sabato 4 giugno 2016

Classe 5 Modulo 4 S

CLASSE QUINTA - MODULO 4 - STORIA
La crisi del liberalismo (1929-1939)

1 - QUADRO STORICO

il decennio è caratterizzato da cinque eventi principali:
- il consolidamento del fscismo in italia
- l’ascesa di hitler in germania nel 1933
- la dittatura di franco in spagna nel 1936
- il crollo della borsa americana di wall street
- l’avvento della seconda guerra mondiale

1A - GERMANIA, ITALIA E SPAGNA

GERMANIA - questo è un periodo di intensa crisi economica, politica e sociale. assistiamo all’avvento dei regimi totalitari e liberticidi, per effetto della disoccupazione e del malcontento della popolazione provata dalla guerra. gli sforzi diplomatici congiunti dei due capi di governo francese e tedesco, briand e stresemann, favoriscono la riduzione dei debiti di guerra e con il PIANO YOUNG la germania viene aiutata a dilazionare la somma necessaria alle riparazioni post belliche. ma nonostante tutto la crisi che colpisce le borse americane colpisce anche la germania, perchè erano i paesi maggiormente esposti allo squilibrio economico e finanziario, causando una grave crisi sociale che porta hitler al potere. gli stati uniti, che hanno speso tutte le loro forze per aiutare i paesi europei, non riescono a fronteggiare la grave crisi che colpisce le borse nel 1929. il crollo delle borse americane segna anche la sorte della repubblica di weimar. dopo la motrte di stresemann la germania resta senza una guida forte e questo favorisce l’ascesa di hitler. aiutato dalla difficile situazione economica il nazismo riesce a imporsi sui partiti liberali e socialisti. hitler sale al potere nel 1933 con un abile colpo di stato, dimostrandosi subito come fece mussolini in italia, come il restauratore dell’ordine tedesco. il programma hitleriano è molto ambizioso. hitler rifiuta ogni trattato di pace e ogni patto stipulato, denuncia e rinnega la pace di versailler, e poi la pace di locarno; ritira la germania dalla società delle nazioni; propone un disegno politico di espansione territoriale per creare uno spazio vitale per la razza ariana; combatte ogni forma di opposizione socialista e liberale, stringendo con diversi paesi una alleanza anticomintern, che vede in prima linea anche mussolini e la destra inglese, e che si oppone al bolscevismo; decreta l’espulsione da ogni livello sociale degli ebrei; programma un piano di annessioni per riprendere i territori occupati. nel 1938 hitler annette - ANSCHLUSS - l’austria e in seguito la cecoslovacchia. dapprima hitler rivendica la maggioranza tedesca nei sudeti, e durante la conferenza di pace di monaco, in cui mussolini fa da mediatore tra germania, francia e inghilterra, hilter riesce a ottenere previa garanzia di non aggressione, parte della cecoslovacchia. sei mesi dopo le truppe tedesche entrano a praga. il 22 maggio del 1939 hitler e mussolini firmano il PATTO D’ACCIAIO che sancisce l’alleanza tra i due statisti e di fatto vincola l’italia alla germania. hitler cerca di vincolare i paesi limitrofi nel suo disegno di espansione. riesce a ottenere un accordo commerciale col re romeno CAROL II  ma non con i paesi scandimavi, cutodi strenui della politica liberale. alcuni mesi dopo la stipula del patto d’acciaio hitler che trattava segretamente con l’urss, estende all’urss il patto di non aggressione. nel novembre del 1939 viene firmato il PATTO DECENNALE DI NON AGGRESSIONE RIBBENTROP-MOLOTOV, dai nomi dei due ministri degli esteri. il patto lascia a hitler mano libera sul baltico e preve una equa spartizione della polnia con l’urss. di fatto l’invasione della polonia costituirà poi il presupposto per lo scoppio della seconda guerra mondiale.

ITALIA - l’avvento di hitler al potere rende mussolini un vassallo del nuovo regime. difatti il crescente prestigio della germania nazista offusca la dittatura mussoliniana e costringe il duce a cercare un avvicinamento a hitler. l’italia cerca in un primo momento di opporsi  alle scelte tedesche ma in seguit si rende necessario un appoggio esterno per la continuazione del disegno di espansione territoriale di mussolini. nel 1935 l’italia ospita a stresa la conferenza di pace per protestare contro il riarmo tedesco, ma allo sesso tempo l’italia sta preparando l’aggressione all’etiopia. nel 1936 l’italia conquista l’etiopia, dopo una efficace operazione di guerra condotta dal generale badoglio. l’italia viene duramente sanzionata dalla società delle nazioni ed è cistetta a inviare in territorio etipico un grosso contingente, supportata da hitler e da franco. l’appoggio dei due dittatori rende l’italia dipendente dalla germania di hitler, dipendenza che poi viene ratificata di fatto con la stipula del patto d’acciaio. ogni iniziativa italiana viene sempre oscurata dal diritto di veto tedesco. mussolini cerca di imitare il progetto di hitler occupando l’albania per rafforzare la sua posizione sul mediterraneo, ma la politica hilteriana comincia ad allargare il suo consenso presso i regimi fascisti iugoslavi come quello croato degli ustascia.

SPAGNA - l’avvento della guerra civile spagnola tra il 1936 e il 1939 conferma la crisi delle democrazie liberali e l’incapacità di fronteggiare l’irresistibile ascesa delle destre totalitarie. la spagna, repubblicana dal 1931, assiste all’avanzata dei regimi totalitari e comunisti. per due anni la spagna viene governata da una coalizione di centrodestra, il CEDA, confederacion espanola de derechas autonomas, ostacolata da una serie di scioperi e di rivolte, spesso sedate in maniera violenta. nel 1936 le elezioni sono vinte dal FRENTE POPULAR o FRONTE POPOLARE che era un’alleanza di forze politiche di estrema sinistra, anarchici e radicali che guardavano al modello sovietico. questo provoca la reazione della destra clericale e filofascista, che decide di rovesciare il governo. la reazione non fu un colpo di stato ma si trasformò in una vera guerra civile, tra due blocchi contrapposti, uno formato dai nazionalisti, fascisti, monarchici, sostenitori della destra, e uno costituito da nazionalisti baschi e catalani, stalinisti e trotzskysti, oltre ad anarchici di vari gruppi. la destra nazionalista crea un esercito rivoluzionario guidato dal generale FRANCISCO FRANCO, coadiuvato da MOLA e da  SANJUNO. franco viene eletto capo del governo ribelle e comincia una sanguinosa guerra che porta franco alla conquista di madrid. alla guerra partecipano gli alleati tedeschi e italiani, con diverse forze navali, aeree e di terra. anche l’urss appoggia il fronte popolare mentre le forze moderate e democratiche non godono di nessun appoggio. entrato a madrid franco si autoproclma generalissimo e caudillo (capo) e instaura la dittatura militare che durerà dal 1939 al 1975, anno della morte del generalissimo, il quale nel 1969 aveva restaurato la monarchia decretando la successione del legittimo erede e attuale re di spagna juan carlos di borbone di cui si era proclamato reggente. il regime franchista aveva tuttavia perso le caratteristiche iniziali anche se solo in parte, già nel secondo dopoguerra, quando approfittando della guerra fredda franco si era avvicinato ai pesi occidentali. 

B - FRANCIA, GRAN BRETAGNA E STATI UNITI

FRANCIA - la francia cerca di costruire una fitta rete di relazioni diplomatiche per cercare di imbrigliare l’iniziativa tedesca, ma questo sforzo non avrà alcuna efficacia. vengono ribaditi i trattati già stipulati con la polonia e con la piccola intesa, e vengono firmati ulteriori trattati, il PATTO DI ASSISTENZA, con l’unione sovietica, e il PATTO DI STRESA, con inghilterra e italia. la francia cercava così di riportare un equilibrio in europa dopo che hitler aveva rinnegato versailles. ma la francia si trova anche ad affrontare un progressivo ridimensionamento della sua potenza coloniale, specialmente nelle colonie asiatiche: nel 1930 HO CHI MIN fonda in indocina il partito comunista e inizia nella clandestinità la sua battaglia contro l’occupazione francese. il patto d’acciaio e il patto molotov- ribbentrop vanificheranno ogni speranza francese di un riassestamento diplomatico in europa.

GRAN BRETAGNA - mentre la francia cerca di creare una rete di alleanze strategiche la gran bretagna porta avanti la politica del cosiddetto APPEASEMENT, ossia pacificazione, attraverso una serie di riconoscimenti e di accordi. la germania viene aiutata nel 1935 a ricostruire la sua flotta, e nel 1936 si avvia la distensione dei rapporti con il regime di mussolini, dopo che l’inghilterra aveva condannato l’aggressione all’etiopia, che viene riconosciuta dominio italiano. successivamente londra riconosce anche il regime di franco in spagna. tutto questo si spezza dopo che la germania tradisce gli accordi della conferenza di monaco. le democrazie occidentali, con francia e inghilterra in testa, avevano sacrificato i loro principi permettendo a hitler di annettere aprte della cecoslovacchia, e sperando così di salvare praga e la polonia. ma hitler aveva in mente di creare un efficace cuscinetto contro le altre nazioni confinanti e dopo aver isolato la polonia e aver occupato danzica, procede sei mesi dopo gli accordi a occupare anche praga. a questo punto francia e inghilterra si ritirano da ogni accordo, ma è troppo tardi, perchè i fascismi europei avevano raggiunto il culmine del loro potere, e le borghesie guardavano con favore agli estremismi di destra per nazionalizzare le masse ed evitare il pericolo comunista. inizia intanto per molti territori britannici il processo di DECOLONIZZAZIONE. nel 1931 vengono riconosciuti i dominions di canada, sudafrica, australia e nuova zelanda, che diventano indipendenti ma sottoposti a un controllo della corona inglese, mentre vengono costituiti i regni autonomi di irak e arabia saudita, fatta eccesione per il canale di suez. in india gandhi comincia la sua seconda marcia non violenta e la disobbedienza civile per ottenere l’indipendenza dopo che all’india viene negato lo statuto di dominion.

STATI UNITI - dopo la presidenza repubblicana di HOOVER che porta gli stati uniti a una politica isolazionista e proibizionista, nel 1934 sale al potere il democratico FRANKLIN DELANO ROOSEVELT, in quanto la società americana si sentiva minacciata dall’aggressiva politica dei regimi fascisti europei. roosevelt cerca l’alleanza dei paesi sudamericani con la CONFERENZA DI BUENOS AIRES.

2 - QUADRO POLITICO E SOCIALE

2A - GERMANIA, ITALIA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA

GERMANIA - dopo la morte di stresemann, abbenuta nel 1929, la germania si trovava ancora guidata da uno schieramento democratico e moderato, il cui esecutivo era presieduto da BRUNING e dai cristiani dello zentrum. a capo dello stato c’era ancora HINDEBURG. i tedeschi vivevano una situazione difficile, il livello di disoccupazione era altissimo, e soprattutto la germania era schiacciata a ovest dagli alleati che dopo locarno l’avevano cooptata nella società delle nazioni e a est dall’avanzata dei bolscevichi sovietici. in mezzo a questi due blocchi era emerso il partito nazionalsocialista di hitler, coadiuvato da due formazioni di estrema destra, SA  e SS. a terrorizzare i tedeschi erano soprattutto le sa, una formazione paramilitare che voleva tovesciare il potere e costituire uno stato nazionalista. hitler si presenta candidato nel 1931 da un fronte di estrema destra, che presentava hitler come l’uomo nuovo in grado di liberare la germania dal pericolo comunista. il programma htileriano era improntato sul cosiddetto NUOVO ORDINE, un manifesto politico che si ispirava direttamente alle teorie del leader nazista, quindi l’esclusione di tutti i non tedeschi dalle cariche dello stato, la costituzione di una GSTAPO, la polizia di stato, la fine delle autonomie dei lander, le dimissioni obbligatorie degli avversari poitici - ai comunisti e ai socialisti viene negata la presenza alla seduta inaugurale del reichstag - e lo scioglimento dei sindacati. il cancellierato del fuhrer viene caratterizzato da un periodo di intensa trasformazione della germania, ma hitler mirava soprattutto al potere unico e assoluto. dopo essersi liberato dei capi delle sa durante la famosa NOTTE DEI LUNGHI COLTELLI, hitler alla morte di hindeburg assomma in sè la carica di capo dello stato e capo dell’esecutivo secondo le regole del potere assoluto del FUHRERPRINZIP. hitler opera una trasformazione radicale della politica e della società dello stato tedesco, nella prospettiva della nuova guerra mondiale e soprattutto per la costituzione del REICH MILLENARIO. le LEGGI DI NORIMBERGA del 1935 pongono un confine tra ebrei ed ariani, gli ebrei vengono estromessi da qualsiasi carica dello stato e viene loro impedito di sposare tedeschi per non contaminare la razza ariana. nel 1936 nonostante la crescente disoccupazione hitler opera una trasformazione dell’economia, che viene nazionalizzata, in preparazione della seconda guerra mondiale.

ITALIA - anche mussolini opera in italia una radicale trasformazione della politica e della società. l’italia viene trasformata da un indirizzo interventista che porta alla costituzione di diversi organismi per il credito industriale - l’istituto mobiliare itlaino, o IMI - e per la ricostruzione industriale - l’IRI - ma anche dell’AGIP e dell’ANIC per la raffinazione e per la trasformazione dei prodotti petroliferi, e della SNAM per il gas. dopo la conquista dell’etiopia, nonostante le sanzioni della società delle nazioni, l’italia aveva un grosso patrimonio industriale, tanto che mussolini risponde alle sanzioni varando una politica autarchica, volta al contenimento dei ricatti delle potenze straniere con una economia assolutamente autosufficiente e una politica  isolazionista. il duce attua una politica di controllo sociale e sindacale, con la costituzione di diverse istituzioni a favore della gioventù e dei lavoratori, come l’OPERA NAZIONALE BALILLA che poi diventa GIOVENTU’ ITALIANA DEL LITTORIO, l’OPERA NAZIONALE DEL DOPOLAVORO, la CAMERA DEI FASCI E DELLE CORPORAZIONI che comprendeva i gerarchi, i datori di lavoro e i dipendenti, annullando ogni divario sindacale nelle 22 coprorazioni. proprio questa forte politica di impatto sociale e a favore della famiglia, porta la santa sede a firmare il concordato prima con mussolini nel 1929 e quindi con hiltler nel 1933. malgrado il concordato però, esistevano forti tensioni tra cattolici e fascisti, per la differenza dei programmi, che portano in italia a divergenze insabanili tra l’opera nazionale balilla e l’azione cattolica, consapevole del programma xenofobo e antiebraico di italia e germania. quando mussolini sposa le leggi razziali di hitler pio xi, che aveva già fatto pubblicare l’enciclica CON COCENTE DOLORE, protesta fermamente per la violazione dei principi del concordato.

GRAN BRETAGNA - la grande crisi del dopo conflitto porta a capo dell’esecutvo il laburista mcdonald, che forma il primo di una serie di GOVERNI DI UNITA’ NAZIONALE, presieduti anche dai conservatori. la gran bretagna fu costretta dall’incedere della crisi e dallo spettro della recessione economica a promuovere una nuova politica economica ben lontana dal non intervento liberista che aveva da sempre caratterizzato il mondo della finanza inglese, e attuando tutta una serie di misure volte a contenere la crisi e a favorire lo sviluppo di una uova realtà industriale. uno dei casi più clamorosi è la scomparsa della manodopera specializzata dalle fabbriche che viene sostituita dalla manovalanza generica, specie nei reparti meccanizzati, e dalla costituzione di cartelli del carbone e dell’acciaio per sopperire alla crisi del settore da sempre cardine dell’economia britannica. biene anche proposta una POLITICA TARIFFARIA COMUNE nei paesi del commonwealth per proteggere il territorio nazionale e le ex colonie dalla caduta del commercio internazionale.

FRANCIA - dopo il 1930 la crisi di wall street si fa sentire anche in francia. il governo conservatore di LAVAL aveva rimoddernato la struttura degli apparati produttivi francesi, ma la politica di riduzione della spesa pubblica e la difesa delle risorse avevano aggravato la crisi e le tensioni  sociali. da una parte c’era la destra estremista della CROIX DE FEU che poi diventerà il PARTITO SOCIALE FRANCESE, che nel 1935 assalterà la sede dell’assemblea nazionale costringendo alle dimissioni il governo DALADIER. preoccupai per una deriva fascista anche in francia le sinistre si uniscono nel FRONTE POPOLARE voluto anche dal komintern, che porta avanti una politica di ricostruzione politica e sociale del paese. frutto di questa coalizione sono gli accordi di PALAZZO MATIGNON che costituiscono una tappa importante nelle lotte sindacali francesi, col riconoscimento dei diritti degli operai e dei lavoratori - settimana di 40 ore, ferie retribuite, aumenti di salrio, contratti collettivi di categoria - ma soprattutto vengono riconosciute le rappresentanze sindacali. a queste importanti acqusizioni non segue però una ripresa produttiva, poichè la borghesia industriale teme una pericolosa sovietizzazione del paese e quindi si oppone a ogni tentativo di rcupero, facendo sprofondare ancora di più la francia nella crisi, culminata con le dimissioni del capo dell’esecutivo LEON BLUM e con la fine della coalizione stessa, minata alla base anche dalle divergenti opinioni in merito alla partecipazione della francia alla guerra civile di spagna, essendo contrari i comunisti ma interventisti i socialisti.  a ridosso della guerra la situazione francese migliora grazie alla politica di riarmo, ma la crisi sociale tra destra e sinistra rimane creando poi la divisione del paese in due zone di influenza durante il conflitto.

2B - USA E URSS

URSS - il regime di stalin si caratteizza per la trasformazione industriale del paese, e per la COLLETIVIZZAZIONE FORZATA DELLE TERRE. i contadini loro malgrado sono costretti a lasciare i propri terreni e a entrare nei KOLCHOZ - le fattorie agricole cooperative - e nei SOVCHOZ - le aziende agricole di stato. questo genera una ferma protesta da parte dei contadin, guidati da BUCHARIN, che viene duramente repressa militarmente, con conseguente deportazione nei gulag, i campi di lavoro sovietici. i contadini per protesta, essendo vietata ogni forma di rappresentanza decidono di abbattere il patrimcnio zootecnico prima di entrare nelle fattorie statalizzate. il regime sovietico si rafforza con la progressiva eliminazione dei principali nemici interni, con l’adozione dei POGROM, le deportazioni per gli ebrei, e delle PURGHE, con cui i dissidenti e gli oppositori vengono deportati ed eliminati.

USA - la crisi del 1929 investe con prepotenza gli stati uniti in diversi settori, provocando il tracollo dell’economia statunitense. dopo l’iniziale ottimismo del presidente hoover le classi medie e proletarie americane si ritrovano a sostenere roosevelt, democratico e vicino alle esigenze dei ceti meno abbienti, che propone attraverso il NEW DEAL un programma di recupero della nazione, volto al pragmatismo e all’efficienza. roosevelt cerca di formulare un piano di sviluppo svincolato dai liberismi europei e soprattutto attento alla spesa pubblica. il paese viene motivato e spinto a produrre, per rilanciare la domanda. tra i ceti maggiormente coinvolti quelli dei contadini che erano stati i primi a risentire della crisi. viene anche formato un sindacato degli industriali, il CIO, congress of industrial organization, che accusava roosevelt di non favorire le grandi imprese. le misure di roosevelt portano ben presto gli stati uniti a ridurre la disoccupazione e a portare avanti un modello alternativo a quello dei totalitarismi europei.

3 - QUADRO ECONOMICO

la teoria di john maynard keynes fu rivoluzionaria perchè apriva scenari fino a quel momento impensabili nell’economia liberista inglese. keynes aveva previsto il crollo dell’economia mondiale in seguito alla pericolosa discrepanza che si era creata tra le effettive possibilità dei singoli acquirenti e il livello di produzione. la crisi dei salari, la restrizione del dbito, la crescente disoccupazione, avevano ridotto notevolmente la domanda di beni prodotti dalle aziende, che continuavano a sfornare prodotti in grande quantità, prodotti che non potevano arrivare all’utente finale in quanto non tutti potevano permettersi certi beni di consumo; per contro le operazioni speculative seguite alla fine della prima guerra mondiale e l’avvento del taylorismo nelle fabbriche, che rilanciava la produzione, avevano creato facilmente una sopravalutazione dei titoli che alla fine, come previsto da keynes, erano crollati travolgendo l’economia mondiale e soprattutto quella americana. le radici del tracollo erano però già evidenti negli anni venti, quando alla crescita della produzione non aveva fatto seguito un aumento della domanda: le aziende continuavano a produrre beni che nessuno comprava e gli operatori economici continuavano a concentrare i loro investimenti su aziende che non fatturavano. alla fine questo dislivello crea un effetto a catena che coinvolge tutto il sistema economico e produttivo statunitense e mondiale, creando problemi soprattutto in quei settori deboli che si reggevano proprio sugli istituti di credito coinvolti nel crollo. negli stati uniti sale quindi la disoccupazione, e si registra una crescente deflazione della moneta, con la riduzione progressiva dei prezzi, dei consumi e della produzione in generale. questo crllo ha effetti deleteri in quelle economie non protezionistiche come quella inglese, che sono costrette a ridurre i prezzi dei beni esportati per renderli acquistabili. saranno proprio gli usa col new deal di roosevelt a sfidare i dogmi dell’economia liberista aumentando la spesa pubblica a sostegno dei redditi e con un radicale intervento dello stato nel mercato. 

Nessun commento: