giovedì 17 marzo 2016

40 - Kant

KANT - LEZIONE 40
Biografia e opere

40.1 - Immanuel Kant nasce nel 1724 a Konigsberg, da una modestissimaa famiglia prussiana: il padre era un sellaio e la madre, donna molto devota, lo istruisce secondo i dettami del Pietismo, una corrente del protestantesimo che si basava sulla pratica della carità e dell’aiuto al prossimo. Il giovane Immanuel viene iscritto all’età di otto anni al Collegium Fredericianum - istituto che la gente di Konigsberg additava ironicamente come un rifugio di Pietisti - dove era appena diventato rettore il wolffiano Franz Albert Schultz. La formazione giovanile kantiana è quindi permeata dalla cultura teologica, da cui Kant prenderà le distanze: egli stesso ricorderà gli anni del Collegium, dove si studiava un rigoroso catechismo, come anni di schiavitù. A sedici anni  il giovane Kant, secondo alunno migliore del corso, si iscrive alla facoltà di Filosofia dell’Università Albertina di Konigsberg, facoltà propedeutica ai corsi universitari superiori - medicina, giurisprudenza e appunto teologia - in cui matura l’interesse per le scienze naturali e per la fisica newtoniana. A determinare un punto di svolta nella formazione giovanile kantiana contribuì sicuramente anche la lettura delle opere di Hume, dal contenuto estraneo alle lezioni di teologia e di metafisica dogmatica impartite al giovane Kant all’Università Albertina. Rimasto orfano di entrambi i genitori inizia a lavorare come precettore, dedicandosi comunque agli studi. Nel 1746 scrive il suo primo trattato scientifico, Pensieri sulla valutazione delle forze vive. Dopo aver ottenuto la licenza di “magister” - sorta di abilitazione all’insegnamento - ricopre diversi incarichi, pur in maniera non continuativa. In questo periodo Kant si occupa molto di studi scientifici, sopratutto di astronomia e di scienze naturali, coltivando quindi il suo interesse per questo ambito disciplinare.

40.2 - La cosiddetta svolta critica arriva nel 1770, con la pubblicazione della Dissertazione. Ma le opere pubblicate prima di questa data, note come scritti pre-critici, hanno una notevole importanza nella letteratura kantiana. Una di queste, I sogni di un visionario, fu scritta da Kant su ispirazione di una sua giovane allieva, Charlotte, appassionata di Swedenborg, un presunto mistico e occultista svedese allora molto conosciuto in Europa. Su invito della studentessa Kant decide di leggere l’opera allora più importante di Swedenborg, Arcana Coelestia, e di scriverne una confutazione. Le opere pubblicate nella fase pre-critica mostrano un Kant già “sveglio” - per utilizzare una tipica definizione kentiana - dal sonno dogmatico cui la metafisica tradizionale induceva la ragione. Kant abbandona le scienze naturali alla ricerca di una nuova prospettiva di conoscenza, equamente distante sia dallo scetticismo di Hume sia dal dogmatismo della metafisica. Questa prospettiva lo conduce a un radicale capovolgimento della gnoseologia - la cosiddetta rivoluzione copernicana - che finirà col mettere in primo piano il soggetto rispetto all’oggetto, e all’abbattimento di qualsiasi pretesa razionale. In questo contesto diventano centrali le tre Critiche: la Critica della Ragion Pura, la Critica della Ragion Pratica e la Critica della Facoltà di Giudizio, che costituiscono i pilastri principali del pensiero post-illuminista kantiano, detto appunto criticismo. La fortuna del suo pensiero dovette scontrarsi però anche con la censura religiosa del periodo, che in alcuni casi lo costrinse a rinviare la pubblicazione di alcuni scritti. Kant muore nel 1804, forse affetto da una patologia di tipo neuro-degenerativo, probabilmente una forma di morbo di Alzheimer.