giovedì 12 maggio 2016

6 - Kierkegaard

KIERKEGAARD - LEZIONE 6
Gli stadi del cammino della vita

6.1 - Dopo aver preso in considerazione i due aspetti fondamentali della concezione  kierkegaardiama dell’esistenza, cioè la singolarità e la possibilità, è necessario soffermarsi sul rapporto tra esistenza e scrittura. Kierkegaard è infatti molto attento ai modi di comunicazione del pensiero, e usa una forma diretta negli scritti a carattere religioso, per manifestare esplicitamente il loro contenuto, e una forma indiretta negli altri, allo scopo di motivare il lettore alla verità e alla trasformazione della sua esistenza. La comunicazione indiretta è la forma tipica dell’esistenza poiché ha a che fare con la verità soggettiva. Kierkegaard ricorre a due strumenti: gli PSEUDONIMI e l’IRONIA. Tutte le più importanti opere di Kierkegaard sono firmate con pseudonimi allusivi, riferiti al contenuto dell’opera, non solo come artificio letterario ma proprio per motivare il lettore, e dare anche un’immagine dell’autore stesso: con gli pseudonimi intende infatti mostrare l’inesauribile possibilità dei percorsi dell’esistenza evitando di ridurli a forme oggettivamente valide. Si può dire che l’interesse per l’ironia sia presente fin dagli anni giovanili: a questo tema Kierkegaard dedica la sua tesi di laurea con un confronto tra l’ironia socratica e quella romantica, che sono antitetiche. L’artista e il genio romantici sono ironici, percepiscono l’arte come un gioco, non si sottomettono alla loro creazione, sono consapevoli dell’irrealtà dei personaggi; l’ironia socratica rende invece l’interlocutore consapevole della propria ignoranza per motivarlo a prendere maggiore consapevolezza della propia esistenza.

(da finire)