCRIZIONE OBBLIGATORIA per consentire un maggiore apporto di uomini alla causa dell’intesa di cui l’inghilterra faceva parte. le decisioni governative sono affidate anche in tempo di guerra all’autorità civile, ma le decisioni strategiche sono lasciate comunque ai militari. anche le donne hanno un ruolo importante nella vita produttiva del paese e in seguito alla protesta delle suffraggette viene ESTESO IL DIRITTO DI VOTO aanche alle donne.

FRANCIA - in francia sono al potere i socialisti, fino al 1915 VIVIANI  e in seguito fino al 1917 BRIAND, uk capo di stato maggiore è JOFFRE. la francia vive un momento di crisi dopo il 1917, con il fallimento del piano nivelle e con gli ammutinamenti che ne seguirono, che travolsero il governo e che portarono alla guida del paese CLEMENCEAU, e alla guida dell’esercito l’eroe di verdun, il maresciallo PETAIN, che ritroveremo poi alla guida della repubblica collaborazionista di vichy nela corso della seconda guerra mondiale. sotto questo governo assistiamo a una poderosa militarizzazione della nazione, nonostante la popolazione francese sia la metà di quella tedesca le forze armate schierano un esercito che è appena inferiore, circa il 20 per cento di meno, rispetto a quello tedesco.

GERMANIA - in germania assistiamo al crollo del reich e alla nascita della repubblica. il kaiser guglielmo II governa la germania avvalendosi della collaborazione dei due gernerali HINDEBURG e LUDENDORFF, trionfatori sul fronte orientale, che giodano l’esercito come se fosse una nazione e la nazione come se fosse un esercito. in questo periodo tutta la produzione tedesca viene convogliata sulla causa bellica: la nazione, già provata dai sacrifici, e minata dall’isolamento economico e commerciale, si trova sull’orlo del collasso, e nelle città cominciano a costituirsi dei gruppi spontanei di soldati e operai simili ai soviet. il cancelliere VON BADEN chiede le dimissioni immediate del kaiser, che fugge dal paese poco prima della firma dell’armistizio. il potere viene preso in mano dai socialisti. il rovesciamento del reich porta alla nascita di territori indipendenti come la REPUBBLICA BAVARESE. il leader socialdemocratico SCHEIDEMANN proclama il 9 novembre la REPUBBLICA TEDESCA, con alla guida il cancelliere EBERT, che ottiene subito la fiducia dei consigli operai e costituisce un governo di COMMISSARI DEL POPOLO. questo governo per prima cosa firma subito per l’armistizio, facendo uscire la germania dal conflitto e iniziando le operazioni di smobilitazione, introducendo le operazioni di voto di una AASEMBLEA COSTITUENTE per rifondare la nuova germania repubblicana. si apre uno dei periodi più critici del paese: i socialisti sono infatti divisi su tre partiti, i socialdemocratici del SPD guidati appunto da ebert e da scheidemann, che erano favorevoli a un disegno democratico e parlamentare, i socialisti revisionisti e indipendenti dell’USPD, tra cui militava BERNSTEIN, che rivalutavano l’apporto dei consigli degli operai nella prospettiva di una repubblica parlamentare, e infine i comunisti rivoluzionari  che facevano capo alla LEGA DI SPARTACO, guidati da LIEBCKNECK  e da ROSA LUXEMBURG, che auspicavano il potere dei consigli operai sul modello dei soviet. le elezioni del 1919 vedono trionfare la proposta di ebert e i socialisti rivoluzionari scendono in piazza, con una serie di scioperi e di manifestazioni, spesso sedate con la forza dal governo di ebert.

ITALIA - allinizio del conflitto l’italia si divide tra NEUTRALISTI  e INTERVENTISTI. sono neutralisti e quindi contrari alla guerra i cattolici e i giolittiani, mentre sono interventisti le forze minoritarie della scena politica, come i socialisti rivoluzionari, che credevano nella possibilità di una repubblica come quella bolscevica, gli irredentisti, come cesare battisti, che credevano nella restituzione del triveneto e delle terre ancora austriache, i nazionalisti e certi intellettuali dome d’annunzio, marinetti e papini, i democratici riformisti come bonomi e bissolati. era interventista lo steso BENITO MUSSOLINI che era stato neutralista da direttore dell’AVANTI!, il quotidiano socialista, e che era passato alla sponda interventista fondando il POPOLO D’ITALIA. i neutralisti erano contrari alla guerra per ragioni umaniarie e anche economiche, mentre gli interventisti ritenevano che il nostro paese avesse tutto da guadagnare. nel 1915 lil capo del governo ANTONIO SALANDRA e il minsitro degli esteri SIDNEY SONNINO, entrambi favorevoli all’intervento, firmnano il PATTO DI LONDRA, con cui l’italia si impegna a scendere in campo contro l’austria a fianco dell’intesa, in cambio delle terre irredente, trento e tireste, l’alto adige, valona in albania, fiume e istria e parte della dalmazia. vengono così indette le RADIOSE GIORNATE DI MAGGIO con cui si propaganda l’intervento italiano forzando la volontà del re a intervenire. dopo i primi entusiasmi la sconfitta con l’esercito austriaco porta il governo salandra alle dimissioni, la rotta di caporetto determina un pesante contraccolpo sul morale e sulle ideologie nazionaliste, tanto da coinvolgere lo stesso GENERALE CADORNA, considerato dagli alleati dell’intesa il vero responsabile della disfatta. al governo salandra subentra un GOVERNO DI UNITA’ NAZIONALE guidato da BOSELLI, che dura poco e viene costituito un nuovo governo con ORLANDO alla guida, sonnino agli esteri e NITTI al tesoro. al posto di cadorna viene designato come capo di stato maggiore ARMANDO DIAZ. l’italia è un paese rurale profondamente trasformato nelle sue strutture, provato dalle coscrizioni, tanto da costringere il governo orlando a una intensa opera di riforme sociali per motivare i cittadini e per consentire una ripresa economica del paese. l’assenza degli uomini chiamati alle armi ha prodotto la FEMMINILIZZAZIONE DEL LAVORO AGRICOLO ementre le operazioni di guerra favoriscono una separazione delle famiglie. il governo promette una politica di riforme sociali maggiormente attenta alle esigenze della popolazione civile e militare, con un occhio di riguardo per contadini e soldati, i più penalizzati dal conflitto.

RUSSIA - il secolare regime zarista viene trasformato da due avvenimenti, la caduta dello zar e la rivoluzione bolscevica dell’ottobre del 1917. dopo la crisi del 1917 il paese versa in uno stato di collasso, con una grave carestia che opprime tutti gli strati della popolazione. lenin, rientrato nel paese dopo l’esilio grazie all’appoggio tedesco, cerca di organizzare la rivoluzione, puntando sui SOIET, i comitati costituiti dagli operai, dai contadini, e dai soldati che non volevano più la guerra. anche le forze borghesi desiderano un cambiamento e progettano un nuovo regime parlamentare. nicola II è costretto quindi ad abdicare e nel paese si costituiscono due centri di potere, uno rivoluzionario e bolscevico, e l’altro borghese, che forma il governo provvisorio di unità nazionale. lenin presenta le sue TESI DI APRILE che hanno come parole d’ordine PACE, PANE E TERRA, in quanto i bolscevichi chiedono l’armistizio con la germania, e l’esproprio delle terre ai grandi latifondisti per essere riassegnate ai contadini. il centro della rivoluzione, la prima delle due rivoluzioni bolsceviche e per caso quella considerata meno importante, si svolge a pietrogrado. gli scioperi e gli ammutinamenti contro il governo provvisorio si diffondono rapidamente, tanto che ben presto il governo perde il controllo sul territorio. il capo del governo, KERENSKY, cerca di fermare la rivolta con una manovra autoritaria, costringendo lenin a riparare in finlandia. il GENERALE KORNILOV marcia su pietrogrado, arrestando gli insorti e smantellando i centri di potere dei bolscevichi. ma la rivolta popolare e l’intervento dei soviet e soprattutto la rivellione dei soldati riporta il controllo della situazione nelle mani dei bolscevichi. ad assumere il controllo delle operazioni è LEV TROTZSKY, che diventa presidente del soviet di pietrogrado. IL 24 OTTOBRE 1917 I SOVIET ENTRANO NEI PRINCIPALI CENTRI DI POTERE, OCCUPANDOLI, E COSTRINGENDO KERENSKY ALLA FUGA. I BOLSCEVICHI DIVENTANO PADRONI ASSOLUTI DEL PAESE, COSTITUENDO UN GOVERNO FORMATO DAI SOVIET CHE COMINCIA LE TRATTATIVE PER LA PACE. il congresso dei soviet porta subito i primi decreti: il DECRETO SULLA PACE che obbliga la russia a firmare l’armistizio con la germania senza annessioni e senza pagamento di debiti di guerra, e il DECRETO SULLA TERRA, che obbliga all’esproprio fondiario dei latifondi per essere rifrazionati e consegnati ai contadini. nel mese di novembre si svolgono le elezioni a suffragio universale che portano alla formazione dell’ASSEMBLEA COSTITUENTE. il nuovo governo ha per presidente lenin.
preso il potere i soviet si dedicano allo smantellamento del vecchio apparato statale zarista.  viene evitata ogni possibile revanche controrivoluzionaria: la religione ortodossa viene abolita, viene imposto il divieto di insegnare la religione, viene adottato il calendario gregoriano, viene sciolto il partito cadetto. sono istituiti il divorzio e la parità dei sessi, e tutte le attività economiche e finanziarie del paese vengono nazionalizzate e poste sotto il controllo dei soviet. la manovra, sebbene radicale, era giustificata dalla necessità di controllare in modo efficace il paese, che era esteso e questa estensione causava notevoli problemi gestionali. l’assemblea costituente cerca di opporsi all’ingerenza del governo dei soviet e per questo viene sciolta. scoppia cos’ una feroce GUERRA CIVILE. i nostalgici zaristi e i nobili sono appoggiati dalle forze dell’intesa, le cosiddette ARMATE BIANCHE, contro cui si scontra l’ARMATA ROSSA voluta da trotzsky. durante la guerra civile la famiglia dello zar viene massacrata nella dacia di famiglia di EKATERIMBURG, dove erano stati nascosti nicola II e i suoi figli. mentre la situazione del paese rischia il collasso a causa del blocco produttivo dovuto alla guerra e alle rivolte, l’armata rossa sconfigge quelle bianche. la vittoria dell’armata rossa porta il governo nelle mani dei bolscevichi in maniera definitiva. la capitale del neonato stato viene spostata da pietrogrado a mosca.

USA - negli stati uniti sale al potere WILSON - rieletto nel 1917 per le sue idee neutraliste - che emana un documento noto come I QUATTORDICI PUNTI, un manifesto politico in cui vengono fissati i cardini per lo sviluppo economico e sociale dei diversi paesi dopo il conflitto. uno di questi punti riguarda proprio la russia, gli stati uniti avrennero voluto estendere la loro influenza al neonato governo russo, spingendo i paesi dell’area atlantica a cooperare per garantire al neonato stato russo il necessario sostegno per lo sviluppo sociale e politico. la rivoluzione d’ottobre spezza questo tentativo.

4 - QUADRO ECONOMICO

la guerra produce tre conseguenze sul piano economico:
- la conversione delle attività produttive a scopi bellici
- l’embargo commerciale a danno del nemico
- il mutamento della composizione delle classi produttive

infatti tutta la produzione industriale si arresta per essere utilizzata per i rifornimenti degli eserciti, armi e altro, inoltre cambia la stessa composizione dei ceti produttivi poichè gli uomini sono richiamati sotto le armi, infine, come nel caso della germania, i paesi dell’intesa adottano una politica di restrizione commerciale per privare i tedeschi di qualsiasi bene di prima necessità e costringerli ad una resa più rapida, forti anche del fatto che l’entrata in scena dell’italia al fianco dell’intesa privava la germania di uno sbocco sul mediterraneo, arrivando quindi alla paralisi dei rifornimenti e al conseguente collasso economico. a questo accerchiamento si accompagna per contro l’ascesa produttiva nei paesi alleati e soprattutto in italia: la conversione delle attività a scopi militari e gli appoggi  dei paesi dell’intesa fa in modo che aziende come la fiat o l’ansaldo arrivino a triplicare il numero dei loro dipendenti e il trend produttivo. mentre per contro la germania, paese industrialmente avvantaggiato, si vede raggiungere e poi superare dai paesi dell’intesa, che possono contare oltre agli sbocchi sul mare anche sul sostegno degli stati uniti. 

nonostante questo aumento della produzione i paesi coivolti nella guerra subiscono delle pesanti ripercussioni. ad avere la peggio sono i paesi della mitteleuropa ma anche italia e francia subiscono pesanti sconvolgimenti. le due conseguenze principali sono l’AUMENTO DELL’INFLAZIONE e la TRASFORMAZIONE DEI RUOLI PRODUTTIVI. i contadini  sono coinvolti nelle truppe di fanteria e nelle campagne il lavoro passa alle donne, nelle fabbriche gli operai sono costretti a turni massacranti, e subiscono spesso il blocco dei salari. l0aumento del tasso d’inflazione, per la crescita spropositata della domanda rispetto all’offerta fa raddoppiare il costo dei beni di prima necessità come pane, latte e zucchero, e anche la carne diventa introvabile e venduta a peso d’oro. ovviamente non mancano gli speculatrori che si arricchiscono ai danni dei paesi più poveri, creando una classe di nuovi ricchi che riesce a mantenersi i piedi coi soldi delle commesse militari.

i paesi europei vivono un vero e proprio dissesto finanziario. una delle situazioni peggiori è quella della gran bretagna, che era il paese più solido finanziariamente. la massiccia partecipazione alle sorti del conflitto produce un forte indebitamento pubblico: le principali attività produttive del paese si fermano, e la maggior parte dei lavoratori si trova al fronte. per resistere si ricorre ai finanziamenti privati, soprattutto  americani, ma ben presto il paese si trova a dover fronteggiare un pesantissimo deficit, a cui non reisce a porre rimedio neanche l’emissione di obbligazioni statali. si crea per contro una vertiginosa concentrazione industriale e finanziaria di trust e di cartelli per la concetrazione delle commesse solo in alcuni settori. la fine della guerra trova quindi una buona parte dei paesi europei con un forte indebitamento pubblico, soprattutto verso gli stati uniti che vantano crediti per dodici miliardi di dollari.