lunedì 7 marzo 2016

55 - Hegel

HEGEL - LEZIONE 55
Introduzione al pensiero hegeliano
Gli scritti giovanili

55.1 - Elemento chiave del pensiero hegeliano non è la sua caratteristica sistematica quanto la dialettica, che mette in risalto l’unitarietà del movimento, connaturato sia al pensiero che al reale, permettendo quindi una visione complessiva della ragione, che, in quanto spirito, si dispiega nelle forme relazionali della natura, della storia e della cultura. Il soggetto di un celebre dipinto di Magritte ben rappresenta la sintesi hegeliana, che abbraccia le due polarità positiva e negativa, tesi e antitesi, del motore dialettico, quali limiti del reale determinato. La figura di Hegel all’interno dell’Idealismo è una figura estrema e allo stesso tempo di raccordo, poiché non solo sposa le tesi anti-dualistiche dei suoi predecessori, ma le porta alle conseguenze estreme, superando il concetto di idealismo trascendentale. Questo elemento ha garantito una certa longevità del suo pensiero. La biografia hegeliana mostra un uomo abitudinario e ordinato, quasi banale, e uno studioso dalla tempra decisa, elementi che conferiscono al suo pensiero i canoni tipici della scienza e della ricerca. Cresciuto in una famiglia piuttosto rigorosa, il giovane Hegel coltiva un particolare metodo di studio basato su una specifica classificazione in schede, materiale che poi lo stesso filosofo avrà modo di riutilizzare, attraverso un’impostazione che caratterizza il suo approccio alla speculazione come scientifico. Gli anni giovanili sono contraddistinti dal suo inserimento nella enclave romantica - grazie all’amicizia con Schelling e Holderlin - e dall’interesse politico verso gli sviluppi della Rivoluzione Francese. Nel periodo bernese inizia a interessarsi della figura di Gesù, ma la svolta critica della sua attività si presenta nel periodo di Jena: è in questa città che il sistema hegeliano inizia a prendere forma. Nel 1807 viene pubblicata la Fenomenologia dello Spirito, che determina anche il suo distacco da Schelling. Altra tappa fondamentale della vita di Hegel fu il suo incarico ad Heidelberg, dove vede la luce nel 1817 l’Enciclopedia delle Scienze Filosofiche, sottoposta a ulteriori revisioni nei dieci anni successivi. Degni di nota sono anche i materiali delle sue lezioni raccolti e compilati in forma organica dai suoi studenti.

55.2 - Negli scritti giovanili emerge la figura di Gesù, ma il contesto è piuttosto differente dal dibattito teologico, collocandosi piuttosto in un chiaro progetto di rinnovamento politico e culturale, forse ispirato dai temi rivoluzionari. Hegel elabora un concetto di religione popolare quale sintesi di sentimento e di ragione, che incarna una rinnovata libertà dal soggettivismo e  dal razionalismo per restituire all’uomo una nuova identità a partire proprio dalla sua vita spirituale. Da uomo del suo tempo, Hegel è molto attento a ricercare nella sintesi un ponte che riesca a mediare la distanza irriducibile creatasi tra uomo e comunità, uomo e religione. Nella Vita di Gesù Hegel rielabora la vita del Cristo alla luce della morale kantiana, presentandoci un Gesù quasi socratico, inserito nella vita pubblica, quasi a volerne allontanare la figura dagli stereotipi tipicamente esteriori delle religioni positive. Appunto in Positività della religione cristiana Hegel mette in evidenza questo aspetto, mostrando un Gesù tradito dalla sua stessa chiesa, che ha finito con l’allontanarsi dal vero senso del messaggio cristico per tornare all’esteriorità del culto. Hegel infatti è molto attento a distinguere la religione naturale dalle religioni positive: il Cristianesimo nasce come religione dell’amore, ma è stato trasformato in una serie di culti basati sul principio dell’autorità. Hegel opera nella figura del Cristo una sintesi necessaria tra essere e dover essere, tra materiale e spirituale, che mancava di fatto nel contesto tradizionale di religione positiva. Hegel si appropria di un concetto caro alla religione della Grecia antica, in cui arte, religione, filosofia e politica condividevano lo stesso territorio; per contro nell’Ebraismo si registra la tendenza opposta, quella della scissione tra Dio e il suo popolo, ossia una scissione tra uomo e natura: per questo la figura del Cristo sviluppata dal giovane Hegel è molto rappresentativa poiché incarna ancora una volta quella sintesi operata dal filosofo tra reale e spirituale, sintesi rappresentata dal concetto di amore (ciò che unisce, l’elemento aggregante) esaltato dal messaggio di Gesù. Nel 1800 Hegel scrive il Frammento di sistema, opera in cui abbandona la tematica religiosa per abbracciare una prospettiva più filosofica. Hegel però continua a sottolineare l’importanza della religione come strumento per cogliere il Tutto e per superare le scissioni, seppur affidando questo compito alla ricerca come mediatrice tra finito e infinito.