sabato 3 settembre 2016

Nietzsche

NIETZSCHE

la filosofia niceana viene suddivisa in tre fasi principali: una prima fase è quella che coincide col suo decennio di insegnamento, permeato dall'influenza della filosofia di schopenauer, ed è incentrata sull'interpretazione della grecità e sulla decadenza della civiltà occidentale; una seconda fase coincide con la prima parte dello ZARATHUSTRA e si caratterizza per il distacco da chopenhauer e si conclude col nichilismo; la terza fase infine coincide con  la seconda parte dello ZARATHUSTRA e viene caratterizzata dai tempi della volontà di potenza, del superuomo e dell'eterno ritorno. nei suoi ultimi anni nietzsche era completamente ottenebrato dalla malattia mentale che lo aveva accompagnato fin da giovane e per la quale dovette lasciare l'insegnamento. dopo la morte della madre egli fu curato dalla sorella elisabeth che fondò l'ARCHIVIO NIETZSCHE impegnandosi in un recupero degli scritti inediti del fratello, ma finendo col dare a questi scritti un carattere diverso e legato a presupposti biologici e razziali che finirono per essere sfruttati dal nascente nazionalsocialismo di hitler.

PRIMA FASE

L'INTERPRETAZIONE DELLA GRECITA'

il giovane nietzsche viene influenzato dal pensiero di schopenauer e si convince dell'ineluttabilità del divenire e dell'irrazionalità della vita stessa. schopenauer aveva descritto quello che doveva essere l'atteggiamento dell'uomo per arginare il senso di angoscia che lo attanagliava: l'ascesi mistica, la noluntas, la rinuncia alla volntà, erano i soli strumenti attraverso cui l'uomo avrebbe potuto liberarsi dalle catene del divenire. nietzsche invece ritiene che l'atteggiamento adeguato sia una TOTALE ACCETTAZIONE dell'inesausto divenire e perire di ogni cosa, in quello che lo stesso filosofo definisce il SENTIMENTO TRAGISCO DELLA VITA. in questo periodo nietzsche mette in primo piano la musica del suo amico wagner e la tragedia attica di sofocle e di eschilo, il periodo precedente alla speculazione socratica che apre una fase intellettualistica significativa nella storia della cultura greca. in questo ambito egli si discosta dalla grecità di goethe, e gli oppone un'altra grecità, quella ispirata dalla filosofia eraclitea, dominata dall'INELUTTABILITA' DEL DESTINO e dalla sua accettazione. il percorso niceano si discosta quindi da quello romantico dell'uomo che desidera tutto, e ricerca nei tragici greci dell'antichità, le ragioni per accettare il divenire delle cose. secondo nietzsche la tragedia greca era dominata da due impulsi fondamentali, che determinavano, equilibrandosi o opponendosi, la qualità della vita: il DIONISIACO e l'APOLLINEO.
dionisiaco era tutto quello che richiamava l'ebbrezza dell'arte che crea, basatp sulla serena accettazione del divenire, come la musica, mentre apollineo è tutto ciò che riguarda le forme limpide e pulite, determinate, come quelle della scultura. queste due forze, questi impulsi, vivono una loro armonia fino a quando l'apollineo prevale sul dionisiaco. è il tempo dell'insegnamento socratico, e dell'avvento delle filosofie razionalistiche.

LA DECADENZA DELLA CIVILTA' OCCIDENTALE

la filosofia razionalistica spiega il divenire come un insieme ordinato di cause in cui ogni elemento ha il suo posto. questo segna l'inizio della decadenza occidentale: la pretesa del razionalismo di spiegare il mondo e il suo divenire indebolisce gli uomini, che diventano incapaci di agire, soffoca l'estro creatore del dionisiaco, e rende l'uomo incapace di qualsiasi azione storica. nietzsche critica l'eccesso storico e storiografico che soffoca l'uomo, lo rende quasi un turista ozioso nel giardino della storia, incapace di creare egli stesso una storia nuova. nietzsche distingue tre atteggiamenti possibili nei confronti della storia: la STORIA MONUMENTALE, che recupera la storia passata come esempio e modello, la STORIA ANTIQUARIA, che raccoglie i dati e i documenti testimonianza del proprio passato, e la STORIA CRITICA, che è l'atteggiamento vigile, costruttivo, di discernimento autentico, che impara dagli errori e condanna ciò che è di impedimento per la realizzazione della storia presente.

SECONDA FASE

LA CRITICA DELLA MORALE E DELLA RELIGIONE

nella seconda fase della sua speculazione nietzsche si distacca da schopenauer e da wagner, abbandona l'estetismo tragico e abbraccia una rinnovata ACCETTAZIONE E AFFERMAZIONE DELLA VITA. il filosofo abbandona qui ogni tentativo di recupero della tragedia greca e si concentra sulla critica della società occidentale e della morale. in questa fase, in cui il pensiero niceano riprende le tematiche tardo illuministiche, materialistiche, e perfino materialistiche, positivistiche ed evoluzionistiche, emerge il cosiddetto METODO GENEALOGICO, attraverso cui nietzsche spiega come molti degli atteggiamenti e delle consuetudini religiose, morali, etiche, derivi in realtà da un atteggiamento di base nei confronti del divenire, che può essere accettato o rifiutato. secondo nietzsche il platonismo, la religione, la morale ebraico-cristiana e le teorie democratiche ed egualitariste, condividono una NEGAZIONE DELLA VITA e dei suoi valori, sono espressione di una umaità debole e malaticcia, che appare priva di istinto e di vigore.
la critica niceana è durissima. condanna il platonismo, che rifiuta il mondo materiale riducendolo a copia, e affermando il mondo ideale, mentre per nietzsche il vero e unico mondo è quello materiale e sensibile. condanna la religione, e la morale ebraico-cristiana, che hanno avuto una funzione semplicemente anestetica, condanna tutte le ideologie dell'uguaglianza, della democrazia, che egli vede come ideologie da gregge, e che nascondono in realtà solo lo spirito di rivalsa degli spiriti deboli contro gli spiriti forti. questei atteggiamenti sono gli atteggiamenti dell'uomo debole e degenerato, contro il quale nietzsche afferma una nuova morale, una MORALE DA SIGNORI, una rifondazione aristocratica della morale, basata su un vero e proprio manifesto programmatico che ha per scopo la TRASVALUTAZIONE DEI VALORI, la ripresa dei valori materiali, il ritorno alla terra, alla materia, o meglio, per dirla in maniera niceana, ABBANDONARE IL CROCEFISSO E RIABBRACCIARE DIONISO.

LA MORTE DI DIO E IL NICHILISMO

nietzsche sapeva che questo processo di cambiamento non sarebbe stato immediato, ma doveva passare per due esperienze, la morte di Dio e il nichilismo. uccidere Dio significa uccidere, quindi negare, ogni trascendenza e ogni illusione, affermando che esiste ed è in atto una decadenza della morale della civiltà occidentale. 
il passo seguente è quello del nichilismo, ossia la mancanza, l'assenza di valori trascendentali a ci fare riferimento. non si tratta di un vero e proprio ateismo ma di un ATEISMO CONSAPEVOLE, perchè non è basato su una passiva accettazione di questa mancanza bensì su un atteggiamento attivo e costruttivo. secondo nietzsche il vero nichilista è colui che aiuta a far cadere ciò che sta già cadendo e a preparare il terreno per una trasvalutazione dei valori, per la creazione di una nuova morale. egli distingue appunto il NICHILISMO PASSIVO, tipico delle persone deboli e consenzienti, dal NICHILISMO ATTIVO, quindi delle persone che agiscono. egli si definisce appunto il primo vero nichilista d'europa.

TERZA FASE

LA VOLONTA' DI POTENZA

anche se un abbozzo appare nella seconda fase del suo pensiero, nella fase più tarda della sua speculazione nietzsche evidenzia come il principio fondamentale di ogni cosa e di ogni essere vivente è la volontà di potenza, un impulso che ha carattere finito e che tende a incrementare e a conservarsi, e che raggiunge nell'uomo la sua estremizzazione come VOLONTA' DI VOLONTA'.

IL SUPERUOMO

questa volontà è una sorta di energia che deve essere lasciata libera di fluire, e in questo modo genera un superuomo - übermensch - cioè un uomo che va oltre l'uomo tradizionale, debole e degenerato dalla morale e dalla religione, dai falsi valori della trascendenza. qui appare molto interessante il rifiuto della morale kantiana, e dell'imperativo categorico, la sostituzione del TU DEVI con un IO VOGLIO, a significare che i valori sono quelli affermati dall'uomo e dalla sua volontà e non quelli imposti. il superuomo non deve affatto essere inteso in un senso biologico o razzistico, qui nietzsche parla di un uomo nuovo che deve avere la capacità di andare oltre i vecchi retaggi delle religioni e della morale.

L'ETERNO RITORNO DELL'UGUALE

il superuomo è colui che vuole soprattutto l'eterno ritorno dell'uguale. si tratta di un concetto già presente nelle filosofie antiche, specialmente greche e orientali, che nel contesto della speculazione niceana perde ogni carattere cosmologico. eterno ritorno significa che tutte le cose sono già state, sono eternamente e noi con loro. nietzsche ritiene infatti che la storia abbia un carattere circolare, come una clessidra che deve essere capovolta per continuare a far scorrere la sabbia e a far fluire il tempo. questa prospettiva assume un significato importante in seno al nichilismo, perchè i fatti della vita non hanno più senso oltre la vita stessa ma hanno senso in se stessi. il superuomo che vuole un eterno ritorno vuole vivere il presente dando al momento presente il significato che ha in quel momento presente, e rifiutando quindi un ordine e un finalismo ultraterreno che appartiene alla morale decadente di cui il superuomo si è liberato. l'uomo torna alla terra, accetta il suo innocente divenire e il suo perenne ritornare.