lunedì 18 aprile 2016

19 - Platone

PLATONE - LEZIONE 19
Biografia e “corpus platonicum”

19.1 - Platone è il primo filosofo sistematico della storia della filosofia occidentale. Nasce ad Atene, respirando la politica soloniana, ed entrando in contatto con il clima di decadenza delle poleis, di cui la morte di Socrate fu amara testimonianza. Probabilmente i due grandi incontri che hanno cambiato la vita di Platone furono quello col maestro Socrate, avvenuto quando Platone era poco più che diciottenne - e che orientò in un senso anche politico la missione del filosofare platonico - e quello con Cratilo, filosofo scettico, di scuola eraclitea, che aveva dato al problema del divenire una prospettiva ancora più marcata (sosteneva infatti che non solo non possiamo bagnarci due volte nello stesso fiume ma neanche una, poiché l’acqua che bagna il nostro piede non è la stessa che bagna il tallone). Successivamente alla scomparsa del maestro Platone entra in contatto con diversi studiosi di matematica, di scuola pitagorica ed euclidea, la cui influenza favorirà la fondazione e lo sviluppo dell’Accademia, e a Siracusa con il tiranno Dionigi e con il di lui genero Dione, figure importanti che ispirarono uno dei cardini caratteristici del credo politico di Platone, il sovrano-filosofo. 

19.2 - Il corpus platonico consiste di 36 scritti, in forma di Dialoghi, divisi, secondo la composizione classica in nove tetralogie. Benché sia considerato il primo filosofo sistematico Platone non ha dato alle sue opere un carattere realmente di sistema, le teorie non appaiono infatti descritte in modo chiaro e ordinato. A queste teorie vanno aggiunte anche le dottrine non scritte, le àgrafa dògmata, che rivelano l’eredità del metodo didattico socratico, fondato sul dialogo, in cui il problema restava “aperto” a ulteriori sviluppi. Normalmente si suddividono le opere platoniche in tre periodi: il primo è detto socratico, o giovanile, e coincide con il riferimento alla figura del maestro; il secondo è detto della prima maturità. e coincide con la fondazione dell’Accademia; il terzo è chiamato della seconda maturità o della vecchiaia, e concerne tematiche già sviluppate e riprese dal filosofo.

19.3 - Agli inizi del secolo XIX Schleiermacher, uno dei più famosi critici e studiosi del corpus platonico, mise in evidenza il carattere ermeneutico delle opere di Platone, evidenziando in pratica tre aspetti: il contenuto dei dialoghi come forma d’arte, l’assenza di un sistema, e la funzione scenografica e drammaturgica di ogni dialogo. Questi aspetti mettono in luce la singolarità dialettica di ogni dialogo platonico, che non può essere incasellata in un sistema dottrinale ordinato e complesso. Ulteriori studi, negli anni Sessanta del XX secolo, hanno voluto valorizzare le cosiddette opere non scritte di Platone, che ci permettono di affiancare alla figura del Platone essoterico, pubblico, divulgativo, un Platone esoterico, volto quindi a un tipo di insegnamento fondato esclusivamente sull’oralità come faceva Socrate, e riservato a pochi. Proprio in queste opere non scritte e trasmesse oralmente troviamo il vero Platone, in cui gli interessi scientifico-matematici di ispirazione pitagorica prevalgono su quelli etico-politici.