mercoledì 27 luglio 2016

400 - Parte 1

IL 400 - PARTE 1

Il secolo XIV si conclude con un periodo di tensioni sociali, politiche e religiose. Nel 1378 scoppia a Firenze il tumulto dei Ciompi, i salariati del settore laniero che rivendicavano una loro rappresentanza nel governo delle Arti, e riescono a far nominare Michele di Lando Gonfaloniere di Giustizia; nel 1381 scoppia in Inghilterra la rivolta popolare guidata da Tyler e Ball contro l’opprimente fiscalismo regio e  il non meno opprimente  strapotere baronale; tra il 1378 e il 1414 la Chiesa vive un periodo di intenso cambiamento che culmina col Grande Scisma, in cui due pontefici, uno italiano a Roma e uno francese ad Avignone, si contendono il soglio pontificio.
Nel 1409 il concilio di Pisa pone sulla scena un terzo papa, Alessandro V, ma i due pontefici rivali non rinunciano alla tiara, spaccando di fatto in tre parti il mondo cristiano. A mediare la questione è l’imperatore Sigismondo di Lussemburgo che convoca nel 1414 il concilio di Costanza, che depone i tre papi ed elegge in loro vece il cardinale Ottone Colonna, che assume il nome di Martino V. Ma la tempesta non è finita, perché il successore di Martino, Eugenio IV, si trova a fare i conti con la dottrina conciliarista portata avanti dal francese Gerson: egli ribadisce la superiorità pontificia sui cardinali e sulla universitas fidelium, ma i vescovi riuniti a Basilea lo depongono e nominano il duca sabaudo Amedeo VIII che sale al soglio pontificio come Felice V. Il deposto pontefice non rinuncia alla tiara e avvia una nuova tensione religiosa, nota come Piccolo Scisma, che si conclude con la resa del pontefice usurpatore, ormai privo dell’appoggio francese, e dell’elezione di Niccolò V.

ITALIA

In Italia si consuma intanto il passaggio dalle Signorie ai Principati. Il duca di Milano Gian Galeazzo Visconti, titolato dall’imperatore Venceslao, attua una brillante campagna espansionistica, che allarga ulteriormente i confini della signoria, ma alla sua morte il ducato viene frazionato tra gli eredi e perde la sua stabilità. Nel 1412 un altro Visconti, Filippo Maria, riesce a riguadagnare i territori conquistati da Gian Galeazzo. L’esercito ducale è pero sconfitto dalla lega antiviscontea che vede unite Firenze e Venezia e che ha ragione dei rivali a Maclodio nel 1427. Nel 1434 a Firenze inizia con Cosimo il Vecchio la signoria dei Medici: Cosimo decide però di allearsi col nuovo duca di Milano, Francesco Sforza, che era genero di Filippo Maria Visconti, alleanza dovuta alla necessità di limitare l’espansionismo veneziano sulla terraferma padana. Nel 1454 la pace di Lodi metteva la parola fine alla contesa tra Milano e Venezia.
Intanto il Mezzogiorno d’Italia passa interamente sotto il dominio aragonese con Alfonso I il Magnanimo, che nel 1442 caccia gli Angioini da Napoli unificando i territori sotto la corona di Aragona.

FRANCIA E INGHILTERRA

La Guerra dei Cento Anni (seconda fase) – Edoardo III d’Inghilterra muore nel 1377, Carlo V di Francia muore nel 1380, e il conflitto si interrompe. Nei rispettivi paesi la successione è però motivo di tensioni tra le fazioni nobiliari. In Inghilterra nel 1377 sale al trono Riccardo II, che, essendo minorenne, deve subire la reggenza degli zii; ventidue anni dopo i Lancaster riescono a portare sul trono Enrico  IV, a cui succede il figlio Enrico V. In Francia abbiamo un altro re minorenne, Carlo VI, e un’altra reggenza degli zii, ma anche due fazioni che dividono la popolazione: i principi Armagnacchi, filofrancesi, e i  borghesi Borgognoni, filoinglesi. La situazione degenera quando il re impazzisce e si riapre la tensione tra i due paesi per la successione al trono.
Ad aprire le ostilità è Enrico V, che sconfigge i francesi nel 1415 ad Azincourt, conquistando la Normandia, mentre il suo alleato Giovanni Senza Paura, duca di Borgogna, conquista Parigi. Nel 1420 Enrico firma il trattato di Troyes e il matrimonio con Caterina, figlia di Carlo VI, porta in dote al re inglese la successione al trono di Francia. Il vero erede, Carlo VII, fugge a Bourges, dove cerca di ricostituire il potere regio con l’appoggio della fazione armagnacca. Morti Enrico V e Carlo VI salgono al potere i rispettivi eredi, Enrico VI e Carlo VII, che rivendicano il diritto alla successione francese.
Anche qui è l’Inghilterra ad aprire le ostilità, per mano del duca di Bedford, reggente di Parigi in luogo di Enrico VI, che nel 1422 assedia Orléans. Protagonista della revanche francese è una ragazzina di Orléans, Giovanna d’Arco, che, chiamata da Dio, si pone alla testa delle truppe francesi guidandole verso la riscossa, mentre il legittimo erede Carlo VII si faceva incoronare re di Francia a Reims. Giovanna continua la guerra anche senza il re francese, rifiutandosi di piegarsi a ogni trattativa di pace con l'Inghilterra, ma la fazione borgognona riesce a sconfiggerla nel 1430 a Compiégne e a consegnarla all'Inghilterra. Condannata per stregoneria, Giovanna viene arsa viva a Rouen nel 1431. La guerra continua e si conclude con la definitiva sconfitta degli inglesi nel 1453.


EUROPA CENTRO ORIENTALE,
SETTENTRIONALE E BALCANICA

L’impero si trova nel mezzo della protesta sociale e religiosa, ereditata dai Lollardi che viene animata dal boemo Jan Huss. La protesta ha come suo obiettivo l’imperatore Sigismondo del Lussemburgo, che riscirà a pacificare l’Impero solo nel 1436. La Polonia viene unificata sotto la dinastia degli Jagelloni, e il territorio viene allargato sotto il regno di Ladislao V.
Al nord i regni scandinavo e danese si uniscono col regno di Margherita, regina di Norvegia e di Danimarca: nel 1389 l’esercito scandinavo sconfigge la Svezia e nel 1397 i tre regni si fondono nell’unione di Kalmar, unione peraltro fittizia, da cui la stessa Svezia si distaccherà quasi subito.
Alla fine del Trecento i Turchi Ottomani invadono i Balcani, invano frenati dai crociati. Nel 1453 cade Costantinopoli, determinando così la fine dell’Impero Bizantino.