giovedì 2 giugno 2016

Classe 5 Modulo 6 S

CLASSE QUIMTA - MODULO 6 - STORIA
Gli anni Settanta e Ottanta

1 - QUADRO STORICO

Gli anni settanta e ottanta sono caratterizzati da cinque eventi principali:

a) nuove tensioni tra USA e URSS
b) apertura di nuovi focolai di tensione in Asia
c) crisi petrolifera
d) inizio dell'era Reagan
e) inizio dell'era Gorbaciov

La tensione tra le due superpotenze si acuisce subito dopo la cosiddetta PRIMAVERA DI PRAGA. L'occidente allineato al Patto Atlantico guarda infatti con sfavore la presa di posizione sovietica nei confronti della popolazione che chiedeva una svolta liberale. A rendere più difficili i rapporti tra i due paesi era la CORSA AGLI ARMAMENTI e l'EMBARGO degli USA nei confronti di Mosca. 
L'Unione Sovietica aveva infatti investito molto sulla competizione strategica e tecnologica con gli Stati Uniti, ma aveva lasciato indietro l'agricoltura e la produzione cerealicola, e si era trovata costretta ad acquistare grano dagli USA. Un primo segnale di distensione si registra nei primi anni settanta con l'accordo SALT 1 (Strategic Army Limitation Treaty) firmato a Mosca da Nixon e Breznev e ratificato dopo pochi anni (accordo SALT 2) a Vienna, da Carter e Breznev. L'accordo impegnava le due superpotenze alla limitazione delle installazioni di missili sul proprio territorio e in quelli dei paesi allineati. Negli anni ottanta i rapporti tra USA e URSS tornano a farsi tesi fino all'ascesa di Gorbaciov che, ritenendo economicamente poco redditizia la Nuova Guerra Fredda con gli USA, firma a Washington gli accordi bilaterali che impegnano le due superpotenze allo smantellamento dei cosiddetti euromissili.

Uno degli aspetti più particolari di questo periodo è la diffusione delle GUERRE LOCALI, microconflitti tipici del sud est asiatico, del Medio Oriente e dell'America Latina. La GUERRA IN VIETNAM giunge al suo atto finale. Gli Stati Uniti trattano col Vietnam del Nord ma continua la guerriglia dei Vietcong al Sud, che viene invaso e il nome della capitale Hanoi viene cambiato in Ho Chi Minh, in onore dello storico leader vietnamita. La guerriglia coinvolge l'intera Indocina, nel Laos inizia il movimento del Patet Lao, che porterà alla Repubblica Pnpolare, mentre in Cambogia trionfano i Khmer Rossi guidati da Pol Pot.

In Medio Oriente si apre una nuova crisi tra ISRAELE ed i paesi arabi, che sfocia nella GUERRA DELLO YOM KIPPUR, in seguito alla quale le truppe arabe occupano parte del territorio israeliano, sulla sponda orientale del Canale di Suez. Ma in soli 4 giorni la controffensiva israeliana rioccupa i territori, minacciando Egitto e Siria. La tensione si radicalizza quando, per stanare presunti terroristi palestinesi,
il governo israeliano ordina l'attacco ai campi profughi palestinesi come quelli di Sabra e Chatila, in Libano, provocando la morte dh molte vittime civili, soprattutto donne e bambini, colpevoli, secondo Tel Aviv, di nascondere terroristi dell'OLP. La situazione provoca una crisi petrolifera che farà sentire pesanti effetti in Europa. Gli accnrdi di Camp David nel 1978 tra l'Egitto di Sadat e Israele, segnarono uma tregua importante, uno dei maggiori successi politici del presidente democratico degli USA, Jimmy Carter. Alla fine degli anni Settanta si aprono in Asia due nuovi scenari, uno in Afghanistan e uno in Iran. La presa di potere di Karmal porta l'Afghanistan in una sanguinosa guerra civile, che costringe l'URSS a intervenire rul confine. L'occupazione sovietica riaccende la tensione con gli Stati Uniti, che decidono un simbolico boicottaggio dei Giochi Olimpici di Mosca del 1980. In Iran lo scià di Persia, Mohamed Reza Pahlavi, viene deposto dalla rivoluzione che pnrta alla trasformazione del paese in una repubblica islamica, guidata dall'ayatollah Khomeini. Lo scià è costretto insieme alla sua famiglia all'esilio in Egitto, dove morirà pochi mesi dopo, mentre l'Iran, come l'Afghanistan, cambierà volto, sposando la legge coranica e impòe un nuovo assetto alla politica internazionale. Proprio la rivolta iraniana segnerà la fine del mandato presidenziale di Jimmy Carter, travolto dalle critiche durante l'occupazione dell'ambasciata americana a Teheran, con la presa in ostaggio di 52  cittadini americani.

In Europa, dopo i fatti di Praga, molti Stati voltano le spalle all'URSS. La Germania Ovest, durante il cancellierato di Willy BRANDT, inaugura la cosiddetta õstpolitik (politica orientale) che segna una distensione con i paesi del Patto di Varsavia. Travolto da uno scandalo spionistico, Brandt è costretto a dimettersi. Gli succede Helmut SCHMIDT con cui la  õstpolitik subisce un brusco rallentamento. Il dialogo riprenderà durante il cancellierato di Helmut KOHL. In Gran Bretagna inizia l'era di Margaret THATCHER, leader conservatore, che porta avanti una politica vicina agli Stati Uniti. La Francia vede il tramonto politico del vecchio generale DE GAULLE, e, dopo una breve parentesi con Georges POMPIDOU, i gollisti porteranno alla presidenza Valery GISCARD D'ESTAING. Negli anni Ottanta la svolta socialista porta al potere MITTERRAND. L'Italia firma il TRATTATO DI OSIMO che ridefinisce i confini con la Jugoslavia e concede l'autonomia alla provincia di Bolzaxo. In Spagna, dopo la morte del dittatore Francisco FRANCO, torna la monarchia col Re Juan Carlos, designato dalln stesso Franco.

In Sudamerica gli anni Settanta portano al potere diverse dittature militari, come quella che nel 1973 rovescia il presidente cileno Salvador ALLENDE. Allende, protagonista di una importante svolta economica basata sulla nazionalizzazione delle principali risorse del paese, viene deposto dal generale Augusto PINOCHET. La Confereoza di Contadora, a cui parteciperanno diversi stati dell'America Latina, stabilirà nuove norme nei rapporti tra i paesi sudamericani oltre a salvaguardare i diritti umani della popolazione.

Agli inizi degli anni Settanta, mentre si chiudeva la questione del Vietnam, viene eletto il repubblicano Richard NIXON, che nel 1974 viene travolto dallo scandalo Watergate. Watergate era il palazzo che ospitava la sede del Partito Democratico, in cui vengono scoperte delle spie repubblicane. Nixon è costretto alle dimissioni. Gli succede il suo vicepresidente, Gerald FORD. Le primarie democratiche vedono la vittoria del governatore della Georgia, Jimmy CARTER, che diventerà il 39esimo Presidente degli USA. Durante il suo mandato gli Stati Uniti porteranno avanti una innovativa politica estera basata sulla difesa dei diritti umani. Gli USA aprono ai regimi sudamericani di impronta socialista e prendono le distanze dai tradizionali alleati liberali. Dopo i fatti di Teheran però Carter non riesce a ottenere lo stesso consenso e nel 1980 inizia l'era di Ronald REAGAN.

In Unione Sovietica, alla morte di Breznev, salgono al potere dapprima Yuri ANDROPOV e quindi Konstantin CERNENKO. La tensione tra le due superpotenze dura fino all'ascesa al potere, nel 1985, di Mikhail GORBACEV, che avvia una profonda e radicale trasformazione del paese. Durante il governo di Gorbacev assistiamo a una vera e prosia rivoluzione nell'Europa dell'Est: lo smantellamento del Muro di Berlino, la riunificazione delle due Germanie, la fine dell'Unione Sovietica e l'indipendenza degli stati ex URSS, la brusca fine del regime di Ceaucescu in Romania, la nascita della CSI, comunità degli Stati Indipendenti, eventi che segnarono la fine degli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta.

2 - QUADRO POLITICO-SOCIALE

Durante il ventennio 1969-89 assistiamo all'aumento del numero degli Stati. Ciò è dovuto alla decolonizzazione e alla fine dell'Unione Sovietica, ma anche alla nascita di nuove realtà territoriali come il Bangladesh. L'aumento del numero degli Stati genera qualche squilibrio nelle politiche locali, sopratutto nelle aree maggiormente esposte a rischi di secessione (Kosovo, Cecenia, Kurdistan) e nelle zone contese da più Stati (come le Isole Falkland, contese da Argentina e Gran Bretagna). La crisi politica e istituzionale è aggravata anche dalla CRISI PETROLIFERA, conseguente alle tensioni del Vicino Oriente, dalla RECESSIONE ECONOMICA che colpisce l'Occidente industrializzato, e dalla CRISI FINANZIARIA, causata dalla corsa agli armamenti delle due superpotenze. Si affermano quindi in Europa i governi delle destre e le politiche NEOLIBERISTE. Il NEOLIBERISMO è la risposta dei governi occidentali alla crisi dell'economia nei paesi sviluppati e si basa sui seguenti punti:

1. Liberalizzazione del commercio e del mercato del lavoro con conseguente aumento della mobilità e dei consumi
2. Privatizzazione degli enti governativi e dei servizi sociali
3. Diminuzione della pressione fiscale
4. Riduzione del potere contrattuale dei sindacati
5. Contenimento dei salari
6. Riduzione della spesa pubblica

La politica neoliberista porta due conseguenze: un massiccio aumento della mobilità lavorativa e una flessione dei poteri del Parlamento.

USA - Negli Stati Uniti dei primissimi anni Settanta il repubblicano Richard Nixon eredita una situazione finanziaria difficile, ma, nonostante la recessione e la crisi petrolifera conseguente alla tensione in Medio Oriente, riesce a riportare il dollaro USA fuori dalla crisi, tanto da ottenere un secondo mandato presidenziale. A breve distanza dalla sua nomina viene travolto dallo scandalo Watergate e costretto alle dimissioni. Dopo una breve reggenza del vicepresidente Gerald Ford, alla Casa Bianca è eletto il democratico Jimmy Carter, uomo nuovo della politica, che ottiene una nomination a sorpresa battendo il più quotato Ted Kennedy. Durante il suo mandato gli Stati Uniti conoscono una decisa ripresa economica che viene peró soffocata da una nuova recessione e dalla conseguente inflazione. Nonostante le sue spiccate qialità di mediatore politico Carter viene travolto dalle rivoluzioni islamiche in Asia e malgrado una seconda nomination presidenziale a vincere le elezioni è il repubblicano Ronald Reagan. Sottp il profilo economico il primo mandato di Reagan si ricorda per la diminuzione della pressione fiscale e per  la creazione di misure agevolative in favore dei contribuentima anche per la scarsa peculatività del mercato. Durante il secondo mandato Reagan rilancia l'economia americana e avvia una poderosa riforma tributaria, ma si allarga il divario tra i ceti sociali. Inoltre la politica estera di Reagan, volta a "occidentalizzare" i paesi sottoposti a regimi non liberali crea squilibrio e tensione internazionale, tanto da creare una profonda frattura politica col mondo arabo, che vedrà l'imperialismo del delfino di Reagan, Bush, una minaccia da combattere.

EUROPA - In Gran Bretagna gli anni Ottanta sono dominati dalla conservatrice Margaret Thatcher. La politica della Thatcher non si discosta molto da quella reaganiana, sopratutto nella privatizzazione dei servizi e nella grave crisi sociale che ne eta derivata. In Francia dopo le riforme sociali del neogollista Valery Giscard D'Estaing inizia l'eta di Francois Mitterrand. Durante questo periodo si allenta l'inflazione e  vengono introdotte importanti contromisure per arginare la crisi, amcora di stampo neoliberista come il blocco dei salari e le privatizzazioni. In Germania gli anni Settanta sono gli anni del grande rilancio dell'economia tedesca e dell'östpolitik, soprattutto con Brandt. Dopo Il cancellierato di Schmidt la vittoria della CDU porta al potete Helmut Kohl. Kohl inaugura un nuovo capitalismo. L'assenza di conflitti nell'economia tedesca e la riunificazione del paese alla fine del decennio portano una crescita dei consumi e della produttività.in Italia gli anni Settanta sono chiamati "anni di piombo" in riferimento a quella strategia della tensione che aveva trasformato una rivoluzione sociale in lotta armata. Dopo il 68 la lotta studentesca si mescola alla protesta nelle fabbriche. La strage di Piazza Fontana e quella della Stazione di Bologna fanno da sinistra demarcazione al decennio. I partiti più importanti si uniscono nel compromesso storico voluto da Berlinguer, un accordo sulle riforme istituzionali che coinvolge le tre confederazioni sindacali in un importante accordo sulla scala mobile. Sempre nello stesso periodo nasce il Servizio Sanitario Nazionale e vengono varate grandi riforme sociali come la Legge sull'equo canone di affitto. Nel 1978 la politica di solidarietà nazionale porta all'elezione del socialista Sandro Pertini, che incarnerà per tutto il suo settennato il sentimento di unità nazionale, nonostante l'intensificarsi degli attentati. Pertini si oppone con decisione agli euromissili voluti da Reagan per difendere i paesi allineati da eventuali attacchi sovietici. La politica interna vede la nascita di governi di coalizione - pentapartito- in luogo del monocolore democristiano: inizia anche una decisa spartizione dei mezzi informativi con la lottizzazione delle tre reti Rai e con la nascita deo primi network dell'emittenza privata, poi accorpati nel gruppo Fininvest (oggi Mediaset). La Penisola Iberica è scossa da due eventi decisivi: la Rivoluzione dei Garofani che porta i socialisti al potere on Portogallo e la morte del dittatore Francisco Franco che riporta in Spagna la monarchia costituzionale col re Juan Carlos, designato anni prima dallo stesso Franco. In Grecia la Rivoluzione dei Colonnelli depone il Re Costantino e getta il paese in un periodo di squilibrio e tensione. Negli anni Settanta sia i paesi balcanici sia quelli iberici si avvieranno verso riforme liberali.

URSS ED EUROPA DELL’EST - In Unione Sovietica la vecchia nomenklatura del partito deve fare anch'essa i conti con la crisi dovuta alle sempre più ingenti spese per la difesa, con la falsa peculatività dell'economia illegale, con una classe politica vecchia e con gravissime diseguaglianze sociali. Conclusa l'era Breznev, dopo i due brevi mandati di Andropov e Cernenko, nel 1985 sale al potere Mikhail Gorbacev. Tre erano le priorità di Gorbacev:
l'ammodernamento della classe politica
l'assestamento dell'economia
una nuova politica culturale
Due furono i pilastri della politica di Gorbacev:
la PERESTROIKA o riforma radicale
la GLASNOST ossia la trasparenzainformativa
La politica interna di Gorbacev cambió per sempre la fisionomia dell'URSS. Le liberalizzazioni mutarono il concetto socialista della finanza sovietica e le aperture all'occidente cambiano il tipico modo di vivere dei paesi del socialismo reale. Venne cancellato l'ateismo di stato e iniziarono le procedire di sgombero dell'Armata Rossa a presidio dei paesi del Patto di Varsavia. La rinata vivacità speculativa provocó tuttavia un nuovo allargamento della forbice tra gli strati della popolazione e la ritrovata libertà religiosa finì con l'aprire la strada ai nazionalismi e alle tensioni tra gruppi etnici. La situazione si estese ai paesi dell'Est Europa. La fine della Jugoslavia produsse una proliferazione dei governi nazionalisti come la Serbia di Slobodan Milosevic. Mentre le repubbliche sovietiche raggiungono l'indipendenza anche nei paesi dell'ex Patto di Varsavia si avvia la transizione a un percorso liberale, a partire dalla Polonia, dove da anni il sindacato e la presenza della Chiesa avevano dato vita a un intenso periodo di riforme. 

ASIA - In Cina durante gli anni Settanta si avviano le 4 grandi modernizzazioni - industria, agricoltura, difesa e tecnologia - e dopo la morte di Mao i suoi successori, Deng Xiao Ping e il delfino Hua Guofen tracciano la strada verso una Cina inserita nei mercati e nel terziario. Il ritorno di Hpng Kong alla Cina e la sempre più massiva presenza di investor stranieri portano l'economia cinese a essere una delle più forti in Asia. Ma le tensioni col regime si fanno sentire e alla fine del decennio scoppia la rivolta di piazza Tienanmen. Comincia la stagione del grande sviluppo asiatico, sopratutto in Giappone e India, ma i contrasti religiosi e politici dominano gli anni Ottanta: l'assassinio del premier indiano Indira Gandhi prima e di suo figlio Rajiv poi, le crisi in Pakistan e Bangladesh, la questione dei dissidenti in Myanmar.

3 - QUADRO ECONOMICO

Due eventi dominano il ventennio 1969/1989, le due crisi petrolifere degli anni Settanta e la terziarizzazione dell'economia negli anni Ottanta.

Gli USA non vengono toccati dalla crisi del petrolio ma subiscono comunque gli effetto della recessione. Già durante il primo mandato di Nixon, agli inizi degli anni Settanta, si assiste alla fine della convertibilità del dollaro e ai cambi fissi, ma con le politiche neoliberiste degli anni Ottanta abbiamo una maggiore vivacità del mercato. La ripresa dell'economia peró è solo apparente e porta gli Stati Uniti, già coinvolti nella corsa agli armamenti, a una stagnazione economica unita all'aumento dell'inflazione (stagflazione). Anche gli ultimi anni dell'URSS e dei paesi socialisti sono pesantemente segnati dalla corsa agli armamenti, che finisce con l'assorbire buona parte delle risorse del paese, creando un blocco produttivo peggiorato dalla politica economica non capitalista. Per contro nei paesi della CEE si assiste a un incremento della produzione, soprattutto nella Germania Federale, il cui grande rilancio avviene durante il cancellierato di Willy Brandt.
Significativa è la terziarizzazione dell'economia negli anni Ottanta. Il processo di innovazione tecnologica si estende ben presto al settore dei servizi, creando una nuova fase.