sabato 10 settembre 2016

Dopo Hegel

DOPO HEGEL

La destra hegeliana - Rappresenta in un certo qual modo la scolastica del pensiero di Hegel, e difende in totoil suo pensiero politico: lo stato prussiano é visto come un punto d’approdo nella dialettica storica, e l’Idealismo come la moderna struttura di pensiero che rende accettabile il Cristianesimo. Infatti solo l’Idealismo salvaguarda l’integrità del valore cristiano. Ed é la filosofia ad avere il compito di giustificare l’esistente. Esponente di questa corrente é Strauß, autore di una Vita di Gesù, in cui il Vangelo viene definito “un mito dal significato metafisico, esprimente l’unione del Finito con l’Infinito”. Questa unione non avviene però in Cristo ma nell’umanità, che nella propria storia si purifica, giungendo alla piena coscienza di sé.

La sinistra hegeliana - Si fonda sul pensiero dell’ultimo Hegel, e si incentra sulla dialettica. L’interesse della sinistra non é la religione ma la filosofia, e viene esasperata proprio la struttura immanentistica del pensiero hegeliano, e la sua strutturale inconciliabilità col Cristianesimo. Il principale protagonista della scissione tra le due scuole di pensiero é Stirner, che afferma la necessità di rifiutare il culto di Dio, poiché la sola realtà é l’individuo, e la sola legge l’assoluto egoismo. Uno dei maggiori ispiratori del successivo pensiero marxista é Ruge, che ritiene che la filosofia non deve limitarsi a concettualizzare il mondo, ma debba cambiarlo e determinarne il movimento. Infine Bauer, amico di Marx e Feuerbach, evidenzia negativamente l’egoismo dell’uomo religioso, che é colui che non trova nel mondo nulla di buono e decide di chiudersi egoisticamente in se stesso, rifiutandosi di partecipare al progresso storico dell’umanità.

FEUERBACH

L’errore di Hegel - Hegel vuole andare al di là della natura e dell’uomo, per trattare della totalità, ed elimina il Dio trascendente per sostituirlo con l’umanità astratta, lo spirito concreto. Anche Feuerbach ha come Hegel un interesse religioso, ma vuole risalire da Dio all’uomo.

Il capovolgimento - Secondo Feuerbach l’infinito si spiega col finito e non viceversa. Il luogo della conciliazione tra finito e infinito é l’uomo. L’uomo é scontento della sua condizione limitata, e deve cercare un ente esterno in cui riporre le proprie aspirazioni. La religione va dunque compresa, e non ridicolizzata, perché é un fatto totalmente umano.

I valori - Feuerbach non si ritiene ateo. Ateo é colui che nega valore agli attributi della divinità, mentre chi nega una realtà personale, Dio, non é ateo, perché non sta rifiutando dei valori, ma sta dando loro un significato indipendente dalla divinità stessa.